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#Color Fest N°33 - Delitti e castighi
Insufficiente (1-4) 19%  19%  [ 5 ]
Mediocre (5) 23%  23%  [ 6 ]
Accettabile (6) 19%  19%  [ 5 ]
Buono (7-8) 27%  27%  [ 7 ]
Ottimo (9-10) 12%  12%  [ 3 ]
Voti totali : 26
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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: lun mag 11, 2020 1:38 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Solomon Kane ha scritto:
Discorso universo del color...ok, è sempre stato un mondo a parte fuori continuity...e mi sta bene...una volta è old Dylan un'altra volta è new con barba o pianeta dei morti o altro ancora e va sempre bene. Però, e qui attenzione allo....

SPOILER....


se adesso mi mostri un Bloch sopraintendente con Carpenter ispettore e Groucho vivo e assistente...dove siamo? Un altro universo? Ok... fammi capire questo però e per me è ok.
Se invece è l'universo dopo il ciclo 666 mi stai anticipando un universo che dovrei scoprire tra qualche mese sul mensile e così non va bene...

Quoto, ho la stessa perplessità. In teoria dovremmo collocare la storia nell'universo narrativo classico, dopo il pensionamento di Bloch e prima della meteora.
Comunque a me non sono piaciuti neppure i disegni: sembrano più una raccolta di illustrazioni che delle sequenze. L'espressione del viso dei personaggi spesso è troppo enfatica e li fa sembrare attori che recitano male.

Sulla storia non c'è molto da dire.
Poco plausibile, poco dylaniata, brutta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: lun mag 11, 2020 4:07 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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quoto pure io... è ovvio che la storia era già pronta da prima (uno per tutti Dylan senza barba) e poi in ultima revisione è stata aggiunta la parolina soprintendente giusto per allinearlo al reboot, dimenticandosi tutto il resto e creando un gran casino...

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: lun mag 11, 2020 4:11 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
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Località: Eternia
la barba già dal 407 non ci sarà più quindi è un indizio senza senso.

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: lun mag 11, 2020 4:22 pm 
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Iscritto il: mer gen 29, 2020 10:23 am
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Località: Raven Town
L'indizio potrebbe essere
Spoiler!
la frase di Rania riferita alle ragazze di Dylan "le tue conquiste hanno sempre qualcosa di storto..". Quindi si considera storta? O non si considera una conquista? O non è la sua ex? Io personalmente credo la prima...


V

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-Capo, stai uscendo?
-No, sto entrando all'indietro camminando a ritroso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: lun mag 11, 2020 10:38 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Oggi, che è Lunedì 11 Maggio 2020, ho finito di terminare questa lettura...



^^^ SPOILER ^^^ SPOILER ^^^ SPOILER



... e faccio io mea culpa per il tempo speso in questa attività e quanto ne spenderò in appendice per la pseudo-recensione. Ma forse veniamo tutti un po' da tante dimensioni parallele, in cui magari per imposizione anche Gennaio e Marzo sono da 30 giorni, per cui oggi in realtà sarebbe Sabato, come nel fumetto, ed io ho ancora 48hh libere per arrivare a Lunedì di altroquando in altroquando 8-)

Ma come detto da altri, il pasticcio più vergognoso lo combinano i revisori di questa serie, che vanno nel completo pallone aero(non)statico dei multi-Dylan (posticci?) esistenti, dimenandosi nell'aria sui vari piani dissestati di tutti i reboot, revisionismi, e meta-menate varie imposte dal Sommo per le sue bislacche crociate pregne di arroganza ed arruffonismo. Ottimo esempio calzante di approssimazione cialtrona, anti-professionale, improvvisata, disorganizzata, e paracula verso il lettore che si crede un boccalone che deve trangugiarsi qualsiasi cosa siccome "fan" e non semplice consumatore :cry: .
Non voglio dare colpe a Simeoni, che già ci mette del suo coi testi scadenti... ma qui si capisce chiaramente che quando ha cominciato a scrivere questa storia non avesse una mazza di idea su come sarebbe proseguito il mondo di Dylan sull'inedito (o per riflesso sull'Old Boy), infilandosi in un vicolo senza uscita di auto-contraddizioni ridicole se non patetiche. Il problema è chi gli ha permesso di continuare, tra i revisori, e permetterne la pubblicazione senza restyling... ma forse soltanto in una dimensione parallela possiamo augurarci certe prese di posizione professionali, nell'ammettere i propri errori e deficienze.

