Cravenroad7

@Lord: La Punto I° serie non la augurerei manco al mio peggior nemico. A sto punto, mejo una Lancia y del '99.

Ma era un "vecchio" funzionale.
Dylan nel '86 faceva le cose che facevano tutte le persone normali di quegli anni, solo col vezzo di usare cose e mezzi retrò (un proto-hipster praticamente).
Un ipotetico corrispettivo di allora del Dylan luddista (e fesso) degli ultimi anni, che si diceva allergico alla tecnologia quotidiana che tutti usiamo, sarebbe stato un Dylan che nel 1986 non voleva usare il telefono, la tv, la radio o la lavatrice perché "diavolerie moderne".

Esatto, il maggiolino od il calamaio erano e sono vezzi usati principalmente per dare delle peculiarità rafforzative al personaggio, come per esempio Napoleone che guidava una Fiat 1100d pur essendo ambientato nella Svizzera odierna.
Il mio post era riferito al mondo in cui si muoveva il personaggio che era il mondo londinese di fine anni 80 ed anni 90. Un esempio possono essere i molti riferimenti alla Thatcher, primoministro dell'epoca.

finito di leggere da poco.

Ho apprezzato molto i disegni di Gerasi ma ho trovato la storia in sè alquanto deludente. L'indagatore dell'incubo sembra essere fin troppo a suo agio con i trapassati.



Roberto Recchioni ha ragione: Dylan Dog non è uno solo, Dylan è un personaggio complesso con molteplici sfaccettature, tra cui quella di quest'albo: noiosa.

Si rifarà, DyD si rifà sempre.

Letto, votato mediocre. Non commento la banalità dell'albo, dico solo che non ho mai sopportato un Dylan che interagisce così esplicitamente con i fantasmi... Delusione...

questo dovrebbe essere la calma prima della tempesta, la quiete prima dell'uragano. storia simpatica, molto leggera , direi quasi inutile alla causa della fase due. En Passant, prima del 346. si l'ho letta ma niente di piu' ,emozioni zero. L'unica cosa che salvo in generale della fase due sono i disegnatori. Tutti davvero superbi, sia i vecchi, sia i nuovi.

Storia da alti e bassi questa "Gli spiriti custodi". Mignacco si butta sul noir ironico, come fecero in passato Ruju o Faraci. Alcune cose mi sono piaciute, altre meno.
Dylan, come dice nella scena dell'inseguimento, odia i film d'azione e qui ci piomba, come già gli era successo. Con risultati non sempre lusinghieri. Fantasmi e mafia russa in stile "La promessa dell'assassino" di Cronenberg o "Educazione siberiana" di Lilin, anche se i killer finiscono per risultare i soliti sfigati pasticcioni, degni del personaggio italiano (forse l'attore meglio riuscito dell'albo). Finalmente un italiano come si deve. Doveva essere il personaggio stupido e odioso e invece si rivela il più divertente dell'albo. Grande Salvo Solanca!
Poi nella scena dell'arresto c'è un errore nei baloon: la frase di resa viene pronunciata da uno degli scagnozzi e non da Zard!
Comunque il lavoro di Gerasi è ottimo, molto a suo agio in un fumetto action movie. I fantasmi sono carini ma nulla più, non ci si affeziona a loro, forse solo alla punkettona.
Non mi ha convinto la reazione da sbruffone di Dylan a Carpenter (non è da lui, proprio no!) e . Bella la copertina, anche se sa di già visto. Diciamo che da un grande come Mignacco mi aspettavo di meglio.

Nonostante non sia una storia ai livelli de "Il fumo della battaglia" o "Spazio Profondo", io l'ho trovata una lettura piacevole e divertente, con quella semplicità degli horror senza pretese anni 90. Sono storie che ogni tanto mi fanno piacere, in Dylan.
Certo che se uno dovesse iniziare a leggere ora, come dice il buon RKC nella sua videorecensione, non glielo consiglierei, perché interpreterebbe male la testata. Tuttavia la trovo molto migliore di storie pretenziose come "Il sapore dell'acqua", che fanno tanto rumore, per poi presentare una trama un po' banalotta. Per lo meno questa storia s'imposta da subito in un tono più rilassato e intrattiene sicuramente meglio.

