Cravenroad7

Ciao ragazzi!

E' da tempo che non scrivo ma ho continuato a leggere gli albi di questo fantomatico ciclo della meteora.
Purtroppo non sono soddisfatto di questa continuity che ho sempre sostenuto avrebbe funzionato poco.
Forse il lettore dylaniato è abituato ad un altro tipo di narrazione e l'impostazione di questa sequenza di storie è un ibrido tra one-shot e continuity. Quello che ne esce non è ne carne ne pesce, a maggior ragione se gli episodi che la compongono sono dei semplici filler per la devastante conclusione.
Questa voglia di stupire smaccatamente poi me li rende anche antipatici con la finalità di nascondere una pochezza di contenuti a dir poco lampante.
Tuttavia, mi chiedo se sono io ad essere cambiato.
Probabile.
Ma anche no.
Perché sarò retorico e pedante come la maggior parte della gente che vomita sui social tutte le sue frustrazioni su un fumetto da 3,50 euro ma quello che è cambiato è anche il mio Dylan.
A dirlo mi sento un deficiente ma è vero.

Raggiunta questa consapevolezza, a malincuore, lascio anch'io Dylan Dog dopo il 400.
Credo che sia la scelta più giusta.

Mi consolo con il Commissario Ricciardi e la prossima serie di Bilotta.

Hai tutta la mia comprensione... Anche io forse lascerò.

A me non sembri affatto un deficiente, ma il biotipo perfetto di lettore dylaniato.
Forse alle nuove generazioni questo DD potrà piacere, ma ho il sospetto che non siano in numero sufficiente da eguagliare noi quando, ai tempi, abbiamo iniziato.
Per fortuna c'è Ricciardi e questo Dylan può restare fra le statuine dei ricordi, nella credenza. Si guarda con malinconia, cogliendone i guizzi qua e là.

Non ti preoccupare Manda ( ), è la realtà dei fatti ad essere retorica, non certo chi si trova a commentarla dopo averla vissuta sulla propria pelle.

Il cambiamento non è necessariamente qualcosa in perdita o di negativo, anzi... come stimolo in sé potrebbe portare nuova linfa vitale ed interesse per futuri sviluppi, ma messo nei termini che ci sono stati appioppati rappresenta invece soltanto un tentativo abbastanza patetico di tener in vita una testata in difficoltà con la tecnica del "spararla più grossa" - o come dici tu, "stupire smaccatamente" - con revisionismi posticci ed arbitrari, per nascondere una povertà di risorse contenutistiche ed ingegno narrativo a dir poco mal-applicato.

Una soluzione ancora più retorica dello smarrimento di chi non si ritrova in questi termini.
Un Dylan sotto l'egida autoreferenziale (e taroccamente innovatrice, nel suo manomettere certi crismi per non cambiare la sostanza) di un branco di nerd-tardoni ultraquarantenni, succubi della sottocultura Marvel-iota o delle serie tv, che pensano di travasare qui sopra tra saghe fantacomiche per "stagioni/fasi" e nuovi personaggioni respinti dai lettori dopo un pajo di comparsate penose, tra una cloaca di citazionismi e tanti "messaggi" sociofilosofanti lanciati a nove colonne... con nessun timpano a sostegno .

Ovviamente nel mucchio potrà sempre capitare qualche storia buona per la legge dei grandi numeri primati - su una trentina pubblicate annualmente, per spremere lo spremibile... pure i bonobo lo intuiscono - ma resta l'impressione che tutti i proclami al napalm lanciati anni or sono non abbiano generato grande interesse presso le (presunte?) nuove generazioni, sfilacciando i rapporti con le precedenti, che faticano a ritrovarsi in questo Dylan urlato e baracconista, quando basterebbe soltanto ( ) impegnarsi per storie di qualità.

Tutti noi siamo cambiati con gli anni .
Ma la consapevolezza del piacere contagioso nel leggere certe storie di Sclavi e Chiaverotti non potrà togliercela mai nessun Signor Nessuno, neppure tra qualche multisecolo trasversalmente parallelo.

