rimatt ha scritto:
Non sono d'accordo, nel senso che se mi parli di una serie caratterizzata da "il surrealismo, l'ironia, il grottesco, la commedia nera e l'esistenzialismo" mi possono venire in mente svariati fumetti. A fare di Dylan Dylan erano anche l'ambientazione, il rapporto con Groucho e con Bloch...l'idea di mondo che il fumetto veicolava, il pessimismo di fondo.
Non so quanto di questo si sia salvato, francamente.
Sono d'accordo con
Rimatt .
Senza la forma la sostanza si disperde e l'atmosfera di spersonalizza.
Senza il suo mondo a stretto contatto, Dylan sarebbe un altro personaggio/serie: non basta l'ispirazione horror-surreal-onirico-poetica. Altrimenti la serie si tradurrebbe in un contenitore alienabile a seconda di chi capita a tiro - quello che si è pensato nella carrellata carnevalesca di autori succedutisi negli ultimi 4 anni.
Il difficile è rispettare Dylan nella sua dimensione e costruirci storie valide sopra... difficile perché pochi autori - come abbiamo visto lungo 20 anni e passa - hanno nelle corde la gestione del mondo che gira attorno a Dylan, senza sfociare in contentini da luogo comune (v. Gualdoni) o deformazioni cialtronesche per portare avanti campagne narcisistico-ideologiche (Recchioni)
.
Detto questo, essendo clemente (ma non Mastella
) di natura faccio finta di ignorare i soliti piagnistei di ripicca ad-personam pregni di pregiudizi, e mi soffermo su una cosa che proprio mi inquieta:
Luke ha scritto:
Che fare quindi, chiudere? Impossibile, se non altro da un punto di vista commerciale...
E allora? Non so se qualcuno di voi legge anche serie straniere, nella fattispecie americane, che hanno personaggi che ormai vivono da oltre cinquant’anni, vedi Spider-Man o Batman. Anche lì, negli anni, le vendite erano calate e i personaggi e le storie erano diventati noiosi, risultato? Hanno chiamato giovani scrittori che hanno rivoluzionato i personaggi (Frank Miller per Batman, Todd McFarlane prima e Brian Michael-Bendis per Spider-Man poi) che hanno fatto scelte non sempre popolari ma hanno rivitalizzato i personaggi.
Ecco, questo è proprio ciò che si rivelerebbe più deleterio per una serie come Dylan.
Il colpo di grazia: importare gli standard di auto-rinnovamento escogitati dagli mmmerigani (
Jones ) su un personaggio/dimensione (v. quanto scritto sopra) che non ha nulla a che vedere con quegli stilemi da impigiamati, come la ragioni di gradimento presso il suo pubblico. Non significa fornire nuova linfa, ma soltanto provare a vender frigoriferi agli eschimesi senza la corrente elettrica. Senza contare che l'eventuale rifioritura negli States dipende quasi esclusivamente dal traino del cinema, e che il cartaceo lo comprano solo i risaputi nerd.
Sapere che per salvare la testata (da cosa poi?) bisogna ricorrere a questi patetici numeri da baraccone stellestrisce, con la nuova saga X, il cross-over Y, il fresco neo-villain Z, con rinuncia a W(la fica), può solo portare un po' di hype iniziale - v. curiosità per Ghost, la meteora, o per il post#400 - ma alla fine SE NON SAI PROPORRE storie dylaniate degne di questo nome, puoi anche far scrivere l'albo dallo spirito redivivo di E.A. Poe rievocato dalla Trelko, ma i risultati non convinceranno quasi nessuno.
Dylan è inesauribile (teoricamente) come dice
Rimatt, ma la pazienza di certi lettori no, se si trovano puntualmente davanti un altro mondo doppato di eDoe-nismo
FORSE IL PROSSIMO ALOHA E' MEGLIO SPOSTARLO
IN UNO DI QUESTI THREAD PERCHE' SIAMO LEGGERMENTE OT
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