Cravenroad7

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#399 - Oggi sposi
Insufficiente (1-4) 41%  41%  [ 32 ]
Mediocre (5) 11%  11%  [ 9 ]
Accettabile (6) 5%  5%  [ 4 ]
Buono (7-8) 18%  18%  [ 14 ]
Ottimo (9-10) 25%  25%  [ 20 ]
Voti totali : 79
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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: mer gen 08, 2020 1:23 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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Walecs ha scritto:
Ilnomeutenteinserito ha scritto:
ancora una volta: no


Ah, ok. Ora che hai scritto venticinque post monosillabici senza un minimo di argomentazione in risposta ai miei post ampiamente argomentati (bene o male che fosse) hai dimostrato a tutti di essere dalla parte della ragione :lol: :P

contento tu, contenti tutti...

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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: sab gen 25, 2020 10:43 am 
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Iscritto il: mer ago 09, 2017 4:35 pm
Messaggi: 119
Votato insufficiente per merito dei disegni, comunque buoni, e per aver invitato Pinky (come si evince dalle retrovie dell'ultima vignetta a p. 79), se avessi dovuto basarmi su dialoghi, sceneggiatura e trama avrei opzionato un bel 3. Non salvo praticamente nulla e, per levare ogni dubbio, il "matrimonio" è l'unica cosa vagamente sensata di questo trionfo del kitsch più deteriore. Una degna conclusione per una saga del nulla, che si salva solo per 3-4 albi probabilmente precedenti, dove il contesto era solo accennato in mezza pagina. Giudizio finale: ciclo da far recere a stomaco vuoto.


Ultima modifica di Machen il mer dic 16, 2020 2:11 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: dom feb 02, 2020 4:39 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
Messaggi: 767
Una copertina tra universo Dylan, universo Bonelli e universo horror apre il discusso "Oggi Sposi". Il matrimonio tra due uomini ha scandalizzato alcuni, ma per i più forse è una trovata da raschiata del fondo del barile. Bravo Cavenago comunque, come tutti i disegnatori che si sono alternati.

Tranne la parte con il sovrintendente, vero omaggio ai B movie d'azione, il resto è tutto tra il tirato per i capelli e la voglia di chiudere un grande cerchio.

Recchioni ci ha provato. Ha costruito una missione letteraria complessa, forse troppo per un fumetto, ma se si inizia una partita, quella va finita.

Finale che speriamo tutti non sia il vero finale. Anche perché potrebbe portare davvero a un calo di vendite.
D'altronde lo avevo scritto mesi fa: se si fa perdere un braccio a Carpenter, può succedere molto di peggio nel corse della saga sulla meteora.

Abbiamo apprezzato i cameo dei vari personaggi e fa piacere vedere ancora Wells in forma. Aspetto a dare un giudizio definitivo sull'opera di Orecchioni. Ci vediamo col 400.


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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: dom mag 31, 2020 1:08 pm 
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Iscritto il: mer mag 13, 2020 12:29 pm
Messaggi: 126
L'albo più controverso della serie? Difficile a dirsi, perché perfino l'aggettivo "controverso" è... controverso, in questo caso.
Di questi tempi, e soprattutto nell'ambiente della Rete, definire un'opera "controversa" significa che il giudizio su di essa oscilla tra capolavoro e schifezza assoluta, con pochissimi gradi intermedi. (Esprimersi per gradi intermedi non conviene, perché nessuno ti ascolta/legge. E ascoltare/leggere solo, o quasi, opinioni diametralmente opposte, o quasi, alla lunga o in breve finisce per polarizzare la discussione, al punto che diventa quasi più interessante parlare della polemica in sé, che dell'oggetto da cui la polemica è sorta. E poi finisce per stancare e basta, a meno che non si abbia un animo da polemisti -ma non è il mio caso.)

Qui la cosa è piuttosto diversa, perché una delle due polarità manca: nessuno (mi pare) ha parlato di capolavoro. La spiegazione più plausibile di questo squilibrio è che a molti, se non a tutti -me compreso-, questa storia ha lasciato l'impressione di essere un gioco. Ad alcuni è piaciuto, per ciò che ha mostrato e per come l'ha mostrato (pur con varie riserve); altri hanno avuto la sensazione di essere stati violentemente presi in giro, e alla fine della lettura hanno -metaforicamente, spero- lanciato via l'albo al grido "Questo non è Dylan Dog!" ("il mio Dylan Dog", hanno avuto l'accortezza di specificare alcuni).

