Cravenroad7

Le storie e i dialoghi degli ultimi albi sono scadenti. Qualcosa di buono lo ha fatto, Mater morbi era un ottimo albo, ad esempio, ma questi ultimi sono oggettivamente di scarsa qualità, dal punto di vista della scrittura. Infarciti di citazioni ridondanti. Non ho letto John Doe, che tutti dicono fosse ottimo, ma era scritto anche da un altro autore. Di suo ho letto Murphy 911, mi pare si intitolasse così, anche questa una serie che secondo me era pessima.

Perché non scriva "bene", cioè intendendo alla perfezione, io non lo so. Forse perché è un buon mestierante, senza arrivare al top del ranking.
Sempre per rimanere in ambito calcistico, tutti considerano un buon giocatore Chiesa (il primo che mi viene in mente, curiosamente anche odioso) ma non è sicuramente un "Ronaldo".
Secondo me Recchioni ha dalla sua questa quantità di roba vista/letta/ascoltata dalla quale trarre spunti (non è che tutti gli autori facciano ricerca, siano curiosi e si documentino, di questo gli si deve dare atto), poi ha una discreta dose di acume nel creare i personaggi (vedi John Doe, Morte, Guerra, Carestia, tutto il microcosmo). Non crea dei Paperini che vanno a fare trullallà nel bosco, crea personaggi tosti inseriti in ambientazioni (abbastanza) complesse.
Fin qui io mi auguro che saremo tutti d'accordo. Mater morbi non è venuto in mente a chiunque, con quell'album ha fatto un gran botto, bisogna riconoscerglielo.
Che poi non sia continuo, che poi ci siano mischiate idee di cacca, tipo Rania, Carpenter, Sherlock Block, Ghost, la regina coi tentacoli, non so dire "perché", non sono nella sua testa. Non so come si possano alternare albi fenomenali, a vaccate da 10.
Magari è sdraiato in piscina con un mojito e tira via i dialoghi perché deve andare a giocare coi racchettoni, o perché sta seguendo altri 189 progetti, o perché cortocircuita.

Mi trovo d'accordo su diverse cose. A cominciare dal "mestierante". E infatti, per autocitarmi

Un mestierante che, se proseguiva entro questa logica, senza sforare, portando avanti un lavoro di buon artigianato, poteva sfornare più storie strutturate "come storie", in cui succede qualcosa. Storie come Il Giudizio Del Corvo (più "classica" e senza alcuna pretesa di passare per genialata postmoderna) o quella Mater Morbi che può essere considerata al confine tra un'ottimo esempio di artigianato e un'opera che splende di luce propria (il mestierante per un momento è diventato quasi "artista").
Poi, tra le varie ipotesi da te azzardate in maniera divertita (e non è detto che almeno una non rispecchi il reale), ossia "magari è sdraiato in piscina con un mojito e tira via i dialoghi perché deve andare a giocare coi racchettoni, o perché sta seguendo altri 189 progetti, o perché cortocircuita" ci metterei il fatto che l'essere ormai "deus ex machina" lo ha reso "schiavo del suo essere padrone assoluto".
Da "elemento cardine" qual'è diventato (curatore e sceneggiatore) per lui è improponibile che una roba partorita dalla sua "mente brillante" (ehm) non funzioni. Peccato che da un po' di tempo a questa parte il Nostro sembra aver perso letteralmente la bussola (e non è solo una mia idea), annebbiato dalla continua ricerca di qualcosa "fuori dagli schemi" (oltre che dall'apparire, dall'essere sulla bocca di tutti etc, che comunque inciderebbero poco in un autore con le idee chiare).

Per tal ragione, pur non contestando il gusto altrui rimango un pizzico basito quando tutto sommato vengono ben accolti numeri come il 403 (che già si apre male: facciamo finta che io sia un neo lettore... chi caspita è Jane? E, arrivato verso la fine, cosa ho letto? Una storia di un rapimento con "protagonista" un Dylan Dog passivo?) o vengono incensati albi come il 404 (sinceramente non ho trovato nulla di esaltante a leggere pagine su pagine incentrate sui deliri di un ubriacone. Anche la parte muta che ha avuto sui lettori lo stesso effetto dei libri di Sutter Cane mi è sembrata una sciocchezzuola. La trasposizione degli incubi avvinazzati dell'ex indagatore possono davvero suscitare tanto clamore?) che non mi sembrano altro che prove inefficaci di un autore ormai con poche idee che vorrebbe tirar fuori la genialata autoriale.
Sarò smentito quando il Nostro lascerà da parte tutte queste "perle" per dedicarsi di nuovo (finalmente) alla scrittura di storie meno "sui generis".

