Cravenroad7

letto, non male , mi ha stupito ,
Dylan comincia a delineare una sua personalità differente da quello normale ,
fortunatamente anche in questo albo il remake è limitato ,
meno ce n’è meglio è,
finora gnaghi mi sta piacendo.
l’horror c’è,
Carpenter fa quello che doveva fare anche prima dell’apocalisse ,
invece dopo già due numeri si era smollato.
voto 7,5
disegni 7,5

Questo mese si salta, perché il mio videopusher di fiducia mi ha lasciato a bocca asciutta. Ho avuto appena l'occasione di vedere un bel paio di copincolla di Mari (Bloch e maggiolone), comunque in generale in bella forma, nonostante l'assurdità della "trama". La citazione, no, il dialogo referenziale di Harry Potter si può inserire nella top 1 delle bouta(na)de. Una piccola richiesta: la citazione me la sono sognata, dopo aver visto questo video



oppure è realtà?
No, perché Qualcuno l'ha ritenuta talmente irresistibile da metterla come ghiotta anticipazione dell'albo.
Grazie mille, spero di riuscire a recuperarlo

La citazione c'è Keanu tra l'altro avevo anticipato la cosa nella prima pagina del topic (quando accennavo alla citazione di Homer Simpson).

Grazie sempre, Nima.
Davvero un'immagine delicatissima, complimenti a tutti.
Il cammeo del Rribe è già stato segnalato?

E no, non ci siamo.
E pensare che essendo rintanata in casa, arrivare fino all'edicola è stato l'atto più trasgressivo ed eroico di tutto il mese. Armata di mascherina e gel disinfettante naturalmente. Ho sfidato la sorte per brandire il simbolo della vita che va avanti: una lettura, una consuetudine, un rito familiare.

Il mio giudizio però è negativo, storia confusa, frammentaria, slegata e spenta.
Dylan disegnato in modo poco convincente, BRUTTO, anzi, brutto e bolso.

Spoiler

Errore subitissimo nelle prime pagine, con la tipa pazza che brandisce il coltello con la sinistra, mentre la mano che ferisce Dylan è la destra, per poi magicamente tornare a impugnare il coltello con la sinistra. Ora non ho l'albo sottomano, ma sono pressoché certa che sia così.
C'è una pagina molto carina, che scrive di cinema e telefilm, ed è solita definire The walking Dead come "fuffa con gli zombie". Prendo a prestito questa frase, per definire questo albo: "fuffa con Dylan Dog".

miiiii non ci posso credere il mio ex fumetto preferito.

Ciao, Bertuccia. L'errore delle tavole "fuffa" del Dylan DOE "superfuffa" sono le seguenti. A suo tempo ne avevamo già discusso sul topic delle anteprime.

Certo che, destra o sinistra, la "concitazione" di questa sequenza è veramente surreale. Lei è lontana metri da lui, e lo stesso lo ferisce. Il dylan di Mari sembra un wrestler, ma non riesce a disarmare uno scricciolo di donna. A proposito di scricciolo, dovrebbe essere lei ad ammazzare e a spoppare la tizia alla fine del 402? No, perché quel tizio è ENORME!
Io poi se penso al Rribe che scrive a Nicola "allora, devi rifare la tavola del numero 3, quella con la trasformazione in lupo, però non deve essere uguale, massì, la luna sullo sfondo non ce la mettere" o se lo immagino pensare "sono troppo forte, ho messo all'INIZIO dell'albo la scena che nell'originale era alla FINE", giuro che mi passa il sonno.
Infine: è qui che si vede la tavola con

Ah bene
Oltre all'errore, c'è anche tutta la dinamica stessa dell' accoltellamento, che è assolutamente ridicola.
E' il solito problema di mettere l'eroe in una situazione di gravissimo pericolo, sotto tiro di almeno due/tre/quattro cannoni, lanciafiamme, mitragliatori e poi fargli evitare il primo proiettile chinandosi OPLA' .
"eh ma io non sparo molto bene"
da un metro nemmeno col Parkinson credo si possa mancare una persona.
O la disegni bene una scena del genere e la imposti meglio, oppure fa effetto "oggi le comiche" che non giova senz'altro alla tensione che dovrebbe provocare.
Ma aldilà di questo, è proprio un albo spento, non c'è nemmeno traccia di quella brillantezza un po' cafona nei dialoghi.
Solo una malsana deriva verso il cliché dell'eroe maledetto, che sbruffoneggia di pinte e rrobe simili.

