Cravenroad7

Mmm...giallo di routine,con premesse interessanti anche se riciclate chiaramente.Il plot messo su da Bilotta convince abbastanza,considerando che e' quello che e',senza voglia di stupire o far gridare al capolavoro.Indagine classica,sviluppo piu' o meno prevedibile anche se non sono poche le carte giocate a sorpresa sul tavolo.Poi che siano tutte riuscite,magari ne parliamo...
Rimprovero a Bilotta per quest'albo,un eccesso di manavantismo abbastanza fastidioso nelle battute finali.Nelle quali tra l'altro ci viene mostrata un'amara ricostruzione del passato del protagonista,piuttosto azzeccata e interessante.
Bene i comprimari,buon trattamento da parte dell'autore.Non male nemmeno il rapporto Dylan-Groucho,e Dylan-amore di turno.Finale divertito.
Tutto sommato,una storia discreta con la quale si poteva e forse doveva fare di piu'.

Ho trovato un netto miglioramento rispetto ai precedenti numeri. Era infatti dal 311 - il giudizio del corvo che non trovavo una lettura piacevole. Sarà che nonostante la storia non sia originalissima fa sempre piacere scorgere un Dylan detective.
Se poi considerate che amo sia Bilotta che Mari, la frittata è fatta.
Per quanto riguarda la copertina, devo dire che per me il mix paesaggio tranquillo, impostore - Vittima, e impotenza di Dylan, funziona.

Niente di che.
Sufficienza per la vicenda interessante e la tensione continua. Ma Bilotta farà molto di meglio.

l'impostore
storia molto deludente questa di billotta, autore di cui mi hanno detto sempre un gran bene
"il cammino della vita" era di un altro livello, più sognante, questo è un gialletto minimale (per utilizzare un eufemismo)
una "dietro il sipario" dei poveri, che cita la toninelliana "riflessi di morte", la faye dunaway di quinto potere e forse crozza (l'imitatore pelato)
storia noiosa, l'unico sussulto lo si ha con il dylan perennemente innamorato (un idiota) che viene preso per il culo dalla ragazza
volendo si può arrivare ad una risicatissima sufficienza grazie ai disegni di mari
copertina piacevole

voto 5