V.M. ha scritto:
Vendere in libreria un fumetto di periodicità irregolare e farlo pagare 20 euro per 64 pagine significa, ovviamente, mirare a un pubblico più ristretto, più consapevole e più esigente, interessato sia all'opera in sé sia all'oggetto/feticcio.
Un pubblico che dà a quelle 64 pagine lo stesso valore di due mesi di abbonamento a Netflix o a Spotify, lo stesso valore di tre film visti al cinema, di un libro di qualche centinaio di pagine o di un videogioco di ultima generazione in offerta.
Secondo me vuole dire semplicemente incassare il sestuplo con fatica minore.
Contando su fanatici, collezionisti, curiosi, radicalchiccosi che si fanno belli dicendo di conoscere Sclavi, e altre categorie simili. Visto che in edicola non ci si schioda, tanto vale spremere altrove.
Grande strategia, non c'è che dire... al MIT di Boston ci invidiano.
Il paragone con altre forme d'intrattenimento c'entra fino ad un certo punto, perché allora comprare
Storia di Nessuno a 2.000 lire venticinque anni fa vuol dire aver investito su un Van Gogh quando il pittore era ancora in vita, comprando un capolavoro al prezzo di mezza pizza. Ognuno spende per cosa si sente portato, e comunque i videogiochi - non pirata, Rom e cose varie - in genere costano molto di più, mentre un libro medio di narrativa non va oltre i 18 euro. Il valore lo determina il mercato. E se stà roba la comprano quattro gatti, piuttosto che chiuderla, non è improbabile che ti sparino 25 euro al secondo ciclo.
Qui parliamo di 60pagine, che finiscono in mezz'ora se tutto va bene.
A quel prezzo c'è da dire che ad Amsterdam dietro le vetrine rosse t'intrattieni anche meno, se parliamo di passatempi
ALOHA TARIFFA TUTTO (IN)COMPRESO