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#395 - Del tempo e di altre illusioni
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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: dom ago 18, 2019 10:00 pm 
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Nima83 ha scritto:
Comunque, scherzi a parte, ritornando sulla questione, quanto esposto in tutta una serie di teorie non è da prendere sotto gamba.


L'illusione di definire "cosa" sia il tempo...è una cosa vecchia come l'uomo, che ringiovanisce epoca per epoca: questo senza dubbio deve averlo colto Ambrosini. Tutto il resto è tempo perso che lascia il tempo che trova.
Senza voler sciorinare ulteriori disquisizioni tra metafisica, patafisica, metascienza, altrametàfumetto, filosofia ed antropologia quantistica - per quanto l'Uomo Quantico di NN non sarà d'accordo... :roll:

Cita:
per Aristotele, il “tempo” era solo un modo di misurare come si muovono le cose. Se non c’è nulla che si muove, non c’è tempo." Il che è possibile, immaginando non un tempo come entità ma come un concetto relegato ad ogni singola parte della materia. Per inciso: il tempo si misura come tempo di un uomo (nascita e morte), di un pianeta, una stella... Dunque l'inizio e la fine di ogni cosa e non, come sottolineato in precedenza, un'entità invisibile che attraversa ogni cosa. Per dire: se l'universo fosse vuoto, stando a certe teorie, il concetto di tempo non avrebbe senso,


Muah, bisogna relativizzare i concetti, altrimenti si finisce nei tempi morti degli assoluti fini a sé.
Aristotele ci aveva (da tempo) visto lungo ma con un occhio solo: il tempo, per come concepito dagli uomini - e quindi concetto fallabile per antonomasia e soggettivo in base ai mezzi di misurazione/percezione - è essenzialmente un parametro di misurazione, appunto. Ma non tanto della materia. Bensì della trasformazione, di ciò che da A passa a A1, creando una "differenza", non necessariamente per un unico tragitto lineare ed irreversibile, perché ogni ente in sé si pone in modo relativo come le alterazioni che lo caratterizzano.
E pertanto il tempo non coinvolge solo la materia, ma anche l'energia, il pensiero, il movimento, l'entropia, etc. Quindi bazzica pure nel vuoto, senza spazio, docet Newton, e anche senza qualcuno che lo percepisca/misuri mentre muta attraverso la materia o altro.

Semmai il problema è definire il paradosso di cosa ci fosse "prima" del tempo. Cioè se è possibile concepire un qualcosa di statico a livello cosmico o fisico che precedesse una "necessità" indotta di mutamento/movimento atta a creare "differenza". Ma forse su questo è meglio chiedere un contributo dal Vaticano... :roll:

AVANZA TEMPO PER UN ALOHA?
Immagine

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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: lun ago 19, 2019 9:50 am 
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wolkoff ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Comunque, scherzi a parte, ritornando sulla questione, quanto esposto in tutta una serie di teorie non è da prendere sotto gamba.


L'illusione di definire "cosa" sia il tempo...è una cosa vecchia come l'uomo, che ringiovanisce epoca per epoca: questo senza dubbio deve averlo colto Ambrosini. Tutto il resto è tempo perso che lascia il tempo che trova.
Senza voler sciorinare ulteriori disquisizioni tra metafisica, patafisica, metascienza, altrametàfumetto, filosofia ed antropologia quantistica - per quanto l'Uomo Quantico di NN non sarà d'accordo... :roll:

Cita:
per Aristotele, il “tempo” era solo un modo di misurare come si muovono le cose. Se non c’è nulla che si muove, non c’è tempo." Il che è possibile, immaginando non un tempo come entità ma come un concetto relegato ad ogni singola parte della materia. Per inciso: il tempo si misura come tempo di un uomo (nascita e morte), di un pianeta, una stella... Dunque l'inizio e la fine di ogni cosa e non, come sottolineato in precedenza, un'entità invisibile che attraversa ogni cosa. Per dire: se l'universo fosse vuoto, stando a certe teorie, il concetto di tempo non avrebbe senso,