anche la scena di romero è un remake , mi pare fosse da totenanz preso fu

una lettura spassosissima che fila via tutta d'un fiato; il Dylan parallelo di Recchioni si allontana dall'impianto sclaviano della testata per omaggiarne però i più incerti tratti delle sue origini e ancora di più del suo brodo primordiale.
I disegni di Mari, al netto di suddette sviste ideologiche ("ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?") mi piacciono moltissimo e la buone dose di splatter elargita è efficace quanto basta.
Insomma ci troviamo di fronte a un buon frullato di diversi elementi presenti nei primissimi mesi di vita di DyD: per apprezzarlo a pieno credo però occorra una determinata leggerezza d'animo e un po' di voglia di divertirsi.

il mio voto è più che entusiasta: 9--

@Keanu: si, è qui che si vede il famoso regista (pagine 58/59). Non capisco a che pro l'inserimento di queste due tavole. Per far vedere che "chi scrive" conosce pure Romero? Buon per lui. Se il Nostro, in questo nuovo corso di DD (nel quale molti - giustamente - stanno sottolineando il "ritorno all'horror"... e direi meno male, considerando che la testata una volta era impostata su questo genere) invece di scimmiottare l'horror sclaviano (a sua volta spesso e volentieri "citazionista": quindi si parla di copie distorte di citazioni. Fantastico) avesse cercato di "rifarsi a Romero", la testata ne avrebbe giovato. Invece a conti fatti abbiamo un inizio che clona (male: mi ricorda l'esperimento del dottor K./Delambre/Brundle, che con i suoi giochini sul teletrasporto finisce per fondersi con una mosca) il numero uno e un prosieguo patchwork senza grinta, convinzione, solidità. Dunque mi trovo d'accordo con Bertuccia.
Dato che al Nostro sembrano piacere le citazioni dei Simpson eccone una tratta dalla tredicesima puntata della sedicesima stagione:

"non è marrone dorato e non è marrone. Non è niente." Segue esclamazione ruspante del camperista.
(a scanso di equivoci dato che si parla di "marrone" la gag c'entra con un toast poco cotto. In questo caso invece parliamo di un albo che "non è carne e non è pesce. Non è niente").

Ma se c’è pure la parola “boomer”!
Social slang da pischelli quando autore e lettori sono anagraficamente più vicini al “buongiornissimo caffeee”.
Prima se ne rendono conto in Bonelli e prima finirà questa rincorsa disperata e patetica per intercettare un pubblico che non esisterà mai più.

Conformare Dylan Dog al trend social significa non aver proprio capito perché aveva successo.
I ragazzi in quelle pagine trovavano un rifugio alternativo alla realtà lontano dai modelli omologanti che li bombardavano. Era il fumetto a diventare modello.
Ora le storie sono l’equivalente di una bacheca Facebook con l’ansia di ricevere like.
Con cui condividono anche lo stesso effimero destino.

Baciate dove camminano i boomer che vi pagano le moto!

Ma non era Lui ad avere sulle scatole l'immedesimazione e il cercare rifugio in un fumetto? Mi sbaglio? Nel caso fosse così mi cospargo preventivamente il capo di cenere facendo ammenda per lo svarione, altrimenti è chiaro che i Suoi obiettivi sono altri: gettare alle ortiche il concetto di "buon fumetto", di "storia", di "narrazione" per trasformare DD in uno specchio distorto dei trend attuali, in una testata modello-social che da questi strumenti effimeri tenta di pescare cosa è cool e cosa funziona tra i giovani: per la serie "diamo una sfogliata veloce ad instagram e vediamo quali sono le robe che tirano di più".
Non mi stupirei se una delle prossime puntate fosse dedicata al "famoso uovo."
https://www.ilmessaggero.it/video/societa/uovo_instagram_record_foto-4232223.html

Per continuare il trend 'citazioni dei Simpson', io ogni volta che leggo qualcosa di Suo, sia sui social che sulla carta, vado di stagione 22, episodio 10:
"Un'idiozia! Ogni cosa che dici è un'idiozia!"