Cravenroad7

a me l'idea che Barbato, Ambrosini, Chiaverotti abbiano un po' più di respiro per gestire cicli narrativi a sé stanti sembra una buona notizia.

Di notizie buone, e perfino ottime, ce ne sono state molte, in questi anni. Ma in cosa si sono tramutate? Non so se questa sarà davvero la volta buona, ma ormai non mi sento più autorizzato a sperare in bene.

@wolkoff
Sono contento che almeno noi possiamo prendere con una certa leggerezza battute e freddure sciorinate una tantum giusto per giocare
Effettivamente ci troviamo in un'epoca strana, in cui qualsiasi cosa spesso deve essere fraintesa; un'epoca fatta di buonisti manichei e bacchettoni intransigenti, che scambiano le stilettate politicamente scorrette per varie ed eventuali divulgazioni di odio fine a se stesse. E' ampiamente passato il periodo dove tante cose venivano giudicate a cuor leggero (al solito ci butto in mezzo un paragone con i Simpson: inizialmente non vi era timore nel rappresentare certi personaggi sottolineandone gli stereotipi. Era un'altra epoca e rendere certi characters delle caricature e macchiette era parte del gioco. Oggi ci si preoccupa di togliere dalle balle un personaggio come Apu perché un noto elemento della sua etnia ha inteso - e gli ci sono voluti trent'anni ragazzi! - che il suddetto lavoratore indiano ridicolizza "l'indiano medio" per il suo modo di parlare, per la faccenda dei matrimoni combinati, per i suoi tremila figli etc. E domani toccherà a Luigi, perché non rappresenta l'italiano medio [ossia?], a Krusty, perché è un ebreo che fa il clown, a Otto, perchè fornisce un'idea sbagliata del fattone medio, a Rainer Wolfcastle, perché raffigura in maniera inesatta gli attori pompati a steroidi, ad Abraham Simpson perché ridicolizza gli anziani). Ormai si ha un certo timore di fare battute sui carabinieri, sulle scimmie, sui cubi di porfido per non essere giudicati personaggi discriminatori. Anche le vecchie barzellette, tipo quelle con l'italiano, il tedesco e il francese, potrebbero generare dita puntate e frasi di sdegno.

Nota a margine (sulla scia di quanto scritto da Aleksandr, JMZ e ilnomeutenteinserito) riguardo alle miniserie nella serie gestite dai vari nomi storici: anch'io potrei essere solleticato dalla cosa. L'importante è che siano miniserie sul "vero" Dylan Dog: quindi via 'sto Dylan 666 e si riparte con il Dylan "normale" (+ Groucho). E se dopo due o tre "cicli" si torna ad una serie strutturata in maniera standard (per me) è meglio.

più che altro siano miniserie vere con continuity ponderata o poi servono km di vasellina e nastro adesivo.

Ecco, si, infatti. Mi trovi d'accordo skeletor

Però, lo dico incrociando le dita, siamo sicuri che sarà proprio Ambrosini uno degli autori coinvolti? Perché tempo fa si era parlato di Ruju. Non che lo snobberei, anzi (purché il suo non sia un lavoro dylaniato frettoloso fatto nei ritagli di tempo texiani).

secondo me dal 407 torna tutto alla normalità, se così sarà, ben vengano storie doppie o triple...


così a memoria ricordo Chiaverotti, Ambrosini e Barbato, poi ce n'erano altri (Medda? Ruju?) che però non ricordo...

Non lo so...questi "gran" nomi sbandierati, mi suonano un po' come le classiche e mortali sirene di Ulisse. Ormai ho staccato da "questo" dyd.
Non si staccherà invece la cera dalle mie orecchie onde difendermi da questi vacui richiami...

Ma si, va bene. Va bene tutto. A patto che si riesca a riesumare il vero Dylan Dog. E Groucho. Allora anche questi cicli da due/tre puntate collegate tra loro (sempre e comunque gestite dai quei nomi che sono stati spesso citati) saranno benaccetti.



Diciamo che come al solito la pensiamo in maniera molto simile Zak. Ma ancora cerco di affidarmi alla poca speranza che mi rimane. Perché sono certo che presto si renderanno conto che buttare Dylan Dog in questa palude non è un rimedio ma una follia. E allora dovranno cambiare coordinate e ridarci il vero Dylan Dog, spedendo per sempre in un limbo la sua copia barbuta (forse pure barbosa?) e il sosia di Gnaghi.
Forse allora - dopo qualche escamotage fetido (tipo il Dylan originale ripescato da Inverary) - torneremo alla classica testata.

sperando, per chi ci sarà ancora, che non risulti essere una classica testata sul muro. (-;

la bonelli dopo l'uscita del 401 cerca i lettori scomparsi.

