Il vero assassino qui è
SPOILER
Chiaverotti
: che mette a nudo le nostre anime, e lacera i nostri cuori, affondando nelle tenebre del sentimento più umano e più mostruoso, ossia quello che ci spaventa e ci fa soffrire di più, ma del quale -come della paura, del resto- non riusciamo a fare a meno.
Azzardo? Azzardo: il suo "Memorie dall'invisibile", con una galleria di personaggi indimenticabili, intrecciati in un arazzo di destini nerissimi e spesso beffardi; ma anche un giallo teso e solidissimo, praticamente inappuntabile, con un ottimo finale e un epilogo che spacca/scalda il cuore. Chiaverotti stempera l'atmosfera malinconica del capolavoro di Sclavi a modo suo (teste spremute, pelle nuda in quantità), e dà sfogo alla sua passione cinefila con citazioni insolite, per il genere (due film americani degli anni Settanta come "In cerca di Mr. Goodbar" di Richard Brooks, con Diane Keaton, e "Harold e Maude" di Hal Ashby).
Bellissimo, anche grazie a un Brindisi già da Olimpo (e non ha ancora scoperto la mezzatinta...). Così bello che mi dispiace (dover) notare che il killer viene preso solo perché, inspiegabilmente, cambia modus operandi (non attende che Ellen sia uscita di casa, come nei delitti precedenti)... e che, be', forse anche la cosa del passepartout universale è un po' tirata.