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#400 - E ora, l'Apocalisse
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Mediocre (5) 15%  15%  [ 14 ]
Accettabile (6) 15%  15%  [ 14 ]
Buono (7-8) 23%  23%  [ 22 ]
Ottimo (9-10) 13%  13%  [ 12 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 12:14 pm 
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Appena finito di leggere. Sono senza parole. Una presa per i fondelli dall'inizio alla fine. Un collage di situazioni scontate, senza senso buttate lì per caso. Se l'obbiettivo, in chiave metafumettistica, era sottolineare la ripetitività e la banalità di tante situazioni trite e ritrite, è raggiunto in pieno, ma con una cattiveria e brutalità spiazzanti. I segmenti in cui Stano disegna le vicende sono uno schiaffo in piena faccia, la frase stessa "i lettori sono tutti morti" è una pugnalata. Posso capire che Recchioni, a torto o a ragione, abbia voluto seguire una nuova strada, e immagino che dopo la marea di critiche ricevute abbia anche un pò il dente avvelenato con lo "zoccolo duro" e i lettori più puristi, ma ferire così gratuitamente chi ha seguito l'old boy nel bene e nel male, mi sembra veramente scorretto. E anche controproducente a livello di mercato, perchè secondo me una transizione meno dolorosa sarebbe stata più ben accetta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 2:24 pm 
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giusto per, avevo presvito da mesi che
Spoiler!
dylan avrebbe ucciso sclavi
qui sul forum.
il 400 lo shuffle delle citazioni. l'elenco telefonico è meno noioso. amici, se pagano per cose del genere, possiamo provarci tutti, su forza, a scrivere nella vostra cameretta e poi tutti a mandare storie alla bonelli. evviva gli sceneggiatori in erba. evviva i dialoghi fatti con il copia e incolla e vai di citazione spinta. tutti sti dialoghi di plastica presi e forgiati nella roccia fanno passare in secondo piano anche il povero metafumetto che da protagonista dato per certo passa in secondo piano. dai che poi ci compriamo tutti abiti sartoriali e moto nuova. brum brum cicabum cicabum. tanto paga la bonelli. e vai di tracolloooooo di vendite dal 401. vedo già la baracca che affonda sotto le note di crocodile rock di elton john. tutti in coro LAAAAA LALALALALLLA LLàààààà (si, proprio là).

ps
disegni e colori top. consiglio di produrre una nuova versione da libreria senza baloon e testi, sarebbe un capolavoro assoluto.

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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 3:02 pm 
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Nima83 ha scritto:
. E' un personaggio che dovrebbe essere usato sia in maniera standard, sia con vari ed eventuali rimescolamenti nell'intreccio: quindi non solo il classico "il cliente suona; propone il caso; un Dylan scettico ma non troppo accetta; si reca nel luogo X per testare la veridicità di quanto detto; si trova gradualmente/meno gradualmente ad immergersi in situazioni orrorifiche varie", ma anche... che so, "il cliente suona; propone il caso; il cliente è il mostro ma la cosa non viene resa nota [quasi] sino alla fine; Dylan si dibatte in una serie di eventi che lo portano a scoprire che il cliente è il mostro (intreccio psicologico e noir stile Angel Heart ma con qualche modifica, dato che in Angel Heart il mostro non è il cliente); Dylan scopre e uccide il cliente/mostro; esce fuori un secondo mostro che ha agito nell'ombra disseminando indizi per far incastrare il "primo mostro"(pseudo-controfinale Chiaverottiano e/o eventuali strizzate d'occhio a Tenebre di Argento [la storia dei "due villains"]). Comunque il ruolo dell'indagatore dovrebbe essere sempre quello. Non è impossibile mettere in piedi storie in cui c'è uno che indaga e un caso da seguire. Colombo è andato avanti per anni, e così tante serie poliziesche, di tenenti, ispettori et similia. :wink:


sinceramente non capisco questa fretta nel voler questo tipo di storie... se c’è un miniciclo che spezza questa scrittura standard cliente , mostro , dopo 390 storie sulla regolare , poi saranno altre 200 tra maxi , speciali , giganti , ecc... , non capisco questa fretta mestruale .
tanto rimane sempre un indagatore dell’incubo , non credo si metta a fare giardinaggio.
ma prenditi il maxi che c’è il cliente e l’indagine , spendili questi soldini , se proprio ti mancano i clienti e le indagini, se poi dici noo gne gne io il cliente lo voglio sulla regolare , cacca pupu, voglio il pallone , gna gna prrrr , cacca :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 3:23 pm 
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Piccatto ha scritto:
Ah, i famosi giudizi approfonditi dati dopo "un'ampia sfogliata"... I miei preferiti.