Lungo preambolo per rimandare quanto più possibile l'imbarazzata ammissione che, ancora oggi, non so bene come giudicare questa storia. La scansione temporale non cronologica è abbastanza ingegnosa e funzionale, e in più permette a Recchioni di aggirare uno dei difetti che avevo riscontrato in "Che regni il Caos!", ossia la difficoltà nelle fasi di raccordo tra una scena e l'altra. La scelta di un parco disegnatori così ampio e stilisticamente variegato si rivela anch'essa funzionale al gioco, rimarcando la natura autoconclusiva delle singole sequenze... e, in senso più ampio, mi piace leggerla come la traduzione grafica del desiderio di Recchioni di celebrare non solo e non tanto Dylan Dog, quanto l'arte del fumetto in sé, i molteplici mondi meravigliosi che è in grado di creare, esaltandone la libertà linguistica nei limiti di quanto è possibile fare in un contesto "tradizionalista" come quello di casa Bonelli -tanto che, a occhio, più di metà delle tavole abbandona la convenzionale gabbia 2x3: si pensi al susseguirsi serrato di primi piani e dettagli di pagina 27, replicato a pagina 32 ma in maniera (volontariamente, credo) più "statica", con il semplice alternarsi di primi piani di Dylan e Ghost; o ancora le sei vignette orizzontali di pagina 51, o le splash pages di pagina 14 e 71.

La sequenza fracassona dei nazi-vampiri, a ripensarci, mi irrita molto meno di quanto non fosse accaduto alla prima lettura. Perché, in fondo, il mondo sta per finire, e allora perché negare ai personaggi un'ultima possibilità di uscire dai propri schemi, di scatenarsi (e divertirsi) un po'? Così come, a ripensarci, la mancanza di pathos nella scena della morte di Groucho appare coerente (attenzione: ho detto "coerente", non "soddisfacente"), e per lo stesso motivo: il mondo sta per finire, nel giro di dieci minuti saranno tutti morti (uh, a proposito: come mai al matrimonio, o almeno nella sequenza conclusiva, non c'è Lord Wells?), che differenza fa andarsene mezz'ora prima? Non c'è un futuro in cui sarà possibile elaborare questo lutto, non c'è più nulla in ballo per nessuno.

Il che mi porta al punto cruciale: cosa c'è effettivamente in gioco, qui? Cosa vedremo, quando il bagliore accecante della Meteora sarà svanito? A sei mesi di distanza, la risposta continua a sfuggirci. Il ciclo 666 la sta volontariamente rimandando, ma lo stesso fatto che sia stato presentato come un ciclo dovrebbe indicare la sua temporaneità, la sua eccezionalità. Per la prima volta dall'inizio della serie, in pratica, non sappiamo dove stiamo andando. (Parlo per i lettori, con la speranza che i curatori invece abbiano qualche idea a proposito.) Alcuni sono rimasti a bordo ma temono il peggio, altri sono più ottimisti o come minimo curiosi, altri ancora hanno deciso di scendere. A me, probabilmente, la destinazione non interessa poi tanto: immagino che prima o poi scenderò anch'io, ma per ora provo a godermi il viaggio, consapevole che non ho alcun potere (come sempre, del resto) sulle decisioni del Capitano, così come sono consapevole che il Capitano non ha alcun potere (come sempre, del resto) sugli elementi -che nella metafora sono fattori imponderabili quali il declino di popolarità del fumetto seriale, la qualità degli scrittori, l'affermarsi di certe forme narrative o di consumo, i mutamenti sociali che finiscono per riflettersi inevitabilmente negli universi finzionali...

