Cravenroad7

L'unico dato che abbiamo - il solito - è che i fumetti in generale non se la passano bene, tranne poche eccezioni da libreria per radicalchiccosi in vena di spendere spropositi. Di certo convincere un 15enne a comprare per i prossimi 10 anni DD la vedo sempre più dura, a fronte della mole colossale di storie in archivio da recuperare per farsi un'idea del personaggio storico, a detrazione di quelle attuali di qualità quantomeno discutibile o di appeal fumoso... senza che c'entri molto la meteora.

Negli ultimi 5 anni molti stimoli ed input al rinnovo, tante comparsate nei nuovi autori, tante strombazzate pro hype, ma poca sostanza a livello di affidabilità e qualità degli albi: pensare che ci si affezionino i novellini suona difficile, mentre molti vecchiardi stanno mollando perché non vogliono partecipare più a questi giochetti finto-glam che suonano come ultime sirene di richiamo o fuocherelli d'artificio luccioleschi (v. Salmo su tutti. E che la Bibbia perdoni le future salme dei complici di queste iniziative. Amen ).

Detto questo, credo che dopo il "botto" ( ) del #400 l'ego ingombrante di certi autori non permetterà mai di resettare tutto in una reboot-tanata conservativa o un colpo di spugna di circostanza dicendo "abbiamo solo scherzato, adesso si ritorna alla base", ma invece rilancerà nello stravolgere il setting del personaggio ancor di più - o cose più editoriali, come il formato, il logo, la costina, la cadenza per stagioni/cicli, etc. - perché altrimenti sarebbe come ammettere di aver sbagliato trend... e sappiamo benissimo quanto questo faccia corrodere la cistifellea a prescindere in certe personalità.

NESSUN ALOHA SARA' PIU' COME PRIMA

"Casca il mondo" è forse la miglior storia scritta da Barbara Baraldi su Dylan Dog. Incisiva, commovente, partendo da una tragedia che ha riguardato la stessa autrice, come ricordato a pagina 3.
Disegni di Brindisi nella norma e copertina di Cavenago davvero impeccabile.
Curioso come la miglior storia dall'inizio del ciclo della Meteora sia quella meno inserita in quel contesto.
Storia anarchica, non a caso Groucho è al top. E la piccola protagonista è una delle bimbe meglio caratterizzate nell'intera storia dell'indagatore dell'incubo.




Ma chi se ne frega! La storia è commovente e i buchi di sceneggiatura li facevano anche Sclavi e Chiaverotti. Concediamo uno sconto alla Baraldi, una volta che riesce a farmi scendere la lacrimuccia.

albo che cerca la lacrima a tutti i costi, tecnica che ad alcuni piace, ad altri no

Su questo però non sono convinto al 100%, forse la crisi è di un certo tipo di fumetto popolare. Sarà una questione di formula, di originalità, si soffre la lunga serialità che va a discapito dei contenuti? difficile saperlo, noi siamo semplici fruitori e possiamo solo fare analisi personali (sballate come la mia probabilmente). Se la Bonelli ha deciso di alzare i prezzi evidentemente il problema c'è, però in generale credo che storicamente i fumetti in Italia non abbiano mai goduto di così tante luci della ribalta come in questo momento e nel complesso credo sia stata riconosciuta (giustamente) agli artisti del fumetto una dignità letteraria e culturale che i predecessori sudavano per ottenere. Ieri mi sono fatto un giro nella Feltrinelli della mia città e ormai un'ampissima sezione di un piano di questa libreria era interamente riservata a graphic novel e fumetti in edizioni particolari, il cui prezzo però non era sempre lontano dai 4-5 euro del fumetto da edicola . Un'abbondanza mai vista prima, roba da far gioire qualsiasi appassionato, radicalchic o meno.

Lustrini e nicchia.
Quello che dici tu è corretto, ma [cit.] "le luci della ribalta" non hanno riscontro concreto nell'estensione delle vendite, a livello di grandi numeri per acquisizioni di massa. Fanno parte del meccanismo di comunicazione di questo millennio "social", per la visibilità multimediale, e senza di esse il fumetto se la passerebbe anche peggio.

