Cravenroad7

Albo divisivo a dir poco, a quanto pare. XD

Mi paleso, sono uno di coloro che ha votato Insufficiente, direi 3, al massimo 4 come voto finale.

Stringatamente:

Copertina: 8, molto bella, punto.Anche l'ennesimo effetto sbirluccico ci sta eccome.

Disegni: 5, Gerasi lo preferivo su Valter Buio, il suo nuovo stile, frutto di una evoluzione personale (o involuzione) non mi piace...efficace un pò nelle scene macabre e splatterose lo ammetto ma per il resto tutto troppo tremolante e fastidiosamente effetto "doppio" che a me non piace per nulla.

Trama: 4, ne vogliamo parlare? Storie SU Dylan e non CON Dylan, bamboccione ubriacone, mezzo erotomane, sempre più Dylan Doe e figlio del suo curatore. Ho letto Asso poco fa (ringrazio RRobe per il bel gesto) e ci ho trovato atmosfere molto simili per alcune sequenze e nel mood uomo-donna malato.

Sceneggiatura: 3, i dialoghi tutti come NON piacciono a me, da mo, non da oggi eh. Anche la sequenza con Mater Morbi è priva di mordente, fatta di frasi fatte e per nulla emotive o in grado di smuovere emozioni.

Un disastro imho.

Ciò detto, sono parzialmente "contento" che si sia deciso di dare una forte sterzata post 400 nel modo di scrivere e rappresentare DD; è comunque un cambiamento coraggioso e doveroso dopo 400 numeri, per ora non mi piace il nuovo Dylan Doe ma questi son gusti.

Apprezzabile che si stia comunque tentando di accontentare tutti con il nuovo OldBoy.

Faccio outing anch'io. A me è piaciuto.
È sicuramente il miglior albo del nuovo corso (ti piace vincere facile), più a fuoco.
A cominciare dai dialoghi (e non è una battuta).
Non sono forzatamente pop/Pulp, non ci sono battute buttate a casaccio e non ci sono balloon stratosferici di pipponi meta-cita-film-fumettistici. Dialoghi normali, alcuni belli. Tra le mie scene preferite:


Gerasi fantastico. Non ho sempre apprezzato i lineamenti di Dylan ma tutto l'albo è molto viscerale che ci si può passare sopra.
Ultime pagine di Pontrelli: il suo tratto super pulito ben riproduce le atmosfere di Dell'Uomo dell'originale.

A dir poco. Io sarei stato meno "critico" se di base certe cose fossero state più curate. L'idea di avere un'altra Anna Never poteva pure stuzzicare, dato che, se le trasformazioni non sono distruttive (come quella - forse - di Groucho), potrebbe risultare interessante vedere vecchi personaggi trattati in un'altra maniera. E lo dice uno affezionato ai vecchi personaggi, che si augura che tutto questo what-if avrà vita breve.
Se non fosse che...
Anna (o chiunque essa sia) è trattata in maniera a dir poco frettolosa. Di 94 pagine ne vengono spese più o meno dieci per "definirla" (parlo chiaramente della maggior parte delle scene in cui lei è presente, prima della lunga parentesi muta) e purtroppo sono poche e non caratterizzano affatto il personaggio. Delle trenta (e passa) pagine mute se ne potevano togliere un tot e dedicarle a dare "rotondità", spessore al personaggio in questione (che poi, nella parentesi muta, tolta la parte in cui "succede qualcosa", abbiamo un prologo in cui fanno vedere che scopano, guardano la televisione, scopano, fanno l'albero di Natale insieme, lei lo fa cadere, lui prova imbarazzo, scopano, fanno la spesa insieme, lui compra un alcolico, lei lo guarda con sospetto, lei sta a letto mentre lui sta a bere, lui dorme da solo, lei va al pub... quattro pagine di cavoli loro che potevano essere pure dimezzate, così come tutto il resto nella parte muta. Come il litigio, che poteva essere meno dilatato. Non abbiamo quattrocento pagine, ma cento, e se le spendiamo "stirandole" in questa maniera, la storia e i personaggi possono risentirne. Diciamo che un tot di pagine in più per caratterizzare "Anna" non avrebbero fatto male).
Poi chiaramente
La trama poi è alquanto esile, e punta tutto al cambiamento radicale che Dylan cerca di imporre alla sua vita alla fine di questa storia.
Ancora una storia SU Dylan, per i vari estimatori che preferiscono questo genere di storie a quelle in cui Dylan fa qualcosa...

