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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 1:10 pm 
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Dear Boy ha scritto:
Dylan Dog
Spoiler!
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Dylan Dog reboot
Spoiler!
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Sempre impagabile l'espressione da fesso di Ben Affleck.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 1:27 pm 
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Nima83 ha scritto:
Goblin ha scritto:
Nima83 ha scritto:
- si ritorni a parlare di horror, che Dylan ritorni Dylan (e non la sua copia hipster), che Groucho venga rispolverato, che si ritorni nel più consolante degli status quo.


ma nello status quo mediocre c’è chi ha abbandonato dylan dog 3 , 5 , 6 anni fa e forse si ripalesano adesso per curiosità.
Anch’io se si tornasse alla mediocrità abbandonerei , forse ti dimentichi le storie di 6 anni fa .
Cioè non puoi dire che la soluzione sia ciò che è stato fallimento prima.



. Si vuole sperimentare? Innanzitutto un minimo di rispetto per la testata, quindi per gli aficionados che negli anni hanno seguito Dylan Dog perchè era Dylan Dog. Il rimedio per il calo fisiologico della qualità non è sicuramente bruciare tutto, come Tex insegna. :wink:

(p.s. e questo è un parere personale: la mediocrità è già tornata, solo che ha un'altra forma]


discorso interessante da chi ci tiene,
mi auguro che in questi (credo 5 anni ) abbia avuto il tempo di studiarsi un rilancio senza i difetti riscontrati finora. Se prima c’era la scusa di dover affrontare un cambio graduale , ora non c’è più. Dalle anteprime del dylan dog barbone (e senza groucho) non mi sento di dare critiche e solo aver fiducia. Dopo aver letto vedremo. La possibilità gliela do , teniamo conto che le storie finora non erano sue a parte quest’ultimo che mi è anche piaciuto.
E poi la politica nel fumetto non mi da fastidio seppur in piccole dosi e non in tutti i numeri , per dare un contesto sociale al mondo. È sempre un fumetto e non da fastidio come la realtà.

Mi ricordo che anche nathan never aveva cambiato look , aveva il giubbotto nero e una nuova compagna , e sigmund e legs mi pare non ci fossero più.
poi dopo un certo periodo sono tornati.


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 1:37 pm 
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Goblin ha scritto:
discorso interessante da chi ci tiene,
mi auguro che in questi (credo 5 anni ) abbia avuto il tempo di studiarsi un rilancio senza i difetti riscontrati finora. Se prima c’era la scusa di dover affrontare un cambio graduale , ora non c’è più. Dalle anteprime del dylan dog barbone (e senza groucho) non mi sento di dare critiche e solo aver fiducia. Dopo aver letto vedremo. La possibilità gliela do , teniamo conto che le storie finora non erano sue a parte quest’ultimo che mi è anche piaciuto.
E poi la politica nel fumetto non mi da fastidio seppur in piccole dosi e non in tutti i numeri , per dare un contesto sociale al mondo. È sempre un fumetto e non da fastidio come la realtà.


Ma si, ci tengo Goblin. Ci tengo tremendamente. E' stata la testata che mi ha accompagnato maggiormente in tutti questi anni (ho iniziato a leggere DD che ero davvero un ragazzino). E anch'io voglio sperare in qualcosa di interessante, anche se le premesse non mi sembrano delle migliori (una su tutte: la morte di Groucho, che per me è [era?] importante quanto Dylan Dog. Ma spero che si faccia marcia indietro riguardo alla sua morte). Non resta che aspettare e armarsi di tutta la pazienza che rimane.
Sulla politica e sui temi sociali: neanch'io sono contrario, ma a giuste dosi (Sclavi inseriva certi temi una tantum. Continuare ad usarli con parsimonia non farebbe male. E in più in maniera ragionata: come su "I Vampiri", rifacimento di Essi Vivono, si riflette su certe argomentazioni ma con una finezza narrativa encomiabile). :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:39 pm 
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Goblin ha scritto:
[...] nello status quo mediocre c’è chi ha abbandonato dylan dog 3 , 5 , 6 anni fa e forse si ripalesano adesso per curiosità.