In sintesi abbiamo scapolo Dylan senza barba, che però collabora col sovraintendente 666 (lastminute) Bloch assente ingiustificato da Wickedford, ma Groucho è ancora vivo&vegetante, con Rania e Carpenter sempre tra i piedi. A trovarci un tassello coerente con l'altro si fa fatica... :|

[...]


Passiamo ai disegni che sono cosa buona & giusta da menzionare per la loro particolarità da graphic novel "impegnato", anche se ho avuto l'impressione che dalla scene dell'aeroporto in poi, Furnò si sia accomodato sempre più nella classica gabbia bonelliana, che aveva spesso forzato nelle pagine precedenti con ottimi risultati, ma senza esagerare nello sperimentalismo.
Belle le catene per tener su le vignette del locale alternativo-industrial (pp.33-36), alcuni paesaggi urbani graffiati (pp. 15 o 25), i fantasmi evanescenti, e le scene del crimine, metropolitana compresa.
Certi primi piani femminili mi sembrano calcati dalle foto ( Rania 30.i o Edith 66.i), e sinceramente credo che anche Janish col megafono (p.33) sia una citazione grafica di qualcosa. Non ho capito neanche il J&B in primo piano nell'atelier del pittore defunto, che mi ricorda quelle pubblicità occulte nei film degli anni '70s-'80s; a quando un Cynar per Groucho? :)
E sempre rimanendo in tema di bevande, cos'è quell'intruglio bluastro che beve Dylan al tavolino con Bloch (p.93): un analcolico menta e sciroppo di mirtillo? Non credo che sia in debito, come dice, col sovraintente di un'acqua liscia. O ha ricominciato col l'alcool dai cocktail, visto come osserva la bottiglia di vino al festino (p.34)? Fatti suoi, prosit.
Nel complesso dal punto di vista grafico sono molto soddisfatto, ma non al 100%, anche perché mi sembra che a Furnò manchi il pathos della scena chiave - a parte il lato più commovente, sul ricattatorio - come quella della bara capitombolata, piuttosto fredda e statica (p.12).


Per quanto riguarda la storia in sé, il mediocre Sime parte benino come un episodio thriller della solita serie tv ultracadenzata, ma poi si perde in modo sfibrante man mano che va avanti, con una serie di svarioni non da poco, senza che c'entrino molto le dimensioni parallele... ma proprio nella caratterizzazione dei personaggi e la loro logica nell'agire (v. post di Oasis più sopra) :wink: .
Gli indizi vengono imboccati in modo piuttosto plateale, con una serie accelerata di coincidenze tantoper, e di certo non sono le indagini a catturare l'attenzione, tra gli invitati al vernissage. Quando sbuca nel parco "mio cugggino mio cuggino" lingualunga a spifferare l'indiziato-chiave (p.30), pensavo fosse una parodia di Elio: in pratica si passa al volo dal mondo outré degli intellettualoidi eccentrici a quello della birretta in bocciofila :lol: .

L'unico personaggio che poteva risultare vagamente interessante, e cioè il fotografo Jonathan Pierce, alla fine si presenta come un eccentrico svitato (se non idiota), che prima vuole tagliare la corda anche se non capisce le sue responsabilità, poi ne prende atto e ci ripensa riponendo fiducia in Dylan, gli fa vedere/consegna le foto "maledette" innescando ancora più casini potenziali da irresponsabile, dopo aver invitato una ciurma di biechi avanzi di galera all'inaugurazione, Dylan compreso ( :?: :!: )... per farli sentire in colpa coi loro fantasmi? per testare il potere dell foto? perché è un burlone megalomane? perché lo sceneggiatore non mette due nessi logici di fila?

