Cravenroad7

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#397 - Morbo M
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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: sab ott 12, 2019 5:00 pm 
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Contro le vostre speranze vanamente panacifiche, ritorno come minacciato su una questione dell'albo parecchio "densa", ma per cui non avevo avuto tempo di esprimermi. Proviamo a ricostruire dai capisaldi, quasi come in un immaginario script teatrale, gli scambi tra voartri in proposito:

SE NON SIETE VACCINATI AGLI SPOILER ASTENETEVI


Altair ha scritto:
Di questa storia mi ha colpito, lasciandomi sconcertato, l'egoismo di Dylan.. mai così esplicitato.


votarxy ha scritto:
Beh mica è la prima volta che lascia una perché si è innamorato di un'altra.


V.M. ha scritto:
Suvvia, sono le ultime scappatelle.


bertuccia ha scritto:
Quindi si rischia la vita per una donna, si impazza a destra e sinistra con urgenza salvifica, ma nel frattempo la si tradisce e lascia, con freddezza e cinismo?


Altair ha scritto:
Ma decide di mentire ...solo per salvare Bloch.


bertuccia ha scritto:
Perché quello è il sentimento più forte e vero


Bien, senza portarla troppo per le lunghe - questa è una mia tipica cialtronata pari a quella di Dylan con la BBC - lo sappiamo tutti ormai come la misandria di Paola porti a dipingere Dylan sempre più come farfallone impenitente e stronzo sciupafemmine fino midollo in tema di rapporti sentimentali con le povere donn(ol)e sedotte in periodo di caccia... e dopo poco scacciate quando l'ormone vira su altro, da eterno adolescente irresponsabile. Recchioni gli ha dato pure corda (per appendersi, non dico a cosa :oops: ) su questo tasto per rintronarci col Cuore degli Uomini che funge stile tesina in materia , e tanto basti.

Quindi nulla di strano che (anche) qui cambi l'orientamento della bandiera, ad asta rizzata verso una nuova preda incontrata mentre si dava da fare per salvare la precedente Dylan-girl che si trascinava ancora a rimorchio. Tra l'altro, nel corso dell'albo, non è che sono tutte rose & fiori con Billie: a parte le smancerie empatiche della prima colazione, spesso non si scambiano verbo, lei è abulica o indifferente a tutto, lui la fa allontanare o consegna ad altri per sicurezza, e la manda pure malaccio a cuccia muta&seduta, quando si stizzisce per le troppe perplessità di lei (p.52). Il loro rapporto è in via di raffreddamento, e la cosa mi pare normale con una tizia che implicitamente ha già rinunciato a vivere, e per questo... se vogliamo... anche ad amare, uno dei carburanti vitali dell'organismo :* .

C'è un concetto chiave in tutto questo, che rimbalza la storia intera (v. 22.iv; 78.iv; 90.iii), e cioè quello del "Dovere", apparentemente opposto a quello più egoista del "Volere" (v. soprattutto p.47, bellissimo scambio). Ad un certo punto sembra che Dylan vada avanti ostinato nella sua missione di guarire Billie più per un automatico senso del dovere che per altro. Un imperativo categorico che deriva dal DNA del personaggio, come dai suoi costrutti etici più visceralmente radicalizzati - lo dice pure la dottoressa che anche la correttezza etica è solo il frutto di reazioni chimiche endogene :x: .

Ma in fondo Dylan "vuole" esercitare questo impulso coatto di benefactotum, lo desidera a tutto spiano anche contro i suoi evidenti limiti: lo sa bene Bloch che infatti ad un certo punto tira fuori la questione dell'egoismo dell'Old Boy nel voler salvare gli altri prima che se stesso. Non si tratta di esibizionismo narcisista da martire egocentrico che gode dei tributi alle sue gesta eroiche, ma più intimamente della necessità di adoperarsi per gli altri perché altrimenti... i demoni della coscienza, del rimorso, dell'incompiutezza, lo divorerebbero dall'interno dannandolo in eterno. Per sgravarsi da questi fardelli e per trovarsi in pace con se stesso davanti allo specchio - dopo trenteppassa anni di non poche perdite fallimentari - Dylan deve seguire tale imperativo, perché la sua volontà gli impone di salvare il salvabile onde esorcizzare prima di tutto i propri mali. Anche a costo di salvare chi non vuole esser salvato, o chi diffida più o meno scetticamente del suo intervento :roll: .