@tuttiquanti, tranne Rimatt che è sulla mia stessa onda di pensiero:

Bei nomi di belle speranze, per carità... ma conoscendo CHI DIRIGE il tutto e per quali finalità, la mia fiducia tende a calare in modo proporzionale: non dimentichiamoci cosa ha sfornato Medda per allinearsi alle esigenze del proggggettone (per poi defilarsi, quasi disconoscendolo)

Perché se la Barbato, per esempio, mi deve produrre una mini-saga a sé (e NON un singolo episodio spalmato su 300pp) su Dylan contro le Tre Dis-grazie, graziarcatso che non sarà tanto semplice spiegarsi come finita questa il mese successivo sennesce con una su Dylan impegnato a scongiurare la maledizione delle 4 Contee d'Irlanda, per poi arrivare a tre episodi del Chiave sui successori di Philip Crane, o nantra infornata del Conte sul rapimento metafisico della Trelko per recuperare l'animaccia di Diana... senza capire da cosa nasca cosa e come orientarsi, in coda alla Ghostagione.

Anche autori molto bravi se coordinati male - e abbiamo visto con la meteora cosa sia la disorganizzazione rattoppata in modo cialtronesco - finiscono per affossare ancora di più il profilo dell'inedito, reso un non-luogo per ogni applicazione strumentale di Dylan, non fosse bastata quella per i 6 remake feat. Gnaghi...


ALOHA SEASON 6
EPISODE 6
BALLEROTTE 6

Le mini-saghe in realtà mi perplimono a prescindere daglu autori coinvolti. Per me Dylan ha sempre dato il meglio di sé nelle storie autoconclusive e la meteora è lì a ricordarcelo.

il problema di queste mini saghe o saghe che vogliono fare le serie tv moderne è che sono terreno minato. abbiamo già visto con la meteora l'incapacità di gestire questo tipo di strutture. ci vogliono abili scrittori per tenere alto l'interesse. il pericoli sono due, o rischi la noia perchè dilati la trama già striminzita in troppe parti o fai come con la meteora, che ogni albo ha una sua storia ma la continuity diluita della principale risulta scollata. ormai anche il fruitore meno attento si è accorto che nella versione tv di walking dead spesso non succede nulla. 24 è il prototipo di questo modo di raccontare diluito ma con la prima serie fallì miseramente perchè i tempi erano sbagliati e la noia era spesso da martellate sulle palle...certo poi già dalla seconda hanno aggiustato il tiro. ho paura che oggi in bonelli non ci siano scrittori capaci di gestire questo tipo di strutture in modo adeguato e, anche se fosse, poi c'è il pericolo oni2 a supervisionare, quindi...
non so se avete letto uno scambio di dialoghi che ha pubblicato fra dylan dog e batman. avete presente un bambino degli anni 80 che gioca con i pupazzetti e fa le voci di entrambi, ogni tanto parte il pugno la spinta di un personaggio verso l'altro e fa anche gli effetti sonori con la bocca?. ecco leggendo i dialoghi si ha questa impressione, non è ne dylan ne batman a parlare ma oni2 che gioca soddisfatto. i due personaggi sono lui che parla da solo nella stanza. sono lo stesso personaggio. non c'è la minima differenza che ti aspetteresti fra due personaggi diversi è la solita voce per tutti e due che fa botta e risposta. come direbbe qualcuno: agghiacciante.

Esatto: oltre scopiazzare i refashioning reboot stile Marvel, nantra mania tipica del Rrobe&co è quella di tentare di impostare Dylan per stagioni come una serie tv chettanto tengono sulla corda (del merkato, da bancarella) .

Moooooolto prima di veder pubblicato un solo numero della meteora, quando se ne preannunciava soltanto l'idea, mi ero espresso con pieno scetticismo verso l'organizzazione della continuity in seno alla testata, perché Dylan nel suo DNA fa una fatica dog-cane ad inscenare un fil rouge narrativo non auto-conclusivo ( Altair), specialmente se a più mani. Lo sapeva bene Sclavi, anche per comodità: ogni storia resetta la precedente, lasciando una traccia labile, al massimo sfruttabile per qualche rimpatriata o riferimento tra le righe a venire.

Ma loro lassù adesso sono infatuati anche del mood de serie tv, e credono che funzioni riprodurlo quaggiù per Dylan tipo American Horror Story, arrivata alla nona stagione, non senza fatica...

ALOHA HBO
(Ho Brutte Opinioni)