Ah dimenticavo, Dylan: proprio su di lui quelle foto non fanno nessun effetto? Lui che ha eserciti di scheletri negli armadi, in misura molto maggiore di un Groucho o Bloch che qui invece vediamo "presi" con molta emotività dagli spettri di coscienza delle foto...che lui stesso gli mostra, mettendoli a rischio! Alla Barbato sarebbe bastato mezzo selfie per farlo impiccare d'auto-disgusto reo consapevole, con tutti i sensi di colpa che gli propina in ogni albo... :tc: :* :tc:

Rimanendo sul Dylan di Simeoni, trovo abbastanza riprovevole il suo doppiopesismo moralizzante e finto-accomodante con cui prima in pratica assolve Jonathan combinaguai, stringendogli la mano da buoni neo-amiconi (p.50), e poi inveisce con la bava alla bocca contro il prelato pedofilo (p.64), manco avesse voluto issarlo lui sulla gogna di un improvvisato giustizialismo self-made :x: .

Evitabile la sparata sul senso dell'arte (p.67), male il tesserino scaduto che ritorna, dopo esser stato sequestrato in non-so-più-quale realtà alternativa; ancora peggio l'inutile flash-back nel passato (tarocco, alla bisogna) di Groucho, per cui potevano essere inventate dozzine di altri motivi di coscienza sporca, senza raspare nei retroscena da bio-pic improvvisati alla meno peggio... e ci scherzano pure con una meta-battuta sui tanti passati inventabili. Stucchevole nel melenso l'abbraccio di Dylan (p.62) che gli dice che "sei una brava persona" e si è redento dai suoi errori pregressi grazie alla catarsi fotogra(poco)fica. Sempre più cartonata la sagoma beota del primate Carpenter, che se fossi al posto di Dylan direi che (p.20.v) "ha fatto Bingo...Bongo". Janish ha qualche suo perché, sopratutto per il risparmio sui tessuti per coprirla, e Paul prima di suicidarsi almeno reagisce con la rabbia di chi è stato scoperto, dai rigurgiti di coscienza delle foto (pp.68-69).

La parte peggiore è sicuramente l'ultimo quarto, in cui Padre Dylan " il moralizzatore " predica l'ennesima ramanzina furente contro Tod (pp.80-81), per poi svaccare sfacciatamente nel fumettonzo di serie B per educande con i ragazzetti cyber-smanettoni, e l'ennesimo gombloddo internazzziunalo (...veramente :g: ) inscenato dal tardosindacalista Simeoni, con le sue solite smanie di lectio socio-politica da comizio condominiale. Invece che prendersela coi musi gialli, limitarsi a fare solo un giallo con tanto di macchina fotografica posseduta (tipo Safarà, #182) sarebbe stato troppo poco, sia mai... per un autore così impegnato e di rango come lui, ohé... :roll:

Mi auguro di rivederlo il più tardi possibile su (qualsiasi) DD, se prima non lo coglie un riflusso di colpevole coscienza pro-abiura :?

YOU MAY SAY I'M A DREAMER
BUT I'M NOT THE ALOHA ONE

Spoiler!
E col permesso di Jimi Lennon, ho votato 5 con la coscienza pulitissima. Peace & Love :3

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 9:18 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Eccomi qui dopo un lungo periodo di assenza ma solo ora ho recuperato tutti i Dylan Dog degli ultimi due mesi.

Cominciamo ordunque.

COPERTINA: Molto bella. Il tratto di Furnò mi piace molto e per me questa copertina può essere tranquillamente messa alla pari con le copertine del mitico Gigi Cavenago. Mi piace meno il fantasma in primo piano mentre mi piace molto il viso di Dylan dietro le quinte un po' nascosto. Avrei forse tolto le linee che indicano gli schermi delle videocamere o delle riprese che mi fanno pensare su cosa verterà la storia ma mi rovinano un po' l’impatto globale.