Anch’io se si tornasse alla mediocrità abbandonerei , forse ti dimentichi le storie di 6 anni fa .
Cioè non puoi dire che la soluzione sia ciò che è stato fallimento prima.


Prova a mettere alla direzione(artistica, almeno) uno tra Ambrosini, Chiaverotti e Medda - o tutti e tre :P - evvedicome allo status quo ribrillano gli occhi e comprano due copie a testa, per tenerne una intonsa nei momenti di difficoltà.
Altro che oni_1 od oni_2... mecojoni se davanti al "vero" Dylan scritto da chi lo sa scrivere (E DIRIGERE) l'interesse non risboccia senza trovate da baraccone o crociate di narci-onanismo revisionista.

Nima83 ha scritto:
Piuttosto concludo sottolineando che neanche iniziare dei pipponi sull'alienazione o sul nichilismo mi garberebbero: rinunciare ai nazisti per vedere la testata concentrata su gente che passa la maggior parte delle ore attaccata a telefonini facendo "aggiorna, aggiorna, aggiorna" su Instagram sarebbe ugualmente grottesco


Purtroppo lo fanno già da oltre 3 anni, fino alla nausea da ritornello su prescrizione.
In ogni numero c'è la solita "critica sociale" del branco di deficienti che riprendono tutto con lo smart, si alienano flippati sullo schermo, o fanno selfies in momenti idioti. Anche nel #398 in edicola ci sono almeno due lunghe scenette organizzate su questo siparietto: MA ANCHE BASTA, NO :?: :!:

D'altronde questo è lo scaltrissimo spessore a rapido consumo dell'analisi a pelle dei tempi mo'-dermici predicozzata dal Dylan attuale ed i suoi profeti. Ed è inutile tirare in ballo i contenuti socio-politici dello Sclavi di 20eppassa anni fa, perché non mi pare Tiziano andasse in tv/rete a lanciare provocazioni da operetta contro qualche specifico politico per alimentare il gasamento dei suoi fanboys pronti a lanciare una caccia alle streghe contro i non allineati al Sommo... tipo certi pensionabili fascio-forumisti dotati di (libera?) visione dall'oltretomba vampirico :x:

ALOHA VIVONO TRA NOI,
ANZI SIAMO NOI

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 4:34 pm 
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wolkoff ha scritto:
Purtroppo lo fanno già da oltre 3 anni, fino alla nausea da ritornello su prescrizione.
In ogni numero c'è la solita "critica sociale" del branco di deficienti che riprendono tutto con lo smart, si alienano flippati sullo schermo, o fanno selfies in momenti idioti. Anche nel #398 in edicola ci sono almeno due lunghe scenette organizzate su questo siparietto: MA ANCHE BASTA, NO :?: :!:

D'altronde questo è lo scaltrissimo spessore a rapido consumo dell'analisi a pelle dei tempi mo'-dermici predicozzata dal Dylan attuale ed i suoi profeti. Ed è inutile tirare in ballo i contenuti socio-politici dello Sclavi di 20eppassa anni fa, perché non mi pare Tiziano andasse in tv/rete a lanciare provocazioni da operetta contro qualche specifico politico per alimentare il gasamento dei suoi fanboys pronti a lanciare una caccia alle streghe contro i non allineati al Sommo... tipo certi pensionabili fascio-forumisti dotati di (libera?) visione dall'oltretomba vampirico :x:

