Cravenroad7

... almeno tu ti sei palesato.
Certi allegri jovinotti invece votano positivo (♫ ♪ perché son vivi?♫ ♪ ), tributando l'immagine (o la sacra causa?), e poi se la svignano tagliando subito la corda alla chetichella. Muti come picciotti
Ma possono sempre tornare utili per il remake di Memorie dagli Invisibili...

[...]



Gggggiusto: dopo Rolando con "miiiii, il mio regista preferito", c'azzecca pure il Mago Oronzo a livello di citazioni gialappiche. Di sicuro Dylan si è rivolto a lui per il projettile incantato che accoppa la strega (p.46), altro che maghetti come Harry Potter o McCloud di De Nardo...


AWE' ALOHA SONO UN MEDIUM, LARGE, EXTRALARGE

Una domanda (inutile come le altre, ma neutra), non avendo appunto letto tutto l'albo: il rasoio che si vede in copertina viene usata come arma nell'albo?

A margine, mi fanno notare che l'incanto expecto patronum non serve ad ammazzare le persone, ma le mie nozioni su HP risalgono a molto tempo fa.

Riguardo al rasoio: mi pare di no (non ho l'albo sotto mano, ma non credo di ricordare male. In compenso c'è il bisturi).
Io invece preferisco avere poche nozioni di "quel" HP (che non mi è mai interessato)... al massimo di H.P. Lovecraft ( ) o gli HP di Final Fantasy ahaha (dunque invece che "nozioni di HP" direi "pozioni e HP").

In effetti, considerando il titolo dell'albo, questa scelta di non replicare anche la LUNA sembra sensata

https://ibb.co/YcSwKkB

Ma comunque non c'è da lamentarsi: le 1.000 sterline di anticipo del numero 3 sono diventate 10.000 in questo albo. Rrobe ha traghettato Dylan nel nuovo millennio, l'opera di svecchiamento è completa.

No, non compare nessun rasojo. Ma siccome quello in copertina è argentato, come il logo, potrà sempre tornare utile a far la barba eterna a qualche hipster mannaro che ti sta sulle palle...


Intanto... visto che i barbieri sono chiusi, e con le lame c'è il rischio di tagliarsi le vene dato l'andamento attuale, facciamo il pelo un po' a questa storia che tira meno di un pelo di zanzara...

SPOILER §§§ SPOILER §§§ SPOILER

Si parte con la ridicola ansia di "ridefinire il percorso esistenziale" del povero Dylan nei redazionali che come sempre sembrano metter la mani avanti per giustificare con paroloni enfatici intriganti fessate pseudo-rivoluzionarie quali:

Dylan birromane
Bloch patrigno
Rania ex-moglie
Gnaghi riciclato da Boffalora
Groucho probabile maniaco
etc ..iù, te fossino mannà er virus per display

Davvero un gran percorso, una gimcana molto interessante che si morde la coda intorno al buco del (para)culo, per non cambiare nulla a conti fatti... quando si deve dimostrare l'incapacità di scrivere una storia decente senza questi orpelli di facciata per raffazzonare 94pp di sceneggiatura sulla Via Sacra dell'Illuminato .

Per me sinceramente le ammiccate ai cccciovani (v. ok boomer), o i refusi sulle mani impugna-bisturi, non creano particolari disagi se poi la storia avesse una sua dignità. Invece qui, a parte queste sparacchiate meta-referenziali, tra una citazione e l'altra, come ormai capita quasi sempre, l'albo si rivela un tentativo di confezionare paccottiglia in modo poco convincente ma molto compiaciuto. Peggio dei due precedenti numeri dove almeno c'era un po' d'atmosfera per Xabaras e la Scozia. Sembra scritto da un tredicenne per un target di dodicenni in attesa del loro telefilm pomeridiano, a livello di complessità e cura, senza parlare dei contenuti perché sarebbe troppo .

Il titolo più che suggerire richiami l'horror, evoca commedie sul pecoreccio tipo questa o quest'altra
In pratica abbiamo un pastrocchiaccio bruttobrutto d'auteur che mescola sul groppone tre sequenze ricucite alla meno peggio in presunto remake del #2, #3 e #4, senza che nessuna di queste c'entri qualcosa con la precedente... così, tanto ppe gradì .


A cornice di tutto, l'eclatante fil-rouge dell'assassino barzellettaro/comico depresso... con forzosi sospetti verso il "Groucho" trasognato di questa dimensione distorta. Mentre il cardine (origginalo e genialo ) dell'albo è invece la vicenda collaterale dell'Orco, che dire scadente è poco, sia per le premesse, i risvolti, e anche il modo in cui viene risolta con un twist davvero da pezzenti .
Non nascondo di esser curioso di sapere quale sia il contributo effettivo di Marcheselli a tutto ciò...

