Mi sa che John Ghost
dovrà aggiornarsi...
Non ho avuto finora il tempo per commentare l'albo nel dettaglio - magari tra qualche giorno ce provo
- ma in linea di massima posso dire che
non mi è piaciuto granché. Molto più denso e complesso il precedente, che preferisco di gran lunga.
La Barbato non è fatta per i toni trash e grotteschi, e infatti qui canna gran parte di quello spirito, perché lo mescola col melodrammonismo interfamiliare con diverse sfasature indigeste, come le insopportabili sparate deontologiche di Dylan sul cosa fare e perché/-chi. Pensavo tornasse alla fiabe slave tipo
Baba Yaga, come atmosfera "maggica/arcana", ma le prime 30 pagine mi avevano ingannato
.
Alla fine si tratta della solita missione di Dylan che deve spezzare una specie di incantesimo/vincolo, in base a delle regole interne di stampo sovrannaturale, per uscire da una situazione in cui si è incastrato: cosa stravista per mano di Paola, già innumerevoli volte (v.
Il Settimo Girone o
Gli abbandonati). Cisterne di sangue a profusione per proteggersi... e altre menate di contorno, ma la storia in sé latita parecchio, e solo i dialoghi vivaci o la figura tamarra del miliardario (mio omofono) dallo spazio riescono a tener insieme la baracca.
Non entro nel discorso
continuity, ma
rimangiarsi quanto rappresentato nel Magazine nel giro di un pajo di settimane, con Bloch che qui invece ritorna a Wickedford, dà un'idea neanche tanto vaga di quanto sia scalcagnato il progetto in sé e di come ogni autore se ne a vada per conto proprio... o della propria storia. A proposito:
Cita:
"Il sangue della terra" non si discosta dal ciclo della meteora, altrimenti non si spiegherebbe perché il magnate russo sia scappato sul satellite e non alle Bahamas.
Perché sapeva dei poteri della moglie sul globo terrestre (v. titolo), legati ai patti "terreni", e per sicurezza meglio tagliare la corda in orbita. In teoria nessun luogo sul suolo terrestre era protetto (v. Dylan in arrampicata sul palo per scansare i demonietti figli). Questo per dire che con due aggiustamenti al volo/in corsa, una storia ideata in origine NON per la meteora possa essere riconfezionata successivamente in questi termini, giustificando la fuga del magnate per cose collegate al corpo celeste e non alla moglie, che invece è il fulcro della trama e dei suoi meccanismi/motivazioni.
[...]
Cavenago occultato da se stesso per la scelta dei colori; buoni i disegni di
Dell'Edera, ma non credo sia il genere di storia adatto al suo tratto, e dovrebbe imparare a distinguere Bloch da Jenkins per come vengono presentati.
Voto
5 1/2, ritoccato al rialzo per l'assenza di Carpenter e Rania, che sarà sempre cosa apprezzata
.
ALOHA DOESN'T CALL BACK