Forse i lecchioni riescono a farselo durare anche mezza giornata, ma ad una persona normale, per leggere questa sequenza di copia e incolla (il grande niente, l'isola del teschio, il fiume di dolore... diobò, un compilatore automatico avrebbe avuto più fantasia), un quarto d'ora basta e avanza.


L'editoriale invece è un capolavoro: mai visti tanto e astio e tanto disprezzo per una persona mascherati da finti elogi. Utilissima anche la mappa per decodificare questa storia "particolarmente ricca di riferimenti culturali" (buahahah!): così, anche chi non è colto come il Cobretti de noantri, può comprendere che se metti una vignetta con una mummia o il mostro della palude, oppure riscrivi per la milionesima volta la più trita delle citazioni di Blade Runner, significa che nell'albo troverai argute rivisitazioni (=una vignetta o una frase) degli autori citati nell'emblematico horror post che precede questa memorabile storia numero 400.


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 3:41 pm 
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poveri simpson...ogni volta che gli rubano una citazione hans uomo talpa muore.

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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 3:56 pm 
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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:05 pm 
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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:09 pm 
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Goblin ha scritto:
Nima83 ha scritto:
. E' un personaggio che dovrebbe essere usato sia in maniera standard, sia con vari ed eventuali rimescolamenti nell'intreccio: quindi non solo il classico "il cliente suona; propone il caso; un Dylan scettico ma non troppo accetta; si reca nel luogo X per testare la veridicità di quanto detto; si trova gradualmente/meno gradualmente ad immergersi in situazioni orrorifiche varie", ma anche... che so, "il cliente suona; propone il caso; il cliente è il mostro ma la cosa non viene resa nota [quasi] sino alla fine; Dylan si dibatte in una serie di eventi che lo portano a scoprire che il cliente è il mostro (intreccio psicologico e noir stile Angel Heart ma con qualche modifica, dato che in Angel Heart il mostro non è il cliente); Dylan scopre e uccide il cliente/mostro; esce fuori un secondo mostro che ha agito nell'ombra disseminando indizi per far incastrare il "primo mostro"(pseudo-controfinale Chiaverottiano e/o eventuali strizzate d'occhio a Tenebre di Argento [la storia dei "due villains"]). Comunque il ruolo dell'indagatore dovrebbe essere sempre quello. Non è impossibile mettere in piedi storie in cui c'è uno che indaga e un caso da seguire. Colombo è andato avanti per anni, e così tante serie poliziesche, di tenenti, ispettori et similia. :wink:


sinceramente non capisco questa fretta nel voler questo tipo di storie... se c’è un miniciclo che spezza questa scrittura standard cliente , mostro , dopo 390 storie sulla regolare , poi saranno altre 200 tra maxi , speciali , giganti , ecc... , non capisco questa fretta mestruale .
tanto rimane sempre un indagatore dell’incubo , non credo si metta a fare giardinaggio.
ma prenditi il maxi che c’è il cliente e l’indagine , spendili questi soldini , se proprio ti mancano i clienti e le indagini, se poi dici noo gne gne io il cliente lo voglio sulla regolare , cacca pupu, voglio il pallone , gna gna prrrr , cacca :wink:


