Cravenroad7

Io non ho capito cosa vi prende oggi contro di me.
Io ho scritto solo un post senza attaccare nessuno e mi sono sentito dare del ritardato mentale.
A te ti ho chiamato in causa per fare una battuta e stemperare un po' i toni. Mi sembra di ricordare che una volta ci abbiamo pure scherzato sopra sul fatto che scrivi post lunghi, e comunque, se vuoi saperlo (ma immagino che non te ne freghi niente) le tue recensioni sono la prima cosa che cerco nel forum quando esce un nuovo inedito.

Questo livore non lo capisco, nè mi va di indagarlo ulteriormente.
Buon Dylan Dog e tanti auguri per le vostre future psicoterapie.

Nessun livore.
Solo che non mi garba esser menzionato come colpevole di mancato tesseramento al partito del mi piace/non mi piace. Se poi molti ti rispondono in un certo modo negli ultimi tempi, forse significa che non hai appreso appieno la lectio del Dott. Rrobe, ovvero : "in certi casi è meglio cominciare a farsi delle meta-domande su se stessi... "
Chissà che non ci scappi un remake positivo di certe opinioni... perché forse pure noi forumisti siamo personaggi di fantasia inventati da una mente distorta ostile al proggggggettone.

ALOHOMBRA DI SE STESSI SI STA PIU' FRESCHI

giuro Wolk, a volte faccio fatica ad arrivare alla fine dei tuoi post, ma tanta tanta stima per quanta passione ci metti!

Su un altro forum, un utente molto competente (uno dei pochi) ha fatto notare che la libreria, da sola, non basterebbe a sostenere le spese che affronta la Bonelli per produrre materiale inedito. E l'ha fatto partendo da un semplice conto: su un libro che costa 20/22 euro, è tanto se alla Bonelli rimangono 10 euro (il resto se ne va per spese di distribuzione, stampa ecc.). Un libro di successo vende sì e no 1000 copie; mettiamo che la Bonelli, contando sui suoi fedelissimi, ne venda 2000; questo significa che alla Bonelli arrivano 20.000 euro con cui deve pagare 100 pagine di materiale inedito. Facendo due conti, rimangono circa 200 euro per pagina, che sono decisamente pochi per pagare lo sceneggiatore e il disegnatore, specie se sono professionisti affermati come la maggior parte degli autori bonelliani. Senza contare che un certo margine di guadagno ci dovrebbe pur essere. Ergo, la Bonelli HA BISOGNO delle edicole per ammortizzare i costi di produzione. Di sole librerie non si vive, a meno di essere fenomeni alla Zerocalcare (o Gipi, che vende meno ma comunque vende).

Perché, secondo te a un editore interessa se un fumetto/libro piace a chi scrive nei forum? Fabio Volo è ctiticato da tutti gli addetti ai lavori, ma finché vende lo pubblicheranno sempre! Il dissenso dei lettori di può manifestare SOLO smettendo di comprare, magari seguendo le notizie o i forum per sapere quando cambierà rotta o gestione (quando lascerà Recchioni, ad esempio, io ricomprerò Dylan.

Sarà pure competente ma il suddetto utente ragiona usando premesse contestualizzate ad oggi e a realtà editoriali che non hanno certo il seguito della Bonelli.
Facciamo ipotesi arrotondando in numeri per praticità:
Diciamo che oggi Dyd vende 100.000 copie a 4€ l'una = 400.000€
Diciamo che fra5/10 anni vende 40.0000 a 10€ = 400.000€
Risultato uguale con infiniti fattori per rimodulare i numeri e far quadrare i conti (meno tiratura, aumenti un paio d'euro se vendi meno, magari meno pagine a volume ma confezione più pregiata, distribuzione meno capillare, acquisto online in crescita esponenziale e via dicendo...)

E arrotondata ancora con film e telefilm. Lì solo ricavi. Cedi la proprietà intellettuale e la spesa la mette la produzione che fa l'accordo.

Quindi bye bye edicole senza rimpianto.

Si può anche non tenere nessuno dei due e amen.

Ho gradito molto e ho votato buono. Ammetto di non aver letto la maggior parte dei numeri precedenti, compreso l'albo iniziale del ciclo, ma può darsi sia questo il motivo per cui apprezzo tanto "Oggi sposi".

Dylan Dog è un fumetto morente, molto mediocre, che ho smesso di comprare stabilmente da oltre quattro anni. La fase 2 è stata cattiva, a mio modo di vedere, e i pochi albi che ho letto con piacere non avevano quasi nulla a che fare con le novità introdotte in quel periodo. Perciò mi trovo sorpreso di fronte a questo fumetto che finalmente sembra voler portare a compimento le idee di decostruzione e cambiamento proclamate ormai cinque o sei anni fa.