Ultima nota: mi pare che nessuno l'abbia citato, e probabilmente è un dettaglio che non significa nulla, ma... la sequenza iniziale, quella disegnata da Roi, è l'unica a non presentare alcuna marca temporale. La prima tavola (il Maggiolone e la Morte in una strada per il resto deserta) sembra alludere già a un universo post-apocalittico, stile "L'ultimo uomo sulla Tera" (sarà un caso che sia stato proprio Roi, già meraviglioso illustratore di quella storia, a disegnare le ultime due tavole del #400, e il #401?), anche se le frasi di Dylan ("ci è rimasto così poco tempo da vivere") e della Morte ("presto, tutto quanto sarà sotto il mio dominio") sembrano collocarla nell'immediato pre-Meteora. Anche se, a rifletterci, se la Terra o anche solo l'Uomo scomparisse, su cosa dovrebbe esercitare il proprio dominio la Morte?
Narrativamente, siamo "fuori dal tempo": chissà che quelle poche pagine non siano una possibile via di fuga, un'espediente per consentire alla serie di spostarsi a piacimento tra universi anche molto distanti (ma anche per far tornare tutto com'era o quasi, volendo: non si può escludere, ad esempio, che tutte le pagine successive al prologo siano una visione che la Morte regala a Dylan, magari offrendogli la scelta tra salvare la Terra e salvare sé stesso...).

Ultimissima nota sul ciclo della Meteora: non so se fosse possibile -più che dal punto di vista del tempo e dell'impegno degli autori, da una prospettiva puramente commerciale- realizzare una continuity veramente stretta, che da quanto ho capito dovrebbe significare all'incirca un'unica storia divisa in tredici parti. Capisco che chi si attendeva o sperava qualcosa del genere sia rimasto deluso (anche se lo si è capito da subito, e dunque a me sarebbe sembrato più sensato lasciar perdere del tutto, oppure ricalibrare le proprie aspettative -ma ognuno chiede al testo ciò che vuole, in fondo), ma per quanto mi riguarda l'uso della Meteora come fil rouge è stata una buona idea, anche se purtroppo non tutto è stato risolto (la Regina Tentacoluta), e se in alcune storie il suo peso narrativo è stato indubbiamente minore che in altre.

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Non giudicare gli uomini sulla base delle loro opinioni, ma da ciò che le opinioni possono fare di loro. (Georg Christoph Lichtenberg)


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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: mar giu 02, 2020 6:56 pm 
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Ottima recensione Stavros: del resto stai tirando fuori buonissime analisi e questa non fa eccezione.
Riguardo all'albo "controverso"... direi più che altro provocatorio.
Controverso, polarizzante, divisivo implicano la possibilità o la volontà di generare dicotomiche spaccature.
Che qui comunque ci sono state (c'è anche chi si è sperticato in lodi). Ma il fine ultimo, a mio parere - a parte di giocare, troppo e a sproposito - era quello di provocare. Provocare reazioni nei confronti dei puristi sfoderando un armamentario variegato (pseudo-matrimonio sbandierato che si è risolto in una presa in giro - ma si usano altri termini, tipo "celebrazione assoluta del concetto di amore" - strizzatine d'occhio "marvel-style", logorrea giustificativa di tal Ghost che per rattoppare il rattoppabile sfodera teorie ai limiti dell'assurdo. Aka arrampicarsi sugli specchi per dire "tutti i buchi logici, tutte le lacune narrative hanno motivo di essere perché questo è un fumetto"). Tra l'altro la meta-pippa di Ghost ha fatto a pezzi la "logica" di questa testata: era un fumetto che non sapeva di essere un fumetto, come buona parte di quelli inclusi in tal categoria. Un fumetto non ha bisogno di sapersi tale, basta che lo sappiamo noi. Un fumetto popolare deve/dovrebbe proseguire sui suoi binari limitandosi a raccontare un qualcosa che noi sappiamo essere finzione.
Il che mi riaggancia ai nazi-vampiri: "Perché, in fondo, il mondo sta per finire, e allora perché negare ai personaggi un'ultima possibilità di uscire dai propri schemi, di scatenarsi (e divertirsi) un po'?". Giusto. Ma manda a monte tutta la logica di una testata basata su suoi stilemi (direi anche, più o meno precisi. Un suo mood. Una sua modalità intrinseca di essere). Jenkins non è un personaggio d'azione. Neanche Wells. Neanche Groucho, né Bloch. Tutti personaggi con un loro ruolo e una loro personalità divenuti attori in un contesto carnascialesco che in 24 pagine circa fa a brandelli (anzi, contribuisce nel fare a brandelli) molte certezze della testata inserendola di forza in un fumetto con una implicita metacognizione di essere un fumetto: un contesto che non scandalizza tanto per i personaggi Marvel vs i nazivampiri (anche, non lo nego), ma perché qui sembra si voglia rimarcare il fatto che questa doveva essere una parentesi trash senza alcuna attinenza con la testata che conosciamo, e dunque ci potevano essere tranquillamente ventiquattro pagine dedicate ai nostri che surfano alle Hawaii, in cui non serve sapere come ci sono finiti, cosa ne è di tutto il resto, come inserire tutto questo in una eventuale linea logica. Tutto perde di spessore in questa messinscena di ventiquattro pagine in cui ci sembra di udire una voce fuori campo che dice "ma si, ora facciamo casino". Tutto è concesso, perché tanto è solo un fumetto.
Ci si aspettava molto di più e molto meglio: ottima l'idea di una meteora destinata a sconvolgere irreparabilmente il mondo dylaniato. Ma andava gestita a dovere. Per intenderci: dopo una serie di naturali sconvolgimenti, nell'ultima puntata (il 399) ci potevano pure essere organicamente strizzatine d'occhio "meta". Ma non così. L'approssimazione - lo sappiamo, quanto sto dicendo è pure banale - è stata all'ordine del giorno. Per inciso, dopo un preambolo come quel Che Regni Il Caos! ci si aspettava sin da subito accadimenti duraturi nell'arco di tutta la "miniserie": per dire, prima il cambio di stagioni, poi il morbo, magari da inserire nella terza puntata del ciclo, che doveva protrarsi per tutto l'arco narrativo, quindi inondazioni e terremoti, il mondo effettivamente nel caos e un Dylan che nelle ultime puntate della miniserie si muoveva in una Londra composta di macerie e cadaveri disseminati tra i detriti. Uno sviluppo organico del tutto. Non 1) una puntata con gli X Men 2) una puntata con quello che se ne va nello spazio 3) una puntata - per carità, hai ragione, ha spunti interessanti - con quelli che plasmano il mondo circostante etc. Tutto questo in una visione generale non vuol dire nulla. E ci si ritrova nel 399 - dopo digressioni inutili, dopo che non è successo praticamente niente, almeno non organicamente, consequenzialmente (non la considererei neanche una miniserie) - in un contesto posticcio e fracassone.