Ed ora cominciamo con la consueta recensione durante la lettura. Quindi occhio agli

SPOILEEEEEEEEEEER


Pag 3-9: Devo dire subito che l’impostazione delle vignette mi piace molto. Non è nulla di nuovo nel panorama mondiale ma credo che sia qualcosa di nuovo nel panorama bonelliano. Questa totale assenza di griglia e di libera gestione della pagina credo sia molto interessante per il disegnatore. Mi piacerebbe capire se la sceneggiatura di Simeoni già contemplava questa divisione o se invece è stato un lavoro di Furnò. Dal lato degli accadiementi c’è l’introduzione di Groucho e del cliente e di conseguenza del caso in un modo allo stesso tempo originale e rispettoso delle vecchie modalità Dylandoghiane. Mi piace soprattutto la gestione dinamica delle immagini dove non si mira a un disegno prettamente realistico ma a un disegno che ha l’obiettivo di creare atmosfera. Molto bello il particolare di pag 9 della bocca di Rania.

Pag 10-13: Mi sembrava di avere intuito dai disegni che fosse morto tranciato dalla macchina raccogli rifiuti mentre ora sembra che sia morto in un crepaccio… c’è qualcosa che no mi quadra. Bella però la scena di pagina 13 che dà proprio l’idea dell’escalation di rabbia dei presenti al funerale dopo la caduta della bara.

Pag 14-21: Al netto dell’incongruenza per cui una morte di overdose porta a così tanto sangue devo dire che queste prime 20 pagine sono molto ben raccontate, merito anche dei disegni. Dylan indaga, è presente si muove ed è parte integrante di quella che ad ora sembra una normale storia di investigazione con qualche guizzo sopranaturale. Speriamo rimanga così avvincente fino alla fine.

Pag 22-32: Confermo tutte le sensazioni positive fino ad ora. C’è il colpo di fortuna, c’è un Dylan che indaga, c’è ironia, c’è ritmo. Direi che questo sembra “quasi” uno dei primi Dylan Dog e si respira un’atmosfera da storia di un tempo pur fatta con canoni moderni nel disegno e nella sceneggiatura. Molto bello il particolare di Rania nella prima vignetta di pagina 30 e inquietante la discesa nello scantinato di Dylan.

Pag 33-37: Grande Groucho che come ai vecchi tempi ci prova con le tipelle del bar. Al netto di ciò chissà come è tornato a casa il povero baffo… dato che il buon Dylan aveva di meglio da fare… e l’ultima vignetta di pag 37 mostra anche qualcosa di molto piacevole…

Pag 38-44: Bella tutta la scena di avvicinamento all’aereo anche se un po' mi è scaduta quando Pierce ammette di averlo perso per essere andato in bagno troppo tardi. O è una scusa sicuramtne poco credibile o mi suona come una trappola per Dylan.

Pag 45-50: Finalmente comincia ad arrivare una conclusione… il fantasma del senso di colpa che porta le persone ad uccidersi… anche se avrebbe dovuto succedere verso persone vicine al fotografo e che si sono macchiate di qualche atto ingiusto nei suoi confronti. Molto evocativa l’immagine di pag 49.

Pag 51-54: Ora ho capito. Quelle foto fanno vedere l’incarnazione del senso di colpa. Molto commovente la scena di Bloch. Il personaggio è qui molto molto umano, come sempre del resto.

Pag 55-62: E anche questo pezzo di Groucho è stato piuttosto toccante. Probabilmente queste due scene di Bloch e Groucho allungano un po' il brodo. Chiaramente la storia può andare avanti anche senza ma forse serve anche a Dylan per convincersi che in fondo è vero. Il senso di colpa può ucciderti ma nel momento in cui ti perdoni non può più farlo.