La sequenza di Jack consuma quasi 15 pagine senza dire nulla. Più che un remake sembra un re-take della stessa troupe che non aveva di meglio da fare quella sera che rigirare la scena con la ricrescita della barba. Mari ci sta bene, ma sui blob di cera sciolta avrei preferito un Freghieri, più simile al Trigo d'epoca tra l'altro.
Quella della strega licantrofila sbuca come incubo, ma oltre ad esser buttata col sapore di pretestuoso riempitivo per proseguire nella numer-actione cronologica, scade nel patetico con la solita boutade da scambio ad effetto a basi di colpi magici stile recital dell'asilo.
Forse solo la scena finale con Anna Never ha un suo valore, in quanto trait d'union col prossimo albo... ma Gerasi ( chiappone a parte ) la nostra attrice svitata non sa proprio disegnarla.

BarbaDylan come sempre vive solo di stucchevoli frasi fatte(male), s'intimorisce addirittura delle ramanzine bofonchiate da Gnaghi (p.33), e continua schizofrenicamente a fare ora lo spaccone trendy ora l'afflitto esistenzialista, a seconda dello scazzo - tremendo il sermone sull'orrore della realtà a p.61 . Raramente ho visto un personaggio altrettanto insopportabile, messo così dichiaratamente per urtare il lettore e per compiacersi di avere la lama del rasojo dalla parte del manico, a livello autoriale. Ma non tutte le barbe escono dai pori giusti...

Come già detto prima, del tutto ignobile (a livello concettuale) l'intero balletto imbellettato di buone intenzioni attorno all'Orco, che si scopre educatore sociale a suon di ragazzine rapite, dopo si autodenuncia presso Dylan per dargli un buon feedback investigativo, con l'Old Boy che infine prende tanto a cuore le sue menate da chieder a papi Bloch di non arrestarlo. E poi i mostri saremmo noi (p.84) Un tale coacervo di minchiate in così poche pagine, per l'unica sottotrama inedita dell'albo, mi sembra non averle mai viste: ognuno c'ha i suoi record. E spero che papi Sclavi sia consapevole del fatto che se un fumetto del genere fosse uscito 30 anni fa, a quest'ora avrebbe dovuto cambiare mestiere, scordandosi le royalties per la pensione

Come dice Anna, sarà anche sexy da eccitare qualcuno questo DD666, ma di sicuro è stupido.
E la cosa non mi stupisce .

ALOHA IL BELLO, IL BRUTTO, IL CRETINO

Mmm..finalmente vedo un equilibrio, forse più veritiero, tra insufficienze e voti positivi...

La mia è solo un'ipotesi, basata sulle parole di Wolkoff, ma il suo modo di descrivere il rapitore mi ha ricordato il film (e quindi il libro) spagnolo "Il guardiano invisibile". Un . Quando avrò letto l'albo ne saprò di più, o se qualcuno di voi che ha già letto lo vedrà mi saprà dire.

Per me storia da 7/7,5.
Mi è piaciuto come è stato inserita la citazione a dylan dog 3, meno come è stata tirata via la parte di Jack lo squartatore. Quello che veramente è interessante e che lascia in attesa dei prossimi albi è la nuova macrotrama del killer comico.
Leggo che in tanti non sono contenti della gestione di Recchioni, ma se potevo essere d'accordo durante il ciclo della meteora, (ciclo che ho trovato molto debole come continuity e come livello di molte storie) mi sembra che per adesso questo ciclo 666 sia partito molto bene. Beh si sa de gustibus!

Quello c'è sempre stato, a grandi linee .
Ma su 12 voti molto positivi, continua a non palesarsi nessuno di nuovo a parte l'utente di sopra.
A costoro che amano votare per poi dissolversi nell'anonimato senza commenti -->suggerisco questo topic... se proprio vogliono tributare la "causa" delle loro personalissime preferenze nell'annata 2019.



C'è da dire che nel numero scorso veniva introdotto il "caso" Jack a spargere sange&terrore per Londra, stile cliffhanger... mentre qui si comincia proprio con la scena finale di quella storia con tanto di Jane libera di svalvolare. Bel modo organico d'impostare la continuity su solo 6 numeri ... molto pratico soprattutto per le ccccciovani leve che non conoscono certi vecchi albi. Che capiranno anche poco delle sequenza lampo nella Foresta Nera ri-arrangiata in quel modo, dopo aver perso due albi per riconfezionare il #1, come da personale ossessione del curatore.
Giusto per dire... sempre noi siamo vecchiacci alla fine...