ALOHA VIVONO TRA NOI,
ANZI SIAMO NOI


Hai ragione Wolk, nella sagra dei luoghi comuni e dei sermoni a buon mercato non sono mancate parentesi sugli zombi del web, purtroppo fatte male e piazzate a sproposito. Pseudo (ma molto pseudo) guru mediatici che hanno una ragione di essere soltanto perché rafforzati dal web che criticano l'uso massiccio del web da parte di utenti trasformati in larve, attaccati ai loro smartphone come malati di broncopneumopatia attaccati alle loro maschere d'ossigeno. Come "Hollywood, una multinazionale che cerca di schiacciare le persone, ma fa film sulle persone che si oppongono alle multinazionali che vogliono schiacciarle e vincono" (cit. I Simpson). Paragone forse improprio ma che ci consente di capire certe contraddizioni. Ora non dico che, essendo certi vertici parte di un tal meccanismo non dovrebbero esporre critiche, ma lo si potrebbe fare in maniera più raffinata e orrorifica (secondo le corde della testata), così, pur restando una qualche contraddizione, noi pubblico potremmo godere di qualcosa di più affine al mood della serie. E invece di presentare beoti attaccati ai telefonini che fanno "cheese" con sorrisi escrementizi o filmano tutto quello che succede per schiaffarlo sui social, si potrebbe creare qualche intreccio "alla Videodrome", ma aggiornato, forse tendente a versanti demoniaci (demoni del web pronti a irretire le coscienze del popolo internettiano) o psicologici (follia di massa tramite un subdolo plagio delle coscienze). Ma forse sarebbe pesante, o forzato se tale argomento non venisse gestito da "penne" (per modo di dire) esperte e dotate di una qualche raffinatezza. Altrimenti si scivolerebbe di nuovo sul teen+Stallone+altre amenità del genere. Quindi meglio glissare su certi argomenti e ritornare su qualcosa di più classico (qualche mummietta, morto vivente, lupo mannaro). Almeno si camminerebbe su terreni non minati. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 6:14 pm 
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A me questo nuovo inizio intriga abbastanza. Non sarà certo una barba a farmi cambiare idea su Dylan Dog. Capisco l'iconicità ma a me non interessa. Mi interessano che le storie siano interessanti e intriganti quanto basta. DA una parte sono fiducioso perchè c'è Recchioni ai testi che cmq a parer mio (potrete non essere d'accordo) è uno che ci sa fare e quando ha scritto su Dylan Dog ha scritto quasi sempre storie interessanti. Vediamo cosa succederà. E' chiaro che la strada di scimmiottare Sclavi nell'era Gualdoni non ha funzionato (e anche qui ricordo commenti di certo non lusinghieri dopo storie come Blacky e altre....). Dovete mettervi, secondo me, l'anima in pace. Il Dylan Dog che conoscevamo non ritornerà mai più. Sono cambiati i tempi e sono cambiati gli autori. E' evidente che Barbato, Recchioni e altri non scriveranno mai come Sclavi. L'unico che gli si avvicina è Chiaverotti, ormai però impegnato su Morgan Lost e quindi è impossibile, per ora, pensarlo come curatore. Andando a rivedere i primi 100 numeri di Dylan Dog balza all'occhio una cosa eclattante... Erano in larga parte scritti da due autori (SClavi e Chiaverotti) simili tra loro. Già da molto non è più così. Voglio vedere se con questo nuovo inizio e con una scrittura "unica" (quella di Recchioni) qualcosa migliorerà oppure no. L'idea di Ambrosini e Medda curatore mi pare dettata solo da fini nostalgici. Medda ha creato Nathan Never e LEgs Weaver e scritto qualche storia (buone, non c'è che dire, ma di matrice un pò diversa dai classici di DD) di Dylan Dog. Ambrosini invece ha scritto in tutto 6 storie di DD di cui solo due nei primi tempi e ha creato dei personaggi che anche qui con DD non c'entrano niente. Quindi, pur ritenendoli autori validi, non penso abbiano molto a che spartire come curatori di DD.
Anche Recchioni aveva scritto poche storei di DD prima di diventare curatore ma è molto più vicino a DD rispetto a MEdda e Ambrosini in quelle che sono state le sue creature precedenti (Detecive Dante e John Doe li ritengo più in linea con Dylan Dog rispetto a Nathan Never e Napoleone).