Muah, bisogna relativizzare i concetti, altrimenti si finisce nei tempi morti degli assoluti fini a sé.
Aristotele ci aveva (da tempo) visto lungo ma con un occhio solo: il tempo, per come concepito dagli uomini - e quindi concetto fallabile per antonomasia e soggettivo in base ai mezzi di misurazione/percezione - è essenzialmente un parametro di misurazione, appunto. Ma non tanto della materia. Bensì della trasformazione, di ciò che da A passa a A1, creando una "differenza", non necessariamente per un unico tragitto lineare ed irreversibile, perché ogni ente in sé si pone in modo relativo come le alterazioni che lo caratterizzano.
E pertanto il tempo non coinvolge solo la materia, ma anche l'energia, il pensiero, il movimento, l'entropia, etc. Quindi bazzica pure nel vuoto, senza spazio, docet Newton, e anche senza qualcuno che lo percepisca/misuri mentre muta attraverso la materia o altro.

Semmai il problema è definire il paradosso di cosa ci fosse "prima" del tempo. Cioè se è possibile concepire un qualcosa di statico a livello cosmico o fisico che precedesse una "necessità" indotta di mutamento/movimento atta a creare "differenza". Ma forse su questo è meglio chiedere un contributo dal Vaticano... :roll:




eh, beh Wolk... Lungi da me considerare vere certe teorie (il concetto del "vero" al massimo può risiedere nel ding an sich o nel noumeno, che già di per se sono solo vacue espressioni filosofiche) anche se al contempo non posso neanche considerarle false. Diciamo che alcune volte mi astengo dal dare giudizio su campi... diciamo "speculativi" (non sarebbe neanche troppo sbagliato asserire che l'uomo per sua stessa natura è limitato dai propri sensi, quindi l'inconoscibile è destinato a rimanere tale. Ergo più che tentare di definire l'inconoscibile ci si può perdere in qualche - interessante - cogitazione/dissertazione). Comunque: più o meno possiamo dire che mi sono limitato a riportare (al massimo parafrasare) concetti ormai risaputi e sbandierati in tutte le salse. Che si pongono tra l'altro come un modo non nuovo ma ex-novo di vedere "il tempo" (inutile pure aggiungerlo, tanto lo sapevamo entrambi). Vero è che citare solo la materia - nel mio precedente post - è risultato abbastanza limitante: tra gli "elementi" da te citati mi preme almeno inserire il movimento [in questo caso in scala cosmica], componente imprescindibile e costante nell'espansione dell'Universo. Questo può avvalorare l'argomentazione di "tempo come entità" (anche se qualcuno potrebbe ribattere che l'universo abbia un suo tempo intrinseco piuttosto che il tempo sia un principio costituente dell'universo. Oppure: il tempo dell' Universo e il tempo nell' Universo coincidono?).
((Anche il "pensiero" meriterebbe due parole: questo possibilmente dovrebbe essere legato a doppio filo con le creature immanenti [senzienti] a meno che non si voglia dare retta a Berkeley ["le idee dell'uomo, secondo Berkeley, vengono impresse nell'uomo da uno spirito infinito, cioè Dio" cit.].)). Ma dato il susseguirsi di teorie e contro-teorie preferisco stipare tutto nel cassetto delle ipotesi (alcune sorrette da buone basi matematiche, fisiche etc). La scienza non è materia perfetta ma perfettibile, e penso che solo mettendo in campo tesi e antitesi (da una parte il tempo come entità fondamentale [spaziotempo di Minkowsky; singolarità, wormholes, buchi neri/bianchi.... tutte teorie che implicano l'effettività del tempo] e dall'altra il tempo "inesistente") si possa arrivare ad avere un quadro vagamente esaustivo :)

