Cravenroad7

Storia molto buona, non ha niente di sovrannaturale, però è molto coinvolgente, si respira un'aria molto triste come piace a me. Disegni ottimi. Voto 8

Decisamente nella mia TOP 10. Gusto classico un po retrò, più che leggere un fumetto sembra di guardare un film con degli attori straordinari. Le ultime tavole sono qualcosa di sublime...il cerchio che finalmente si chiude e il peccato che trova la sua punizione.

bell'albo, la storia crea suspance, niente da opinare, questa volta pure un finale degno di tutta la storia...mi dico se i nuovi sceneggiatori ogni tanto riaprono i vecchi numeri per capire come si scrive Dylan dog...

Bellissima storia, Ambrosini fantastico....e che copertina! Quanti capolavori ci siamo persi su Dylan Dog, Villa era proprio tagliato per fare le copertine a questo fumetto, certi picchi non è mai riuscito a raggiungerli con tex!

Beh... comunque riesce tutt'oggi a dire la sua in ben 68 superbook (ha superato da parecchio le 44 cover tra inediti e speciali dei tempi andati). Ok, il classico fondo bianco dei SB lo penalizza, ma nel complesso sono sempre splendide cover. Oggi, per risistemarli, li ho tirati tutti fuori dalla libreria e nel complesso sono una gran bel vedere.

Altro classico senza tempo,tra i migliori di Medda e soci.Ricalca con convinzione e senza nascondersi modelli cinematografici ben noti,e piu' volte citati.Il cinema di Robert Aldrich ovviamente,con le contrastanti e discusse figure della Crawford e della Davis.A volte troppo,forse esagera in questo senso...ma vabbe',peccato veniale.
La storia scorre con sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi,grazie a un ritmo perfetto,e personaggi splendidamente caratterizzati.
Non manca l'atmosfera alla Hitchcock,che vedo giustamente citato anche nel topic con i film piu' vicini al racconto in questione.
L'indagine di Dylan e' narrata in modo rigoroso,ma mai schematico.
Belli i disegni di Ambrosini.
Finale,tra i miei preferiti.

Storia veramente bella, morbosa e inquietante come piace a noi . Inutile dire che un'indagine del genere ce la sognamo al giorno d'oggi. Non ho visto i film a cui i tre sardi si sono ispirati (li recupererò sicuramente a breve) però ho colto anch'io le atmosfere hitchcockiane. Voto 8.

All'epoca votai un incomprensibile "mediocre" riletta qualche giorno fa, è senz'altro la migliore del trio sardo, di gran lunga superiore al numero 29 (che comunque si prende la sufficienza). Sceneggiatura di pregevole fattura e illustrazioni deliziose di Ambrosini: per me è tra il buono e l'ottimo.

la scogliera degli spettri
giallo di grande atmosfera quasi tutto al femminile e abbastanza toccante
austero, dylaniatamente "ortodosso": c'è la casa con i fantasmi, l'indagine sul posto, le notti insonni, il mostro, la citazione cinematografica
è un omaggio di gran classe ai thriller americano in bianco e nero
un altro grande titolo firmato da medda, insieme ai compari neveriani
scena preferita: il flashback in cui si scopre il misfatto
sempre magistrale ambrosini, copertina stupenda
CLASSICO

voto 9+

Albo discreto, molto triste, un po' pesantuccio e non troppo credibile
Le ultime tavole alzano la votazione di un punto, altrimenti poteva essere anche alle soglie della sufficienza stentata
Non memorabile
7-

Come tanti altri, anch'io riconosco in quest'albo il miglior contributo del trio sardo a Dylan Dog. Rileggendo le due storie nel giro di pochi giorni, ho notato un paio di caratteristiche in comune con "Dal profondo", guarda caso un'altra storia scritta da un "ospite d'onore" (Alfredo Castelli): il peso "narrativo", in senso atmosferico, dell'ambientazione, e la rivelazione finale che (se poi il contesto maggiormente realistico renda la vicenda più o meno spaventosa e/o struggente dell'altra è questione di gusti).

Una storia di "fantasmi", che all'epoca mi aveva colpito e che anche oggi continua a farlo, rinunciando al soprannaturale ma risultando (proprio per questo?) decisamente perturbante. Buona parte del merito, chiaramente, va data ai disegni di Ambrosini, nel cui tratto c'è qualcosa che non riesco a definire ma che rende la sua rappresentazione delle scene di violenza (già dai tempi di "Canale 666" e "L'isola misteriosa") una fonte di disagio e repulsione quasi fisica come forse nessun altro degli illustratori della serie -e non si tratta solo di violenza, in realtà: quant'è inquietante la bambola a grandezza naturale che Dylan si vede scagliata addosso a pagina 25?

Forse nel finale succede un po' troppo e un po' troppo in fretta, tanto che c'è bisogno della lettera di Joan perché Dylan scopra l'intera verità -espediente che, se non altro, fa da preludio a un gran finale, triste e perfino poetico.

Raffinato fumetto gotico.
Lo adoro veramente. Atmosfere pressoché uniche, anche grazie ai disegni di qualità molto molto alta.

9,5

Bella, senza la gnocca (giovane) che fa da traino alle azioni di Dylan (e qui l'albo perde in lussuria ma guadagna in solidità della trama).
Il finale non è prevedibile, punto a favore.
6,5/7.