Cravenroad7

Preso il texone di Boselli e Carnevale, ma ancora non letto. Due texoni annuali nell'arco dello stesso anno era una cosa che ancora non avevo mai visto.

Probabilmente hanno chiesto consiglio al Magister su come aumentare gli introiti di Tex, e lui gli ha risposto che bisogna moltiplicare cadenze e pubblicazioni. Presto avremo un Texone mensile con quattro copertine diverse ed effettate (una fluo, una coi brillantini, una che cambia colore...) e un Tex 666 con il protagonista barbuto e un Kit muto (parallelo ad un'altra testata destinata ad accogliere le storie del Tex classico che si chiamerà Tex OldBoy).

Scherzo eh.
Era tanto per fare ironia di basso livello

Era già successo nel 1996 e nel 2011.
Nel '96 a Giugno uscì La valle del terrore di Magnus e a Novembre L'uomo di Atlanta di Bernet.
Avrebbe dovuto essere l'anno di Bernet, ma Bonelli non resistette alla tentazione di pubblicare il lavoro di Magnus dopo tanti anni di attesa (e dategli torto!). Bernet fu pubblicato comunque, per evitare che si accumulasse troppa roba "arretrata".

Nel 2011 uscirono Verso l'Oregon e sei mesi dopo Le iene di Lamont.

Ma come cavolo fate a ricordarvi tutte queste cose? Sono shockato! Comunque effettivamente non me ne ero accorto perché i texoni li comprai tutti in blocco a un certo punto e non ci avevo fatto caso, mentre da quando li compro annualmente mi pare sia la prima volta.
Grazie mille per l'informazione!
Per quanto riguarda il Tex di Magnus, ahimè, ho tantissime riserve su quello che è il prodotto finito (non sulla magnificenza di Magnus, ovviamente, ma su come sono intervenuti per portare a compimento il texone)

Complimenti per la memoria.

Comunque ricollegandomi all' ovviamente ironico post di Nima, con Tex non ho problemi a spendere qualche euro in più all'anno. Qualità elevata, cura del personaggio e rispetto nei confronti dei lettori alla lunga ripagano sempre. Testa bassa e pedalare, altro che i fenomeni circensi presenti su altre testate.

Segnalo che sulla testata Tex Willer sta uscendo quella che si preannuncia un'ottima storia. Questo mese c'è in edicola la terza (di sei) parte.

Infatti Jones: data la qualità di Tex fa anche piacere ritrovarsi di tanto in tanto con qualche chicca extra, come due Texoni (stavolta disegnati da autentici mostri sacri come Villa e Carnevale) nell'arco di pochi mesi. Su Tex amano ancora spendere energie per fornire al lettore una certa qualità, e il tutto non si riduce (come in certe testate che non cito) a un susseguirsi di trovate pubblicitarie.

Per chi fosse interessato da questo mese in edicola c'è Tex Willer "i razziatori del Nueces", primo albo di una storia incentrata sul passato familiare di Tex. Il giovane Tex della collana, davanti al fuoco, ricorda i tempi in cui ancora non era un fuorilegge e viveva con il padre ed il fratello nella Nueces Valley, fra risse e ragazze. Storia che si intreccia alla storica bonelliana "il passato di Tex* ma assolutamente godibile anche senza avere letto questo classico. Si preannuncia una bomba..

Spostandoci sulla testata principale, terminata la lunga boselliana "Netdahe" (mediocre, nulla di più) adesso in edicola c'è "sulla cattiva strada" di Ruju, iniziata il mese scorso. Storia discreta anche se i disegni di Font non li reggo.

Infine il Maxi, dove Boselli va a ripescare i tre fratelli Bill, protagonisti dell'omonima serie degli anni '50/'60 caduta poi nell'oblio. Operazione per me non riuscita. Troppe prime donne nella storia, troppo fantasiosi i Bill ,inseriti in una storia classica e realistica. Troppi personaggi dimenticabili che vanno, vengono e tornano. Ne prendo uno a caso dal mazzo. Flanagan. Nelle storie di Boselli personaggi simili se ne sono visti oramai a decine.

Boselli è un grande (e se leggo prodotti sbe ad oggi è solo per lui)ma ogni tanto, sfogliando le storie di GLB, dovrebbe far caso a quanto è cazzuto il ranger. Altro che le melensaggini delle ultime pagine del Maxi.

Perdonami se quoto un messaggio di quattro mesi fa, ma sono curioso: come sarebbero intervenuti per completare il Texone?

Figurati, Rimatt, anzi mi hai dato un'altra occasione per andarmi a riguardare il magnifico lavoro di Magnus in questo albo!

Premetto subito che bisognerà avere l'albo davanti agli occhi.

Allora, non è un mistero che Giovanni Romanini abbia aiutato il Maestro in questa sua lunga fatica, viene detto anche a pagina 17 del texone stesso, oltre che nella biografia di Romanini nel sito Bonelli (a questo proposito, vengo a sapere oggi che Romanini è venuto a mancare a marzo di quest'anno, e mi è davvero dispiaciuto). Il suo contributo viene descritto come collaborazione nel disegnare i cavalli, ma secondo me il suo apporto è stato ben più sostanzioso, tanto che altrove si dice anche che abbia aiutato nel completare alcune tavole.