Riguardo a cosa c'era prima del tempo... eh, bisogna fare affidamento alle teorie (poco esaurienti) messe in campo dalla scienza. In alcuni casi il tempo è nato con lo spazio, in altre il tempo è infinito (c'è una sorta di balletto tra ipotesi come "Big Bang", "Big Splat", "Big Bounce"...). Per qualcuno semplicemente il tempo non esiste :wink:


In breve mi rifaccio a quello che diceva tizio, ossia "so di non sapere" :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: lun ago 19, 2019 4:31 pm 
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niente di che. belli i disegni a mezzatinte, gli altri troppo tirati, in alcune vignette il viso di dylan e orribilmente deformato, roba che un curatore dovrebbe far correggere.

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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: sab ago 24, 2019 10:30 am 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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"Del tempo e di altre illusioni" è un ottimo lavoro di Carlo Ambrosini.

Bentornato milanese! Storia filosofica, che contrappone l'Uroboro di matrice antica alla visione postcristiana o "occidentale" del tempo lineare. Una Morte preoccupata di avere il grande potere che ha. E un Dylan Dog perso nel tempo e nello spazio.
Spoiler!
Le morti di Bloch, della vecchia fiamma e dello scultore
(un omaggio ad Arturo Martini?)
Spoiler!
Non devono avere una spiegazione: ognuno avrà il tempo per farsi una sua idea


Domanda: Ma il film "Stromboli" esiste davvero? Penso di no, ed è comunque una bella interpretazione di un mito classico e del Dio Efesto o Vulcano che dir si voglia.

Ottima la copertina. Ambrosini paga qualcosa sulle tavole, il suo tratto si è fatto più sporco. Resta un grande albo horror, dato che il massacro lungo la Somma vale più di certi sbudellamenti da B-movie.

Per una volta, anche la figura di John Ghost risulta divertente, con la battuta sugli svizzeri che apre bene le danze.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: sab ago 24, 2019 2:46 pm 
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Iscritto il: sab gen 31, 2015 12:29 pm
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Il film non penso esista, l'ho cercato e non l'ho trovato. Il fatto è che l'ha pensato talmente bene che sembra perfettamente plausibile (a differenza, per dire, dei classici slasher su cui ha indagato Dylan in passato)

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Ormai sono sicuro che Dio esiste. Ora si tratta solo di trovarlo e riempirlo di botte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: lun ago 26, 2019 4:44 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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anche a me la prima cosa che è venuta in mente era di verificare se il film esiste veramente... direi di no, quindi a maggior ragione bravo Ambrosini :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: mar ago 27, 2019 1:03 pm 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
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Con Ambrosini alla "regia", le aspettative erano molto, molto alte. Il desiderio quasi di voler dare una svolta profonda e importante a questo ciclo della meteora. Ora, non voglio dirmi deluso perchè oggettivamente non lo sono. Ma non sono cosi appagato come speravo, ecco...
L'albo in questione rappresenta comunque una virata rispetto allo scorrere degli eventi (???mmm)di questa continuity (???mmm), quasi a voler sancire una pausa per approfondire la questione, o le questioni da un punto di vista filosofico. E Ambrosini come sappiamo, non è nuovo a situazioni del genere. Stavolta magari gli manca l'equilibrio di altri precedenti, e sebbene la gestione della storia, del film, delle caratterizzazioni dei personaggi siano riuscite...all'albo manca sempre quel centesimo per fare l'euro, non so come altro dirlo.
Ci si avvia verso la parte finale. Qualcosa, spero, dovrà pur succedere...


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: gio ago 29, 2019 11:37 am 
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Albo che non sa di niente, mamma mia come hanno ridotto Dylan.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: gio ago 29, 2019 2:42 pm 
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Iscritto il: dom giu 02, 2019 10:39 am
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Furiadicheb ha scritto:
Albo che non sa di niente, mamma mia come hanno ridotto Dylan.