Mi rendo conto di condividere la stanchezza espressa da Recchioni, tramite John Ghost, nei confronti dei topoi del Dylan Dog seriale, perché come scrive anche qualcun altro qui, non si possono tramite essi recuperare le atmosfere e il senso del Dylan Dog che è stato. Non perché non si possa come gli amanuensi copiare lo Sclavi di una volta, non credo; ma perché, piuttosto, tutto il mondo di riferimento del Dylan Dog più celebre è passato e irripetibile. Si possono, certo, scrivere storie migliori, scrivere storie che fluttuano in un tempo imprecisato, come per anni è accaduto. Ma tutto l'universo dylaniato che è stato il paradigma della serie per trent'anni era solidamente ancorato al suo tempo e ai modi di produzione e fruizione del fumetto del suo tempo. Sbarazzarsene è l'unica cosa sensata per tornare a scrivere storie che valga la pena leggere.

Il Dylan Dog dal 401 in poi potrà anche essere pessimo, ma sono pronto ad accettarlo con serenità.

Il problema è che vendite regolari nell'ordine delle decine di migliaia si possono raggiungere, al momento attuale, solo per mezzo delle edicole. Come dicevo, troverei quasi miracoloso che i volumi da libreria della Bonelli (anche quando inediti) arrivino a raggiungere le 2.000 copie. Poi in futuro le cose potrebbero anche cambiare, chissà, ma penso anch'io che le librerie, da sole, non basteranno a salvare la Bonelli nel momento in cui le edicole dovessero mancare.

Avrei auspicato molto di più la chiusura definitiva a questo punto...

Che ci sia una spaccatura è evidente, anche se di offendersi e arrabbiarsi non vale proprio la pena. Tutto sommato sono d'accordo con quanto detto precedentemente da altri, chi non si sente pronto per proseguire un viaggio diverso, chi non si riconosce più nel personaggio che ha amato per tanti anni, chi ritiene il Dylan di Recchioni come il prodotto di uno scribacchino sciocco e filoamericaneggiante di pacchiani action e b-comics e e invece il Dylan di Sclavi come il protagonista di trattati letterari disegnati , chi semplicemente si è rotto di leggere questo tipo di fumetti, fondamentalmente chi non apprezza i cambiamenti, è giusto che interrompa il proprio rapporto con Dylan e decida di lasciarsi da buoni amici.
Chi invece auspicava la chiusura definitiva della testata può avere un motivo in più per smettere. Ma che senso ha augurarsi la chiusura a prescindere?

Come ho già detto leggere deve essere un piacere e smettere se tale trastullo non da più piacere non è un delitto. Per carità a me piace leggere tutti i vostri interventi , anche quelli più negativi, perchè sono sempre ben argomentati e ci mancherebbe altro, non avrebbe senso leggere senza spirito critico. Però noto spesso un eccesso di commenti non del tutto imparziali su qualsiasi aspetto della nuova gestione o dati catastrofisti sulle vendite quasi per autogiustificare la propria personale scelta (ovviamente non vale per tutti eh!). Insomma converrete con me che non sia proprio il massimo per uno che spera di venire qui a condividere una passione e non un'antipatia per un curatore (che talvolta si basa più sui contenuti dei suoi discutibili interventi sui social che sui suoi lavori in ambito fumettistico). Non credo che Recchioni abbia ucciso Dylan Dog, ma che abbia ucciso quel Dylan Dog fiacco e svigorito e vittima dei suoi stereotipi narrativi che sempre più spesso si affacciava in edicola dopo il n. 100 (o giù di lì). Poi può potenzialmente commettere tutti gli errori del mondo e fare anche di peggio, ma il cambiamento in sè ha senso, perchè il Dylan di Sclavi non esiste più da tempo e i Racconti di domani ce lo ricordano tristemente.

Non posso certo dire di essere entusiasta delle premesse della meteora, ma tutto sommato mi piace ancora leggere DD e personalmente sono davvero curioso di vedere cosa diventerà. Se non mi piacerà, smetterò senza grossi malumori e picchetti di protesta. E soprattutto senza ricordarvi quanto ho fatto bene ad ogni uscita lo prometto!

Piccatto

Infatti il mio è un ragionamento in prospettiva. "Al momento attuale" sarebbe folle abbandonare le edicole. Capiamoci insomma

o forse è il contrario...

mi fa pensare il fatto che muoia Groucho,che muoia Gost eppure nessuno ci spende una parola ,sapete solo parlare di come Recchioni gestisce la figura di Dylan. Non avete piu il piacere di leggere una storia di Dylan Dog,volete solo analizzare il lavoro del Rrobe. Il suo piu grande sbaglio è stato venire a scrivere qui,invece di essere stato visto come un privilegio per i lettori del forum alcuni hanno preso questa occasione per poter eleggersi a " chi ti credi di essere ,io sto qui nel forum da 10 anni,tu che vuoi????". Saluti a chi ancora legge Dylan Dog per il piacere di leggere una nuova storia di Dylan Dog