Naaah... visto che non temi gli spoiler, posso anticiparti che le cose non stanno proprio così. Magari...

Molto più cialtronescamente, ai limiti della logica ovina, in questo albo l'Orco non intende praticare nessun killeraggio... rapisce solo una groupie scappata di casa per darle la lezioncina-nemesi stile "la prossima volta resta a casuccia e torna ad apprezzare con un abbraccio mamma e paponzo chettanto ti amano" ... dopo che sua figlia, un tot di anni prima, durante una fuitina in autostop era incappata in un vero killer seviziatore per rimetterci le penne, da futura scrittrice. Prima o poi l'avrebbe rilasciata, indenne come pare nell'albo. E Dylan si commuove per questo squilibrato .

ALOHA SCHELETRI NELL'ARMADIO
FICHETTE IN CANTINA

Anche a me è piaciuto come è stato inserito Le notti della luna piena, tanto da farmi pensare che sarebbe stato più sensato limitare i riferimenti ai primi numeri veicolandoli attraverso flashback/incubi/situazioni oniriche, anziché "remakare" come non ci fosse un domani.

E comunque sarebbe stato meglio un "Bloch 666" che risolve i casi, trattando Dylan come un povero fesso.

Su questo penso verrai in parte accontentato. Il prossimo numero "sembra" un mono-remake dal #4, ma penso includerà diverse altre sottotracce e visioni, che poco c'entrano con Anna Never e Guy Rogers - che credo sarà il grande assente rispedito nel dimenticatojo. Ormai si è capito che l'aura da remake polpettonico serviva solo per togliersi la soddisfazione di un nuovo #1 xabaratico e far capire che questo BarbaDylan è disturbato delle visioni di quello della dimensione canonica/precedente, che ogni tanto gli balzano alla memoria in forma onirica (come per il #3 o la sensazione d'aver conosciuto un certo baffone).

L'unico osso duro sarà il #5, che Mr Mumps idolatra come sua personale fonte di culto, e lì non penso ce la caveremo con un semplice cameo...

ALOHA GLI UCCISORETE

Grazie Wolkoff, hai inteso bene, io sono completamente spoiler free, nella convinzione che se una storia è buona resiste anche agli spoiler. Figuriamoci quelle non buone.
Per quanto riguarda il miniciclo, dopo questo numero sono ulteriormente certo che avremo un colpo di (o)scena finale che rimescolerà le carte e Gli farà dire urbi et (m)orbi quanto tutte le critiche ricevute fossero infondate, come d'altra parte è già stato per il ciclo della mete-orina. Chi vivrà vedrà, io intanto mi scarico la Love App, perché sono giovane.
P. S. Mi era parso di capire, dal numero 401, che dylan fosse "appena entrato in attività". Come si spiega il flashback in Germania? Sempre se di flashback si può parlare, perché all'orizzonte si profila il più grosso rigiramento di frittata dai tempi dei Flintstones.
Con tutte queste domande debbo sembrare proprio uno scemo dal loggione bisognoso dell'insegnante di sostegno, e me ne scuso, massì!

Io ho appena votato "buono" e mi paleso.
La storia mi è piaciuta più delle due precedenti, perché ha ritmo e bei momenti, definisce meglio le caratteristiche dei personaggi e non si limita a rivisitare vecchi classici della serie mischiandoli con sprazzi di Dellamorte Dellamore.
Questo nuovo Dylan ha uno spessore che il vecchio negli ultimi tempi aveva perso. Magari si stereotipizzerà presto, ma per il momento sembra vivo e funziona. E funziona anche il suo rapporto con Gnaghi (che, se usato bene, non ha niente da invidiare a Groucho) e con Bloch.
La vicenda dell'orco/Marcheselli, per quanto poco plausibile, è tipicamente dylaniata e mi ha incuriosito.
I riferimenti al presente, l'uso dello smartphone e le citazioni di opere contemporanee da parte di Dylan qui non sembrano forzati come nella fase 2, ma si amalgamano al contesto con naturalezza.
Inoltre, diversamente dal ciclo della Meteora, stavolta la continuity è davvero serrata, l'attenzione è tutta sulla macrotrama e la coerenza stilistica e narrativa è garantita dall'autore unico.
Ovviamente i dubbi sulla necessità del reboot restano, ma l'operazione finora sembra interessante e ben ragionata. Anzi, il suo limite forse sta proprio nel suo mostrarsi troppo pianificata e troppo poco "sentita".

Questa l'avrei seguita.