Ecco, da qui ci colleghiamo al tema della fiducia/fedeltà che rappresenta uno dei cardini della storia, passando dal "voler credere" ed il fideismo dei rapporti più umani.
Per esser troppo fedele ai suoi dettami moralizzanti nei confronti della (cinica) Verità, Dylan l'integralista rischiava di mandare in malora il destino di molta gente curabile, a partire da Billie, che forse lui non ama così tanto da rinunciare a certe sue convinzioni idealizzate (p.92). Poi però si accorge che qualcuno ha ancora fiducia (mal riposta?) in lui, che ci sono delle aspettative da non deludere... ma che si possono tuttavia illudere, con una menzogna a fin di bene - almeno sulla carta. E questa sensazione gli dà la forza di Volontà per tradire propri capisaldi etici ed allo stesso tempo ottemperare il suo radicato senso del Dovere :o .

La botta definitiva in questo senso gliela inforna il pensiero/visione che anche il burberamente scettico Bloch prima o poi possa farsi avvinghiare dal Morbo, o che forse lo stia incubando già da adesso... anche se la combattività indefessa (v. macrovignetta p.93) dimostrata in quest'avventura sembrerebbe dire l'esatto contrario, col Very Old Boy che si è dato tanto da fare per una causa manco sua in soccorso/spalla a Dylan, convinto sottosotto che valesse ancora la pena di indagare e battagliare 8-) .
Bloch diventa per Dylan l'esempio di uno che non merita la rassegnazione morbosa prima della meteora, ma se era "doveroso" dare una speranza (anche se contraffatta) di salvezza a Billie & co, è una sua intimissima volontà - un filo ego(t)ista :?: - quella di proseguire il più possibile il proprio rapporto di attaccamento vitale all'ispettore, perché perderlo prima di un avvenimento di quella portata sarebbe stato troppo debilitante per i propri sensi di colpa, oltre che ingiusto... come se il Morbo avesse già contaminato pure Dylan nella resa incondizionata e lesiva verso chi ci circonda.

E così da potenziale futuro Figlio della Meteora, Dylan si fa nuovamente adottare come fedele Figlio di Sherlock per proseguire in questa missione, facendo il Figlio di Pu**ana con l'ennesima sciacquetta di passaggio. Più dell'ossitocina poté la serotonina. Le donne sono intercambiabili come le stagioni di un tempo inaffidabile; certe amicizie intime no, durano una vita hi-fi, che bisogna difendere lottando ancora, contro malattie svuotanti o astri cadenti che siano. Per questo non penso che stesse tanto bluffando (p.96) quando promette davanti alle telecamere che la meteora non spazzerà via l'umanità. Con un primo piano così serioso ogni promessa è un dovere, voluto con piacere.
Ma nel frattempo, da buon Dog infedele, meglio il piacere di spupazzarsi una ex-butterata per controllare che la pelle sia liscia in ogni dove :P

ALOHA PROMESSE DA... MARINIAMO E POI LIMONIAMO

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: dom ott 13, 2019 10:49 am 
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Wolkoff la tua analisi è perfetta, molto più di quanto questo albo meriti.
Mentre leggevo la tua disamina pensavo che se io fossi nel Curatore, una storia te la farei scrivere, se non altro come sfida.