PAg 63-66: Anche qui Bloch mostra tutta la sua umanità (a proposito qui è il sovraintendente o un normale ispettore? Non che mi importi particolarmente tanto sappiamo che il Color Fest non segue nessuna continuity o meglio segue un po' quel cazzo che le pare, un po' come la satira, citando una fotocop… ops Luttazzi).

Pag 67- 73: Questo è un bel colpo di scena. Mi ha colpito l’ultima vignetta che ci fa ritornare un Dylan veramente vecchio stile e diverso da quello presente sulla serie regolare. L’inseguimento non mi ha entusiasmato particolarmente ma ci stava.

Pag 74-77: E così, come nelle migliori storie di Dylan Dog, il caso viene risolto ma il caso in realtà non è che una modalità per parlare di noi stessi e così ci sono altre 20 pagine affinchè Dylan capisca cosa c’è dietro a queste foto. Per me sinceramente la storia potrebbe concludersi qui e meritarsu un bell’8. C’è tutto. Un indagine, un tema spinoso e se anche non mi dite perché quelle foto avevano quel potere non mi lamento. Non ci deve essere sempre una spiegazione a tutto.

PAg 78-87: Ecco questa parte mi piace meno. Non tanto perché Dylan voglia scoprire cosa c’è dietro la foto ma perché ho il timore che risolvere tutto mediante una ricerca su internet sia una roba banale che appunto banalizza qualcosa che non ha bisogno di essere sempre reso banale.

Pag 88-96: L’unica cos che salvo del finale è la delicatezza con cui ci fa arrivare il messaggio della nostra “colpevolezza” (simile a quello di “Al servizio del Caos”) ma ho trovato un po' una americanata i due hacker. Forse avrei preferito che ci venisse raccontata l’origine di questa macchina fotografica e della tragedia dei bambini come un lungo finale di cui ne Dylan ne Bloch arrivavano a sapere nulla. E’ un peccato perché ha un po' stroncato una storia che era invece a mio parere ben raccontata.


Complessivamente voto 9 per i disegni e 7 per la Storia quindi non posso fare altro che dare un bell’8 a questo Color Fest che personalmente mi ha particolarmente convinto scendendo però di tono nel finale.


Sinceramente faccio fatica a capire i problemi per il tipo di Dylan Dog presente nel Color Fest. E' stato detto ampiamente che è un Dylan che non prende ne dalla serie regolare ne dall'old boy ne dal pianeta dei morti. Si lascia la libertà all'autore di far usare a Dylan gli espedienti che si vogliono.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 9:20 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2148
aggiungo due ulteriore considerazioni
uno: storia troppo verbosa per questi disegni... vista la tipologia e lo sfondo nero, avrei preferito una storia con meno balloon, ci sono tante pagine in cui tutti questi balloon vanno a coprire i disegni e/o lo sfondo...
due: sembra che Simeoni non sapesse come fare ad arrivare a riempire il CF, già ci manca una pagina che è stata riempita con dei bozzetti (come si faceva sul superbook, ma per altre ragioni), poi tutta la parte di Groucho sembra appiccicata li giusto per allungare la storia... forse poteva stare in un CF a due/tre storie invece che in un CF singolo

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 10:51 am 
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Iscritto il: mer gen 29, 2020 10:23 am
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Località: Raven Town
Perfettamente in linea con l'analisi di alemans, e anche d'accordo con la considerazione numero uno di nomeutenteinserito.
SPOILER

Sarà che ci ho visto più cose di quante non ce ne siano davvero, però ho trovato interessante all'interno della sceneggiatura lo spostamento laterale quasi in senso registico dell'attenzione dall'arte all'artista al medium allo strumento. Sono d'accordo anche con wolkoff per quanto riguarda la progressiva chiusura nella gabbia Bonelli delle ultime 20 pagine che un po' tolgono all'ottimo lavoro di furnó. Sui ragazzini hacker: vero che è strausata, ma lo vedo come una scorciatoia, tutt'al più accettabile, per fare progredire la storia verso il suo finale finale senza pesare troppo sulla lettura e usare colpi di scena esagerati (tipo scoprire che Carpenter è un "angelo" di nirvaniana memoria).