Forse OT
Letto oggi per caso su una bacheca di FB
"Ed è un grande sceneggiatore e curatore!
Come se fosse facile gestire Dylan Dog, razza di invidiosi incapaci criptofascisti (chi odia Recchioni).

Purtroppo non mi piacciono altri sceneggiatori di DyD (ma la saga è di alto livello).
Invece i disegni sono sempre eccelsi."

RROBECOP ESISTE!

Non mi sembra che ci voglia molto acume per sostenere il contrario .
Questa (s)tortura di Dylan666 (a proposito di palmipedi zoppicanti) a me tutto sembra tranne un personaggio tosto creato con sagace maestria: io ci vedo perlopiù un vetero-hipster idiota ed esaltato (da sé stesso e le sue paturnie), megalo-narcisisticamente accentratore di attenzione, che sta sulle balle alla maggioranza di chi lo incontra, lettori compresi... viste tutte le vaccate che spara per il gusto della frase ad effetto/citazione o di posare da sbruffoncello stronzo&maledetto.

Adesso non voglio fare paragoni impietosi, né rientrare sulla polemica sul "vero" Dylan, ma se un personaggio così fosse uscito (ex-novo) in edicola 30 e passi anni fa, a quest'ora la Bonelli era diventata TexWiller Editrice, nel senso di mono-testata, visti i proventi azzerati sul fronte Dylan, destinato ad eclissarsi nel giro di poche pernacchie come 4Hoods ed altre menate.

Ma tanto, a proposito di "ambientazioni complesse" (oheeeè.... ) anche costui si rivelerà una mega-panzana inserita di straforo per togliere i meta-sfizi del Sommo, visto che dal #407 è probabile che si torni nei ranghi del pre-meteora - con la solita scusa del shuogno-nel-shougno reboottanato alla bisogna, tra una dimensione parallela ed una tangenziale - e tanti saluti a Gnaghi, barbe, ed ex-mogli. Le ultime pagine di Roi sono proprio imboccate in questo senso di ennesimo meta-confronto da risolvere a livello di identità (e loro patemi, v. discorso sull'ammazzare a freddo, personalissima crux del Gegggno da quando lesse il #5 come primo albo) solo apparentemente sdoppiate.

L'unico complesso (di colpa?) è quello che ha l'autore verso i lettori, che non è ancora riuscito a smaltire e rilancia con provocazioni da cialtrone, non ultimo lo strillone sulla copertina dell'OB#1.

ALOHA NON SI SEVIZIA UN PAPERINO,
MEGLIO VIZIARE LA PAPERA

Al volo su questo OT dedicato al sommo...per quanto sia nota la mia non simpatia del soggetto Oni2 e che abbia smesso di leggere la sua recente C...a (salvo il recente 405 in pdf mandatomi da amico e che ho commentato molto più sopra) devo dire che è dalla sua guida di dyd in poi che il nostro non funziona proprio. Ma proprio per niente, per quanti sforzi abbia fatto. In compenso però in passato apprezzai sue opere da "sceneggiatore" come Il giudizio, il modulo, i nuovi barbari, e in minima parte la tanto decantata mater morbi, che andrebbe maledetta in quanto gli si ripropone, e ve la ripropone puntualmente (mancanza di idee?!?) ogni tre per due. Forse un albo importante (per lui ) che ha fato più danni della grandine col senno di poi. In soldoni, io lo vedo, e l'ho sempre detto, come un DJ del media fumetto...Una specie di chef rubio del fumetto...mischia, mixa, frulla...e avolte il pappone veniva bene, a volte, spesso, per niente bene. E' come per ogni ricetta o Mixer da studio che si rispetti; se esageri con i Take, o con gli ingredienti, sbraghi totalmente...e allora il disco, o la pietanza del momento diventano inascoltabili o immangiabili. Non conosce forse l'ABC del dosaggio e del mestiere. Quello in cui invece eccelle ( e anche questo lo dico da sempre) è nel suo ruolo di "fastidioso e scaltro" PR di se stesso e delle cose che si trova a gestire. Penso che riuscirebbe a vendere maglioni nel sahara o ghiaccioli in antartide. Ovviamente se il pubblico che hai davanti si beve tutto...Però i tempi che stiamo vivendo sono questi, fatti di personaggi che sanno fare poco ma che vanno avanti trionfalmente, venendo innalzati, da certa critica o "socialità 2.0, a eroi della nazione. Lui ha capito bene il meccanismo e con chi ha a che fare, e si muove di conseguenza, ebbro di potere e sicurezza, soprattutto se navighi sulla sicura (per quanto?) nave da crociera DylanDoeniana. Tornando ai fumetti, e alla mera scrittura, io da sempre lo vedo bene su roba Marvel o Image, anche se il suo sogno nel cassetto (e non lo nasconde) è sicuramente scrivere Batman...Ah, come dite?!? ci è riuscito lo stesso a scrivere Batman? Pardon. Fine OT

