Nima83 ha scritto:
unisco ai punti da te giustamente citati anche il fatto di non voler rispolverare situazioni (stuzzicando la sensibilità di esili frange bigotte, che c'erano allora e ci sono tutt'ora) considerabili controproducenti per una testata (DD naturalmente), che... non vuole calamitare a se nuove grane.
Senza dubbio non si vuole cercare di stuzzicare queste frange bigotte per buona pace reciproca. E' una strategia implicita in tutte le serie targate SBE. Ma ti assicuro che ormai, sul tema (auto)censura, la pressione è meno intensa che ai tempi di
Caccia alla Streghe, quando davvero agli occhi di tutti i non-lettori di fumetti un albo di DD poteva venir individuato come promotore di violenza e degenerazione, mentre magari i manga erano tutti porno e fatti al computer.
Sono passati oltre 25 anni e le generazioni si alternano
.
Il problema, come anche JMZ ha ravvisato, è il modo in cui vengono confezionate le storie. La fifa di scrivere contenuti complessi, "scorretti", ambigui, spiazzanti, non lineari, non rassicuranti. Le direttive attuali sono note: a pagina 98 il lettore più che soddisfatto deve sentirsi sollevato perché va tutto bbbbene, si capiva ogni passaggio, chi era A chi B, chi erano i buoni chi i cattivi, non rimangono dubbi, il cerchio è chiuso, e questo come capite è agli antipodi del genere horror, che deve lasciare oltre che trasmettere inquietudine, possibilmente irrisolta.
Non bastano sangue e tette, che in questo periodo di certo non mancano
.
Perché con la torma di autori nerdosi nella stanza dei bottoni, una profusione di sesso ed efferatezze si trasforma soltanto in una parodia di genere, tanto per cambiare citazionista e finto-senzazionalista. Perché alla fine le scenette ultrasplatter di Axl in
Che regni il caos! fanno paura quanto quelle di
Grattachecca & Fichetto. Con la differenza che ci si diverte molto meno
ALOHA