Io un pò di fiducia gliela do. Vediamo come sarà e, in fin dei conti ricordiamoci una cosa. E' pur sempre un fumetto, nient'altro che un fumetto.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 8:57 pm 
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Se si fosse continuato sulla falsariga della fase 1 o zero o come cavolo si chiamava, mi sarei ritenuto più che soddisfatto. In un anno uscirono: un capolavoro come I Raminghi dell'autunno, un albo eccellente come Una Nuova Vita e una gran bella storia come Il calvario (e pure lo speciale La Bomba fu ottimo). Insomma, senza snaturare il personaggio si potevano benissimo fare cose egregie.

Sicuramente continuerò a seguire ancora dopo il 400, ma più per abitudine che per reale interesse, sperando di essere magari sorpreso.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 9:05 pm 
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il problema è che alla bonelli non capiscono che è rimasto solo il pubblico dei collezionisti, non c'è più il lettore occasionale. sono inoltre alla ricerca di un pubblico giovane che non esiste. il vostro target è over 40 statecevene. questo cambiamento alla coda alla vaccinara con ketchup porterà solo la perdita massiccia ulteriore di lettori.

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 9:13 pm 
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:wink: D'accordo con Altair e Skel... un po' meno con questo:

alemans123 ha scritto:
DA una parte sono fiducioso perchè c'è Recchioni ai testi che cmq a parer mio (potrete non essere d'accordo) è uno che ci sa fare e quando ha scritto su Dylan Dog ha scritto quasi sempre storie interessanti.

L'idea di Ambrosini e Medda curatore mi pare dettata solo da fini nostalgici. Medda ha creato Nathan Never e LEgs Weaver e scritto qualche storia (buone, non c'è che dire, ma di matrice un pò diversa dai classici di DD) di Dylan Dog. Ambrosini invece ha scritto in tutto 6 storie di DD di cui solo due nei primi tempi e ha creato dei personaggi che anche qui con DD non c'entrano niente.


Spero tu stia scherzando o sia obnubilato da un ottimismo di forma... dopo 5 anni di torture e di prese per il culo da parte dell'ultimo dei venditori di fumo...
Spoiler!
seeh.... al rosmarino :dito:


Recchioni sa(peva?) scrivere Dylan... certo, buone storie, anche ottime... finché non si è modestamente messo in testa di scrivere IL SUO DYLAN DOE, e da un lustro ci piaga - visto che gli hanno dato sciaguratamente pieni poteri, non trovando altro sul mercato dei chiacchieroni attirafans - con trovate circensi per inserirci di straforo le sue reboot-tanate a venire, la torma di citazionismi onanistici, gli stravolgimenti compiaciuti, l'ostilità contro i lettori storici, i dialoghi tamarri da action film di serie D, la fallace continuity scimmiottata dalle serie tv, le megasvolte da comics mmmerigani in ambasce, i meta-pipponi SUL personaggio che si rifrulla lui da secoli e vuole propinarci, come le lezioni di socio-politica avanzata livello-D'Urso o pecoreccio da FB.
Se questo ti pare poco... :?
Spoiler!
... ne avrei delle altre ma mi fermo per la nausea indotta :? :? :?


Una cosa è scrivere buone storie - a proposito, negli ultimi due anni ne avrà scritte 2 in totale, troppo preso da altro, delegando tutto ad un branco di imbranati fuoriluogo o l'intera saga ghostiana alla povera Paola che non c'entra una mazza con ciò - una cosa è combinare un pandemonio tronfio per imporre una Riforma coatta da Lutero de noartri. Io personalmente, come te adesso, ero incuriosito ed ottimista (tranne che sulla continuity... da sempre ostica per Dylan) all'inizio di questa "missione" del Sommo. Adesso, dopo tanto tempo, dopo ennesime controprove concrete su carta pubblicata, direi che può anche bastare cosiì perché ne ho le balle gonfie, come la maggior parte degli altri che si esprimono qui sopra.
Ma questa può rimanere una questione di gusti, o fiducia... :)