'Nsomma. Non sarà il migliore di Ambrosini ma non manca di spunti (alcuni dei quali dibattuti in questa sede).
Piuttosto il peggio è da ricercare (prima e) altrove :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: lun set 02, 2019 9:24 pm 
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Iscritto il: gio nov 07, 2013 10:29 pm
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Albo che mi ha dato forti emozioni.
Non c' è niente da fare : quel che scrive Ambrosini di solito mi affascina profondamente.
Gli do un 8 per via dei disegni.
Mi dispiace tanto ma il tratto dell' Ambrosini degli ultimi anni è troppo grezzo e sporco ; perlomeno per i miei gusti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: mer gen 22, 2020 4:56 pm 
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Iscritto il: mer ago 09, 2017 4:35 pm
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Un Ambrosini un po' meno ispirato del solito ma comunque capace di porsi al vertice delle uscite di questa strana saga in compagnia della "Caduta degli dei". Si gioca molto dalle parti del "Lungo addio" e manca la componente horror soprannaturale della coppia di albi con Arlecchino, però il livello, lo stile, le tematiche sono sempre elevatissime. Finale un po' frettoloso e irrisolto ma coerente. Purtroppo consueta irritazione per le parti con John Ghost, personaggio davvero nato male e proseguito peggio, che ad ogni sua apparizione dona solamente un'aura di farlocco e appiccicaticcio al resto delle vicende. Dovrebbe esserne il deus ex machina ma si rivela ahimè sempre alieno ed estraneo - se questo è voluto per sottolinearne il legame contaminante con gli Antichi sarebbe da 10, ma dubito vi sia una tale finezza nel suo tratteggio -. Ora tocca all'albo di Recchioni e non celo le mie paure, visto che dal 388 a qui il livello è rimasto comunque accettabile, con 2-3 guizzi di genialità.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: mer feb 19, 2020 1:45 pm 
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Iscritto il: mer feb 12, 2020 4:44 pm
Messaggi: 41
non ha avuto nessun seguito, il bimbo che fine ha fatto?


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: sab mag 09, 2020 10:35 pm 
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Iscritto il: ven ago 11, 2017 12:02 pm
Messaggi: 37
Copertina incredibile. Strepitosa.


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 Oggetto del messaggio: Re: #395 - Del tempo e di altre illusioni
MessaggioInviato: mar mag 26, 2020 7:11 pm 
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Iscritto il: mer mag 13, 2020 12:29 pm
Messaggi: 126
"Il tempo è un bambino che gioca, spostando qua e là i pezzi del gioco", come recita il frammento di Eraclito posto in esergo a un racconto di Cortázar ("Dopocena", in Fine del gioco), e che si adatta abbastanza bene anche all'ultima fatica ambrosiniana.

Il mio parere rispecchia, a spanne, quello della maggioranza: tira aria di riciclo creativo, in queste pagine (la Prima Guerra Mondiale, la vecchia & il bambino -vedi "Una nuova vita", dove però c'era molta più inquietudine; e poi, come già notato, il riferimento a "Il lungo addio"), un po' come lo Sclavi seconda fase (dal decennale in poi, più o meno), piacevole rimescolatore di idee e concetti già serviti in passato, ancora gustosi ma meno saporiti di un tempo.

E tira anche, forse inevitabilmente, aria di Napoleone, con la figura dello scultore e soprattutto con la trovata del film muto (forse le tavole più belle e magiche), che trova una chiave piuttosto raffinata per tematizzare gli aspetti metanarrativi che rappresentano uno dei cardini del Ciclo -nello stesso senso credo vada inteso il prologo, molto teatrale, in cui John Ghost si rivolge direttamente al lettore.

Al netto di questo, però, c'è effettivamente molta (squisita, perlopiù) maniera, e poca sostanza, stavolta. Quanto ai disegni, ho l'impressione che il suo tratto sia diventato un po' più scabro, o forse sbrigativo, ma non credo che la cosa (se pure è vera) mi abbia infastidito più di tanto -e di certo molto meno di quell'8 sulla maglietta del bambino (richiamo a sua volta forse un po' troppo semplice e scoperto all'infinito) che a un certo punto diventa 80...