Ti sottopongo una serie di confronti tra vignette dalle quali si capisce o che Magnus stesso sia stato costretto a riproporre molte delle sue vignette per completare il lavoro, oppure Romanini abbia riutilizzato le vignette del suo maestro per portare a compimento il texone.
In entrambi i casi, rimanendo ora e sempre "La valle del terrore" un albo monumentale, si tratta di un modo improprio di chiudere una carriera. O meglio, mi fa dire che il suo texone è un capolavoro, con l'aggiunta di un "però"...

Si possono confrontare ad esempio (scusa se non carico le foto, ma ci vorrebbe un'eternità!):
-pagina 32, vignetta 5 con pagina 33, vignetta 3
-pagina 36, vignetta 1 con la vignetta 2
-pagina 42, vignetta 4 con pagina 44, vignetta 1
-pagina 56, vignetta 2 con pagina 57 vignetta 1 (questa è particolarmente evidente perché le due vignette si trovano sfortunatamente faccia a faccia, e si nota particolarmente come il tratto sia diverso)
-pagina 64 vignette 2 e 3, anche qui si vede abbastanza come le mani siano diverse
-pagina 95, vignetta 3 e 113, vignetta 1
-pagina 99, vignetta 5 con pagina 100, vignetta 1 (girando la pagina ti ritrovi subito quasi la stessa vignetta)
-subito dopo, pagina 100, vignetta 2 e vignetta 3
-pagina 104, vignetta 6 con pagina 105, vignetta 1, di nuovo ci ritroviamo due vignette pressoché identiche una dopo l'altra
-pagina 112, vignetta 1 e 4
-pagina 136, vignetta 1 e 3 con 137, vignetta 2
-pagina 137, vignetta 1 con vignetta 5 e parzialmente vignetta 6
-pagina 146, vignetta 6 con 147, vignetta 1 (vedi come si sta delineando un pattern? O vignette molto simili consecutive, o vignette molto simili da una pagina alla successiva...)
-pagina 214, 1 e 4
-pagina 215, vignetta 4 e 5 (di nuovo due vignette consecutive, e il tratto è diverso)
-pagina 235 vignetta 4 e 236, vignetta 2...
-la copertina stessa, caso unico credo tra tutti i texoni, non è un disegno originale, ma un collage di pezzi tratti da altre vignette (il tex è quello di pag. 75, il castello se non è quello di pagina 131 capovolto poco ci manca, gli alberi sono presi da pagina 244...)

A tutte queste occorrenze bisogna aggiungere una gigantesca e purtroppo non umanamente verificabile sensazione di deja vu da una tavola all'altra, amplificata dallo stile di Magnus che comunque è di per sè molto ripetitivo, specialmente nei profili dei personaggi.

Insomma, niente da dire sullo stile di Romanini (che per me, per il suo stile ultramimetico, è anzi un eroe, e tu sai a cosa mi riferisco!), men che meno sul lavoro di Magnus, che è semplicemente mostruoso (nonchè supereroico, viste le condizioni di salute in cui versava).
Sono insoddisfatto del modo in cui sono stati gestiti gli apporti esterni, perchè evidentemente non è stato fatto un lavoro ottimale di "regia" nel momento dell'emergenza.
Non mi sento di definire un capolavoro al 100% un albo in cui spesso due vignette consecutive sono identiche NON per scelta degli autori, ma per necessità editoriale.
Mi inchino con la fronte a terra dinanzi al Maestro, ma ci sono dei dettagli che non possono passare inosservati.

Spero di averti chiarito il motivo del mio commento, ovviamente mi piacerebbe un tuo parere sulle vignette "incriminate"!

Alcuni dettagli li avevo notati anch'io (ora non ho sotto mano l'albo ma, alla prima occasione, verificherò), in primis quello macroscopico della copertina-collage. Però è anche vero che Magnus e Romanini collaboravano da sempre, al punto che in alcuni lavori (penso a La compagnia della forca) è difficile capire dove finisca l'apporto di uno e inizi quello dell'altro. Questo per dire che non credo che gli interventi di Romanini siano stati richiesti per completare il Texone (se non ricordo male, nell'ultima vignetta c'è una sorta di firma di Magnus, a testimonianza che era stato proprio lui a portare a termine l'opera), ma credo che il lavoro sia stato pensato fin da subito in questa modalità, per cui non parlerei necessariamente di emergenza. Anche perché, come noti, l'apporto esterno si nota fin dalle prime pagine.

Tra l'altro il Texone non è stato l'ultimo lavoro di Magnus, che dopo ha firmato anche le sei tavole di "Nel frattempo", la struggente, ultima comparsa dello Sconosciuto.