In (cinici) soldoni: non esistono più fumetti serializzabili nuovi che vendano copie a 5 zeri in Italia. Già arrivare intorno alle 10.000 mensili è un miracolo, ma sempre sulla linea di pura sussistenza. Quindi ci si rannicchia in libreria o in fumetteria, e si spara (almeno) il triplo di un medio-pop Bonelli da 4 euro, aumentando l'offerta in modo dispersivo, con centinaia di titoli traboccanti per spartirsi una torta striminzita di soli aficionados o intenditori.
Tutto questo, per quanto possa sembrare paradossale, è inversamente proporzionale alla sdoganamento del fumetto (in sé) come forma pura di rappresentazione artistica, cosa ormai dichiarata/riconosciuta ai quattro cantoni ed entrata nella percezione collettiva. Il rovescio della medaglia è che questo non ajuta il grande pubblico ad avvicinarsi al fumetto come forma d'intrattenimento di massa per cui pagare un tot ogni singolo mese per anni. "Se è una forma d'arte, che rimanga nei musei", è l'effetto sulla fascia teen. E infatti ciò non ajuta ad incuriosire e fidelizzare i ragazzini (10-15anni), che dopo il routinario periodo Disney, mollano i fumetti del tutto perché coltivano altre forme di svago, quasi tutte (video)digitali. Non per nulla i film Marvel fanno trilioni di dollari di incassi, ma i comics in madrepatria non se li fila quasi nessuno ormai.

Una quindicina di anni fa non era così.
Adesso il cartaceo è in gran parte ripudiato dalle nuove generazioni, specie in Italia, con una parziale eccezione per alcuni libro di grido, mirati per quelle fasce di età. E la maggior parte dei giovani che si avvicinano ai fumetti, lo fanno solo perché spinti da genitori/parenti dalla 30ina in su che ne sono cultori a loro volta. Tra una decina d'anni solo gli ultratrentenni saranno ritenuti lettori fidelizzati. Tutti gli altri selezionatori random di un'élite ristretta, mentre la maggioranza riterrà il fumetto una forma mediatica di intrattenimento arcaizzante, come pensiamo noi adesso del fotoromanzo... tanto per fare un esempio.
Risultato: la Feltrinelli può sembrare il paese dei balocchi con la sua copiosa vetrina di mirabolanti produzioni di gran respiro, ma le edicole boccheggiano sulle rovine di un tempo.

Comunque sia, per quanto stimolante, l'argomento non fa propriamente parte di questo topic e forse sarebbe meglio aprirne uno a riguardo se si vuole proseguire.

NON PUBBLICHIAMO ALOHA IN ABBONAMENTO

Hai ragione Wolkoff se ne potrebbe parlare in un altro thread perchè l'argomento è interessante.

Tornando a Casca il Mondo...appena finito di leggere. Due volte. Non vorrei esagerare ma personalmente
l'ho trovato tra i migliori numeri del Dylan Dog non Sclaviano e non Chiaverottiano o quantomeno tra i migliori della gestione Recchioni. Una storia che seppure a tratti attinge alla vera essenza di questo personaggio recuperandone lo spirito di alcuni numeri storici, anche grazie ad un Groucho finalmente efficace e determinante in un'ambientazione del genere. Credo anch'io che questa sia probabilmente la storia migliore scritta dalla Baraldi, in più troviamo un Brindisi in grande spolvero, una delizia per gli occhi. Gran bel numero, ho dato ottimo.
Della meteora se ne potrebbe anche fare a meno, come già detto da RKC e da altri questo albo sarebbe stato apprezzabile e godibile comunque perchè fa storia a sè. Immaginavo questo ciclo come un collante narrativo più concreto, invece dovremo probabilmente aspettare l'albo conclusivo per vedere questa benedetta meteora al centro della storia.

Tra gli albi meno convincenti di questo "ciclo che cambierà tutto". Staremo a vedere se sarà cosi, ma è un peccato che dopo "Il primordio" si facciano diversi passi indietro...e la meteora diventa appunto, una meteora. Una guest star in una pseudo continuity che doveva vederla protagonista. La Baraldi scrive una storia strettamente personale, e per carità...traspare tutto, ma non per questo può dirsi riuscita e avvincente.
Il meccanismo è obsoleto, anche se ammetto che in conclusione il tentativo di assestare un colpo abbastanza duro...per quanto telefonato e ricattatorio, è abbastanza riuscito.
Quello che viene prima è discutibile. I dialoghi, il comportamento di tutti i personaggi, la scena d'ammmore cosi tanto per...tutti elementi che fanno di "Casca il mondo" una storiella priva di consistenza.

togliete i trasferelli a brindisi, grazie. orribile, l'orrore di un terremoto qui non esiste, solo la noia.

