Cravenroad7

Piaciuto molto anche a me Le Ali di Allegra. Quanto mi è mancato Napo in questi anni!

Capitolo secondo: La signora Robinson.
Dopo la sorpresa iniziale che mi ha lasciato un po' perplesso, cioè l'ho trovato un altro gran bell'albo, più lento del precedente, ma altrettanto valido, con ottimi inserti onirici e mnemonici. Prosegue la tormentata (love)storia di Allegra. Bello il personaggio dell'anziana signora Leclerc.
Voto alto alla storia in attesa della conclusione e valutazione alta altresì a Bacilieri, che in questa serie ha anche fatto di meglio, ma è sempre un piacere immergersi nei suoi disegni.

Non so, questo secondo tempo (di tre) non mi ha entusiasmato molto.
La storia è scritta bene, per carità, ma manca qualcosa.
Non ci ho visto la surrealtà filosofata tipica del Napo-Mondo - Lucrezia & co soffrono di costante mutismo in pratica - non ci ho letto gli scambi secchi/ad effetto del numero precedente, non ci ho trovato una sottostoria a sé stante, come quella del mozzatore di dita misogino sempre nell'albo scorso, con tanto di padre defenestrato e mancato prete a fargli da contraltare.
Per esempio, parlando di quello che si dispone qui, si potevano approfondire un po' di più le ambiguità dei ricercatori Maurice e Susanne, nei loro esperimenti farmachimici - Ambro era tornato su qualcosa di simile nell'ultimo convincente CF autunnale per Dylan Dog.

Tutto è funzionale soltanto alle nefandezze della trans brasileira Signora Robinson (alias ) al servizio della macrotrama cardinalesca. Un po' pochino per lo spazio concesso.
E pertanto la parte investigativa prende troppo il sopravvento sugli eventi o sul senso (traslato?) di questi nell'animo dei protagonisti, mentre Napoleone fa troppe domande in giro finendo di straforo per ficcanasare come spalla della polizia anche quando la cosa stona. E pure la melo-infatuazione sofferta di Allegra per il genio maledetto comincia sulle lunghe a stufare, perdendo contatto col profilo "estetizzante" dell'affair che invece permeava il numero scorso .

Senza dubbio la parte migliore è rappresentata dalla "favola" sul transatlantico MarieFleur, seguita dalla figura della vecchia sognatrice-non-ancora-alzhaimbecille e dalle spacconate cialtrone di Suarez. Detto questo, i meccanismi ad incastro sono molto ben oleati, la lettura è piacevole in linea di massima, e viene una gran voglia di capire come vada a finire - specialmente per gli effetti allucinogeni del Bactril - anche se l'aspetto autoconclusivo era una delle cose che preferivo del singolo Napoleone originale... e infatti gli albi con imbucati Allegra, il Cardinale, e gli eventi in Etiopia, sono quelli a cui ero meno legato dai tempi della serie storica.

Non mi è piaciuta granché la copertina vagamente ombrosa, mentre Bacilieri è sempre un gran bel vedere per quanto sotto la sua media: non sperimenta trovate particolari ed è meno rifinito del solito, tirando un po' la carretta al risparmio. Notevole l'orda di scolopendre in sogno, lo squallore bruciante del conflitto in Africa, come l'incontro tra cicogne e leviatani di dimensioni Titanic-he.
Come sempre Lucrezia con lui se ne va in giro smutandata, ma sono cose per cui una ninfetta non dovrebbe fare una grinza... di lingerie

ALOHA SOTTO LA GHIRLANDA, NIENTE

Da completo estraneo di Napoleone ho amato questa seconda storia, mentre la prima l'avevo apprezzata con meno entusiasmo. La scena muta in Africa è un pezzo di maestria, e anche l'incubo delle scolopendre. La nave-mondo mi ha ricordato Inferni.
Non abbiamo prove che la signora Robinson sia un trans (sappiamo solo che è rifatta) ma vedo che anche wolkoff ha avuto la stessa mia impressione.
Per non sapere niente, io mi sono fatto un'idea malsana:

Nonnonnò, la cosa è chiarissima, anche se non è detta in modo didascalico.
Ad un certo punto (p.6.v), il chirurgo indica col ditino il cranio e dice espressamente "Ora deve diventare una vera donna, qui". Perché si dovrebbe rivolgere in questo modo ad una nata con la sorca? Cos'è, prima dell'operazione era tanto racchia e deforme da sentirsi un essere inqualificato sessualmente, a livello di concezione del sé/identità...e altre cose che frullano per la testa alle ragazzine insicure in vena di tagliarsi le vene? Oppure scarseggiava in femminilità e si atteggiava da caminiosta per non esser licenziata, fingendo di esser un uomo prima dell'intervento riparatore?
Non mi sembrano cosa tanto papabili, cardinali a parte .

ALOHA

Quel Edizione "Estesa" in basso sul poster sta proprio a "pennello" con questa conversazione.