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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: dom ott 13, 2019 12:19 pm 
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Ma io ho già scritto diverse storie, come il #66bis, il #109barrato ed il #235circolare destra, solo che sono andate a ruba tra i miei fans presso la British Library, dove sono uscite a cifre folli $$$, e ormai risultano introvabili, anche perché la SBE le ha sequestrate in tutti mercatini neri per ergastolizzarle... dati i contenuti compromettenti e gli spiegoni srotolabili in appendice. Quando mi hanno proposto l'indulto per l'hype, ho preferito per affetto cedere la grazia liberatoria a quelle del Chiave ( 8-) )che per è me come uno zio mattacchione da proteggere col WWF.

Adesso per sbarcare il lunario scrivo i testi fregnacciari del Rrobe sui social - su consiglio dei (suoi) medici - che è un personaggio molto più affidabile di Dylan nelle sue speranzose dichiarazioni mediatiche, con cui tenere buone le folle ammorbanti di forumisti scettici o disfattisti, tipo quelli che non credono alla meteora ma hanno paura di leggerla.

Spoiler!
E tornando all'albo... sì, hai ragione... forse non merita cotanto deliquio esegetico, ma la Barbato ha fatto di peggio anche ultimamente, e qui almeno sa intrecciare diversi motivi interessanti per dare sostanza ai personaggi/loro scelte :wink:


NEI PROSSIMI NUMERI GIURO CHE VEDRETE
UN "ALOHA" META-CITATO SU QUALCHE GRAFFITO

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: lun ott 14, 2019 12:22 pm 
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Una storia noiosa, con il solito Dylan scocciato e depresso degli ultimi anni, forgiato ad immagine e somiglianza del curatore, che almeno però ha la scusa della malattia, per giustificare il suo atteggiamento perennemente conflittuale con l'umanità. La Barbato è l'ombra del vulcano di idee che fu ai suoi esordi sulla collana, si è appiattita sul nichilismo recchioniano e produce racconti privi di qualsiasi guizzo, che finisci di leggere con un senso di amarezza o, peggio, con la consapevolezza di aver buttato tempo e denaro. Enzo Ferrari diceva che ogni figlio ti toglie due decimi al giro, sembra che per la povera Paola si sia generata una dinamica simile in merito alla sua creatività.

L'inutile ciclo della meteora si trascina stancamente verso la fine senza mai aver coinvolto il lettore, sembra una compilation di storie (brutte) commissionate a diversi autori cui è stato richiesto di scrivere qualcosa a riguardo di una meteora, quasi senza sapere che cosa scrivevano gli altri. E invece c'è una presunta regia dietro questa sequenza di albi che c'entrano poco e niente uno con l'altro, salvo qualche accenno posticcio aggiunto giusto per poter dire che si tratta di un ciclo. Ma zero hype, zero concatenazione di eventi, zero aspettative per quello che dovrà succedere nell'episodio seguente, come accade nelle narrazioni dove c'è una continuity che "acchiappa" davvero il lettore.


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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: lun ott 14, 2019 5:58 pm 
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Nora ha scritto:
con il solito Dylan scocciato e depresso degli ultimi anni, forgiato ad immagine e somiglianza del curatore, che almeno però ha la scusa della malattia, per giustificare il suo atteggiamento perennemente conflittuale con l'umanità.


Vabè se vogliamo Dylan è figlio del periodo oscuro di Sclavi che era in quel momento criptico e depresso e in conflitto con l'umanità. Non credo che il problema del nostro personaggio sia la personalità di Recchioni, che può piacere come no, ma i problemi , se ci sono, vanno trovati altrove. Non chiedetemi dove, perchè non lo so. Un nuovo tipo di narrazione, di pubblicazione, un avvicendamento di sceneggiatori ? o una rivisitazione completa dell'universo dylaniato come proprone il curatore? o il personaggio ha ormai dato tutto quello che poteva dare e noi nel frattempo siamo diventati vecchi e ipercritici e ci è venuto a noia e dunque non resta che paventare addirittura la chiusura della testata regolare per dedicarsi esclusivamente agli speciali e agli old boys? Io navigo a vista , godendomi quello che di buono esce sulla regolare che non è neanche pochissimo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: lun ott 14, 2019 7:41 pm 
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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mar ott 15, 2019 3:39 pm 
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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mar ott 15, 2019 6:42 pm 
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Walecs ha scritto:
Ma cosa vuole insegnare che lui stesso sul suo profilo ha detto che nell'arte non esistono regole e che ognuno può fare quello che vuole?