Boh, non so cosa dire. SPOILER
Non è che sia proprio una monnezza, solo non ha niente di dylandoghiano. Perché o scrivi horror, o se scrivi alla manoera della sensibilità sclaviana, devi essere Sclavi. Altrimenti è un patetico pastiche in cui riesce a essere fuori luogo pure una scena di sesso che avulsa dal contesto sarebbe anche perfetta per il personaggio (Brindisi sempre al top sul tema ). E invece è una storia sbagliata. Perché si poteva trovare un espediente meno stravisto della bambina che è già morta in realtà, e il simbolismo del drago?! Potente what the fuck! A tratti, sembra di leggere una storia ambientata in un set cinematografico, dove sai che tutto è finto e che i personaggi alla fine si tolgono i vestiti e vanno a casa.
E 'sta storia che la vicenda è la causa di tutto ci ha sì fatto sparire gli spiegoni, ma ci ha anche lasciati senza troppa inventiva nelle trame.
Casca ben altro...

Una storia semplice, pulita, lineare, e che non mi è parsa neanche troppo ricattatoria (il che non era scontato)... ma, come il precedente lavoro della Baraldi sulle pagine della serie regolare ("La sopravvissuta"), la tira un po' troppo per le lunghe, provando a drammatizzare il tutto con dei cattivi che però non hanno, letteralmente e metaforicamente, un'identità. La penalizzano ulteriormente dialoghi a tratti veramente troppo ingessati (Lucy a pag. 37: "Lo so, è una lotta contro il tempo! Per questo vigili del fuoco e volontari sono al lavoro dalle prime luci dell'alba...", che sembra la trascrizione verbatim del servizio di un telegiornale, non qualcosa che una persona potrebbe dire a un'altra).
Fino a questo momento -impressione che la lettura degli albi successivi confermerà-, le due storie scritte dalla Baraldi per il Ciclo sono quelle meno legate alla Meteora.

(Anche se, con il senno di poi, la sequenza di pagina 13 in cui Dylan porta Groucho fuori dalla casa, e lui commenta "Ho sempre sperato che tu mi portassi dentro casa tra le sue braccia, capo...", è un discreto foreshadowing... così come, nel numero precedente, Groucho che ribatte a Dylan dicendo qualcosa come "non sono la tua serva... al massimo tuo moglie".)

Probabilmente avrebbe funzionato meglio come breve/brevissima, come la folgorante (e tristissima) "La bambina" di Sclavi e Stano. Anche perché, più si allunga il tempo in cui Dylan e la bambina interagiscono, più risulta difficile giustificare il colpo di scena conclusivo (già a pagina 46, Dylan dice a Lucy di cercare Groucho, se dovesse averne bisogno... ma si dimentica di avvisare lui -o chiunque altro, se per questo- della presenza di lei).

Molto suggestiva la copertina, e Brindisi è sempre un piacere, benché rischi l'incriminazione con l'accusa di abuso retinico.

casca il mondo
storia della baraldi che si incastra perfettamente non nella meteora, ma in un genere dylaniano, il lacrima comic (johnny freak, il calvario)
accetto il "ricatto", capisco che un autore voglia mettere su carta un dramma personale (il terremoto dell'emilia)
e capisco anche che queste storie sono parte integrante di dylan dog e trovano un largo consenso presso i lettori
la storia non è brutta, brindisi è sempre brindisi, ma per me non basta questo per fare un buon albo di dylan dog, mi sono annoiato
dylan che pensa a far sesso mentre a pochi metri si soffre, è brutto dirlo, ma è una cosa che ci può stare su dylan dog
mentre non so cosa pensare di questi sciacalli in stile arancia meccanica oppure delle gag senza senso di groucho
blasfemo il predicatore mostruoso che cita gesù cristo, ma nel finale c'è il contrappeso (dylan crede nel paradiso?)
bella la citazione di alda merini, copertina semplice ma efficace

voto 5+