Cravenroad7

Ottimi i Pain Of Salvation. I Dream Theater invece, per me, hanno dato il meglio nei loro primi album. Si, sembra un'analisi superficiale ma penso proprio che il top sia stato raggiunto nella prima parte della loro carriera: a parte "Image And Words" (che è a suo modo un capolavoro) c'è assolutamente del buono in "Awake", "Falling Into Infinity" e l'Ep "A Change Of Seasons" (davvero ottimo). E naturalmente nella piccola gemma sottovalutata "When Dream And Day Unite", con Dominici alla voce. Il resto mi ha lasciato poco o nulla (ma forse dovrei riascoltarmi tutti i vari album a seguire). Poi nel settore prog metal ce ne sarebbero di gruppi davvero superlativi: a parte quelli citati in uno dei miei commenti precedenti (Fates Warning, Shadow Gallery) ci sono i Symphony X, per chi ama un prog più contaminato con il power, o i Queensryche che hanno fatto inizialmente dell'ottimo proto-prog metal. O i Rush, strepitosi, fautori di un ottimo hard prog.

Sul prog italico... davvero favoloso quello settantiano, anche se in seguito sono usciti altri gruppi degni di nota (Il Tempio Delle Clessidre, La Maschera Di Cera, Il Trono Dei Ricordi, tanto per citarne tre).

proverò a darci un ascolto, io mi son sempre fermato attorno al periodo 77/78, ma se questi che citi ricordano queste sonorità, allora ben vengano

Sisi, con questi che ho menzionato dovresti andare sul sicuro (specie con Il Tempio Delle Clessidre, che ha visto inizialmente la collaborazione di Stefano Galifi dei Rosenbach)

zarathustra uno dei miei album preferiti... il museo bravi quanto sfortunati

Anche uno dei miei (in assoluto!) Non fosse subentrato tutto il discorso "politico" i nostri penso che avrebbero avuto una carriera più lunga e prolifica (per fortuna dal 2000 in poi hanno sfornato un altro paio di album, ma fuori tempo massimo).
Del resto molti dei più grandi gruppi italian-prog dell'epoca hanno sfornato poca roba (escludendo i Banco/PFM/Orme). Prendi i Cervello: un solo disco (Melos) ma ottimo, giustamente ricordato su molti dei libri dedicati al genere.

per restare in tema dylaniano/golcondiano non si possono non citare

100 punti per te Kramer: ripescaggio "a tema" azzeccato.

esatto, non fosse stata mal capita la rappresentazione di mussolini in copertina probabilmente avrebbero continuato a fare qualche altro album... ma in effetti tanti di quel periodo hanno fatto 1/2 album e poi spariti...


album pazzesco quello della locanda, dopo quelli degli area penso sia l'album che ho ascoltato di più di questo genere... tra i più melodici del filone

Tanta violenza e tante morti cruenti un pochino gratuite a mio modo di vedere.
Si spinge molto sull'acceleratore dello splatter e della narrazione totalmente libera e sfrenata, un po' come era stato nel numero 18 "Cagliostro!", ma quel fumetto era perfettamente riuscito, questo invece mi lascia veramente poco, lo ammetto.
Non amo la co-protagonista e neanche la pittura di Magritte, qui scomodato non so bene perché. Immagino sia un feticcio di Tiziano Sclavi.

Insomma siamo un po' rette divergenti io e "Golconda!" a cui do comunque il merito di essere sceneggiato bene.

5,5 (ho votato accettabile perché sarei stato l'unico "mediocre" e non me la sentivo ahah)

L'albo, per me, più assurdo dei primi 41, apparentemente senza senso eppure affascinante.
Voto 7.

Capolavoro. Tra i miei numeri preferiti di sempre. Ma ci ho messo 3 letture per capirlo.

L'unico di questo esponente surreal-grottesco che é riuscito davvero a colpirmi.

Credo si tratti di un autentico capolavoro.. i primi numeri di Dylan dog sono unici