Ahahahahahahahahahahahahahah :lol:
Un'altro comico mancato :lol: Guarda, come specificato in precedenza la nuova piega della testata mi ha sottratto un po' di ironia, ma il tuo post lo prendo davvero bene perché è irresistibile.
Dunque, caro Goblin: io le testate da edicola le compro tutte. Tutte tutte tutte. Ma proprio tutte. Se non è chiaro il concetto lo esprimo meglio. Dunque io "li spendo questi soldini". Quello che non mi si può dire è che faccio economia in tal senso. Quindi già 'sta cosa non ha senso. Quello che potrebbe avere a cuore uno come me, amante della testata e del personaggio (e ne abbiamo già discusso in passato mi pare, penso che sia chiaro che sono uno di quelli che a DD ci tiene) è ritrovarsi in edicola a fine mese e leggere una storia di Dylan Dog. Non SU Dylan Dog. Non "che giri attorno a cosa sia Dylan Dog testata e/o Dylan Dog personaggio". Proprio di Dylan Dog. Orrore, opprimenti viaggi nell'incubo, traversate nel più brumoso concetto di paura, discese libere nell'ignoto. Piuttosto, i vari lettori ESTREMAMENTE open minded, quelli che si riconoscono nella fascia delle larghissime vedute... ma sono soddisfatti di non leggere più una testata horror? Ma non è che per caso quella fascia (non so se tu ci rientri o meno) sarebbe ugualmente soddisfatta se da domani Dylan Dog morisse e subentrasse Superman? O Lupo Alberto?
No, perché: tolto l'orrore; tolto Groucho (e non la vedo in maniera ottimistica manco per il futuro); messo in disparte Bloch; tolte le più normali abitudini dell'indagatore (fare il galeone, suonare quel Cristo di clarinetto, andare a vedere i film horror al cinema); tolte le indagini; de-caratterizzato lo stesso protagonista... non ho ben capito cosa rimanga.
Parli delle varie testate extra per chi non è soddisfatto del "nuovo" Dylan Dog. Ma perché diavolo devo avere la testata di ripiego se il fulcro di tutto dovrebbe essere la serie principale. Cioè, mi dovrei accontentare di leggere un what-if mentre sono consapevole che il Dylan Dog vero scivola nella melma? Ma perché invece non inserire queste perle di autentico genio nel Maxi e lasciare inalterata la regolare? Per la serie: il Dylan Doe 666 è un what-if e il Dylan Dog old boy, quello vero, continua nelle sue indagini, abitudini, nei suoi canoni standard così come ha sempre fatto. Non si può prendere un personaggio con una sua storia, con un suo preciso mood e farlo a pezzi in questa maniera.
Il biglietto da visita, tra l'altro, è un ciclo basato su un remake. Considerando che alcune voci vorrebbero Chiaverotti alle prese con Mana Cerace ho paura che anche li la si potrebbe buttare sul remake (allunghiamo il brodo delle due famose puntate storiche, le trasformiamo in un miniciclo e gli amici degli amici saranno contenti) anche se mi auguro di no. E se non c'è due senza tre, e tre senza quattro magari anche i vari Ambrosini, Ruju e compagnia bella butteranno giù altri remake. E mi auguro di no. Chiaramente sto mettendo le mani avanti, perché è proprio quello che non vorrei veder succedere.
E tutto questo sempre con quel fantastico Dylan 666, con l'assistente idiota che non ha nulla di Groucho.
E' ancora troppo presto per parlare, ma i commenti sarcastici mi danno spunti interessanti per sciogliere qualsiasi briglia.
Ah: tutto questo è iniziato perché ho osato contestare il 400.
Siccome ho già avuto un dialogo costruttivo con leonearmato: alla fine dell'ultimo post messo come postilla alla nostra conversazione ho ribadito che a me il confronto piace. Quello che mi piace di meno è chi viene a sciorinare spiritosaggini gratuite.
Se a me un certo modo di scrivere non piace sono disposto a scrivere papiri sui miei perché. Non per questo ogni volta deve venir fuori il tizio che tenta di farmi passare per babbeo per le mie opinioni. Si ha un opinione diversa? Se ne parla. E' un forum ed è fatto per questo.
Se invece di innalzare barricate, alla mia affermazione "dialoghi infantili e storia basilare" uno mi risponde "dialoghi semplici e storia essenziale" dico ok, va bene, è il tuo modo di vedere.

Niente cacca ne pupù ne palloni vari.
Entiendes?

Con quanti ancora devo toccare lo stesso argomento prima che ci si arrivi a capire?

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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:27 pm 
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Non chiamatelo maxi, per favore. Il maxi era quello vecchio, questa è una testata del tutto nuova, inventata di sana pianta, mica il vecchio maxi con lo stesso formato, le stesse pagine e il titolo cambiato in Dylan Dog Old Boy.

Me l'ha detto uno intelligente, un inventore di testate.


