wolkoff ha scritto:
Nima83 ha scritto:
però abbiamo un'aggravante: chi non approva è tacciato come "hater" o "nerd conservatore" (wow, mi mancava: termine fighissimo)
E' giusto dissentire, dato che siamo ancora in democrazia?
E' nella retorica puerile (e Salviniana
) dei suoi giochetti sui social: creare un fronte, una spaccatura tra due fazioni (fittizie?) che si fronteggiano, "chi è con me, chi è contro di me". Come i santoni populisti per poeracci, quelli che lui stesso crede di fronteggiare attraverso discorsi pseudosociologici da vignetta-volantino. Con l'ennesima aggravante che più alzano la voce questi presunti nemici, più ci guadagna in hype nel gasare i leccapiedi vari per la maggior visibilità ottenuta, facendo gruppo sull'aria soffritta.
Poi, come detto altrove, questa questione del "
libero dissenso" è una tara comune a tutti i fumettisti, solo che in certa gggente presenta forme parossistiche se non inguaribili.
Altrove non è così: chiunque esca dal cinema, anche il più impreparato, può commentare liberamente il film senza esser tacciato di esser un hater o stronzate simili, senza contare che la critica competente smonta e maciulla anche registi ed attori premi Oscar quando nelle prove successive balbettano. Lo stesso dicasi per la letteratura, dove anche un premio Strega accoglie i commenti dei lettori divergenti, ed è consapevolmente pronto/preparato ad ascoltare la critica che analizza da più punti di vista il suo lavoro, né per approvarlo a prescindere, né per bocciarlo per partito preso o posizioni ideologiche. Il confronto è sempre aperto in pratica, e spesso fertilizza nuove idee. E anche ad un concerto della propria rock band preferita si può dire che non è piaciuta quella cover live stonata. Per non parlare dei fischi allo stadio se la propria squadra, dopo aver pagato cotanto di bigliettone in tribuna, gioca da morti de sonno o il mister sbaglia formazione
.
Gli autori di fumetti invece
sono degli eterni immaturi (v. nerd sopra) che credono di vivere in una bolla insaponata di dovuta luccicosa approvazione gratuita perché
ogni lettore deve essere un fan .
E' questo il binomio letale.
Per loro il lettore non è un semplice consumatore di un prodotto d'intrattenimento (come al cinema, teatro, etc), ma un fan che deve seguire una specie di crociata in religiosa approvazione: se è contrario è un miscredente, rancoroso, blasfemo, che rema contro per odio personalizzato. Si deve bere tutto in modo a-critico perché altrimenti non è un fan della testata ma un traditore della patria che alimenta polemiche invece di contribuire meccanicamente alla causa storica con tanti cuoricini pucciosi e likes su FB.
"
Devi approvare perché lo stiamo facendo per il bene del tuo personaggio, ed alla fine è solo un fumetto"
Questa
è perfettamente una logica da nerd, combinata all'ipocrisia di comodo.
Nerd ultraquarantenni che sono finiti nella stanza dei bottoni e che adesso dirigono la testata compiacendosi di quanto potere hanno nel manometterla per togliersi sfizi balordi o rincarare in trovate patetiche.
Quindi sentirsi dire da costui che noi saremmo dei "nerd conservatori", quando molto più banalmente ci interessa solo leggere storie decenti e non infangare il personaggio con baracconate circensi...
...è come il bue che dice cornuto all'asino che se la fa con quella vacca di sua moglie
.
ALOHA PROVERBI ABBRUZZESI
Perfettamente d'accordo su ogni singola parola: è triste confermare, per l'ennesima volta, che l'unico modo di sopravvivere di taluni è adottare la classica politica "Dividi Et Impera", quando invece basterebbe una strategia davvero meno subdola, ossia "fare bene il proprio mestiere". Che non è quello dell'
agente provocatore travestito da teleimbonitore. E' quello del supervisore,
gestore, mastermind di una testata che a conti fatti avrebbe bisogno di persone con idee concrete. Non figure messianiche reincarnate che pretendono di spacciare per oro fiumi di sbagli gestionali (non ultimo un ciclo - inutile ripetere quale, di sicuro non quello mestruale - davvero fallato, superfluo e altresì dannoso) reiterando tali sbagli (spoilers come se piovesse su albi dati in pasto anticipatamente al Lucca Comics; un matrimonio tra etero [o tra etero e bisex], che conterrà pure 'ste metafore, ma è indifferente dato che delle succitate metafore avremmo fatto volentieri a meno... e tra l'altro con una copertina farsesca, anzi, ridicola, che poteva appartenere a qualche Grouchino dei tempi andati; un
ciclo del riciclo che ci attende a breve, in cui la mancanza di idee porterà il Vate a ripercorrere la storia dell'Indagatore dell'Incubo da zero [sarà veramente così? Vediamo]; una pantomimica uccisione di Groucho da parte di Sclavi e di Sclavi da parte di Dylan [e poi di Dylan da Babbo Natale? E Babbo Natale da Cthulhu?] che a onor del vero sono la parte meno irritante, pur incoraggiando una crescente orticaria) e prendendosela se qualcuno (ormai molti, mi pare) ha l'ardire di contestare. E' lecito. La bolla insaponata in realtà non esiste, se la sono immaginata. Sbagliando. Perché chi da in pasto un qualche prodotto alle masse deve anche accettare sportivamente chi dice "no, non funziona, non mi piace". E se tali voci si moltiplicano, come apparentemente sta succedendo, vuol dire che qualcosa davvero non va. Questo se si decide di "dare il prodotto X alle masse" (ora parliamo di fumetti, ma hai giustamente citato il prodotto cinematografico; e ci mettiamo i libri, e quant'altro ci può venire in mente), altrimenti i nerd con i colletti bianchi di cui sopra (non i cosiddetti
nerd conservatori che sono parte della massa contro cui dare addosso a piacere) possono farsi fumetti per conto loro, leggerseli per conto loro ed evitare di cercare un riscontro tra chi sa fare due più due (dunque non i riverenti disposti a sdraiarsi per terra a mo' di tappeto in ogni occasione) perché se il prodotto non è buono, se è gestito alla bell'e meglio alimentato solo da scoreggine termonucleari, allora tal riscontro non ci sarà. Nella maniera più assoluta
Dear Boy ha scritto:
Mi fa venire in mente il teorema che usano (che poi è solo uno, Recchioni) sempre per ridimensionare le critiche. I lamentosi sono pochi ma fanno solo più rumore perché amplificati dai social. Ma allora anche tutta la gentaglia fasciorazzista è una minoranza irrilevante amplificata dai social. Quindi si fa una crociata per qualcosa che non esiste?!
La verità è che gli autori di fumetti vivono un pesante complesso di inferiorità culturale e si perdono in cazzate. Come la polemica per gli sketch da fiera rivenduti su ebay. Tirano in ballo la correttezza etica ma in realtà soffrono che quello sketch sia venduto per una miserabile decina di euro. Povero ego sovralimentato.
Quoto. La ricetta sarebbe evitare di "perdersi in cazzate" (cito perchè è l'espressione giusta) e concentrarsi sul ruolo che appartiene loro. Che, riprendendo quanto detto nella mia precedente postilla, non è quello degli "agenti provocatori travestiti da teleimbonitori". E' un altro. Dunque evitando di inventarsi nemici, evitando di creare fazioni, schieramenti, alla ricerca di una fascia di fedelissimi che li sostengano anche se decidessero di fare un fumetto sulle deiezioni (fatto di deiezioni), potrebbero iniziare a dare nuova
vera linfa vitale a testate che ne avrebbero bisogno.