Io non so quali siano stati i termini di questa collaborazione, immagino sia stata preventivata, regolamentata, continua, e tutto quanto.
Il risultato finale, però, mi pare di poter dire che è ben rappresentato dalle vignette che ho citato (e più si legge, più ne spuntano fuori! Noto ora che la situazione di pagina 146-147 è anche più "copiata" di quanto avevo scritto prima!). Non discuto sulla liceità della collaborazione di Romanini, che è legittima. Non mi piace come è stata pensata in origine (secondo la tua teoria, che ritengo più affidabile della mia) la collaborazione, basata anche (di certo) più che altro su vignette che si ripetono immediatamente dopo pressoché identiche, e poi altrettanto sicuramente su un'altra miriade di cose che però fanno parte del normalissimo lavoro di partnership tra due autori, specialmente Magnus e Romanini che sono proprio in simbiosi (aspetto che a me piace particolarmente).

Fammi sapere cosa ne pensi dopo aver visionato l'albo. La copertina però è già abbastanza indicativa, sia il castello, sia gli alberi sono stati "specchiati". La copertina è forse l'aspetto più "doloso" della questione...
Voglio anche immaginare che la colorazione della copertina non sia dovuta a Magnus stesso, altra "anomalia" rispetto agli altri texoni.

La copertina è generalmente l'ultima cosa che si fa, quindi presumo che in quel caso a Magnus sia veramente mancato il tempo per disegnarla. Sul resto ti dirò!

Letto la.prima parte della nuova storia - rujana - della serie principale che si preannuncia buona se non ottima.
Meno riuscito il color a storie brevi. Banalotte le due di Ruju e troppo boselliana quella di Boselli .
La più riuscita è quella dell'esordiente Iiriti mentre quella di Nuzzo, pur essendo appena sufficiente, ha dei dialoghi fra Tex e Carson che solo il Claudione sa mettere in campo.


SPOILER

Letto ovviamente anche lo Speciale Tex Willer del curatore di Dylan Dog. La rockstar del fumetto che fa tanto Scanzi.
In pratica, pur quasi esordiente, ha avuto l'onore di scrivere uno speciale dedicato eslcusivamente al fratello di Tex, figura finora solo accennata nell'epopea glbonelliana, e riproposto da Boselli nei mesi scorsi nella serie Tex Willer.
Nella teoria: racconta cos'è successo a Sam Willer nel periodo compreso fra il momento in cui Tex ha lasciato il ranch di famiglia e la morte di Sam. Nella pratica: un libro bianco sul quale il Nostro aveva ASSOLUTA libertà di scegliere cosa e come raccontare, non essendoci per la prima volta nella storia della collana l'ingombrante figura di Tex. La montagna ovviamente ha partorito un topolino visto che il Nostro ha creato uno spezzatino contenente Cane di Paglia, Gli Spietati,Witness, Brokeback, ecc. Al di là delle incongruenze.. ma sinceramente, UN guizzo autoriale in questa storia lo avete visto?


Adesso aspettiamoci le sue solite storie clone di questa , perché mi sa che sarà un po' La sua materia morbi texiana.

Ho letto questa tavola pubblicata su IG, e il relativo commento: per lui scriverla sarà stato pure uno spasso, per me è di una banalità devastante, la maniera della maniera della maniera, che è un po' il motivo per cui mi viene sempre più difficile ormai riuscire a leggere un Tex.


upload in italiano

Per quanto riguarda la questione citazioni, qui c'è un altro suo contributo preziosissimo, sempre da IG:

"Tutte le opere si rifanno a qualcos'altro che è venuto prima, che siano "the Mandalorian" o "Per un pugno di dollari", il classico "Enrico V" o "l'Odissea" stessa.
Come autore, mi è sempre piaciuto raccontare le mie fonti e le mie influenze, anche se questa cosa è sempre stata usata per motivare la critica "Recchioni cita e basta" (in realtà, "cito" come chiunque altro, solamente fornisco io stesso la mappa). Comunque, questa scena di "Un uomo tranquillo", il secondo speciale di Tex Willer in edicola in questi giorni, nasce dalla mia passione per un film ormai dimenticato ma che nei suoi anni era amatissimo: "Witness - il testimone -".
Quell'arrivo dei cattivi nelle prime ore dell'alba, in uno scenario silente, mi ha sempre affascinato tantissimo.
Andreucci ha saputo restituirmi esattamente quella sensazione.
Magari nei prossimi giorni parliamo pure di quel capolavoro de "la pistola sepolta", di quello strano eroe del bromance conosciuto come "il mio corpo ti scalderà", di "Open Range", di Cormac Mccarthy e de "Gli Spietati" di Eastwood."

Caro Keanu, proprio questo scambio di battute che si conclude nella tavola successiva è uno dei passaggi più imbarazzanti dell' albo.

Adesso non ho l'albo sottomano ma più o meno il dialogo è questo:

T: Certo che le seguo, le mie regole!
T: E tu dovresti sapere quali sono le due regole quando si fa a botte. La prima è non prendersela con i più deboli. (Pesta,pesta,pesta)
J: E la seconda? (Pesta,pesta,pesta)
T: È di non essere quello che inizia la rissa ma quello che la finisce! (Pesta,pesta,uppercut).

Ok non tutti possono avere un passato da pugile, avventuriero e giramondo come GLB ma questi scambi di battute fanno tanto quarantenne nerd cresciuto a Dragonball.