Dear Boy ha scritto:
credo che sia stato scelto inizialmente proprio per la visione autoriale che i suoi primi lavori lasciavano intravedere (e qui bisogna riabilitare fortemente chi curava/revisionava prima di Spazio Profondo). Non a caso eravamo tutti fiduciosi sul nuovo incaricato.
E invece in Bonelli si sono ritrovati uno spudorato ed implacabile svuota tasche collezionisti. Uno che è riuscito a far spostare l'interesse dal contenuto all'oggetto. Nessuna emorragia di lettori è stata fermata ma è stata compensata da introiti di tipo inedito per l'azienda.
Bah Dear, questi sono discorsi un po' ardui perché la Bonelli occulta appositamente i dati delle vendite in stile omerto-mafioso... per non influenzare i lettori, né dare indicazioni alla (ipotetica) concorrenza.
E comunque le trovate di puro marketing "oggettivistico" con feticci a gogo per pareggiare i conti, svuotando le tasche di collezionisti, completisti, cerca-firme, ed altri esemplari più o meno nerdosi da fiera/libreria, non sono solo opera del gegno del Rrobe, ma vanno congiunti alle strategie del paninaro Airoldi e del cimettolafaccia Masiero.
Sul fatto della scelta iniziale, anche quello era un semi-specchietto per le allodole di stampo mediatico, e infatti pure noi - me compreso
- ci siamo cascati: vi diamo un autore mediamente fresco che ha una buona fama per i suoi precedenti su Dylan, e tuttifelici&contenti dopo la nausea gualdoniana. Aggiungici che era la rockstar di talento unanimemente riconosciuta dai blog, forum, e altre amenità di settore DI ALLORA, ed il gioco è fatto...
La fiducia di cui tu parli è un riflesso della visibilità covata sugli allori precedenti e sui futuri teatrini da diffondere tra i media. Anche perché come dice Skel, la fiducia iniziale virava nientepopodimeno che sulla Barbato, per una ricerca di continuità che teneva contenta più gente possibile, oltre ad una strizzata d'occhio alle quote rosa.