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:31 pm 
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Iscritto il: lun set 29, 2014 9:46 pm
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Davvero i commenti che leggo su questo forum rasentano il ridicolo per quanto preconcetti e privi di reali argomentazioni. Voglio premettere, anche se so che non verrò creduto, che non sono un fan di Recchioni del quale ho letto forse una decina di storie; non ho letto nulla delle sue opere che non siano Dylan Dog, non me ne frega nulla di lui, di chi sia e di quello che dica nella sua pagina facebook.
Sono un semplice lettore, o per meglio dire ex lettore di Dylan Dog, iscritto su questo forum da forse 10, 15 anni. Leggo e non scrivo, avevo un altro nick di cui non ricordo la password. Ho 40 anni e già dai numeri intorno al 150 mi stancai della lettura, o forse semplicemente si diventa grandi, si hanno altre cose a cui pensare e gli idoli dell'adolescenza lasciano il posto a cose magari più serie. Mi stufai comunque e mi stufai anche perchè supportato da questo stesso forum che ricordo quanto anni fa criticava e criticava e criticava, sembra non sappia fare altro. Mi ricordo quante se ne dicevano su tutti gli autori e curatori vari passati nel tempo che non fossero Tiziano Sclavi. Non se ne è salvato nessuno.

Ebbene, ve la faccio breve, ho ricominciato a leggere Dylan in maniera quasi regolare da qualche mese e grazie al tentativo di rivitalizzare il personaggio degli autori attuali. Non ho trovato capolavori ma sicuramente, soprattutto nei numeri sceneggiati da Recchioni, l'originalità tipica del personaggio che fu. Un altro pensiero, un'altra penna senz'altro ma sicuramente un autore originale e che osa, quello che era Dylan Dog 30 anni fa. Chi non lo riconosce è soltanto in malafede come in malafede sono tutti gli innumerevoli commenti che permeano queste pagine contro chi non la pensa come i pochi ,devo dire, che spammano continuamente il loro disappunto spesso maleducato verso la direzione attuale. E' davvero strano come la critica specializzata , a leggere le varie recensioni sul web, sia quasi all'unanimità concorde nel definire il numero 400 quantomeno un'opera buona. Solo qui dentro sembra si sia al cospetto della miseria più nefasta. O Recchioni è diventato influente a livello globale quanto Trump e smista denari corrotti a destra e a manca oppure c'è qualcosa che non torna. Sclavi è stato il maestro delle citazioni nei suoi fumetti, lo fa Recchioni diventa ridicolo e da demonizzare. E' vero che le minoranze vanno rispettate ma le stesse dovrebbero porsi il problema del perchè lo siano,almeno ogni tanto: datevi una regolata. Il Dylan Dog di Scalvi ci ha insegnato il rispetto e la tolleranza più del catechismo ( almeno per quanto mi riguarda ) , rispetto e tolleranza che non colgo da parte di chi vomita livore e odio verso chi semplicemente cerca di fare il proprio mestiere, bene o male che lo faccia, per me bene per inciso. E allora mi chiedo se gli insegnamenti del fumetto che tanto amate li avete mai davvero colti davvero oppure ve li portate dietro solo quando vi fa più comodo. Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:39 pm 
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aveva proprio l'urgenza, che ci volete fare.

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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 4:50 pm 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
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dylan76797679 ha scritto:
Davvero i commenti che leggo su questo forum rasentano il ridicolo per quanto preconcetti e privi di reali argomentazioni. Voglio premettere, anche se so che non verrò creduto, che non sono un fan di Recchioni del quale ho letto forse una decina di storie; non ho letto nulla delle sue opere che non siano Dylan Dog, non me ne frega nulla di lui, di chi sia e di quello che dica nella sua pagina facebook.
Sono un semplice lettore, o per meglio dire ex lettore di Dylan Dog, iscritto su questo forum da forse 10, 15 anni. Leggo e non scrivo, avevo un altro nick di cui non ricordo la password. Ho 40 anni e già dai numeri intorno al 150 mi stancai della lettura, o forse semplicemente si diventa grandi, si hanno altre cose a cui pensare e gli idoli dell'adolescenza lasciano il posto a cose magari più serie. Mi stufai comunque e mi stufai anche perchè supportato da questo stesso forum che ricordo quanto anni fa criticava e criticava e criticava, sembra non sappia fare altro. Mi ricordo quante se ne dicevano su tutti gli autori e curatori vari passati nel tempo che non fossero Tiziano Sclavi. Non se ne è salvato nessuno.

