Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm Messaggi: 4173 Località: Macondo
I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Soggetto: Maurizio de Giovanni Sceneggiatura: Claudio Falco, Paolo Terracciano Disegni: Fabiana Fiengo Copertina: Daniele Bigliardo Colori: Chiara Imparato, Marco Matrone
Non accenna a diminuire il clamore per l'indagine che ha portato all'arresto di quattro poliziotti del Commissariato di Pizzofalcone. Toccherà al commissario Luigi Palma mettere in piedi una nuova squadra in grado di riportare giustizia nel centro storico di Napoli. Per costruirla, gli saranno affidati alcuni agenti che devono giocarsi la loro ultima occasione per restare in polizia. Li chiameranno i Bastardi di Pizzofalcone!
Insomma, eh... Non è che mi abbia convinto più di tanto. Un po' già me l'aspettavo, visto che già i romanzi di questa serie mi garbano un pezzo meno dei Ricciardi. E l'indice di gradimento si riverbera nella trasposizione a fumetti (segno, comunque, che si tratta di trasposizioni fedeli dei romanzi). Un commissariato di periferia, protagonisti moderni e impulsivi, un omicidio da risolvere, un'indagine. Fin qui ci siamo. Manca il sottotesto: io non ho provato la minima empatica per questi protagonisti, quando invece in Ricciardi ti appassioni e affezioni al commissario. Manca anche, a mio avviso, un "significato" dietro a questa storia, una sorta di morale, di insegnamento, di monito, di qualsiasi cosa che vada oltre all'indagine. Nulla di gravissimo, siamo nel campo delle preferenze personali. Sono rimasto anche stranito dai disegni. Okay, innovazione per il fumetto Bonelli. Ma cavalcare l'onda di Blacksad non basta, se i protagonisti li rendi animaleschi, purtroppo devi cambiare radicalmente stile, non puoi rimanere fermo sul tratto pulito di casa Bonelli colorato piattamente. Serve uno stile come quello in copertina (Bigliardo, ti amo!)! Sennò sembra di leggere Topolino, con Basettoni che dice le parolacce immusonito e Minni che fa vedere le tette con sguardo languido. Ah, altra cosa. Dov'è finito lo sperimentalismo della disposizione delle vignette visto in Ricciardi? Credevo che continuassero, a maggior ragione che qui siamo anche in un contesto contemporaneo.
Si salva poco, ahimè.
_________________ Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.
La scelta dei protagonisti come animali antropomorfi è dovuta principalmente al rapporto con la serie tv, venendo questa prima del fumetto (come viceversa sarà per Ricciardi, ma il protagonista lì mi pare abbastanza somigliante per look a quello bonelliano) per non generare confusione nei lettori che potrebbero ormai aver identificato i personaggi con i volti degli attori che li interpretano. Questa scelta non mi fa né caldo né freddo, se, come penso, non dovessi acquistarlo sarà solo per il mio scarso interesse verso la materia originale di De Giovanni; ho provato a leggere un romanzo e ho provato a vederlo in tv, ma mi ha lasciato totalmente indifferente.