...cosa che non direi tanto per quanto affermi su Ambrosini e Medda (passando dal Chiave 8-) )
Ma hai presente storie come l'Ospite Sgradito o Il Male Infinito (la migliore dell'anno scorso, sul sondaggio)? Qui parliamo oggettivamente di maestri che SANNO scrivere Dylan ComeDioComanda - e non necessariamente come cloni di Sclavi, ma con la propria inconfondibile firma - e sono in sintonia con tutto il suo mondo, senza doverlo manomettere per inneggiare al proprio ego smanioso di confrontarsi col personaggio dalla stanza dei bottoni, sabotandolo col proprio Verbo.
E inoltre sono scrittori abituati a gestire CON NOTEVOLE ESPERIENZA un'intera testata da decenni, in modo rispettoso e coerente con tutti gli altri autori coinvolti - un po' meno il Chiave, che difficilmente fa intrufolare altri sceneggiatori ai testi.

Altro che nostalgia, qui parliamo di fior di professionisti della loro arte, da sempre su alti livelli con oculatezza. Io in loro avrei ancora fiducia, e vedo che spesso viene ripagata.
In Recchioni meno, come per la nostalgia verso certi elementi... :g:

ALOHA NOSTALGIA DI CANAGLIE
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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 9:49 pm 
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Altair ha scritto:
Se si fosse continuato sulla falsariga della fase 1 o zero o come cavolo si chiamava, mi sarei ritenuto più che soddisfatto.


Lo penso spesso. Quella era la strada da seguire, ma forse non bastava. Non bastava per far riprender quota alle vendite e non bastava all'ambizione di Recchioni.
Forse un rilancio qualitativo attorno al 2005, con un altro curatore in gamba al posto dell'ultimo Marcheselli, avrebbe allontanato meno lettori, ma coi numeri che già si è trovato in mano Recchioni le alternative erano due: A) lasciamo tutto come sta, ma facciamo maggior attenzione alla capacità degli sceneggiatori e alla riuscita delle storie (trame, dialoghi, scorrevolezza, ecc.). In questo modo forse i lettori che già c'erano sarebbero stati soddisfatti e non avrebbero abbandonato, oppure in misura minore. Insomma una scelta per cullare i passeggeri già a bordo, quindi contenitiva. B) Suscitiamo sempre più clamore. Novità ad ogni costo, cambiamenti epocali, bombe termonucleari. Con tanto baccano attiriamo nuovi lettori, scuotiamo quelli che ci avevano lasciato e facciamoli tornare a bordo incuriositi. Quella per cui si è optato. Che magari funziona anche, non sappiamo i dati effettivi di vendite, né quindi il loro trend. Però col rischio di scontentare alcuni vecchi lettori che non vogliono che uno dei loro fumetti preferiti cambi più di tanto. Poi certo se a novità fosse sempre corrisposta altrettanta qualità...

Io vedo come altrettanto negative (parlo della regolare, perché sugli extra direi meglio la gestione Recchioni) sia la gestione Gualdoni che quella Recchioni dalla fase 2 in poi. Sono antitetiche, ma entrambe criticabili da parte dei lettori storici. La prima perché propone un Dylan che più di maniera non si può, ormai svuotato e banalizzato, che dava spesso (non sempre per fortuna) l'impressione di leggere la stessa solfa. In più troppo politically correct e con l'aggravante di aver (per vari motivi, vedi magari impegni extra) allontanato alcuni degli autori più in gamba e originali (all'interno della classicità), privilegiandone altri più modesti. La seconda perché, senza dilungarmi troppo, finisce per sacrificare il personaggio e il suo mondo per farne qualcosa di diverso, snaturandolo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: sab nov 09, 2019 1:24 am 
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Io vi leggo, pur non leggendo più Dylan Dog. Non so praticamente niente di meteore eccetera eccetera, ma sono sempre più convinto si stia rasentando la follila. Era un fumetto Horror, si sta trasformando in un Orrore!

