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Zak)
Aleksandr ha scritto:
Gordon Pym ha scritto:
di pregiudizi nei confronti dell'attuale curatore di Dylan ce ne sono stati sin dai primissimi giorni, se non anche prima.
Non qui.
Qui la maggioranza, me compreso, era entusiasta dell'arrivo di Recchioni come curatore.
Appunto, questa retorica del pregiudizio sinceramente ha rotto, e come ampiamente dimostrato è essa stessa
una forma di pregiudizio molto più sostanziale nei nostri confronti. La meta-critica della critica se impostata su questo ritornello diventa insostenibile
Nessuno o quasi era QUI sul forum prevenuto contro Recchioni - e poco conta quello che scrivevano da prima i suoi haters altrove, perché non siamo tenuti a fare raffronti con altri luoghi di scambio prima di esprimerci. Io personalmente avevo sempre apprezzato le sue storie, compreso alcune per cui pochi stravedono come
L'eliminazione o I
nuovi barbari, per cui ritenevo il suo arrivo molto stimolante per la testata. Il resto è storia, di fatto, sotto gli occhi di tutti, lungo oltre 5 anni di corbellerie e cialtronate volte ad azzerare Dylan (v. concetto di eutanasia), per il bene dell'inettitudine boriosa della case editrice, perché non si trovano autori capaci (o della volontà) di scrivere Dylan in modo autentico, e si vuole spacciare QUEL Dylan come qualcosa di defunto che non ha più nulla da dire, preferendogli un dispensatore di minisaghe marveliote in nome del Verbo di quel furbone di Airoldi...ketTrumpseloprenda
Gordon Pym ha scritto:
E anche alcuni attacchi che ormai leggo qui sono infarciti di attacchi un po' monodirezionali verso l'uomo, verso tutta la sua produzione, il suo 'approccio al fumetto, il suo stile e lì nel rispetto di tutti ci si può anche dividere per una questione di gusti o di apertura ad un tipo di fumetto diverso. Tutto qui. Senza rancore.
Senza rancore, se semini ventosità da cu*o, è normale raccogliere tempeste di str**zaggine. Il nervosismo rosicante non ajuta, se pretendi una lettura a-critica di ogni (sotto)prodotto che rifili.
Certi atteggiamenti (anche qui sopra) del personaggio in questione hanno provocato - come piace a lui, d'altronde
- una conflittualità dapprima latente, e poi concretizzatisi per le continue e cocenti delusioni DURANTE la lettura FATTUALE della sua linea editoriale... in cui c'è anche da dire che ha contribuito non moltissimo sulla pagina, perché in oltre 5 anni non è arrivato a nemmeno una decina di storie prima della chiusura di questo ciclo. Se poi fai rattoppare alla Barbato e alla Baraldi 8 storie di una continuity peggio che irrispettosa ai limiti del paraculo verso il lettore, per (dis)organizzazione e spessore narrativo, non c'è conflitto personale che tenga.
Carta canta, e stecca stona.
Chi paga il biglietto ha diritto di andarsene fischiando e non fischiettando