alemans123 ha scritto:
In generale apprezzo però la consapevolezza di non riuscire a scrivere un Dylan Dog come lo avrebbe scritto Sclavi. Non è questione di scrivere buone storie ma di scrivere storie alla Sclavi.
Aridanghete con questa puttaneta lapalissiana che vuole passare per novella visione illuminante da parte di Mr.
Mumps denoartri
Sembra che il Verbo fregnacciaro del Sommo ve lo siete bevuti in parecchi... come patetica scusa per metter le mani avanti onde pararsi erkul...
LO SANNO TUTTI DA DECENNI
DI NON POTER/DOVER SCRIVERE DYLAN COME SCLAVI !!!
Ti pare che autori di tutto rispetto come
Medda, Ambrosini, Enna, Barbato, Bilotta, etc... abbiano provato a scimmiottare Mastro Tiz, o invece abbiano con rispetto ed estrosa modestia provato ad effondere uno stile proprio e riconoscibile, non distante dal PERSONAGGIO DI Sclavi ed il suo setting, ma neanche in pedissequa imitazione? Ti pare che non fossero GIA' ALLORA consapevoli della statura titanica del Maestro, e che nel loro piccolo-grande talento non abbiano provato un'impronta personale, pur rispettando l'anima delle testata?
L'esempio di Gualdoni, addotto tipo ritornello in queste occasioni dagli apologisti per partito preso, è puramente pretestuoso: Gualdoni è (stato) un mediocre su tutta la linea, sia quella editoriale che compositiva. Un mediocre che conosceva a menadito ogni vignetta dei numeri precedenti e pensavano (alla SBE) fosse l'ideale per quell'incarico. Non è che voleva imitare Sclavi, è che non possedeva un'impronta propria, e da buon nerdone si fid(elizz)ava di una determinato trend da non contaminare, dove la mediocrità dilagava. Ma non per questo sotto la sua direzione non sono usciti albi di ottima fattura, sempre per mano di alcuni degli
autori sopra citati, lasciati nella libertà di raccontare storie PER DYLAN nel rispetto del suo canone, e non di piegare il personaggio alle patacche per (dichiarati) inetti messe in commercio adesso, con l'alibi pietoso del "
non possiamo far rivivere il Dylan degli anni '90s." dando la colpa ai lettori che non si adeguano alle loro scempiaggini....
... quando noi lettori
DA DECENNI siamo già abituati a far a meno del Dylan di Sclavi, sempre più sfaticato dopo il #100, senza batter ciglio se qualcun altro ogni tanto ci propone una storia degna del canone dylaniato, come è avvenuto di tanto in tanto nelle passate gestioni.... senza che venissero imposte decostruzioni termonucleari e altre stronzate per coprire le propria arrogante inanità o giustificare la taroccaggine di un ALTRO personaggio sull'inedito, che tutto è tranne Dylan.
E non parlo del Dylan di Sclavi, che è durato manco 100 numeri, ma del Dylan patrimonio di tutti i lettori che ancora lo amano, al posto di chi ne abusa solo per farsi tronfio neo-profeta destamenghia.
AMEN,
NELLA CONSAPEVOLEZZA DI ALOHA