La trama non c'è/ è andata via/ la trama non è più cosa mia/
A parte le sciocchezze, sembra strano ma a me sembra che tutti i commenti siano molto simili, dai quali però escono considerazioni opposte. Nel senso che dove uno trova emozioni, un altro trova cliché, dove uno vede esperimenti, un altro vede espedienti, ecc...
(Mi piacerebbe vedere la sceneggiatura originale, per capire se Gerasi ha avuto una certa libertà oppure è farina del sacco di RR)
In tal senso è un albo riuscito, fa discutere se non altro.


V

Allora, sono reduce dalla videolettura di questo albo. Purtroppo sono orfano delle pagine finali del 403, e delle pagine finali del 404, quindi

SPOILER
SPOILER
SPOILER

mi sono perso tutto il pezzo da dopo il ricovero di Dylan e l'apparizione di Mater Morbi. Ma se devo dire la verità poco me ne cale, perchè tanto il mantra recita che non è il cosa che importa, ma il come.
Iniziamo come sempre dall'edittoriale, che recita, come sempre "se uno spirito (sic) sumero eccetera, dylan sarebbe la persona giusta a cui rivolgersi. E anche l'unica". E se lo dice la stessa persona che poi fa dire a Dylan "Ho sentito dire che c'è un tipo di Liverpool che fa grossomodo le mie stesse cose"... Massì.
Seconda cosa, Gnaghi che guarda un film al cellulare, perchè Recchioni ha traghettato Dylan nel nuovo millennio, però con le cuffie dei walkman degli anni '90, perchè anche la nostalgia è importante, altrimenti come si fa a dare un colpo al cerchio e l'altro alla botte, salvando contemporaneamente capra e cavoli e tenendo intanto un piede in due scarpe?
Siamo ancora alla prima pagina, in tutto questo: Dylan suona il clarinetto DI FRONTE a Gnaghi. Gnaghi ha il cellulare davanti alla faccia, e ha EVIDENTEMENTE le cuffie, non ha gli airpods. Mi sembra evidente quindi che Dylan chieda "ma mi ascolti?". Sia messo a verbale che l'indagatore dell'incubo chiede a uno con le cuffie e il telefono davanti alla faccia se lo sta ascoltando. Ma poi, perchè lo dovrebbe stare ad ascoltare? Gnaghi è legalmente vincolato ad ascoltare Dylan che si lamenta di non saper suonare? Mah!
Pagina 6: GRAZIE SERGIO GERASI PER NON AVER USATO PHOTOSHOP PER FARE VEDERE YOUTUBE SUL TELEFONO DI GNAGHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Allora si può fare! Non è obbligatorio usare malissimo photoshop! Sergio, Grazie, grazie, grazie. Se hai il numero di Roi gli potresti dire come si fa, così modifica il tablet di Dylan nel 401? Ancora grazie, davvero.
Pagina 8 e 9: che sono belli gli spiegoni, sono senza dubbio la cosa più bella, un personaggio che parla con se stesso di cose che già sa. Sceneggiatura 101.
A pagina 17 non ci posso credere che Dylan faccia davvero due citazioni nello stesso balloon, e non ci posso credere che davvero uno possa dire ad alta voce una cosa come questa. Mi rifiuto. Ad maiora, Rrobe. Naturalezza innanzitutto.
Domanda non retorica: non ho mai visto un musical a teatro, ma davvero si possono mangiare i pop corn a teatro?
E davvero il titolo del musical è "Terror and horror"? E davvero le uniche parole che vengono cantate del detto musical sono "Terroooooor and horroooooooooooooooor"????? Io non ce la faccio!
Piccola domanda: l'Anna Never che viene licenziata dal teatro come fosse l'ultima delle attricette, è la stessa di cui campeggia un cartellone di dieci metri per dieci a Piccadilly Circus nel numero 403? Chiedo per un amico.
Sul siparietto dell'albero di natale dico solo questo: il siparietto dell'albero di natale...................................................
Ultima cosa: ormai è ufficiale che Gnaghi venga definito "bizzarro" nell'edittoriale, e vabbè, ma davvero Rania usa il verbo "gnagheggiare" per riferirsi al modo di parlare di Gnaghi? La stessa Rania che difendeva a spada tratta Gnaghi nel numero 402 contro Carpenter, scomodando addirittura il termine trisomia 21? Rrobe, sei un bulletto di periferia, e te lo dico con tutto il cuore. Massì!
A parte queste cose, ultime due considerazioni sulla parte disegnata da Gerasi: mi sono piaciuti tantissimo i suoi disegni (non tutte le vignette, ovviamente), stile molto particolare, e devo dire anche emozionante. Anche io l'ho conosciuto con Valter Buio, e mi era piaciuto, ma la sua evoluzione è interessante. Per quanto riguarda le pagine mute, facili battute a parte, non fanno altro che confermare come il dramma del Dylan odierno siano i dialoghi del curatore. Non tutte le pagine mute sono ugualmente belle, ma di sicuro qualche balloon sciagurato avrebbe peggiorato notevolmente le cose.
Tra parentesi, mi sembra un po' esagerata l'escalation che porta addirittura allo sparo, due minuti e già volano legnate e pistole? That escalated quickly! E il rossetto sulla camicia? Nemmeno Ruju avrebbe osato tanto, e lui ha recitato in "Vivere"! Comunque essendoci di mezzo Water Morbi critiche non se ne possono fare perchè vi si può controbattere giocando appunto il jolly Water Morbi.
Quasi dimenticavo: Anna "è un angelo!", quindi, tette di fuori, mano in mezzo alle cosce e a 90 gradi nel numero precedente, doggy style selvaggia in questo numero! 2+2=5, come sempre.
Andando brevissimamente a Pontrelli:
-tutti i suoi personaggi sembra che siano tutti a Wimbledon, dove si sa che c'è il dress code bianco
-8 pagine ci sono sue in questo albo, e due copiaincolla ci sono (i due ragazzi sdraiati di pagina 94, e e lo sfondo di pagina 93 ripreso paro paro a pagina 98). Contando anche che ce n'è sicuro un altro nelle tavole del prossimo numero, non posso fare a meno di complimentarmi con lui per lo sforzo profuso.
-Roberto, la ragazza che si fa il selfie, sempre alle pagine 93 e 98.... Ok, boomer! L'abbiamo capito, farsi i selfie è brutto.
-Domanda non retorica: mi spiegate la dinamica di pagina 94? Non mi tornano bene le posizioni dei personaggi.
In estrema sintesi: tutti i difetti dei precedenti albi del ciclo 666, nemmeno una caratteristica positiva in più, se non la pochezza dei dialoghi, che in Recchioni è un pregio. Attenzione, però, che pochi dialoghi non significa poco lavoro di sceneggiatura: quella la devi scrivere lo stesso anche se le scene sono mute, anzi immagino che sia anche più complicato (e più stimolante).