Secondo me stava gigioneggiando e dipende dal contesto in cui l'ha detto. Ti assicuro che mi sono visto più di qualche video su youtube, alcuni di molti anni fa, in cui lui parla di scrittura creativa e da appassionato sull'argomento (nel senso che mi piace leggere libri e seguire corsi di scrittura creativa pur non avendo alcuna velleità letteraria) ti posso dire che sono davvero interessanti , anche dal punto di vista tecnico. Non è assolutamente uno sprovveduto che improvvisa ma ha tanto tanto mestiere alle spalle. Purtroppo essendo una personalità che si espone molto mediaticamente si attira anche molte antipatie e anche alcuni giudizi superficiali ed è un peccato. Ma lui "sa fare" eccome, perchè il mondo del fumetto lo ha vissuto a 360 gradi, a partire dai gradini più bassi a salire. Poi ovviamente si possono fare mille considerazioni, alcuni suoi prodotti mi sono piaciuti più o meno di altri (ad esempio Orfani non mi ha impressionato ma anche lì c'è tanto mestiere), ma questo vale per qualsiasi autore, personalmente ritengo poi che dia il meglio di se su personaggi completamente nuovi. Non voglio sporcare ulteriormente il thread di questo albo ma per me il problema di Dylan non è Recchioni, è proprio Dylan o meglio come ripensare Dylan dopo ormai 40 anni e quali direttive dare agli autori. Curare DD non deve essere affatto facile. Ma questa è un'altra storia.

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mar ott 15, 2019 11:55 pm 
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Quindi è un mestierante? Oltretutto con l'enfasi da venditore TV di materassi? Andiamo bene! E io che pensavo che per una serie storica come Dylan Dog ci volessero fumettisti e non fumettari. Magari pure con un filino di originalità invece di scopiazzare a destra e manca (anche nell'impostazione della serialità) e sentirsi rivoluzionari solo perché si portano dentro Dylan Dog (in malo modo, oltretutto) idee altrui.
Ho letto del periodo oscuro e criptico di Sclavi... verissimo! eppure è stato un maestro a tradurre i suoi stati d'animo su carta anche quelli più cupi e il tutto senza disdegnare una forte ironia (a volte vera e propria comicità da commedia grottesca), proprio perché il buon Tiziano era un ARTISTA (se vogliamo considerare il fumetto come la decima delle arti maggiori). Oggi temo che mancano gli artisti in Dylan Dog (e si che ne abbiamo avuto, anche oltre Sclavi), gente che scrive per RACCONTARE e non per il solo fine ultimo di stupire i lettori (che siano buoni o cattivi) o, peggio ancora, perché c'è un mutuo da pagare.

Sulla storia. Ho un solo aggettivo da associare all'ultima fatica della Barbato: IRRITANTE!
Ogni pagina l'ho reputata semplicemente irritante, soprattutto per i comportamenti e gli atteggiamenti dei vari personaggi (dai protagonisti alle semplice comparse). E' inutile ribadire le criticità che altri forumisti hanno già sottolineato.
Andavo avanti grazie al buon (ma non ottimo) Corrado Roi.

Sulla meteora stendo un velo pietoso... è come sparare sulla croce rossa... o se volessi proprio trovargli qualche cosa da salvare (sull'impostazione seriale, sulla coerenza, sulla qualità delle storie, sulla trama orizzontale, sulla cura dei vari albi, etc... etc...) mi rendo conto che avrei le stesse difficoltà che incontrerei nello spiegare a un bimbo che Hitler era buono e caro e solo per causa di un piccolo malinteso non è riuscito ad avere il nobel per la pace.