Uno degli albi peggiori di dylan dog

Votato 5.
Più che di albo banale io parlerei di albo NOIOSO. Storia da Maxi di qualche anno fa..
Non ho nemmeno trovato l'ironia che molti di voi hanno trovato.
Un albo brutto, ma come ce ne sono stati anche altri.

Belli i disegni, e devo dire che (piccolo off topic) le nuove leve si fanno apprezzare: dato che negli ultimi anni ormai chiunque abbia una connessione a internet può scrivere e disegnare fumetti e spacciarsi per "disegnatore" o "sceneggiatore", gli esordi Dylaniati li ho quasi sempre apprezzati..
Tutto ciò sperando che mandino in pensione certi pilastri che io non ho mai digerito fino in fondo ..

Ma sto divagando: albo per collezionisti, senza se e senza ma.

Ultimo albo di Mignacco sulla serie regolare, almeno per ora -nel momento in cui scrivo è assente dalla serie regolare da cinque anni esatti, che però non sono neppure il suo record: passarono sei anni e mezzo tra "Il paese delle ombre colorate" (#107) e "L'uomo nero" (#186), e da lì altri cinque anni e qualcosa prima di "I ricordi sepolti" (#249).

Se si rivelerà un congedo, sarà stato un addio vagamente dignitoso ma di certo non memorabile, complessivamente in media con la sua produzione dylaniana. Rispetto alle deludentissime storie di qualche anno prima (in particolare "Da una lontana galassia", #259, e "Il tredicesimo uomo", #275), qui se non altro ci ho trovato una buona consistenza tonale (si punta a una certa leggerezza ironica, forse anche perché si è capito che il registro serio, come quello strettamente orrorifico, non sono nelle corde del Mignacco che scrive su DD) e dialoghi un po' più asciutti e brillanti (almeno a tratti), indice di una maggiore attenzione -se da parte dell'autore o dei redattori, questo è un altro discorso.
Ma ci ho trovato anche i soliti difetti: un accumulo di personaggi che finiscono quasi inevitabilmente per essere poco caratterizzati (la cosa che mi dà più fastidio dell'intermezzo con Carpenter e Rania è che lei praticamente non spiccica parola, almeno finché sono nella casa), incongruenze narrative lampanti, proprio a livello per così dire "molecolare" (si può sapere come diavolo funzionano le apparizioni dei fantasmi? Che i sicari riescano a vedere Deanna è spiegato con "l'adrenalina", e passi -e diciamo che questo vale anche per il netturbino, che in fondo è appena uscito da un incidente; ma Rania?), soluzioni sciatte (la sassaiola finale, altro esempio di incongruenza interna riguardo alle caratteristiche e alle capacità dei fantasmi).

Quanto al finale, si tratta di un twist a cui Mignacco ha fatto ricorso diverse volte, e che personalmente ho sempre trovato irritante e illogico (almeno nelle sue storie):

Nel tratto di Gerasi ho ritrovato qualcosa di Venturi, e la cosa mi soddisfa alquanto. A questo proposito, condivido il parere espresso da altri sulla bravura sua e delle nuove leve: in quasi tutti percepisco l'impegno, la cura, la voglia di farsi notare che sono prerogative della giovane età ("giovane" quanto meno rispetto ai disegnatori storici della serie), e che contribuiscono a rendere tollerabili anche storie decisamente minori, come questa.

gli spiriti custodi
la classica storia delle gestioni precedenti, noiosa, stonata, una rujata, anzi no, una mignaccata: il meccanismo comico non funziona
i fantasmi danno fastidio quasi quanto i due nuovi fabio e mingo, carpenter e rania, quest'ultima un pò più sensibile al soprannaturale
peccato per i disegni molto belli di gerasi, sprecati: belli gli interni, la scena onirica alla grande lebowski e le citazioni da "la promessa dell'assassino"
apprendo che è l'ultima storia di mignacco, una fine ingloriosa, quasi peggio di trash island
alla fine si salva solo la copertina

voto 4

Zero spaccato per me.