Dato che banalmente viene tirato in ballo Schnitzler, e data la "trama" strutturata su una specie di "onirico gioco di specchi", mi meraviglio che non venga piazzato a casaccio, da qualche parte, anche Edgar Allan Poe con il suo "Un Sogno Dentro Un Sogno"

"Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient' altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno..."
eccetera eccetera eccetera...

Di solito in Dylan, a questo punto, partiva di default la citazione di Calderon de la Barca.

Mi offro volontario per il pubblico ludibrio: detesto l'innominabile ma quest'albo l'ho trovato ottimo e votato ottimo, come ho votato pessimi il 398 e soprattutto il 399. Probabilmente sarò bipolare, ma a parte il 401, tutti i successivi numeri li ho trovati molto buoni e in crescendo, e Il fantasma di Anna Never n°4 fu il primo che presi e l'avrò riletto dozzine di volte. Non c'entra un tubo con quello ma proprio per questo è un ottimo falso-remake, i disegni sono perfetti nella resa e il delirio mentale è rappresentato benissimo. Trovo ostiche, al solito, le citazioni a casaccio da Lovecraft a Battiato, ma sul resto non ho niente da eccepire e non sento neppure la mancanza del baffo prediletto. Tanto era raffazzonato e tenuto in piedi col lo sputo il ciclo precedente, tanto questo è ben studiato e sta proponendo interessanti riletture dei primi numeri, in una cornice che completa i cortocircuiti logici dei primi albi e propone un Year One per quanto parallelo e multiversico congruente col personaggio e degnissimo di lettura. Fucilazione tra 3... 2... 1...