Passando ad altro
Cita:
la sequenza iniziale, quella disegnata da Roi, è l'unica a non presentare alcuna marca temporale. La prima tavola (il Maggiolone e la Morte in una strada per il resto deserta) sembra alludere già a un universo post-apocalittico, stile "L'ultimo uomo sulla Terra" (sarà un caso che sia stato proprio Roi, già meraviglioso illustratore di quella storia, a disegnare le ultime due tavole del #400, e il #401?), anche se le frasi di Dylan ("ci è rimasto così poco tempo da vivere") e della Morte ("presto, tutto quanto sarà sotto il mio dominio") sembrano collocarla nell'immediato pre-Meteora.

Sono d'accordo. Penso anch'io che tutto questo possa inserirsi in un eventuale "dopo".


Comunque, aldilà di quelli che sono certi miei pensieri vari e sparpagliati non posso che reiterare i miei complimenti: bella disamina :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: dom giu 28, 2020 6:16 pm 
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oggi sposi
sarebbe da SENZA VOTO come "che regni il caos", copio e incollo: "storia" (per modo dire) che ho difficoltà a valutare, sia perchè ormai è stato detto tutto, sia perchè non ho ancora capito se devo odiarla... recchioni ha già raggiunto il suo scopo: parlarne bene o male, purchè se ne parli... anche non ci sarebbe nulla di cui parlare... il fumetto che spiega il fumetto...
il matrimonio gay ci sta come gag, come trovata pubblicitaria e come messaggio... però è un sintomo di come si sia andati troppo oltre, dall'altra parte veramente
esattamente come in "che regni il caos", la mia parte preferita è la cafonata marveliana con i nazi-vampiri (bravo marzano :lol: )
disegnata dal grande casalanguida (il grande inquisitore) e introdotta da una scopata selvaggia e liberatoria tra carpenter e rania :lol:
divertente il royal wedding con tutti i personaggi riuniti, bella anche la vignetta di nizzoli con zagor a pagina 22

voto 5


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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: dom ott 04, 2020 10:28 am 
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Vorrei usare il termine "porcheria", ma farei un gran torto al nobile suino verso cui non ho nulla, e attirerei le critiche di chi pensa che certi miei giudizi siano troppo "orientati" e mirati (riguardo a quest'ultimo punto spero che i più accorti si siano resi conto che da Dylan Dog cerco determinate cose - vedasi introduzione della ri-disamina del 400 - e i richiami supereroistici, i videogiochi, il sociale piazzato a sproposito e tutto quello che esula dalla ricerca di emozioni forti non mi interessa, e talvolta si finisce al dileggio).