Ebbene, ve la faccio breve, ho ricominciato a leggere Dylan in maniera quasi regolare da qualche mese e grazie al tentativo di rivitalizzare il personaggio degli autori attuali. Non ho trovato capolavori ma sicuramente, soprattutto nei numeri sceneggiati da Recchioni, l'originalità tipica del personaggio che fu. Un altro pensiero, un'altra penna senz'altro ma sicuramente un autore originale e che osa, quello che era Dylan Dog 30 anni fa. Chi non lo riconosce è soltanto in malafede come in malafede sono tutti gli innumerevoli commenti che permeano queste pagine contro chi non la pensa come i pochi ,devo dire, che spammano continuamente il loro disappunto spesso maleducato verso la direzione attuale. E' davvero strano come la critica specializzata , a leggere le varie recensioni sul web, sia quasi all'unanimità concorde nel definire il numero 400 quantomeno un'opera buona. Solo qui dentro sembra si sia al cospetto della miseria più nefasta. O Recchioni è diventato influente a livello globale quanto Trump e smista denari corrotti a destra e a manca oppure c'è qualcosa che non torna. Sclavi è stato il maestro delle citazioni nei suoi fumetti, lo fa Recchioni diventa ridicolo e da demonizzare. E' vero che le minoranze vanno rispettate ma le stesse dovrebbero porsi il problema del perchè lo siano,almeno ogni tanto: datevi una regolata. Il Dylan Dog di Scalvi ci ha insegnato il rispetto e la tolleranza più del catechismo ( almeno per quanto mi riguarda ) , rispetto e tolleranza che non colgo da parte di chi vomita livore e odio verso chi semplicemente cerca di fare il proprio mestiere, bene o male che lo faccia, per me bene per inciso. E allora mi chiedo se gli insegnamenti del fumetto che tanto amate li avete mai davvero colti davvero oppure ve li portate dietro solo quando vi fa più comodo. Saluti


Pur non rientrando nella categoria di cui parli dylan76eccetera due parole le spendo ugualmente.
Perché non rientro in tale categoria? Perché io motivo SEMPRE quelli che sono i miei pareri PERSONALI.
NON sono tra quelli che si preoccupano di fare guerriglia all'attuale direzione.
NON uso toni sgarbati salvo non essere provocato.
E dirai: ma tu che diavolo c'entri con il mio discorso? Nulla. Ma mettere le mani avanti per evitare di essere categorizzato era doveroso.
Piuttosto, parlando di altri che magari sono sfiduciati da quanto stanno leggendo: ma è lecito avere meno feeling con una testata che a conti fatti ha sempre meno il retrogusto del Dylan Dog INDAGATORE dell'INCUBO? Perché manca l'indagine e manca l'incubo?
Allora è lecito ribattezzarlo Dylan Dog il meta-elucubratore degli altissimi concetti, se l'andazzo è quello di trasformare la testata in un contenitore sperimentale di meta-riflessioni (e vai con sofismi tipo "rendiamoci conto che Dylan Dog è un fumetto"; "rendiamoci conto che Dylan Dog non è più il fumetto di Sclavi"; "che Dylan Dog può essere usato per esibire storie concettuali, d'azione, d'introspezione" [e su questa parte dico "va tutto bene ma se non viene a mancare la parte horror, dato che la testata è nata come horror". Una tantum il non-horror va bene, ma che non diventi la regola]).
Si ha il lecito diritto di esprimere opinioni avverse, sempre in rispetto di chi non la pensa come noi. Dunque nessuno scandalo se uno dice "questa storia è infantile", usare altri termini per esprimere lo stesso concetto sarebbe solo giocare con le parole.

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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 5:08 pm 
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Iscritto il: ven lug 07, 2017 2:48 pm
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Questa narrazione del forum come covo di odiatori pieni di preconcetti è quanto di più falso possa esistere. Primo perchè credo che qui non ci sia nessun hater per partito preso, anzi penso che il 99% degli iscritti se ne infischi completamente di Recchioni come individuo, e se lui togliesse il disturbo dalla collana (e possibilmente dalla intera SBE) verrebbe dimenticato in un battibaleno. Secondo perché all'inizio del "mandato" di Recchioni qui c'era un forte pregiudizio A FAVORE del curatore. Ancora nel 2017 io fui bacchettata pesantemente per aver espresso un giudizio troppo sprezzante per una storia davvero oscena (Il terrore, mi pare).