Confermo che nemmeno io sento la mancanza del "baffo", ma non perché Gnaghi faccia chissà cosa, ma per il rapporto malato che ormai si era incistato fra lui e Dylan.
Chissà perché si era trasformato in disprezzo, sarcasmo ostile, maleducazione, da parte di colui che predicava il suo vangelo etico e morale per di più.
Sono talmente indotta a una reazione, che non appena Gnaghi e Dylan interloquiscono, provo l'insorgere dell'insofferenza tipica del rapporto Dylan-Groucho. Effetto che svanisce immediatamente dopo.

Ma no, suvvia... addirittura il pubblico ludibrio Mica siamo qua ogni mese a fare il tiro al bersaglio sulla nuova gestione eheh.
Anzi, chi di noi ancora compra lo fa per trovare finalmente un'opera che possa essere reputata come "ottima".
E' in questo che sbagliano certi "elementi esterni al forum": pensano che ci siamo asserragliati tutti qua, in questa "piccola fortezza"(lol), a tirare pomodori, e invece manifestiamo ogni mese il nostro punto di vista, nel bene o nel male. Generalmente argomentando. É questa la nostra forza. E c'è grande differenza tra un post argomentato come il tuo (o altri letti in precedenza) e "minkkia sto fumetto mi a date tanto emozzioni!1!1 <3" (non di rado fuori di qui si legge roba del genere). Qui si cerca di promuovere o bocciare con cognizione di causa.
Personalmente dico che ancora siamo lontani da un'opera capace di stupire, ma ben venga qualsiasi parere contrario
Ciao Machen!

Non leggo gli albi, leggo i commenti e non mi pare che chi ne fornisca uno elogiativo al massimo grado sia poi oggetto di scherno. Mentre a volte, al contrario, compare qualcuno solo per biasimare i giudizi negativi o gridare che questo posto sia ormai votato all'anti-recchionismo.

A me è piaciuto. Sarebbe stato un buon albo anche se la protagonista avesse avuto un altro nome.
Voto 7

Ma era così insopportabile il Baffone? A leggere certi commenti, qualcuno rasenta perfino il fastidio...Possibile che a certi lettori – si presume storici – la sua eliminazione ad cazzum, sia scivolata addosso così come niente fosse? Boh, che vi devo dire, forse io e pochi altri siamo troppo sentimentali e affezionati a un capo saldo insostituibile...mah...
Gnaghi migliore... vabbè...

@Zak: non si tratta di migliore o peggiore.
Si tratta che per un incapace ai testi è molto più agevole gestire un afasico che gnagheggia da pseudo-ritardato (salvo poi dimostrare che si autoindottrina di Kant e saggi di fisica quantistica), piuttosto che calarsi nell'ironia di Groucho e nel non-sense BASILARE del suo rapporto con Dylan, su cui Sclavi per decenni ha sorvolato, e con cui altri non sono stati in grado di confrontarsi se non inventandosi frescacce da gossippare o cassando il problema alla base .

[...]


Due cose che non riguardano il ❤ della storia in sé, ma Cavenago e Pontrelli ai margini dell'albo.



Se quello per te è un concept di trash dylaniato, dovresti fare una seduta di terapia di gruppo col Chiave e ripetere a memoria Il bosco degli assassini finché non ti sogni una sadonotte di passione con Birba e Zombo. Trattasi più semplicemente di un effetto pop-eggiante, stile lustrini delle bamboline (o traslucidanza delle patatine) applicato ad un'immagine sontuosa, quasi operistica, della (patata) "diva" da palcoscenico Anna .



Sono d'accordo su Wimbledon ( ) e la copincollatura, ma a me quel secondo selfie è sembrato quantomeno divertente (p.98), a livello di critica tecno-grottesca, per la deficienza della tipa che continua a fotografarsi anche dopo esser stata sfregiata nei tafferugli... anzi, traendone vanto estetico per i social.
Un altro punto a favore di Pontrelli è la sfaldamento sfigurante, quasi zombesco, a suon di pallottole (96.ii e 97.vi) che ricorda molto l'Ambrosini d'epoca

UN SELFIE PER LE PROSSIME INDAGINI DEL BARBUTO (CON BERRETTO)