Cravenroad7

Tutto mini... la miniserie su Daryl, quella paventata su Mana Cerace, quella con Batman, quella con Sclavi in libreria, quella sui remake fino al #406. Come dire, ci proviamo per un po', e intanto abbiamo intas(c)ato le paghette di tanti piccoligiovani lettori tanto interessati al nuovo "fenomeno" Dylan del suo fenomenale Curatore.
Aspé, no... mi sa che alla fine solo sempre i soliti vecchi bacucchi a sganciare maxi-cifre... come per le mini-gonne di qualche badante moldava molto compiacente.


Sarei curioso di capire come funzionerà con la distribuzione, perché non me la vedo tanto divertente vagare tra edicole in pellegrinaggio, per scambiare come i fustini due di Villa in cambio di tre di Roi.

A naso prenderò quella di Stano, il più longevo e rappresentativo dei copertinisti, anche se il Villa pre-SuperBook rimane storico.



Se è per questo anche nella seconda storia s'improvvisa il retroscena della sua (presunta) tata caraibica in vena di revanchismi post-coloniali...

TI PORTO AL PARCO, E ALOHA TI COMPRO UN GELATO

Villa tutta la vita, anche se le copertine della Granderistampa mi han sempre ispirato, ma non c'è paragone, Roi va bene lasciato al suo b/n da espressionismo tedesco. Ho riletto da poco Profondo nero e confermo il pensiero ben espresso da @wolkoff: Argento-Piani si sono messi a disposizione del personaggio e hanno creato un numero che, alla seconda lettura, mi pare molto più buono-ottimo che discreto come votato agli inizi, sa abbinare momenti dylaniati a idiosincrasie argentiane e sembra l'opera di uno sceneggiatore veterano, ad avercene. Purtroppo una prece per la storia successiva sul maggiolone, fingere di cambiare tutto per non cambiare nulla, oltre al momento non ho ancora avuto il coraggio di proseguire e son tornato su Dampyr per leggermi horror ben orchestrati senza metainteressi sociali o autoriali m semplici belle storie, vedasi quella di questo mese di Giusfredi. Sono fortemente tentato di mollare tutto, tutte le miniserie extra-regular se le possono tenere (tranne Mana Cerace di Chiaverotti, autore spesso criticato ma che al confronto di molti "maestri" attuali assurge a statura dantesca, scrivete voi Buio, Goblin o Regina delle Tenebre a 26-27 anni, pulp o trashoso quanto volete ma ama il genere, si diverte e fa divertire).

Quando scrisse Il Bujo non aveva ancora 22 anni, ma anche saccheggiando da Freddy Kruger&co, riuscì a creare un'icona in senso dylaniato ed aprire un genere affine a Sclavi, ma più trash e derivato dai B movie più artigianali che adorava, anche italiani (v. Bava, Fulci, Argento, etc).
Già da allora sapeva dove puntare, il maestro con gli occhiali da sole

ALOHA

perchè dovrebbero cambiare copertinista? Cavenago penso sia l'unico cosa di DD che mette d'accordo tutti...

Non proprio tutti. Prendi me ad esempio: io adoro il suo stile ma lo trovo inadatto per le copertine di Dylan perché mi dà sempre quel senso di orinicità e sospensione della realtà che è si un aspetto del Nostro ma, in teoria UNO non in toto, per l'appunto... quindi nel lungo termine lo trovo inadatto e soprattutto poco: horror, angosciante e "disturbante".
Ripeto che però in senso assoluto adoro il suo tratto e come usa i colori.

si, probabilmente sei l'eccezione che conferma la regola...

Anche a me non piace Cavenago su DYD. Mi rendo conto che è un ottimo artista, ma mi pare che il suo stile non c'entri niente con il Dylan Dog che sono abituata a conoscere. Considerato che di questo personaggio però sta rimanendo solo il nome della testata o quasi, devo ammettere che c'è una certa coerenza con le scelte di un nuovo Dylan barbuto, LGBTWXYZ e spaccone.

Il sapore di già letto di tutto quanto proviene da Recchioni è davvero troppo forte, sembra quello che indovina sempre i numeri, ma il giorno dopo l'estrazione. Caliamo poi un velo pietoso su quegli scarabocchi che fa modificando foto raccattate online con l'iPad, incommentabili.

Ma quello che mi disturba di più è l'ignoranza di base, si capisce proprio che è una persona poco istruita, con l'aggravante che si sente pure professore. Non parlo ovviamente dell'ignoranza crassa di chi non ha potuto frequentare le scuole primarie, ma della mancanza di quelle basi solide che ci si attende da uno che si ritiene uno scrittore. Dalla sua comunicazione attraverso i social emergono con regolarità strafalcioni che sono accettabili per l'uomo della strada (ad esempio l'ho visto usare a sproposito il verbo schernire mentre intendeva schermire, oppure confondere acculturato con colto), ma non per un autore. Castelli non prenderebbe topiche del genere neanche se vivesse mille anni, ma è pieno anche di autori molto meno affermati dell'Alfredone, dotati però di una ottima preparazione culturale, che Recchioni non ha.

Compensa tuttavia queste enormi lacune con una capacità di autopromuoversi formidabile: alla fine a fare il curatore di DYD c'è lui, gli scarabocchi (a suo dire) li vende a caro prezzo ai fanboys, e in un modo o nell'altro si è creato una solida posizione nella nicchia del fumetto. Certo, tutto dipende dalla permanenza in SBE, senza quella credo che si sgonfierebbe come un ascesso dopo l'incisione, quindi è comprensibile che cerchi di conservare la carica con tutte le forze possibili, inclusi gli espedienti che non si possono nominare.

L'ultima volta che ho usato quell'acronimo (non qui) mi ero fermata a LGBT, ma mi hanno ripreso perché mancavano altre lettere. Siccome francamente non me le ricordo, ne ho aggiunta qualcuna a caso. La gente si offende un po' troppo facilmente.

Penso che Walecs stesse scherzando, dai.

ok groomer

in realtà manca qualche lettera ed è offensivo per loro

direi che no, non stava scherzando...
però non mi sembrava che Nora volesse avere intenti discriminatori/offensivi...

e do ragione a Goblin, se ci offendiamo per uno scherzoso LGBTXYZ, allora ci dobbiamo offendere anche per il solo LGBT visto che non è completamente inclusivo. Cioè se vogliamo essere pedanti, o lo facciamo in egual misura o non lo facciamo propio.