MA ANCHE ALOHA

Pur con una serie di difetti su cui è difficile far finta di niente, e sia chiaro che l'asticella della sospensione dell'incredulità viaggia su vette altissime..."Il primordio" mi ha divertito e abbastanza soddisfatto. Merito di una trama, oserei dire quasi "ragionata"...che se anche non chiude, almeno per me, delle sottotrame passate come diceva Recchioni, ha il merito di saper collegarsi alla continuity(non solo della meteora).
Il coinvolgimento di Dylan e Groucho nella storia, entrambi ben caratterizzati, è a mio modo di vedere indiscutibile. Contribuisce, e molto, il lavoro mirabile di Martiniello. Forse nella seconda metà c'è un po di caciara, ma è perdonabile.
La meteora deve ancora mettere le marce alte, ma a sensazione...o speranza, con "Il primordio" si è fatto qualche passo avanti.

Come mai non è ancora aperto il thread sul #394? Non è ancora uscito dalle vostre parti?

Di solito i topic vengono aperti il giorno dell'uscita ufficiale dell'albo, ma comunque se hai qualcosa di dire puoi scriverla nel frattempo in Anticipazioni.

Di norma aspetto che rkc compri la sua copia alle 5 del mattino e posti la foto sulla chat di whatsapp...ma visto che è in ferie in questi giorni siamo in ritardo
Aperto ora il topic del mensile e del maxi

la storia non sarebbe male ma la mano di recchioni rovina tutto quello che c'è di buono. geronimo sto cazzo.

Mi dispiace ma al netto dei bei disegni di Paolo Martinello di questa storia non salvo nulla.
Albo, per me, brutto, brutto, brutto : un' incrocio tra i fantasy di Serie Z degli Anni 90, Inception ( ma solo dal lato estetico ) e Lovecraft ( ma senza un millesimo della profondità di pensiero dello scrittore americano ).
E dire che ero partito con le migliori intenzioni !
Proprio una delusione.
Onestamente, poi, tutta questa continuity non la vedo.


Ma poi, l' ho trovata spiegata proprio male.


E permettetemi anche di aggiungere che il Dylan Dog delle prime pagine, cosí odioso e sprezzante, non è, semplicemente, Dylan Dog ( tranne che nelle peggiori storie della Barbato, appunto ).

Ci s' intenda : Paola Barbato è una brava sceneggiatrice e ho adorato alcune sue storie ( Lo specchio dell' anima e La terza faccia della medaglia su tutte ).
E al netto di un paio di grossi difetti La caduta degli dei delle sensazioni positive tutto sommato me le aveva date.
Ma qui proprio non ci siamo.

@Alvise

D'accordissimo, questo è il peggior albo senza idee e paraculo da quando è cominciato il ciclo... come La Caduta degli Dei è la migliore Barbato vista ultimamente.
Però... coff...coff... bisogna dare a Michele quel che è di Michele...perché La terza faccia della medaglia l'ha scritta Medda! Magari su qualche suggerimento di Paola, ma sempre e solo lui compare nel tamburino.

ALOHA IN REALTà
L'HA INVENTATO

Hai ragione, wolkoff.
Allora dico Il prezzo della morte ( curioso che quasi tutti i miei albi preferiti della Barbato siano del pre-200 ).
Cosí va bene ?

Su La caduta degli dei l' unica cosa che mi lascia perplesso è :



Che ne pensi ?

Penso che siamo un po' OT
Senza voler entrare nel dettaglio, anche perché c'è il topic apposito dell'albo in questione... sembra chiaro che quello sia lo scompenso più grave nella Caduta degli Dei. Non so se sia stato solo un problema di spazio, di cattiva economia sulla sceneggiatura, di una mancanza di trovate nell'escogitare un'uscita da un vicolo cieco narrativo, etc.

Resta il fatto che quel repentino auto-sabotaggio voltagabbana dopo cotanto lavorio suona un po' ridicolo a tutti. Ed è un peccato perché la storia meritava qualcosa di meglio per riorganizzare il patatrac finale.
Nei miei commenti descrissi quei passaggi in questo modo:



REPETITA ALOHUVANT

A me quest'albo è piaciuto. C'è storia, c'è ritmo e i dialoghi non mi sembrano così atroci come tanti hanno detto. Groucho non fa ridere, Groucho non deve far ridere, deve far pena.
Disegni spettacolari.
7.5

Non li ho letti tutti, ma posso dire che l'ho trovato veramente brutto. Martinello mi è assolutamente indigesto: credo che sia uno dei disegnatori meno dylaniati che abbiano mai lavorato sul personaggio. Sulla storia stendiamo un velo pietoso: il soggetto andava forse bene per Martin Mystère. Era da un po' che non lo dicevo, ma questo... questo non è Dylan Dog.