Dear Boy ha scritto:
Quella pagina è un vero concentrato di disagio. Sono ad un passo dal buongiornissimo caffeeee. Pure Rrobertino prova imbarazzo secondo me.
Ma continuiamo a farci del male.
Cito testuale dai social di Rrobertino:
intercettare meglio un certo tipo di pubblico che negli ultimi tempi abbiamo un poco stressato (il popolo del: i primo cento erano meglio) e che per quello che riguarda la serie ammiraglia è confermata la volontà di creare delle minisaghe curate da un singolo autore.....non posso fare numeri ma posso dire che il 2019 è stato un anno decisamente felice per Dylan e che abbiamo centrato l'obiettivo che ci eravamo prefissati.
È veramente molto interessante.
A parte che i lettori storici sono stressati dalla qualità delle storie che hanno letto negli ultimi 5 anni e non vedo come potrebbero improvvisamente migliorare con gli stessi autori.
Ma poi cos'è questa improvvisa preoccupazione di recuperarli?
Non sono stati centrati tutti gli obiettivi?
E ci mancava pure che non lo fossero! Non credo ci sia mai stato un anno editoriale più dopato di questo nella storia di Dylan.
Un anno di albi spacciati in una continuity che di fatto non c'è mai stata, con tanto di gadget in omaggio nei primi numeri, una fake news su un matrimonio per fare clamore, un celebrativo (che già di suo vende il doppio) proposto in talmente tante varianti da essere al limite dell'etico più che del ridicolo, più la farloccata di lusso dei racconti di Sclavi.
Ma mica ogni anno puoi fare questi giochini.
Così diventa prioritario tornare ad "intercettare meglio un certo tipo di pubblico".
Perché quella manciata di nuovi lettori sono inaffidabili.
E i collezionisti sono al limite. Quelli davvero li avete stressati.
Quoto tutto. La pagina è sicuramente un concentrato di disagio.
L'affermazione che "sono stati centrati tutti gli obiettivi" è surreale: quali obiettivi? Far incazzare il lettori storici? Tenerli sulla graticola per anni? O speculare sul marchio Dylan Dog andando avanti a suon di merchandising, di volumi per soli fighi, di trovate ad effetto...
Se è così allora è vero. Gli obiettivi sono stati centrati. Se invece si parla di riportare la serie ad avere una sua credibilità (forse addirittura in concomitanza con un eventuale binomio "buone vendite"), mi dispiace ma l'affermazione mi sembra alquanto discutibile.
Si, è vero, i collezionisti grazie a tremila pacchi di roba inutile ("varie variant", wedding box, DD talks...) hanno contribuito con qualche soldino a non affossare le vendite, ma è un gioco destinato a non durare all'infinito. Per la serie: anche loro potrebbero rompersi le palle e mandare serie e curatore a vaffa...
E poi il fatto che il curatore abbia dato, grazie alle sue trovate carnascialesche, un pizzico di visibilità in più alla testata (mi sembra sia apparso pure su UnoMattina) non vuol dire che le abbia dato anche nuova credibilità. Anche Lapo Elkann e Gabriele Paolini sono spesso sotto i riflettori, ma li definireste credibili? Il Dylan Dog attuale è sulla stessa lunghezza d'onda.
Va bene... ora vediamo come si cercherà di intercettare quel certo tipo di pubblico. Ossia i
veri lettori. Quelli storici che fino ad ora sono stati denigrati come pazzi o reazionari.
Perché gli altri lettori, quelli nuovi e ben disposti a tutte queste boutades, sono una leggenda metropolitana, "veri" come Babbo Natale o la Befana.