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 10:30 am 
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Lord Blendings ha scritto:
Quindi è un mestierante? Oltretutto con l'enfasi da venditore TV di materassi? Andiamo bene!


Non mi stupirei, dunque, se il prossimo curatore della testata fosse Giorgio Matrota. Considerando che sembrerebbe bastare "l'enfasi da venditore TV di materassi" non desterebbe alcun sussulto il reclutamento, in un futuro prossimo venturo, del Giorgione nazionale.

Sono d'accordo tra l'altro sulla tua analisi della storia. Irritante è dir poco. Lo spunto iniziale può avere qualcosa di interessante, ma per come è sviluppata la storia (e per come è sviluppato il protagonista, cinico e maschilista) il tutto scivola verso lidi inefficaci e sgradevoli.
Che poi, si fosse messa in campo per tempo la trovata del morbo, ci sarebbe stato tutto il tempo di darle un senso. Invece siamo arrivati al -3 nel nostro countdown, e dopo un ciclo di storie autoconclusive ci ritroviamo con l'ennesima idea potenzialmente vincente che annega nella propria (presunta) autoconclusività (immagino che del morbo e dei contagiati, già dal prossimo numero, non ritroveremo più nulla: la giornalista a pagina 95 parla chiaro riguardo ad una "battuta d'arresto" del suddetto morbo). Tale idea avrebbe avuto maggiore efficacia se tirata fuori dopo il secondo/terzo numero del ciclo (iniziano ad esserci i primi contagiati, poi subentra il cambio di stagioni, il tutto viene reiterato per i vari albi a seguire, sino alla fine catastrofica). Invece nulla. Si va avanti per inerzia...

Molto buona invece la prova di Corrado Roi, da sempre uno dei miei disegnatori preferiti.

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 11:48 am 
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Gli artisti sono tramontati, ahimè, con la vecchia guardia di autori dylaniati del passato. Ora è il tempo delle "giovini" rockstar del fumetto...che a volte tendono alla Trap più becera...

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 12:37 pm 
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Zak ha scritto:
Gli artisti sono tramontati, ahimè, con la vecchia guardia di autori dylaniati del passato. Ora è il tempo delle "giovini" rockstar del fumetto...che a volte tendono alla Trap più becera...


Concordo Zak: la testata avrebbe bisogno di più "artisti" e meno "rockstar" (chissene della pseudo-ridondanza mediatica che qualcuno può avere o può arrivare ad avere, a contare sono sempre "i fatti", che constano in un buon prodotto, ispirato, capace di coinvolgere. Se si diventa come Adam Darski o i Metallica, che sembrerebbero prediligere l'esposizione mediatica ad un buon prodotto [sfido io, salvo essere dei fanatici con paraocchi dei Metallica, a promuovere ciecamente i loro lavori dal '96 in poi] allora è veramente finita). Abbiamo ancora certe vecchie glorie che possono evitare l'impantanamento totale: Sclavi, ma sulla testata viene proposto a spizzichi e bocconcini (ora sembra che sia sfruttato per becere operazioni di marketing, se si capisce a cosa alludo), Chiaverotti, Ambrosini. Ma anche personaggi come Bilotta che stanno operando egregiamente (fuori dalla regolare). Ora: o chi intuisce che la propria vena ispirativa è terminata da tempo/chi si rende conto di non poter contribuire degnamente alla testata fa un passo indietro relegando "chi sa fare a fare", o il baratro spalancherà imperioso le sue fauci a fagocitare tutto. E ci ritroveremo con una testata vuota, ormai completamente snaturata, priva completamente dell'appeal che la caratterizzava una volta, preda dei trend del momento (americanizzazione?) e di assurde operazioni di marketing.
Ho sentito tra l'altro che "siamo noi che siamo invecchiati", che se DD non ci trasmette più nulla è colpa nostra.
Falso. Ancora rileggo le vecchie puntate e ogni volta mi sento come quando avevo dieci anni. Non mi andranno mai a noia.
Invece leggendo molte delle storie partorite in tempi recenti vengo spesso assalito da un senso di nausea. Chissà come mai...

