Cravenroad7

Accettabile. La storia parte bene, poi si perde nel finale ma comunque, raggiunge la sufficenza. I disegni non mi hanno convinto. Ottima la copertina. Voto 6,5

A me non è affatto dispiaciuta. Il vero problema, comune a quasi tutte le storie di GdG, è la gestione del protagonista: qui Dylan è un irritante sentenzialista, senza un briciolo di ironia, che manco risolve il caso e per di più, come il bue che dice cornuto all'asino, afferma che Louis non lo conosce affatto per poterlo giudicare, cosa che invece lui, al contrario, fa puntualmente. Però la storia è scritta bene, a parte il finale con l'inevitabile spiegozzo, e mi piace l'excursus onirico con l'ippogrifo di Ariostiana memoria (che suggerisce anche la soluzione del caso, soluzione che Dylan però non coglie!).
Neppure Piccatto mi è dispiaciuto, meglio che in alcune precedenti e soprattutto di tante successive prove. Discontinuo qui il suo lavoro, ma ci sono alcune tavole meritevoli.
Belli titolo e copertina. Più o meno da questo numero si inaugura la tradizione dell'horror club spoiler.
Accettabile.

L'idea iniziale mi è piaciuta, così come la presentazione dell'ambiente dei dipartimenti di ricerca delle università con i loro coacervi di invidie, raccomandazioni, tentativi di emergere a costo di tradire ideali e amicizie... piuttosto realistico devo dire
Ma lo spiegone finale l'ho trovato piuttosto banale, insomma come soluzione a una storia ambientata in un dipartimento di chimica di potevano trovare idee un po' più geniali della
Anche la parte onirica è molto bella ma un po' fuori contesto, sembra un intermezzo scollegato dal resto non essendo affatto in linea con lo svolgersi della storia che ha ben poco di "onirico"...
Disegni di Piccatto che non ho mai adorato, e quindi non mi aiutano ad alzare il voto...

Insomma, c'era del potenziale che secondo me non è stato ben sfruttato...

C'e' poco da salvare in questo albo,ahime'.
Un buon inizio,tutto sommato.O meglio,un inizio che non lasciava presagire necessariamente una sagra di banalita' e soprattutto,un racconto piatto,senza uno svolgimento appassionato con lo spirito giusto e mi permetto di dire,vero del personaggio.
Divisione tra buoni e cattivi troppo netta,e quindi furba...e quindi peggio ancora,prevedibile.Il mondo universitario viene narrato con una vena piu' o meno polemica,ma a senso unico.E accompagnato da personaggi felicemente stereotipati,anche in modo didascalico nello spiegone finale.
Ben poca ironia,l'uso di Dylan alquanto rivedibile.E il personaggio del professore bastardo e' cosi' scontato da meritare una sorta di simpatia.
Maluccio anche Piccatto,ottima la copertina.

il re delle mosche
trashata epocale spacciata per storia formativa... già il cattivone del titolo è una metafora vivente che lascia poco spazio all'immaginazione
un dylan versione don matteo (ma arrapato) che arriva direttamente da "saluti da moonlight"... al di là della caratterizzazione del protagonista, il problema vero secondo me è la noia mista all'imbarazzo, l'interesse sotto zero per la vicenda e per la visione digregoriana del mondo, il chihuahua parlante uno spiegone infantile, sconcertante
e caso raro in cui sono brutti anche i disegni... siamo dalle parti di zenith 666
si salva solo la copertina

voto 4

kramer, secondo me sbagli a cancellare i tuoi vecchi commenti.

Buonasera,
anche se la trama non mi ha trascinato eccessivamente durante la lettura, ho apprezzato molto la decostruzione che è stata fatta di Skinner: da un personaggio diabolico a un uomo ordinario che si avvantaggia di una minima posizione di potere sentendosi onnipotente; globalmente il mio voto è 7.
Baron Karza