Altair ha scritto:
Ricordo sempre l'esistenza di questo topic qui:
viewtopic.php?f=2&t=9854&start=45come sfogatoio pro o anti-recchionano.
Dai, siete riusciti perfino a fare incazzare Rimatt!
A me sembra che vi stiate iper-sensibilizzando per dei commenti che non sono nulla di clamoroso rispetto alla media. E tra l'altro sono nati da una scena di questo albo ed un responso collegato. Quindi quest'ansia di fare i bravi bambini angiolettosi per non finire sul registro dei cattivi teniamocela per il fioretto di Quaresima...che alla fine siamo a Carnevale
Senza contare che si è trattato di una parentesi di una paginetta... e adesso si sta discutendo di tutt'altro, soprattutto in senso serie-tv.
Ecco, nel caso non si venisse
traghettati quaggiù, rispondo...
Myskin ha scritto:
Io credo che se la Bonelli del futuro assomiglia a quella compagnia orientata anche al cinema e alla tv che ho in mente io, i paradigmi per giudicarla cambieranno completamente.
wolkoff ha scritto:
Il piano esiste, figurarsi. Ma è un progetto abbastanza occulto e quantomeno sgangherato, se questi sono i presupposti. Di certo qualcosa si sta già muovendo (v. James Wan di cui circolano voci-ebbasta da quest'estate) e non solo su Dylan: oltre a Dampyr stanno pensando ad una nuova serie tv animata per Martin, ed il cross over dei Justice League con Nathan Never presagisce altro, e poi chissàcosa...
La lunga distanza è un traguardo ipocritamente utopico se nel frattempo bruci i ponti con la caratura del tuo prodotto, concepito come cartaceo.
Ma bruciare perché? Non credo proprio che la gente comincerà a non comprare più Dylan Dog per il nuovo corso (che poi, chi sarebbe questa "gente"?). Io credo che il numero di lettori rimarrà più o meno inalterato, a parte forse un picco momentaneo (nulla di trascendentale, eh) per questo specifico numero 401.
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I parametri attuali si basano sul cartaceo. E lo saranno ANCORA per molto.
Perché se si giudicasse da cose come il film di Dylan o la serie animata del giovane Martin è meglio se vanno a nascondersi per rintanarsi nella tv catodica
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La SBE ha bisogno di maturare in questo senso... e molto: può pensare (o illudersi?) che quella sia la frontiera per $$campare$$ nei prossimi decenni, osservando con la bava alla bocca quanto incassano DC/Marvel coi loro impigiamati sul piccolograndeschermodiplay... ma per arrivare a quei livelli dovranno professionalizzarsi con immane fatica. Tra investimenti e ricollocazione. Per ora rimangono dei pivelli provincialotti.
Il mondo del video non è quello delle edicole o delle librerie. E' molto più semplice floppare e perder barche di denaro per investimenti errati. Per cui finché non hai una casa di produzione autonoma devi stare alle regole imposte dal mercato e da altri per adattare il tuo prodotto originario. Snaturando le testate, cosa che già sta avvenendo perché Airoldi & la sua band di mmeriganofili, pensando che questa sia la nuova via con miniserie, remake, reboot, AU, etc.
Il gioco varrà la candela
chissà quando. I tempi di assunzione sono MOOOOLTO lunghi per questa "terapia" stile-Netflix a partire dagli albi. NON PARLO SOLO DI DYLAN, e soprattutto NON PARLO di eventuali perdite di lettori per aver snaturato la scrittura di elementi come Ambrosini, Barbato, Chiaverotti, etc... nell'ottica di qualcosa più vicino al formato da serie tv.
Non pensare che una serie simile, come "sforzo" di produzione, ti esca dall'oggi al domani.
E quando verrà messa in circolazione...
ALLA GGGGENTE NON FREGHERA' PIU' UNA MAZZA NE' DELLE METEORE NE' DELLA PALA DI GNAGHI. Sarà finito tutto nel dimenticatojo da noi stessi lettori. Non esiste in questi casi ila possibilità di giocarsela sui tempi stretti vicini al meccanismo dell'instant-movie da
tie-in.
E soprattutto per riemergere dall'investimento la SBE-ramo-video NON deve puntare di certo sui suoi lettori... che non arrivano a 70.000 per DD, figurarsi per Nathan, Martin, Julia,
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Deve metter in circolazione un prodotto che possa piacere ad un pubblico ben più esteso, che magari ha sentito nominare DD solo vagamente e che non ha la più pallida idea di chi sia Castelli o Medda, e se ne sbatterà allegramente delle meta-trafile filologiche dietro i reboot di Recchioni o i reset di Serra.
UN PUBBLICO INTERNAZIONALE, a livello di piattaforme dove piazzare la serie tv o film che siano, a cui offrire il prodotto in quanto tale, perché ben fatto, e non perché deriva dagli allori dei fumetti dello Stivale. Pensare di far quadrare le spese solo con i tuoi fan/
connoisseurs è un progetto abbastanza suicida, quando non disponi di
franchise già diffusi né ti chiami Spider Man o Son Goku.
THE MOVIE