In un discorso sul fascino, una frase del genere ha senso. Nel senso che lui l'ha fatta bella, ora è lei che deve abitare questo corpo. Un trans è già donna dentro, ha bisogno del corpo per diventarlo del tutto; per cui la frase può avere due sensi: 1) era una donna insicura della sua femminilità, e ora ha un mezzo in più, 2) (vedi lo spoiler sopra).

...ma preferisce averci un uomo .
A parte le battutacce, che adesso possiamo fare distesamente vista l'assenza di Dogares dal forum... non mi sembra che Ambrosini voglia indagare tanto sull'alterità del gender e delle sue sfumature più intime, né qui, né nel prossimo albo.

Credo che la lettura più semplice di quella frase riguardi il cambiare atteggiamento (divenuto donna), come impostazione del modo di fare/farsi vedere... e non per nulla nella vignetta successiva il/la cliente Robinson dice di esser stato sempre a suo agio in senso dinamico nei camuffaggi di sé.

ALOHA A QUANDO UN INTERVENTO PER GROUCHO?

Anche la risposta del chirurgo alla domanda posta dalla Robinson ( "farebbe l'amore con me") è piuttosto indicativa.

Gran bel finale. Questa mini trilogia mi è piaciuta molto a parte Quanto mi mancherà Napo adesso.
I disegni di Camagni (che solitamente adoro) mi sono piaciuti meno che in altre occasioni. Napoleone sembrava davvero invecchiato male nei primi piani.

Letto il primo capitolo di questa trilogia che segna il ritorno del nostro Napoleone.
Molto soddisfatto, ottima lettura che senza nostalgia e con pochi giri riprende la storia e la vita di Napoleone e Allegra e degli altri protagonisti, umani e no.
Semplice la storia poliziesca ma affascinante e tocca senza essere pesante un tema importante.
Bello il finale che prepara al secondo numero e al ritorno del...

SPOILER O SCIUPONE

...Cardinale.

Fine SPOILER

Siamo come avete scritto molto lontani dalla qualità che si può trovare su Dylan o su altre testate in questo periodo... Magico Vento escluso forse.
Speriamo che sia solo il primo di altri ritorno del nostro eroe italo-svizzero.

Finalmente un finale per una serie che ho amato molto... precedente conclusione a parte. Non tutto funziona (Allegra inconcludente, i tre spiritelli troppo periferici) ma il confronto con lo sciamano e le ultime pagine mi sono piaciute un sacco.

Via anche il secondo... soffre un po' di lasciare troppo in sospeso, non risolve niente e rimanda tutto al finale... ma ci può stare, anche se dall'editoriale mi aspettavo altro. Colpa mia.

Qui si punta su altre carte, il mondo onirico non vede protagonisti Caliendo&co. ma i sogni di Napoleone e i deliri della vecchia signora, puntando meno sull'aspetto filosofico.
Mi aspettavo una reazione dura di Napoleone ai guai di Allegra...ma c'è ancora un albo...aspetto.

Da brividi la scena in Africa, sia come disegni che come sceneggiatura!!
Bacilieri lo preferisco quando non segue la gabbia classica... qui mi pare l'abbia seguita più del solito...ma è sempre uno spettacolo! Oltre la scena in Africa, l'incubo di N. e i deliri marinareschi sono da ricordare e rivedere più volte!

Sono soddisfatto...e domani si chiude con il terzo e ahimè ultimo capitolo.

Molto bello anche il terzo albo. Chissà se tornerà ancora in futuro, ma per i lettori affezionati già questo è stato un gran bel ritrovarsi.
Ammetto che anch'io preferisco gli albi autoconclusivi, ma è stato comunque interessante seguire una storia che si sviluppa in più numeri. Da un punto di vista della trama quello che soffre maggiormente è il secondo, il primo e l'ultimo sono più serrati. Si vede quanto all'autore premesse sviluppare la storia di Allegra, anche se dà la sensazione di rubare un po' di spazio alla vicenda, ma voleva mostrare la crescita di un personaggio, il mutare dei suoi rapporti col protagonista.



In Napoleone non ritrovo solo una narrazione affascinante, ma anche della poesia, sarà forse il personaggio e il suo mondo, che ritrovo meno o mancante nelle storie (quasi tutte buone o ottime) con Dylan o Jan Dix.

Lettura finita. Bello anche il terzo e ultimo numero.
Funziona molto bene la parte poliziesca e anche il resto non scherza...avrei preferito una conclusione diversa nei rapporti Napoleone/Allegra ma va bene così...chissà che non ci sia spazio in futuro.

In conclusione questo ritorno di N. ci ha regalato una bella storia per niente basata sulla nostalgia del passato o su ammiccamenti ai vecchi lettori.

Unica pecca secondo me la scelta di inserire il tutto nella collana delle "storie", mah... avranno avuto le loro ragioni.