Dunque, potrei evitare il termine porcheria, ma anche usando altri sinonimi ("ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome...") il giudizio finale non cambierebbe: l'albo è di una bruttezza immane.
Uno spaccato di vuoto perfetto+zero assoluto. Neanche i traguardi raggiunti dalla fisica moderna potevano ottenere tanto. Ma RR, con la sua "fisica fantastica" ci è riuscito.
Abbiamo sprecato mesi, e mesi, e mesi per avere una conclusione di meteora davvero ridicola, dove si cerca di fare un minestrone per sopperire ad una carenza di idee.
Poi di quale minestrone stiamo parlando? Quello con le patate, i pomodori, i legumi etc? No, un minestrone con pezzi di sigaro, lacci di scarpe, mosche, e forse (FORSE) qualcosa di commestibile nella brodaglia (riscontrabile con il lanternino: vedasi l'inizio fregiato da Roi, che magari poteva lasciar presagire qualcosa di meglio).
Abbiamo in tal contesto qualcosa di interessante (i disegni) e tanti punti bassi:
Il discorso di Ghost sulla "fisica fantastica" ( :? ) da premio Nobel per il ridicolo.
La famigerata lotta tra i Nostri e i Nazivampiri ( :? ), rievocazione risibile di certe scene Marvel, omaggio ai Nightstalkers.
Una "sposa" lucciola ( :? ) irritante sino all'inverosimile.
La morte di Groucho, gestita senza pathos. Ucciso nel nome di un cambiamento stupido che realmente non avrà mai luogo.
La morte di Gorman e Ghost, come sopra (ce ne siamo liberati - alleluja - ma dopo tutta 'sta caciara ci si aspettava qualcosa di più "sentito", epico, uno scontro capace di attirare un minimo di attenzione... e invece niente. Morti come due stronzi).
Il matrimonio con la parata di fumetti (dopo il discorso del piffero di Ghost bisognava rimarcare che questo è solo un fumetto. Altrimenti non si capiva).
Una trama flaccida, sfilacciata, sconclusionata, priva di mordente, priva di tutto.
Una copertina ridicola (che poteva andare bene per un albetto di Groucho, non per la regolare).
Desolato se ho dimenticato qualcosa, ma vado a memoria.

Dunque a parte i disegni non si salva nulla. NULLA.
Che poi, per questa boiata, c'era bisogno di mettere in campo SEI disegnatori? Mah...
Ammorbati per un lungo periodo da albi che promettevano una rivoluzione (che non c'è stata: il nuovo universo è uguale al vecchio) abbiamo avuto una conclusione pessima, gestita di malavoglia, amatoriale.

Questo è tutto quello che non vorrei mai leggere su Dylan Dog. Né su un altro fumetto. Né sognarmi la notte.
Per esprimere un voto dovrei usare i numeri negativi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: dom ott 04, 2020 1:40 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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No, no ,no...non devi trattenerti buon Nima, codesta è una porcheria sacrosanta. Punto e basta. (-;

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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MessaggioInviato: dom ott 04, 2020 3:22 pm 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
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Località: Ἁρμαγεδών
In effetti Zak è inutile usare altri termini: è una porcheria :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #399 - Oggi sposi
MessaggioInviato: mer dic 16, 2020 2:22 am 
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Iscritto il: mer ago 09, 2017 4:35 pm
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Convengo su tutto, una porcheria è adeguato. Ho pensato ad un'immagine che potesse rendere il non-senso di tutto ciò: è come se negli ultimi cinque minuti di "Profondo rosso" i protagonisti lasciassero l'appartamento andando a unirsi allo sposalizio nella trattoria "Al Curvone" di Fantozzi contro tutti, mi ha dato lo stesso senso di contiguità logica, coerenza e presa per il culo per chi era giunto - faticosamente - fin lì per finire al tavolo con Filini. E mi chiedo ancora adesso la necessità degli svariati rimandi lovecraftiani ad mentulam proprio.


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