Cravenroad7

La coppia Bilotta/Bacilieri lascia spazio a pochi dubbi: sarà sicuramente un albo di caratura superiore

posso avere tutta la fiducia di sto mondo, ma se il suo stile non mi piace non posso farci niente...

Immancabile per me.
Per me potrebbero mandare al macero tutto e tenere solo questa collana.
Lasciando stare Bilotta che come ben sapete, secondo me, è il miglior sceneggiatore in casa Bonelli insieme ad Ambrosini, abbiamo anche Bacillieri, un connubio molto interessante e originale, soprattutto all'interno di questa magnifica saga.

Tra l'altro, Recchioni ha annunciato che questa saga sarà raccolta in volumi di pregio. Per fortuna direi.

Se Bilotta è fedele ai primi episodi della saga non vedo perché non nutrire fiducia in lui.
Ma questa fiducia rimane (quasi) a stecchetto se si cimenta nell'ennesima rivisitazione di un albo storico di Sclavi invece che far proseguire la trama del PdM. Per quanto la sua penna sia di sicura qualità , mi sono un po' rotto delle riscritture dell'Alba, Morgana, Storia di Nessuno, come se lo scopo di tutto per l'autore sia cimentarsi in una traversata nei capisaldi dylaniati e compiacersi della sua bravura, tra una psiconalisi minimalista delle sventure di Xabaras e un focus sulle alzate d'ingegno del figlio di Sybil.

Vogliamo più carne al fuoco, anche morta e in putrefazione, ma la grigliata va imbastita in un diverso giardino perché questo comincia a stare stretto sotto una cappa di fumo .

ALOHA ZOMBA QUA ZOMBA LA'

Concordo.

Da quello che si è visto e detto mi da la sensazione di storia autonoma, che non si importerà più di tanto di portare avanti la trama o alcunché, mi sta benissimo cosi, a me basta Bilotta è la saga e poi sono contento, perfino Bacilieri è secondario. Questa saga è nata in modo particolare, con già la fine, lo sappiamo, e dovrà durare ancora molti anni, quindi per me ci sta anche che proceda piano per poi ricongiungersi tra anni (?) con la prima storia, con Bilotta che per il momento da solo sfogo alla sua fantasia. Che venga portata avanti la trama orizzontale della serie regolare, piuttosto, che quella è ancora più ferma di questa avendone meno motivo.

Come detto prima, la penso diversamente: Bilotta dà l'impressione di essersi cacciato in un vicolo cieco.
Ha sparpagliato per un lustro spunti e non riesce a trovare il bandolo, coeso .

E' bello scrivere belle storie, ma ha tralasciato decine di filoni narrativi interni alla sua saga perché poi lui stesso si fa attrarre da altro. Come i capisaldi del Dylan storico da riscrivere in chiave bilottiana per dimostrare la sua (incontestabile, by Jove ) bravura. Si è creato una saga da solo, ma non riesce a portarla avanti da un pajo d'anni, perché finisce per digredire compiaciuto.
Non si tratta solo di "trama orizzontale", si tratta di avere delle responsabilità su quanto sinora creato, con un certo abuso della libertà concessa, non seconda all'autocompiacimento.

Meglio lui sicuramente di altri imbrattacarte visti sull'inedito. Ma temo si stia impantanando da solo, e se davvero volesse dimostrare/testare la sua bravura, dovrebbe farlo sull'inedito, dove non giocherebbe in casa in un luna park fatto a sua misura, ma su un terreno ostico per tutti. Ponziponzipopopon

E infatti, a parte La Macchina Umana, quando in passato si è trattato di scrivere per la regolare/albo secco, le sue storie sono state quasi anonime nella loro pallida trascurabilità.

ALOHA PIANETA DEI RIMORSI VIVENTI

Bilotta è una bomba di sceneggiatore e Valter Buio il miglior Bonellide degli ultimi anni. Sulla serie del Pianeta dei morti vero è che ultimamente si sta incartando parecchio in un continuo gioco di specchi riflessi, restando in tema di luna Park però ho la sensazione che quest'albo sarà più una storia a sé stante.
Sulla regolare sono d'accordo, ha fatto fatica ad ingranare. Assurdo comunque che lo sceneggiatore più talentuoso non scriva sulla regolare da oltre tre anni se non vado errato (immagino ci siano dei motivi che non conosco e che sia impegnato in mille altri progetti extradyd o extrafumetto).

Prima di La macchina umana Bilotta sul Dylan normale rasentava la sufficienza o poco più, anche nei fuori serie, come Il principe d'inverno o L'alleanza. Forse la sua prova che avevo preferito era Oggetti smarriti su un Maxi, ma nemmeno da 7 pieno allora e adesso l'ho quasi del tutto dimenticata. Dava un po' la sensazione di fare il compitino, discreto perché sempre in gamba, ma poco più e può darsi che se rimesso forzatamente sulla serie regolare, con magari qualche imposizione (sviluppare una certa trama, dare spazio a certi personaggi, ecc.), tornerebbe a quei livelli. E' probabilmente uno sceneggiatore che ha bisogno della massima ispirazione e libertà per dare il meglio, come in serie proprie o questo speciale, dove però anche per me gli ultimi due, buoni comunque, erano un po' sotto le aspettative e mi dà la sensazione che, creato questo particolare mondo, ormai abbia finito per sguazzarci col suo estro, andando di palo in frasca come in tante storie di Mercurio Loi, ma dove, forse per via delle prime storie, forse per la presenza forte di Dylan, sarebbe più obbligato a fornire una trama, una minima evoluzione.

