Nikolaj Stavrogin ha scritto:
Devastante e angosciante, triste e amara.
Una storia dove le ombre uccidono, ma sono le ombre di un castello di carte, di un teatrino di marionette in cui alla fine non si salva nessuno. Tragicamente reale.
Una carrellata di personaggi sfumati, contrastati, non a caso sospesi fra luce ed ombra.
Georg Roll ha fatto del bene con i suoi poteri, ma si ritrova a coprire un assassino.
Cappuccetto Rosso stavolta porta nella cesta pensieri crudeli.
Alex Smith è per tutti un ragazzino modello, ma ha "un animo cattivo".
L'altro Alex Smith è l'esatto opposto: un'ombra manifesta, che attraverso uno stralcio di futuro può redimersi in una lacrima.
Jason è "la cosa più bella" per Jo, ma non esita a denigrare le deficienze di Gerard.
Jo stessa non riesce a tirarsi su dalla perdita, piomba nell'alcolismo e congeda Dylan.
Hur, l'innocenza, si limita a giocare e divertirsi con le ombre; ed è giusto così, non possono toccarlo. Ma nella sua ingenuità si tira dietro ogni prova di colpevolezza, e viene ucciso da un personaggio senza luci.
Perfino Dylan è costretto dalle circostanze ad uccidere un innocente.
Chiude l'albo il signore delle ombre, polo negativo per eccellenza, in un tripudio di oscurità.
Un autentico affresco drammatico, una fiaba nera come la notte.
E, come in tutte le fiabe, è difficile dire quanto sia sottile il confine con la realtà.
È una gran bella analisi, ma io la storia non la vedo più scritta così bene...
Sarà Sclavi, sarà Cossu...
Comunque complimenti per aver centrato l'albo, che nelle letture adolescenziali era nella mia Top 10