alemans123 ha scritto:
Su questo in realtà mi trovi poco d'accordo. Perchè raccontare non è necessariamente mettere una serie di fatti uno dietro l'altro così da creare un intreccio narrativo. Raccontare vuol dire anche far vedere le evoluzioni di un personaggio e i suoi pensieri
In un albo ci può stare. In due (non consecutivi magari) pure. Ma quando incentri buona parte di un ciclo di
sei albi SU Dylan Dog, e le storie, messe a puro "condimento" non reggono (le prime due sono state riproposizioni distorte del numero uno con "molti dialoghi [e] molti passaggi artefatti e costruiti proprio per metterci la citazione quasi in maniera forzata", pretestuose per introdurci il nuovo Dylan logorroico e saccente. Quindi abbiamo avuto una terza storia senza un vero svolgimento, focalizzata sul passato di Dylan e gli incubi di Dylan [tutta la storia di Ernest non ha nessun peso], una quarta sui deliri alcolici di Dylan e una quinta, tipo pseudo-gialletto - che gira intorno - senza mai azzardare alcuna escalation, alcun climax, alcun tentativo di generare tensione - su quella figura che in un altro universo era l'assistente di Dylan. Tre non-storie. O pseudo-storie. Comunque senza meccaniche degne di nota. E non capisco cosa di tutto questo generi coinvolgimento) allora è il caso di farsi due domande.
In molti stanno "salvando" (magari anche con grande onestà intellettuale, come te o altri del forum. O fuori dal forum) queste "storie".
Ma fossero state più "dinamiche", con veri intrecci
E un'eventuale introspezione di Dylan e vari risvolti sull'ex assistente... non credo che avrebbero fatto schifo. Anzi.
Si poteva raccontare, coinvolgere, tenere con il fiato sospeso
E dedicare un tot di pagine per farci conoscere questo nuovo Dylan.
Non focalizzarsi solo su determinati aspetti dimenticando che chi legge magari lo fa per distrarsi quei 15 minuti e parlare sempre di "cosa era Dylan prima, perché beveva, perché fuma, perché non può mangiare i peperoni..." alla fine stufa.
[NOTA: che poi, in passato, ho sentito critiche giustificatissime su determinate questioni, tipo "ancora una storia con il passato di Dylan? Ancora una storia in cui prevale la meta-narrazione? Ancora un gialletto?" E ora che il Rrobe propone storie che indugiano in certi punti sul passato di "un nuovo Dylan", che almeno in un paio di casi sono gialletti, e non mancano strizzatine d'occhio "meta", sono diversi ad applaudire. La pappa è la stessa. Chi boccia "Nessuno è Innocente" non penso possa salvare "Gli Uccisori" o "La Lama etc.". Oppure, chi boccia "Gli Anni Selvaggi" dovrebbe ugualmente avere in scarsa simpatia certi numeri, dato questo indugiare su come era Dylan (anche se due Dylan diversi), sul perché ha iniziato a fare determinate cose etc. Cambia la penna ma la sostanza non è dissimile.]