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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: sab nov 09, 2019 10:53 am 
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Aleksandr ha scritto:
Altair ha scritto:
. B) Suscitiamo sempre più clamore. Novità ad ogni costo, cambiamenti epocali, bombe termonucleari. Con tanto baccano attiriamo nuovi lettori, scuotiamo quelli che ci avevano lasciato e facciamoli tornare a bordo incuriositi. Quella per cui si è optato. Che magari funziona anche, non sappiamo i dati effettivi di vendite, né quindi il loro trend. Però col rischio di scontentare alcuni vecchi lettori che non vogliono che uno dei loro fumetti preferiti cambi più di tanto. Poi certo se a novità fosse sempre corrisposta altrettanta qualità...
.


Sul fatto che i vecchi lettori (più che vecchi direi fedeli) scontenti siano solo alcuni avrei qualche perplessità.

E sul fatto che i nuovi lettori, se esistono perché giustamente dati di vendita non ne abbiamo, una volta sgonfiata l'ennesima bomba termonucleare, continueranno tutti a seguire acriticamente la serie, idem.

Mi ricorda un po' John Doe. Dopo un'ottima prima stagione, al netto del fatto che fosse un continuo riciclo di idee altrui e poco e niente avesse di nuovo, dalla seconda stagione si è iniziato a sganciare bombe su bombe, in una rincorsa all'eccesso sempre più retorica e pacchiana.


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
MessaggioInviato: sab nov 09, 2019 6:46 pm 
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Ciao Wolk,
no non sto scherzando. Anzi, cerco di spiegarmi meglio. E lo faccio ponendomi domande e cercando di rispondere.

Cosa ha determinato il successo di Dylan Dog nei primi 100 numeri?

Direi in rapida successione:
1- Il periodo di tempo: Era un periodo in cui i fumetti venivano letti di più da adolescenti e giovani. Ti dirò, secondo me se ML fosse nato in quel periodo avrebbe avuto almeno il doppio dei lettori che ha oggi.
2- Sclavi: E qui ci metto tutto quello che è Sclavi. La sua capacità di scrivere, le sue citazioni colte ma allo stesso tempo popolari, la sua vena poetica ma anche cazzara allo stesso tempo. Non starei qui a perdere altro tempo se non dicendo una sola parola. Sclavi.
3- Tema: Siamo negli anni 80, inizio anni 90 e l'horror la fa da padrone, entrando nelle case degli italiani anche con le VHS. Sicuramente il successo di Dylan deriva, in parte, anche dal successo dell'horror nei vari campi.
4- Dylan era sempre diverso ma uguale: A scrivere Dylan erano in larghissima parte Sclavi e Chiaverotti. Due uomini a mio parere molto simili nella scrittura e nella visione dell'eroe. Infatti Morgan Lost non è molto diverso da Dylan Dog come personaggio, se ben ci pensi. Quindi è probabile pensare che un fumetto come Dylan debba essere scritto da una o al più due persone (capaci) proprio per avere una continuità di scrittura (ben diverso dalla continuity di argomenti).

Ora cerchiamo di vedere questi 4 fattori nell'oggi. Il fattore 1 è impossibile da riprodurre. Il fumetto, la sua fruizione e il modo in cui viene visto dai giovani di oggi è cambiato. E' cambiato forse anche per i lettori più navigati come possiamo esserlo noi in quanto ne abbiamo letti di fumetti di qualità ed è giusto essere sempre più alla ricerca di una qualità superiore. Anche il fattore 2 è difficilmente riproducibile. Certo Sclavi scrive ancora ma il tempo passa anche per lui e non credo tornerà ai fasti di un tempo. Il fattore 3 direi c'è ancora. L'horror va ancora di moda per fortuna. Il fattore 4 si è totalmente perso direi già dopo il numero 150. Un pò perchè il tempo passa per tutti, un pò perchè il successo di Dylan impone alla casa editrice di scrivere più DD l'anno quindi bisogna prendere più autori. Per questo ho fiducia nel dopo 400. PErchè dovrebbe finalmente scrivere una sola persona per un pò di numeri. Recchioni in questo caso. Poi cosa accadrà dopo il 406 non si sa ma sembra che possa ritornare anche Chiaverotti. Quindi per questo sono fiducioso.

