Zak ha scritto:
Una volta su Instagram parlai con Nicola Mari – tra i miei contatti – e parlammo velocemente proprio di un ritorno auspicato ad atmosfere alla Avati per dire...ecco, invece di perseguire – come sta accadendo da un po di anni – con questo stile alla serie tv de noantri, linguaggio, battute, ritmi, etc etc, bisognerebbe guardare a un vetusto gotico come gli esempi da te citati. Per esempio, sarebbe bello – invece che scimmiottare seriacce tv alla stranger things, costantine o american horror story, che non ci appartengono – pescare da atmosfere, anch'esse televisive, come il sublime Voci Notturne, sceneggiato Rai firmato dal maestro Avati. Ma credo che senza un ritorno in pianta stabile di certi stagionati autori, queste cose ce le sogniamo.
Siamo in totale sintonia Zak (e tra l'altro, parlarne con i disegnatori o con gli autori è cosa positiva). La nostra penisola, già di suo, ha un patrimonio horror invidiabile (i capolavori di Bava, Fulci, Argento, Freda, il già citato Avati, ma anche le parentesi di Bava figlio e Stivaletti) e dunque si potrebbe attingere da questo piuttosto che andare a rispolverare autori esteri già citati (che comunque possono rientrare nel range: ci sono pellicole che non mancheranno mai di ispirare chiunque voglia capire cosa sia il "cinema dell'orrore"). Fatto sta che all'horror, quello vero, bisognerebbe tornare. Io di
Horror su DD ne vedo sempre meno (salvo alcune parentesi che rappresentano l'eccezione, mentre una volta era la storia "non horror" ad essere eccezione. Dylan Dog che insegue un finto terrorista con una bomba in valigetta, Dylan Dog che insegue un serial killer con un dardo gigante, Dylan Dog perso tra metapipponi, Dylan Dog alle prese con i figli degli X Men; o ancora: albi giostrati sul rapporto DD/Carpenter [Nessuno è innocente, in cui l'horror è una chimera]; albi in cui l'unico elemento horror è un bambino/bambina fantasma, in cui si è alle prese con uno "sbirro trascendente" [La Fiamma] non sono le tipiche storie che molti noi dinosauri vorrebbero leggere: è vero che i tempi sono cambiati, ma dubito che le nuove generazioni siano allergiche al "vecchio horror", quello capace di scuotere).
E' auspicabile un ritorno al passato: non esente dalle nuove tecnologie (pc, telefonini etc, perchè sono specchio dei tempi che corrono) ma capace di solcare ancora una volta territori gotici o inquietanti come una volta. Con o senza le nuove tecnologie basterebbe trascinare DD in città fantasma, castelli sperduti, case maledette; lo si potrebbe infilare in storie trasudanti classicissimo horror (ributtiamoci dentro anche gli zombi, và). Così almeno si potrebbe tornare al gusto di una volta, non perso ma solo accantonato.
E' vero, servono "vecchi autori"... ma se i nuovi iniziassero a fare una cura ricostituente a base di vecchio horror belle sorprese potremmo averle anche da loro