Non so se sia esattamente uno spoiler, e non so quanto senso abbia affrontare da un punto di vista razionale una narrazione mitologica, ma la strategia di Efesto mi risulta nondimeno oscura.

Spoiler!
Dunque: l'ira di Efesto si placherà solo quando al re nascerà un erede sano, e l'erede sano non nascerà finché Keinos è in vita, dunque il bambino va sacrificato. Efesto propone alla regina Simene uno scambio di persona -ma a quel punto a essere sacrificato sarebbe il re, ossia proprio colui che quell'erede dovrebbe generarlo... viene da pensare che il dio abbia voluto ingannare la regina, che pure gli era devota, e che obnubilata dalla devozione materna non è riuscita a scorgere l'inganno nella promessa di Efesto -anche se poi la sua "soluzione" fa pensare che se ne sia pentito, o addirittura che egli stesso non avesse considerato quella contraddizione.

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MessaggioInviato: gio mag 28, 2020 7:24 pm 
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Stavros ha scritto:
la strategia di Efesto mi risulta nondimeno oscura.

Spoiler!
Dunque: l'ira di Efesto si placherà solo quando al re nascerà un erede sano, e l'erede sano non nascerà finché Keinos è in vita, dunque il bambino va sacrificato. Efesto propone alla regina Simene uno scambio di persona -ma a quel punto a essere sacrificato sarebbe il re, ossia proprio colui che quell'erede dovrebbe generarlo... viene da pensare che il dio abbia voluto ingannare la regina, che pure gli era devota, e che obnubilata dalla devozione materna non è riuscita a scorgere l'inganno nella promessa di Efesto -anche se poi la sua "soluzione" fa pensare che se ne sia pentito, o addirittura che egli stesso non avesse considerato quella contraddizione.



La volontà (o i capricci?) degli dei olimpici è spesso imperscrutabile, figurati con Ambrosini dietro la cinepresa in bianco e nero d'epoca.

Comunque persino Efesto presenta una parvenza di (teo)logica artigianale, da quel buon fabbro che è.
In pratica a lui preme il sacrificio, come a tutti gli dei che si crogiolano nel fumo delle vittime offerte loro.
Ma il sacrificio si può anche traslare, come valore. Nel senso che SE non viene offerto l'autistico Keinos in suo onore, si prenderà l'intera isola in sacrificio, per inversione dei fattori, che cadrà in sciagura tra terremoti, lapilli, e carestie. Un sacrificio in cui ci rimette la pelle il teoria (e pratica) Tomonte e tutto il suo (mortale) regno-vittima. Che forse potrebbero essere un impulso per una rinascita futura... o un passo verso la cristallizzazione del tempo, come di fatto avverrà.

Il sogno non è tanto un inganno, quanto un'auto-suggestione di cui è preda la devota Simene, o meglio un messaggio profeticamente cifrato da cogliere attraverso la voce-guida della sacerdotessa invasata: per preservare Keinos (fuori da ogni tempo) bisogna rinunciare al maritino ed il tempo del suo regno. Lei preferisce "idealmente" immaginare di sacrificarlo ancora da bimbo attraverso una sostituzione - come se fosse possibile raggirare gli dei in questo modo :lol: - anche se questo creerebbe un paradosso temporale sul modo di concepire Keinos senza un padre (corna a parte :P :* :P ).

Soltanto fuori da ogni tempo Keinos infatti si potrà salvare, perché per quanto Efesto non voglia deludere le sue groupies più devote, al sorgere di un "normale" sole la sua condanna sarebbe stata già sancita se proprio il dio-fabbro non avesse congegnato per il marmocchio un'esistenza fuori dalle ombre di qualsiasi meridiana.

SEMBRA ALOHA MA NON E'

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