facciamo marvel e non image. la marvel non la leggo.

Nima ti avevo risposto ma non so dove sia finito il quote. Riassumendo, credo che non si accorga di quando una cosa non funziona, perché suppongo non abbia la tendenza a mettersi molto discussione

Wolkoff lo so che è un hipster, che se la tira, che dice fanfaronate, che si lagna.
Ma a me non dà fastidio.
Come dicevo il mese scorso (alcolismo a parte) a me sembra autoironico pensa, quindi figurati se mi possa sembrare supponente.
Se poi è supponente questo, cosa dire di quando impazzava per Londra seminando la polizia, perché la verità l'aveva in tasca solo lui?

io continuo con i miei tamburi "NON è CAPACEEEEE!!!!! TUM TUM TUMMMMTUMMMM NON è CAPACEEEEEEE!"

E io, skeletor, mi associo e mi accodo! TumTumTum Tum!!

Ho dovuto correggere il mio post perchè era un "non mi dà fastidio", immagino si fosse capito dai successivi TUTUMM TU TU TUMMM

Vai tranquilla che hai ben riassunto
Ed è questo il problema: l'incapacità di mettersi in discussione, che dovrebbe essere quasi un dogma per chiunque abbia una visione più ampia del proprio prodotto. Un buon autore (come un buon musicista, un buon artista, un buon regista) dovrebbe avere una notevole coscienza autocritica prima ancora che critica. Essere il primo a mettere in dubbio di aver raggiunto un qualche tipo di "zenith" onde migliorarsi per gradi e tentare di raggiungere, volta per volta, picchi sempre più elevati.
Con il Rrobe questo non accade, e immagino creda di tirar fuori sempre opere magistrali.
Se domani ci delizierà con un Dylan Dog composto di 94 pagine bianche crederà di aver raggiunto il suo zenith creativo, ma sarà solo una cialtronata.
La testata avrebbe bisogno di storie "solide", capaci di suscitare almeno un'emozione. Storie da leggere, e non da sfogliare, che lasciano qualcosa una volta concluse. Se capisse questo assunto elementare sarebbe già tanto.

Ciao Bertuccia

sono finalmente riuscito a leggere l'albo, per la recensione dello stesso e le altre considerazioni generali rimando a quanto già scritto da @bertuccia nei suoi precedenti post, visto che mi trovo completamente d'accordo con lei, più aggiungo alcuni spoilerosi pensieri sparsi:
- mi è piaciuto come si sviluppa la storia, con quella che inizialmente sembra essere la trama principale concludersi dopo poche pagine per poi essere ripresa alla fine
- molto bello anche il confronto tra il 5 e il 405, dove Dylan, anche se in modo differente, compie la medesima sbagliata azione con il "vecchio" Dylan che è riuscito ad andare avanti senza essersi mai perdonato la cosa. Sappiamo che all'epoca la caratterizzazione del personaggio non era ancora conclusa e che gli uccisori rimane un unicum della storia dylaniata, bello quindi vederlo come errore rimasto nella sua vita
- il finale coi disegni di Roi mi ha sinceramente emozionato, più che rivederlo nel 401
- sui disegni di Pontrelli ero dubbioso, anzi diciamo pure che non mi piacevano, poi vedendo il finale "scarabocchiato" ho capito il motivo della scelta, che a quel punto diventa decisamente sensata
Morale: al momento lo metto al primo posto della cinquina

Puro Vangelo. (citando kit carson)