bertuccia ha scritto:
Il fatto che tu citi e dovresti comunque mettere sotto spoiler, ha anticipato un mio pensiero di pochi minuti fa e cioè, che nessuno sta parlando di un evento catastrofico.
In teoria.
Un evento che dieci, quindi anni fa, avrebbe distrutto psicologicamente il lettore medio.
Il dato che ti sfugge è che non stiamo ignorandolo perché impegnati in una sterile battaglia contro l'incontrovertibile antipatia del curatore, lo ignoriamo perché non ci ha creato la minima emozione.
E se questo è accaduto, in un personaggio sicuramente ben più amato dello stesso Dylan Dog, è perché qualcosa NON ha funzionato. E quel qualcosa non dipende da noi.
Ma dai, Bertuccia. Ho capito che Recchioni ti stia antipatico, ma pensare che l'evento succitato risulti poco emozionante per colpa della sbadataggine o dell'incapacità di chi l'ha scritto mi pare troppo. Recchioni non sarà in grado di controllare tutto quello che scrivono gli altri autori, ma sono assolutamente certo che la scena in questione sia stata volutamente scritta per risultare surreale, posticcia e poco emozionante. D'altronde quel personaggio ricomparirà nel prossimo numero.
V.M. ha scritto:
Credo sia normale che la morte di Groucho venga liquidata senza pathos: Groucho non muore per davvero.
Muore soltanto nell'universo narrativo della meteora. E, in quell'universo, qualche istante dopo muoiono anche tutti gli altri (Dylan, Bloch, Jenkins, Carpenter, Rania, ecc.).
Del resto, Groucho e Dylan compaiono fin dall'inizio vivi e vegeti anche nel 400.
Oggi sposi è, contemporaneamente, un inno alla finzione, un'ironica riflessione sui meccanismi narrativi del fumetto e un'enorme trollata verso i lettori.
In un contesto simile, niente deve essere preso sul serio, né il matrimonio, né la morte di Groucho, né la cafonissima lotta contro i nazi-vampiri, né le strampalate (volutamente strampalate) teorie di John Ghost. E' chiaro che è tutta una divertita messa in scena, una specie di stress-test per i lettori dylaniati e per la loro sospensione dell'incredulità.
Il limite di storie come questa è che mancano di un solido primo livello di lettura e puntano quasi esclusivamente sui livelli successivi.
Al primo livello di lettura, infatti, qui gli eventi e le relative spiegazioni risultano assurdi, insensati, raccontati sbrigativamente e con cambi di registro continui e apparentemente ingiustificati. Per poter apprezzare la storia è necessario partecipare al gioco metafumettistico di Recchioni.
Se il lettore non si accorge del gioco o non ha voglia di giocare, comprensibilmente si annoia o resta disgustato.
Appunto.