Contro le vostre speranze vanamente panacifiche, ritorno come minacciato su una questione dell'albo parecchio "densa", ma per cui non avevo avuto tempo di esprimermi. Proviamo a ricostruire dai capisaldi, quasi come in un immaginario
script teatrale, gli scambi tra voartri in proposito:
SE NON SIETE VACCINATI AGLI SPOILER ASTENETEVI
Altair ha scritto:
Di questa storia mi ha colpito, lasciandomi sconcertato, l'egoismo di Dylan.. mai così esplicitato.
votarxy ha scritto:
Beh mica è la prima volta che lascia una perché si è innamorato di un'altra.
V.M. ha scritto:
Suvvia, sono le ultime scappatelle.
bertuccia ha scritto:
Quindi si rischia la vita per una donna, si impazza a destra e sinistra con urgenza salvifica, ma nel frattempo la si tradisce e lascia, con freddezza e cinismo?
Altair ha scritto:
Ma decide di mentire ...solo per salvare Bloch.
bertuccia ha scritto:
Perché quello è il sentimento più forte e vero
Bien, senza portarla troppo
per le lunghe -
questa è una mia tipica cialtronata pari a quella di Dylan con la BBC - lo sappiamo tutti ormai come la misandria di
Paola porti a dipingere Dylan sempre più come farfallone impenitente e stronzo sciupafemmine fino midollo in tema di rapporti sentimentali con le povere donn(ol)e sedotte in periodo di caccia... e dopo poco scacciate quando l'ormone vira su altro, da eterno adolescente irresponsabile. Recchioni gli ha dato pure corda (per appendersi, non dico a cosa
) su questo tasto per rintronarci col
Cuore degli Uomini che funge stile tesina in materia , e tanto basti.
Quindi nulla di strano che (anche) qui cambi l'orientamento della bandiera, ad asta rizzata verso una nuova preda incontrata mentre si dava da fare per salvare la precedente Dylan-girl che si trascinava ancora a rimorchio. Tra l'altro, nel corso dell'albo, non è che sono tutte rose & fiori con Billie: a parte le smancerie empatiche della prima colazione, spesso non si scambiano verbo, lei è abulica o indifferente a tutto, lui la fa allontanare o consegna ad altri per sicurezza, e la manda pure malaccio a cuccia muta&seduta, quando si stizzisce per le troppe perplessità di lei (p.52). Il loro rapporto è in via di raffreddamento, e la cosa mi pare normale con una tizia che implicitamente ha già rinunciato a vivere, e per questo... se vogliamo... anche ad amare, uno dei carburanti vitali dell'organismo
.
C'è un concetto chiave in tutto questo, che rimbalza la storia intera (v. 22.iv; 78.iv; 90.iii), e cioè quello del "
Dovere", apparentemente opposto a quello più egoista del "
Volere" (v. soprattutto p.47, bellissimo scambio). Ad un certo punto sembra che Dylan vada avanti ostinato nella sua missione di guarire Billie più per un automatico senso del dovere che per altro. Un imperativo categorico che deriva dal DNA del personaggio, come dai suoi costrutti etici più visceralmente radicalizzati - lo dice pure la dottoressa che anche la correttezza etica è solo il frutto di reazioni chimiche endogene
.
Ma in fondo Dylan "vuole" esercitare questo impulso coatto di benefactotum, lo desidera a tutto spiano anche contro i suoi evidenti limiti: lo sa bene Bloch che infatti ad un certo punto tira fuori la questione dell'egoismo dell'Old Boy nel voler salvare gli altri prima che se stesso. Non si tratta di esibizionismo narcisista da martire egocentrico che gode dei tributi alle sue gesta eroiche, ma più intimamente della necessità di adoperarsi per gli altri perché altrimenti... i demoni della coscienza, del rimorso, dell'incompiutezza, lo divorerebbero dall'interno dannandolo in eterno. Per sgravarsi da questi fardelli e per trovarsi in pace con se stesso davanti allo specchio - dopo trenteppassa anni di non poche perdite fallimentari - Dylan deve seguire tale imperativo, perché la sua volontà gli impone di salvare il salvabile onde esorcizzare prima di tutto i propri mali. Anche a costo di salvare chi non vuole esser salvato, o chi diffida più o meno scetticamente del suo intervento
.
Ecco, da qui ci colleghiamo al tema della fiducia/fedeltà che rappresenta uno dei cardini della storia, passando dal "voler credere" ed il fideismo dei rapporti più umani.
Per esser troppo fedele ai suoi dettami moralizzanti nei confronti della (cinica) Verità, Dylan l'integralista rischiava di mandare in malora il destino di molta gente curabile, a partire da Billie, che forse lui non ama così tanto da rinunciare a certe sue convinzioni idealizzate (p.92). Poi però si accorge che qualcuno ha ancora fiducia (mal riposta?) in lui, che ci sono delle aspettative da non deludere... ma che si possono tuttavia illudere, con una menzogna a fin di bene - almeno sulla carta. E questa sensazione gli dà la forza di Volontà per tradire propri capisaldi etici ed allo stesso tempo ottemperare il suo radicato senso del Dovere
.
La botta definitiva in questo senso gliela inforna il pensiero/visione che anche il burberamente scettico Bloch prima o poi possa farsi avvinghiare dal Morbo, o che forse lo stia incubando già da adesso... anche se la combattività indefessa (v. macrovignetta p.93) dimostrata in quest'avventura sembrerebbe dire l'esatto contrario, col Very Old Boy che si è dato tanto da fare per una causa manco sua in soccorso/spalla a Dylan, convinto sottosotto che valesse ancora la pena di indagare e battagliare
.
Bloch diventa per Dylan l'esempio di uno che non merita la rassegnazione morbosa prima della meteora, ma se era "doveroso" dare una speranza (anche se contraffatta) di salvezza a Billie & co, è una sua intimissima volontà - un filo ego(t)ista
- quella di proseguire il più possibile il proprio rapporto di attaccamento vitale all'ispettore, perché perderlo prima di un avvenimento di quella portata sarebbe stato troppo debilitante per i propri sensi di colpa, oltre che ingiusto... come se il Morbo avesse già contaminato pure Dylan nella resa incondizionata e lesiva verso chi ci circonda.
E così da potenziale futuro Figlio della Meteora, Dylan si fa nuovamente adottare come fedele Figlio di Sherlock per proseguire in questa missione, facendo il Figlio di Pu**ana con l'ennesima sciacquetta di passaggio. Più dell'ossitocina poté la serotonina. Le donne sono intercambiabili come le stagioni di un tempo inaffidabile; certe amicizie intime no, durano una vita hi-fi, che bisogna difendere lottando ancora, contro malattie svuotanti o astri cadenti che siano. Per questo non penso che stesse tanto bluffando (p.96) quando promette davanti alle telecamere che la meteora non spazzerà via l'umanità. Con un primo piano così serioso ogni promessa è un dovere, voluto con piacere.
Ma nel frattempo, da buon Dog infedele, meglio il piacere di spupazzarsi una ex-butterata per controllare che la pelle sia liscia in ogni dove
ALOHA PROMESSE DA... MARINIAMO E POI LIMONIAMO