Dear Boy ha scritto:
Scriveva in modo più ponderato probabilmente perché sapeva di essere sotto giudizio di un curatore che comunque poi lo avrebbe limato ulteriormente all'occorrenza.
Il corto circuito è avvenuto quando è diventato il responsabile finale.
Appunto: occorre qualcuno che gli spezzi le reni per contenerlo in certe derive, e farlo tornare nei ranghi.
Se continua il sodalizio marveliota con l'altra mente illuminata (i.e.
Airoldi) che gli dà carta bianca, continueremo a vedere per decenni puttanate a gogo su DD e le altre serie Bonelli. L'indirizzo è quello ormai...
Occorre pertanto, (d)ai piani alti della gestione/supervisione, non solo qualcuno che sappia scrivere Dylan e trasmettere questo imprinting ai nuovi autori emegenti, ma anche imporsi con un certo carisma ferreo contro derivazioni cialtrone come quelle importate dal premiatissimo nerduo
Airoldoni In questo senso il Chiave lo vedo troppo bonaccione, Ambrosini troppo stoicamente avulso, Bilotta troppo
ennui impenitente, Barbato ha già rifiutato in passato, Enna forse prematuro ... l'unica personalità imponente (nel senso autorevole ed autoritaria) rimasta, che sa dirigere una (o più, storicamente certificato) testata e tutte le teste di razzo che le razzolano attorno...
è Medda.
Con lui sono convinto che persino Recchioni troverebbe più linfa come autor prodigo ri-calmierato sulla retta via, e fanculo tutte le menate ad orpello sul meta-fumetto, la Mater (degli stolti), i gombloddi di Albione, la continuity rabberciata, i chiodi fissi da lettore ultraquarentenne, il citazionismo sfrenato etc.
ALOHA PIU' SARDI AL POTERE
ECCETTO