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 1:26 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4172
Località: Macondo
Quanta confusione, 'sta storia...
Gialletto banale di stampo buonista con troppa carne al fuoco. Per nulla distante dai vari numeri della regolare tra 200 e 300.
Se la storia coinvolgesse, uno non si porrebbe dubbi, ma c'è l'aggravante che non si capisce "che" Dylan Dog sia e il sospetto che si tratti di una storia di quelle cassate da Recchioni per la regolare riciclata per il CF sorge.
Disegni anche belli, per l'amor del cielo. Ma troppo pesanti per 94 pagine di una storia già pesante di suo.
Copertina, a mio parere, bellissima.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 2:29 pm 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
Messaggi: 10746
Località: Sardegna
alemans123 ha scritto:
Sinceramente faccio fatica a capire i problemi per il tipo di Dylan Dog presente nel Color Fest. E' stato detto ampiamente che è un Dylan che non prende ne dalla serie regolare ne dall'old boy ne dal pianeta dei morti. Si lascia la libertà all'autore di far usare a Dylan gli espedienti che si vogliono.





Ma no, nessun problema, solo un po'di perplessità...se è realmente un "altro" Dylan. Se invece è il Dylan che verrà fuori dopo la serie 666 si... abbiamo un problema, non di logica della storia, ma editoriale...mi hai spoilerato il taglio della barba(che già sappiamo, ma non tutti seguono le anteprime su fb) ma soprattutto il ritorno di Groucho.

Poi magari molti sono lettori distratti o occasionali e non ci fanno caso ma altri forse cercano di dare un senso alla continuity mensile e si immaginano già l'universo futuro.

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una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 4:10 pm 
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Iscritto il: dom mag 10, 2020 2:19 pm
Messaggi: 174
...confesso che sono rimasto alquanto perplesso anch'io e disorientato dalle incongruenze: in bianco i possibili spoiler
Spoiler!
barba, Groucho... ma Bloch soprintendente di Rania e Carpenter...
per il resto, tavole a dir poco stupende, storia piuttosto intrigante (e poco collaudata in campo dylaniano!) e ben raccontata.

...aspettiamo ora l'esito dell' "Old Boy" del mese maturità dell'anno.

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Qui non entrate, ipocriti bigotti,
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(F. Rabelais)


Ultima modifica di CR_7 il mar mag 12, 2020 7:01 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 4:22 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4484
Ciao CR_7, benvenuto. Conviene che usi la funzione spoiler che sta in "editor completo" perché così me le hai messe ancora più in evidenza quelle parole. :g: XD

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Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

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Classifiche dei voti del forum di tutti gli albi anno per anno:
viewtopic.php?p=470652#p470652


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: mar mag 12, 2020 7:05 pm 
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Iscritto il: dom mag 10, 2020 2:19 pm
Messaggi: 174
raffa ha scritto:
Ciao CR_7, benvenuto. Conviene che usi la funzione spoiler che sta in "editor completo" perché così me le hai messe ancora più in evidenza quelle parole. :g: XD


Miiizzzica!
Anzi, come dicono i miei concittadini: maajjjàLLL! (la "l" di Ferrara è la terza cosa peggiore dopo la Salama da Sugo e la Spal)

Avevo cercato sul lato destro l'opzione spoiler con la foga con cui si cerca il tesoro e non mi ero accorto che era "sopra"! Ho una vista tutt'altro che invidiabile!
Grazie infinite! ;)

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(F. Rabelais)


