Continuo io, va, che vedo una certa riluttanza nel fare commenti.
Parto dagli aspetti che trovo positivi: il formato mi piace, si allontana dai soliti canoni bonelliani e il risultato finale è fresco e nuovo.
Il prezzo ci sta. E' pur vero che con il vecchio Maxi c'erano tre storie e era più conveniente, ma il marketing purtroppo per i consumatori funziona così. E' come quelle confezioni formato famiglia: più il formato che acquisti è grande, più risparmi.
M&G pensavo peggio sinceramente. Si conferma che per le anteprime vengono scelte le tavole meno riuscite.
Ora, le storie meritano un discorso a parte. Se per "Dylan Dog come una volta" si intende quel tipo di storie che mi convinsero a smettere di comprarlo nel 2006, allora direi che ci sono riusciti a pieno. Se invece intendevano quelle che hanno fatto diventare famoso il personaggio, siamo ben lontani dal raggiungere il risultato. Ma non è che pretendevo così tanto in realtà.
La Contu, con buona pace per tutti i suoi conterranei che si sono visti omaggiare la loro terra di origine, tira fuori una storia che mi è parsa tutto fuorché originale. Un mix fra
Anche il finale lascia molto a desiderare.
Fra l'altro l'editoriale di Busatta è inquietante quando paragona questa storia alla recente attualità del Covid 19. Partono solo bestemmie.
La Baraldi da parte sua, tira fuori una storia abbastanza originale (anche se sono evidenti delle strizzate d'occhio al primo Sclavi) ma che viene sviluppata in un modo alquanto confusionario.
Difatti ci vengono buttati in mezzo e a caso:
Boh. Qualcuno poi mi spieghi la sequenza alle pagine 134-135.
Una nota positiva è Groucho, perché al posto di sparare in continuazione le solite battute (che comunque non mancano) fa presenza con delle gag surreali e decisamente in linea con l'attore reale.
Questo tipo di storie non mi sono mai piaciute. Da questo punto di vista sono molto contento che la serie regolare sia quella pensata da Recchioni, almeno con quella si può discutere di qualcosa che non sia il vuoto totale.
Votato 4.
Titoli alternativi: Il più noioso dei Dylan possibili - La confusione della Baraldi.
P.S. Ottimo lavoro dei Cestaro.