Io tutti questi incartamenti non li vedo, anzi, la saga del Pianeta dei morti per me va addirittura in crescendo (il numero dell'anno scorso mi è sembrato sublime, forse il migliore dei quattro). E non sono neanche così d'accordo che l'apporto di Bilotta alla serie regolare sia stato sottotono; o meglio, magari lo è anche, ma solo se lo si paragona a questa eccezionale saga. Tutte le sue storie dylaniane (a parte una, effettivamente minore) vanno per me dall'interessante al notevole (a me piacque molto anche Il cammino della vita, per dire).

Io una storia tipo Il cammino della vita, a tamburino bendato, farei fatica a non attribuirla ad un Marzano o Di Gregorio di routine. Il principe d'inverno poteva scriverla benissimo Enna con un occhio solo da sonnambulo sotto Xanax, e non avrei notato la differenza
Parliamo comunque di roba un po' datata: probabile che il Bilotta di oggidì saprebbe fare molto meglio, ma sospetto che al di fuori del mirabolante luna park self-made da Speciale, avrebbe diverse difficoltà entro i paletti dell'inedito o dell'Old Boy.

Detto questo, e riallacciandomi a quanto detto da Jones ed Alek... non si mette in discussione l'abilità e l'estro di Bilotta su altre testate come V.Buio e Mercurio. Perlomeno qui si parla solo di DD. E nel caso degli ultimi 2 Speciali il Sig. Bilotta ha perso la bussola della propria saga per dedicarsi ad altro, nella fattispecie le riscritture griffate di Morgana e Storia di Nessuno, con L'Alba sullo sfondo, cose con cui solo autori talentuosi di alta caratura possono confrontarsi senza svarioni patetici. Ok, benfatto: scritte con cura, "evolute", accattivanti, profonde... ma il discorso della saga s'è progressivamente perso. Ed è quello che rendeva avvincenti i precedenti volumi, tenendo conto (come aggravante sulla "presa/attesa") che ne esce solo uno all'anno. Ed è quello che dovrebbe rendere coeso il progetto, la dimensione parallela in sé.

A me questa tendenza, se protratta ulteriormente, sembra una mezza presa per i fondelli nei confronti del lettore.
Prima ti piace spararle grosse su tracce narrative intrecciate - creando suspense e senso d'intrigo avvincente - tipo "l'ecatombe in Germania", con "Jenkins eroe caduto", prima "la strage di Chelsea", passando per "il complotto di Wickedford"....e POI tralasci tutto questo per dedicarti ad altro, preso dalla smanie dell'estro e della libertà creativa, dal voler impersonare lo Sclavi redivivOmortOx di turno, senza minimamente ri-accennare a queste tracce - ormai sepolte, temo, e nel caso farlocche come sviluppi abortiti subito dopo il concepimento

Insomma, tutto ciò somiglia ad una scarsa responsabilizzazione verso ciò che lui stesso ha creato.
Magari prossimamente mi smentirà, ed ogni tassello accennato avrà un equivalente narrativo - quando la mia nipotina andrà al militare, forse, di questi ritmi - ma a me pare più che il Sig.Bilotta soffra un po' di amnesie e segua le cicale del proprio ingegno d'auteur mentre calpesta il formicajo da lui stesso imbastito.

PER CUI LA QUALE
DI ALOHA CI CALE CI CALE CI CALE
(DELLA TUA AMICA
INVECE NON CI CALE MICA
...SPECIE SE E' POCO FICA)

Non seguo il pianeta dei morti ma ho stima di Bilotta, e vorrei vederlo molto più sulla serie ammiraglia. un peccato non poter avere – comunque la si pensi – uno scrittore di discreto talento come lui su di una regolare che sta agonizzando. Di certo sarebbe una o più spanne sopra gente come simeoni o la baraldi (brrrr) e anche sopra un anestetizzata – ormai – Barbato.
p.s. del cammino della vita ho un buon ricordo cmq.

sono d'accordo con SisselMarston, visto che si tratta di una saga che ha già una fine, preferisco che la trama non proceda troppo rapidamente, altrimenti poi ci si ricongiungerebbe al finale in poco tempo, che significherebbe chiudere la saga.

Eppure sono stato chiaro nei dettagli .
Non è che deve ricongiungersi con l'esito finale - che tutti sappiamo.
Dovrebbe rimetter in moto gli eventi e sviluppare le ALTRE decine di tracce che lui stesso ha sparpagliato nei precedenti volumi.
Altrimenti sono state tutte delle prese per le terga di un futuro smemorato di comodo, che preferisce divagare per sbizzarrirsi su altro, declinando quanto detto/creato in precedenza.

COME FINISCE?
AH, CON ALOHA

Sicuramente la prima storia (che poi è il finale) era stata concepita come storia unica ed è diventata una serie in un secondo momento. Per cui ci può stare che nel navigare a vista e nel sviluppare la trama mano a mano si sia creata un po' di confusione e si sia perso qualcosa per strada. Dev'essere stato sicuramente più difficile rispetto a quelle saghe in cui la storia è già completa dall'inizio. Spero nell'abilità di Bilotta di recuperare tutti i fili della trama, tutti i discorsi lasciati in sospeso e di saperli unire in un'amalgama convincente.