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: gio mag 14, 2020 9:37 am 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
Messaggi: 1531
Località: cremona
una nota: ma davvero è cosi' importante sapere che dylan è? insomma ci siamo mai chiesti nelle vecchie storie se stavamo leggendo avventure del dyd "immortale" mesmerizzato, del dylan che invecchia normalmente (killer venuti dal buio?), o altri dyd (storia di nessuno)? io credo di no.
la gestione di rrobe, che non trovo convincente al 100%, si basa sulle caratterizzazione definita delle serie:
_REGOLARE: nuovo dyd , in cui la continuity è serrata ed è il posto in cui gli svarioni di coerenza non possono essere tollerati, pena il fallimento dell' intero progetto messo in piedi.
_OLD BOY: storie pre-meteora, quindi mi posso ragionevolmente aspettare sia inspettore bloch ,sia bloch pensionato con rania e carpenter...ok non sara' il massimo della coerenza ma è in linea con il pre-meteora.
_SPECIALE: dylan alternativo del pianeta dei morti....anche se non so ancora per quanto. mondo totalmente a parte!
_MAGAZINE: credo storie sul passato del dylan della regolare...
_COLOR:storie speciali che escono da ogni schema possibile e sperimentano disegni, colori e situazioni che non potrebbero stare in nessun altro posto!!
questo è quello che penso io!

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest N°33 - Delitti e castighi
MessaggioInviato: gio mag 14, 2020 10:00 am 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
Messaggi: 1849
Località: Ἁρμαγεδών
rkc ha scritto:
una nota: ma davvero è cosi' importante sapere che dylan è? insomma ci siamo mai chiesti nelle vecchie storie se stavamo leggendo avventure del dyd "immortale" mesmerizzato, del dylan che invecchia normalmente (killer venuti dal buio?), o altri dyd (storia di nessuno)? io credo di no.
la gestione di rrobe, che non trovo convincente al 100%, si basa sulle caratterizzazione definita delle serie:
_REGOLARE: nuovo dyd , in cui la continuity è serrata ed è il posto in cui gli svarioni di coerenza non possono essere tollerati, pena il fallimento dell' intero progetto messo in piedi.
_OLD BOY: storie pre-meteora, quindi mi posso ragionevolmente aspettare sia inspettore bloch ,sia bloch pensionato con rania e carpenter...ok non sara' il massimo della coerenza ma è in linea con il pre-meteora.
_SPECIALE: dylan alternativo del pianeta dei morti....anche se non so ancora per quanto. mondo totalmente a parte!
_MAGAZINE: credo storie sul passato del dylan della regolare...
_COLOR:storie speciali che escono da ogni schema possibile e sperimentano disegni, colori e situazioni che non potrebbero stare in nessun altro posto!!
questo è quello che penso io!


Troppa carne al fuoco: citando i Simpson ("Indovina Chi Viene A Criticare" 11x3) "abbiamo una torta gelato che urla: perché fare trentuno gusti se non si riesce a sentire bene neanche la vaniglia?"
É chiaro che sono troppe le cose messe in campo, e il lettore si può sentire "spiazzato". Da una parte il Dylan passato-post-meteora, dall'altra il Dylan presente alternativo, da una parte il Dylan futuribile, dall'altra il Dylan "rielaborato in maniera autoriale".
Ci manca una serie con il Dylan rettiliano che viene da Alpha Centauri e siamo apposto.
Parere personale: bastavano un paio di serie ma studiate a dovere.


Aggiungo: all'epoca si giocava una tantum con la molteplicità identitaria dell'indagatore (L'inquilino del terzo piano, La Casa Degli Uomini Perduti), dunque la messa in campo di "altri Dylan", o su possibili realtà parallele/futuribili (L'Ultimo Uomo Sulla Terra). Oggi Dylan ha perso qualsiasi carattere identitario, frammentato all'infinito su un nugolo di testate che propongono sempre e solo variazioni sul tema.
Un Dylan in crisi di identità: Pirandello gli avrebbe dedicato un romanzo.
(Aldilà delle facili battute non deve essere per forza "Il Fu Dylan Dog" :mrgreen: )

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