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 1:30 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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Nima83 ha scritto:
Zak ha scritto:
Gli artisti sono tramontati, ahimè, con la vecchia guardia di autori dylaniati del passato. Ora è il tempo delle "giovini" rockstar del fumetto...che a volte tendono alla Trap più becera...

Ho sentito tra l'altro che "siamo noi che siamo invecchiati", che se DD non ci trasmette più nulla è colpa nostra.
Falso. Ancora rileggo le vecchie puntate e ogni volta mi sento come quando avevo dieci anni. Non mi andranno mai a noia.
Invece leggendo molte delle storie partorite in tempi recenti vengo spesso assalito da un senso di nausea. Chissà come mai...

Ma infatti è falsissimo come concetto questo, e non regge più, ne detto dagli autoroni di oggi, ne detto dai loro sbavanti fans col paraocchi su facebook e affini. A smontare questa loro assurda tesi, ci ho pensato io ben due anni fa se non ricordo male, facendo leggere alla mia compagna – del tutto digiuna del verbo DYD – due storie del passato e due storie dell'attuale nuovo corso. E non erano quattro storie a caso tra l'altro...ma bensì accomunate da un tema simile, tanto per entrare meglio nel confronto. Credo fossero I delitti della mantide vs LA mano Sbagliata, e Abyss vs Il sapore dell'acqua, tutte e quattro collegate, in un certo qual modo per tematiche e struttura. Beh, inutile dirti chi abbia trionfato nel confronto. :wink: Premettendo che io non ho cercato in nessun modo di influenzare il suo giudizio. Insomma, in soldoni, se una cosa è oggettivamente ben fatta, poche storie, rimarrà negli annali.

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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 1:32 pm 
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Nima83 ha scritto:
Zak ha scritto:
Ho sentito tra l'altro che "siamo noi che siamo invecchiati", che se DD non ci trasmette più nulla è colpa nostra.
Falso. Ancora rileggo le vecchie puntate e ogni volta mi sento come quando avevo dieci anni. Non mi andranno mai a noia.
Invece leggendo molte delle storie partorite in tempi recenti vengo spesso assalito da un senso di nausea. Chissà come mai...


Chi segue il nostro sui social potrà confermarti che il dialogo con i suoi follower è grosso modo questo (n.b. Il termine pincopalla può essere sostituito da qualsiasi parola voi desideriate) :

RR "ho inserito un pincopalla in una storia di Dylan per fare incazzare i miei detrattori. Sarà una bomba termonucleare per la testata."
Fanboy1: "Non puoi lanciare queste anticipazioni come niente fosse. Come farò adesso ad aspettare l'uscita a novembre 2021? Ma uscirà anche la versione box deluxe sticax?"
Fanboy2: "mi immagino che adesso sul forum diranno: erano meglio i primi 100 pincopalla".
Fanboy1:"Ahahah! Ehm... Senti Robe' per caso se ti capita di darci un occhio, ti avrei inviato in pvt un soggetto, senza impegno eh. Si capisce."
E via in loop.

E invece col cacchio che preferisco le vecchie storie perché mi ricordano quando ero più giuovane e spensierato. Se prendo per esempio Tex sono molto meglio le storie odierne che quelle di 15 anni fa lette 15 anni fa..


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 Oggetto del messaggio: Re: #397 - Morbo M
MessaggioInviato: mer ott 16, 2019 1:41 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Nima83 ha scritto:
Abbiamo ancora certe vecchie glorie che possono evitare l'impantanamento totale: Sclavi
Ma Sclavi chi? Mica intenderai Tiziano!?

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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