PEr quanto riguarda la qualità delle storie del periodo REcchioni quindi direi ultimi 50 numeri circa io trovo in generale una buona qualità (La mano sbagliata, La macchina umana, Dopo un lungo silenzio, Spazio profondo, e altre). Ma qui siamo nell'ambito del gusto personale, lo capisco.

PEr quanto riguarda Medda e Ambrosini non pensare che non stimi loro come autori. Anzi ricordo bene le storie che hai citato e sono storie che mi sono molto piaciute. Ma ha fatto Nathan Never e Caravan (serie che ho letto e, oltre a non avermi entusiasmato molto, non la trovo molto dylandoghiana). Non ho letto Lukas quindi su questa serie non parlo.
Ambrosini altro grande scrittore, forse più di Medda, ma lo trovo troppo autoriale ,troppo "filosofico" per Dylan Dog. Ogni tanto qualche sua storia va bene ma tante non mi entusiasmerebbero. Ho letto Jan Dix e basta e sì, in generale, mi è piaciuta ma poco ci azzecca con DD.
L'unico è il Chiave. Che però sta scrivendo Morgan Lost.

L'unica cosa su cui sarei d'accordo con te sarebbe Chiaverotti ma gli altri due no, pur riconoscendone le indiscusse doti autoriali.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #401 Un nuovo inizio
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@alemans
:wink: Ti ringrazio per la dettagliata risposta.

Posso aggiungere, brevemente - infatti fuori diluvia - che tempo fa aprimmo un topicsu un argomento simile tantoppechiaccherà, per cui non mi sembra il caso di tornarci in questo thread.

Dico solo che la mia fiducia verso Recchioni dopo 5 anni di menate si è conclusa.
Mentre, anche se Lukas o Dix non sono stati dei capolavori, nutro ancora grande fiducia nelle capacità artistiche di Medda & Ambrosini IN TEAM (magari completando la triade col Chiave 8-) ). Il perché l'ho già spiegato diffusamente in altra sede, ma i motivi principali risiedono nella loro capacità pluri-ventennale di entrare in sintonia con il personaggio Dylan - e non con le proprie derivazioni da sottoprodotto termonuclearizzato :? - con la sua narrazione, e anche con la direzione di una testata dalle molteplici sfaccettature - v. Medda che su Nathan insieme agli altri due sardi ha coordinato non so quante testate.

Per la statura del lavoro svolto e la capacità indiscutibili, meglio di quel trio sul momento non mi viene nulla in mente, sempre parlando di ipotesi di fantasia ma senza scommettere sul nulla.
Bilotta non l'ho preso in considerazione perché è molto "sbarazzino", digressivo e poco propenso ad incarichi gravosi in cui dovrebbe interagire con più teste, mentre la Barbato ha una sua idea di Dylan che potrebbe rivelarsi deleteria se lasciata con pieni poteri e senza argini.

FUORI PIOVE
ALOHA LADRO

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Figurati Wolk, grazie a te per gli spunti. In fin dei conti è una questione di fiducia e di piacere nella lettura.

Credo che REcchioni abbia toppato (se così si può dire) solo sulla regolare. Per quanto riguarda il Color, lo Speciale e il Maxi anzi mi sembra abbia fatto un ottimo lavoro. Lavoro che, magari mi sbaglio, MEdda e Ambrosini forse non avrebbero fatto, o almeno non in questa modalità. Forse, e la butto lì, l'esperimento sulla regolare avrebbe potuto essere portato avanti sul Maxi invece che sulla regolare, però non so se avrebbe potuto essere fattibile come tempistiche. Una volta visti i risultati si sarebbe poi potuto portare sulla regolare. Però ripeto, al netto di una continuity che più che di azione si può definire tematica, non ho visto albi così pessimi in questa annata. Ma anche qui si va a gusti e su quelli non disputandum est. :-)

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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