Anche io ho preferito più questo #7 al precedente, che soffriva di qualche difetto straniante di troppo, girando un po' a vuoto.
Anche qui si ritorna sui mondi paralleli - pardon, "pian diversi di realtà" altrimenti qualche luminare s'incazza
- ma il giochetto è riuscito meglio grazie alla caratterizzazione di Lullaby, davvero intrigante col suo modo di fare disturbato da sexy-psycho-coniglietta, pronta sempre ad allusioni oscene ed installazioni artistiche della sua follia più fetish. Ma senza farlo pesare troppo, con un'ironia sbarazzina e svitata sempre ad accompagnarla, nello show perpetuo delle sue varie vite da followare, in quanto [cit.] donna sbagliata-puttana-assassina.
A parte lo sclaviano
Nessuno creatore di multiversi, ci sono riferimenti a storie dylaniate dello stesso Chiave come gli omicidi in guanti lunghi di seta (v.
I Delitti della Mantide) o una certa Edna Pemberton qui crepata sotto un casco da parrucchiere (v. la vecchia vicina-strega da
La donna che uccide il passato)
Molto in palla i disegni, dai primi piani stralunati di Lullaby alle pose più splatter-erotizzate. Bellissima l'idea degli astro-pretoriani con i mascheroni del teatro antico romano. Sono nell'insieme parecchio soddisfatto, anche perché apprezzo come, di fronda implicita, il Chiave prenda bellamente per il culo
Airoldi&co sul bisogno coatto di continuity mmeriganesca per mandare avanti le testate SBE, concedendo a tema non oltre un pajo di paginette marginali da mesi.
ALOHA CONTINUA COSI'
CLAUDIONE