Certo, a forza di pensionare un comprimario, ammazzarne un altro, paciugare tutta una testata costruita in 30 anni, che ci sia qualcuno che si rompe le palle è il minimo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #400 - E ora, l'Apocalisse
MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 5:10 pm 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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Nima83 ha scritto:

Ciao @leonearmato, rispondo solo ora - e molto volentieri - al tuo interessantissimo commento, dato che il primo appunto che mi è saltato all'occhio era un commento "ironico" al quale ho già risposto (purtroppo allo stato attuale la mia ironia vacilla, e si manifesta a sprazzi: di fronte ad una testata che amo ridotta alla pallida ombra di ciò che era sfortunatamente ho poco da ironizzare, anche se ci provo).
Dylan Dog. Cos'è? Un indagatore mi pare. Un'indagatore dell'incubo. E continuando a usare il suddetto personaggio come un indagatore, evitando annacquamenti "gualdoniani" il gioco poteva (e potrebbe ancora) funzionare. E' un personaggio che dovrebbe essere usato sia in maniera standard, sia con vari ed eventuali rimescolamenti nell'intreccio: quindi non solo il classico "il cliente suona; propone il caso; un Dylan scettico ma non troppo accetta; si reca nel luogo X per testare la veridicità di quanto detto; si trova gradualmente/meno gradualmente ad immergersi in situazioni orrorifiche varie", ma anche... che so, "il cliente suona; propone il caso; il cliente è il mostro ma la cosa non viene resa nota [quasi] sino alla fine; Dylan si dibatte in una serie di eventi che lo portano a scoprire che il cliente è il mostro (intreccio psicologico e noir stile Angel Heart ma con qualche modifica, dato che in Angel Heart il mostro non è il cliente); Dylan scopre e uccide il cliente/mostro; esce fuori un secondo mostro che ha agito nell'ombra disseminando indizi per far incastrare il "primo mostro"(pseudo-controfinale Chiaverottiano e/o eventuali strizzate d'occhio a Tenebre di Argento [la storia dei "due villains"]). Comunque il ruolo dell'indagatore dovrebbe essere sempre quello. Non è impossibile mettere in piedi storie in cui c'è uno che indaga e un caso da seguire. Colombo è andato avanti per anni, e così tante serie poliziesche, di tenenti, ispettori et similia. Solo che qui si farebbe ricorso all'elemento soprannaturale, in cui una classica indagine (in cui il cliente "avverte di essere perseguitato dai fantasmi o dai demoni" ma è trattato inizialmente con quel minimo di scetticismo... e il caso viene comunque accettato perché Dylan Dog è perennemente in bolletta) si tramuta in una discesa nell'incubo.
Non si tratta di rimettere in campo Sclavi o gli sclavismi. Scimmiottare bene è quanto più difficile possa essere fatto. Ma fare storie in cui c'è un indagatore che, recatosi nel paese sperduto X si trova ancora a che fare con gli zombi, o, che nelle sue indagini trova una famiglia di assassini stile Sawney Bean & Family non è un'impresa titanica. Sino a che non viene meno la fantasia la cosa è possibile. Ecco... questo è più o meno quello che molti di noi vorrebbero leggere. Lontani sia dalle edulcorazioni gualdoniane, sia dalle "riflessioni sul fatto che DD sia un fumetto" del Rrobe.
Quindi mettere in campo il parere soggettivo su cosa sia Dylan Dog va bene, ma ci sono punti fermi che se fossero rispettati farebbero il bene della testata. Perché basta leggere diverse puntate uscite prima di questo famigerato 400 per capire che questo genere di storie è, o sembra essere stato abolito. Ed è il genere di storie che ci ha fatto amare il personaggio e la testata.
Riguardo agli altri due punti, e parto dal primo: quando dico in forma di domanda retorica che "questo è il genere di storie che leggeremo" non voglio essere "letterale". Certo, con questo numero si dovrebbe avere una cesura tra il vecchio e il nuovo. Ma considerato quanto percepito, ho paura che il "meta" aleggerà sopra la testa di Dylan Dog come uno spettro. Allora ok, ci saranno i ripescaggi, i "ricicli", ma saranno storie di "meta-riflessione" su quanto c'è stato e che può essere rielaborato/riadattato in un ottica differente. Il senso del 399 era chiaro: "tutto quello che state leggendo è un fumetto"(ma va?), e i numeri a venire saranno temo parte di questa riflessione. "State leggendo un fumetto, il mio fumetto" sembra dire il Rrobe. Quindi temo purtroppo che quanto leggeremo sarà sulla stessa falsariga di quanto esibito nel 399/400.
Ultimo punto: la speranza. E' l'ultima a morire direbbe qualcuno. Ma se l'ottica è quella di gustarci le meta-riflessioni dell'autore/curatore, questa viene meno. Un remake di quanto è già stato scritto è un discorso meta-riflessivo su quanto quel che è stato scritto può essere rivisto in altre ottiche (tanto è solo un fumetto direbbe il Rrobe/Ghost). E quanto verrà dopo (sceneggiato, da quanto sappiamo, da ottime penne) sarà sotto il controllo di chi è interessato più al "metafumetto" che all'orrore, elemento cardine del Dylan che funziona (inutile girarci intorno, la testata è nata come horror: se proponeva dall'inizio "meta-cose" non avrebbe avuto lo stesso successo).
L'ho detto e lo ribadisco: quello che potrebbe interessare ad alcuni di noi è un fumetto horror, con un indagatore che indaga, con zombi, demoni et similia. Non un autore che ti dice "ecco, questo è Sclavi come lo vedo io". Ma a me che me frega? Io voglio storie inedite. Scritte con criterio. Scritte da uno che ci ha perso tempo. Da uno che ha calcolato pure i minimi dettagli e alla fine ti fa dire "accidenti, è un diamine di capolavoro" o anche solo "ammazza, bella storia, fammela rileggere".

Grazie leonearmato, le tue comunque sono acute riflessioni, e non manco mai di seguirle.

@Zak 10 e lode! Hai centrato, come sempre :wink:


Gran bel post... concordo. Soprattutto nella parte finale. Sembra che non si voglia capire che di base il successo di Dylan Dog è dato dal suo essere una serie HORROR ovviamente scritta coi controcazzi... se si leva l'horror e la scrittura è una becera americanata realizzata con frasi fatte e citazioni tirate fuori a casaccio, mi chiedo onestamente cosa rimane della serie Dylan Dog. Alla fine basterebbe con un po' di umiltà tornare a scrivere storie che facciano paura e sono sicuro che col tempo sarebbero giunti pure i capolavori. I lecchioni che citano impropriamente vignette del passato per difendere le scelte del loro vate dimenticano un concetto fondamentale: quella non era la normalità della serie. La normalità era tutt'altro e oggi non la si vede più. Per questo spesso si grida all'incapacità di scrivere Dylan Dog perché lo "spirito del personaggio" tanto decantato da Recchioni all'alba del suo insediamento alla curatela di DYD non è assolutamente il metafumetto. Non lo è mai stato. Quelle erano le eccezioni che rendevano mitica la serie.... così come ce n'erano altre. E in ogni caso il metafumetto emergeva durante una canonica indagine (vedi "Caccia alle streghe") lasciandoti quasi in estasi per la piega che prendeva la vicenda e non ne era, invece, lo scopo di esistenza unico e solo dell'uscita mensile (oltretutto reiterata da un mese all'altro) facendoti cadere le braccia.


Nora ha scritto:

L'editoriale invece è un capolavoro: mai visti tanto e astio e tanto disprezzo per una persona mascherati da finti elogi. Utilissima anche la mappa per decodificare questa storia "particolarmente ricca di riferimenti culturali" (buahahah!): così, anche chi non è colto come il Cobretti de noantri, può comprendere che se metti una vignetta con una mummia o il mostro della palude, oppure riscrivi per la milionesima volta la più trita delle citazioni di Blade Runner, significa che nell'albo troverai argute rivisitazioni (=una vignetta o una frase) degli autori citati nell'emblematico horror post che precede questa memorabile storia numero 400.


Beh... credo che di fondo Recchioni odia Sclavi perché è consapevole che non ha manco un'unghia delle capacità narrative e del talento visionario del Tiz... e si nasconde dietro questi pseudo elogi ma alla fine basta leggere la pochezza dell'ultima sua frase "Ma lo dobbiamo, soprattutto, a noi stessi" per rendersene conto... ma che stai a dì? Cioè il cambio delle caratteristiche del personaggio, della testata e degli approcci narrativi lo si "deve" a voi (tu) stesso? Cioè mi tocca leggere una boiata del genere? Oltretutto nell'abc della comunicazione esistono 2 regolette: la prima è quella di usare all'ultimo la frase che esprime il concetto che vuoi lasciare ben chiaro in mente e la seconda è che puoi parlare ore e ore di una determinata questione però se utilizzi il "ma", ciò che a te interessa comunicare, cioè la tua posizione in merito a una determinata questione, è quel che viene dopo tale congiunzione definita per l'appunto "coordinativa avversativa".
Ma perché io, lettore, che legge Dylan Dog devo accettare tali cambiamenti perché tu, per te stesso (dato che non sai scrivere Dylan Dog) decidi di cambiare tutte le caratteristiche di una testata pluridecennale? E infatti non l'accetto e lo dirò finché ne avrò voglia!


Detto ciò, giusto due paroline sulla storia "E ora, l'apocalisse!" essendo all'interno del topic che la riguarda:
che cafonata!
Fine delle due paroline.

In modalità un filino più argomentata:
arriviamo dopo 13 numeri di meteora composta da storie raffazzonate, mal scritte, attaccate con lo sputo tra loro e incoerenti, alla 14° opera che chiude il lungo ciclo in continuity voluto e decantato ai quattro venti dal curatore. Ergo dovrei vedere la storia come l'acme narrativo di questo lungo, innovativo e originale (per Dylan) ciclo che ha interessato il nostro fumetto preferito(?). Non dovrei fare diversamente... perché secondo quanto narratoci non era una meteora normale, così come non è normale ciò che viene dopo. Beh... da questo punto di vista devo dire che (levando la felice parentesi ambrosiana del 395) è tra le migliori storie dell'intero ciclo... il problema è che il livello rasentava lo 0 e quindi un 1 è meglio ma non certo un buon voto. Però rimane il fatto che giudicandola nel complesso, onestamente, non me la sento di vedere innovativa una storia metafumettistica che giunge dopo 6 anni di scassamento di maroni col metafumetto (soprattutto con un sensibile aumento proprio nel Ciclo)... quindi nulla di particolarmente originale, innovativo e soprattutto inaspettato (anche le "isole" come parti settoriali della vita editoriale di Dylan soprattutto nelle tematiche che di albo in albo si affrontavano... 'nsomma... mi ricordava le "Isole" di Inside Out).
Poi se scendiamo più nel particolare, boccio completamente i dialoghi (pessimi, fatti di frasi fatte e citazioni un po' messe lì a pene di quadrupede), i presupposti metafumettistici e il citazionismo a oltranza di un intero film (e non libro) come Apocalypse Now (e una cosa è prendere spunti e poi esplorare nuovi indirizzi narrativi - vedi Sclavi - e un'altra è utilizzare preciso preciso intere sequenze di quel fim nel momento topico della storia cambiando semplicemente i connotati dei protagonisti e infilandoci Caravaggio a mo' di chissà quale pseudo meta rivisitazione - tipo la morte dell'artista per mano del suo soggetto nell'autoritratto all'interno del dipinto e qui pacchiano parallelismo con il volto di Sclavi ucciso dal soggetto principale della sua serie - rendendo ancora di più patetica l'intera sequenza).
Ho apprezzato, invece, certi espedienti narrativi legati alla sceneggiatura, soprattutto nella composizione di talune tavole.
Le ultime due pagine si potevano evitare... o meglio: dato che c'era la vigliaccata delle 4 copertine variant che giocoforza avrebbe a priori aumentato il numero di vendite dell'albo (quindi con maggiori ricavi), potevano benissimo fare una storia canonica di 94 pagine più, in coda, a parte, con uno stacco particolare, le due paginette realizzate da Roi in bianco e nero. Dico, in altri tempi non si ponevano il problema di aggiungere qualche pagina in determinati momenti della serie (vedi "Ai confini del tempo", "L'ultimo uono sulla terra" e "Finché morte non vi separi"), però mi rendo conto che sarebbe sorto il tremendo problema di fare altre due pagine di riempitivo dopo la ventina utilizzate in precedenza... troppo sforzo.

Dal punto di vista grafico, Stano è stato semplicemente OTTIMO. Senza se e senza ma. Una prova esemplare.
Anche la colorazione di Giovanna Niro l'ho trovata superba e ben integrata col disegno del Maestro Angelo. Anzi, in certe vignette ha dato maggior valore allo già splendido disegno. Bravissima (e non era scontato!).
Copertine... beh... per motivi affettivi ammetto di averne prese due: Stano (che mi ha accompagnato per quasi 400 uscite tra regolare ed extra) e Villa che oltre ad essere il primo copertinista è pure il creatore grafico di Dylan (anche se ormai il suo è più un Baglioni degli anni '80 piuttosto che Dylan... ma va bene così: Claudio non si discute... e poi ho fatto un'intera collezione di SuperBook solo per lui).
Voto complessivo 5 tra il soggetto/sceneggiatura (1) e i disegni/colorazione (10). Fa 11 che diviso 2 viene 5,5 e so bene che solitamente si approssima per eccesso, ma siccome questo è l'ultimo tassello di un lungo (e mal riuscito) ciclo, approssimo decisamente per difetto.

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


Ultima modifica di Lord Blendings il ven dic 27, 2019 5:25 pm, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: ven dic 27, 2019 5:18 pm 
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