Cravenroad7

Forse dimentichi un pajo di cosette, a livello di sceneggiatura, che potrà anche non piacere... ma ha un(a specie di) senso implicito:

#1 prima di arrivare alla palazzina di Lucy, Dylan vede un'altra facciata venire giù di brutto (col vigile del fuoco che crepa p.30) e poi per poco il globo rotolante non "schiaccia" la bambina, per quanto sia una presenze intangibile... ma lui non lo sa. Quindi un po' intimorito o quantomeno spiazzato dalla situazione lo è, dato che si ritrova sempre Lucy a rimorchio e deve andarci coi piedi di piombo, senza vocazioni avventate ad catsum.

#2 subito dopo arriva davanti allo stabile in questione ma gli tocca prima interagire con Josh e sua nonna.... e qui scatta l'aspetto della retorica paternalista. Insomma, deve fare la parte di colui che dissuade il ragazzotto dall'entrare irresponsabilmente tra la macerie, di un palazzo non propriamente agibile, per quanto in piedi nello scheletro principale. Che fare, predicare bene e razzolare male? No: qui Dylan si attiene a non strafare ed aspetta di parlare coi VERI soccorritori in senso tecnico prima di capire come operare. E Josh gli andrà a ruota (pp.47) come volontario motivato il giorno dopo, appena possibile, nella prima spedizione con elmetti & tutto il resto.

Che poi questo gap duri una ventina di pagine da reportage chiacchierone per Emergency o Famiglia Cristiana è un altro discorso .

ALOHA BUONA NOVELLA

Infatti è soprattutto il tempo perso che rende il comportamento assurdo, e poi anche come già detto, quando si auto-giustifica che non può fare nulla finchè ci sono scosse. E comunque è un errore, perchè come vediamo ci sarebbe arrivato con facilità irrisoria la prima volta. Ma non ci dà nemmeno un' occhiata e se ne va ! E la bambina non è un impedimento, anzi dovrebbe ricordargli il fatto che c'è una mamma da salvare. Certo era rischioso, e poteva anche decidere alla fine di lasciar perdere, ma è il rinunciare a priori, quasi con leggerezza, che non concepisco, vista la situazione di estrema urgenza.

Con il ragazzo doveva prevalere il ragionamento che doveva cercare una persona rimasta lì, che mi pare molto più urgente e importante che non semplicemente andare a prendere delle medicine che si possono comunque ricomprare.

Comunque a parte questi discorsi, albo che faccio fatica a rileggere e riguardare per poterlo commentare, cosa che mi capita sempre più spesso, e se non era per il finale non c'era proprio nulla da salvare.

Non mi sembra che alla fine Dylan perda molto tempo, se vogliamo scandire una cronologia precisa.
Nel post di sopra mi sbagliavo quando dicevo "il giorno dopo". In realtà avviene tutto nella stessa giornata, prima delle notte in camporella e degli sciacalli.

La sceneggiatura pesa, non scorre, s'ingolfa, farragina, e a tratti irrita... ma da quando Dylan mette piede nel quartiere disastrato (p.27) a quando scende nel palazzo (p.47) non passa poi molto tempo. A pagina 33 dopo aver parlato con nonna e nipote dice "ok corro" per capire come entrare in sicurezza nel palazzo. Non mi sembra così passivo o rinunciatario. Attende strumenti ed istruzioni migliori, invece di fare minchiate avventate da eterno adolescente. Solo che si perde in una mare di chiacchiere con la soccorritrice ed il fratello; per questo la cosa sa di tergiversamento inconcludente (anche per inserire gli sketch forzosi con Groucho, la tenda etc.), ma a dirla tutta passa poco tempo tra l'arrivo ed il primo sopralluogo fallimentare nello scantinato, che accumulerà ulteriori macerie (p.54) per le scosse emotive di Lucy.

Comunque, come già detto prima, mi sembra che questo accanirsi contro Dylan presunto inadempiente flemmatico mi sembra eccessivo, perché gran parte del problema deriva da come sono scanditi dialoghi ed interazioni (a livello di percezione) e non tanto dall'atteggiamento del Nostro, che non è sconsiderato come dite. Senza contare che tutta la faccenda della bambina vista solo da lui è gestita in modo abbastanza pasticciato se non inverosimile secondo i dialoghi in compresenza di altri personaggi.

Ma di questo forse ne parlerò più avanti... anche se la storia come il mese scorso non merita molta attenzione.

ALOHA ça va sans dire

Se la revisione dialoghi la facesse sempre Walecs tornerei di corsa a comprare Dyd!

Ammetto che, in prima lettura, non so ancora come votarlo. Oscilla tra Cagata immonda e Piccolo Capolavoro, nel mio personale Dylandometro.
Comunque, a proposito della trombata gratuita, la troviamo in circa il 97% delle storie dylaniate. Soltanto che



In sostanza non mi è dispiaciuto, abbiamo letto di peggio. In generale Baraldi non mi ha mai convinto del tutto, ma questa volta per me è sopra la media. Il personaggio di Lucy è scritto bene, avrei cestinato l'idea del Groucho formato Bigodini&Soap ma vabbeh, la rappresentazione della tragedia umana durante e post-terremoto mi è sembrata convincente e compie lo scopo di farti voltare pagina (nel senso di continuare la lettura). I dialoghi danno l'impressione di volersi dirigere prima o poi verso una montagna di retorica ma fortunatamente non si arriva mai in cima.
A proposito della sceneggiatura: invece di dubitare a tutti i costi del racconto della bimba, specialmente dopo il sogno premonitore quinto SENZA e mezzo, non bastava accendere un attimo il televisore, la radio o internet?
Alla fine non è chiaro il ruolo della Meteora. Infatti:



Vabbè, ora come ora sono indeciso se votare mediocre, accettabile o buono. Deciderò in seconda lettura. Forse.

La situazione che segue il sisma e del perché è del tutto inesatto dire che Dylan perde tempo, è già stata illustrata egregiamente da Wolkoff, che espone come ci siano dei tempi e delle procedure da rispettare per non mettere se stessi o gli altri in pericolo. La scena in cui Dylan parla con Josh e che Wolkoff ha portato come esempio è già di per sé esemplificativa. In questo frangente, Dylan non può insegnare bene e razzolare male. Oltre a ciò, ha la responsabilità di una giovane vita che ha già perso il padre e forse la madre, sto parlando ovviamente di Lucy. Dylan pensa a sistemare la bambina prima di tutto, lo fa nelle vicinanze di dove si trova la madre. Il procurare un tetto, seppur si tratti di una tenda, a Lucy, le fornisce in minuscola parte un miraggio di casa, nonché della sicurezza che le è stata defraudata. Passa poco tempo e arriva il vigile del fuoco, chiamato da Dylan, poi tutti entrano nel palazzo, ognuno con la propria missione da portare a termine. Per concludere, non bisogna scordare che molte delle vittime del terremoto dell’Emilia, tra cui Don Ivan, la figura che ne divenne emblema, furono sorprese proprio dalle scosse di assestamento. Egli perse la vita rientrando in chiesa per recuperare un’immagine sacra dalle macerie. Per quanto riguarda le questioni stilistiche de gustibus non est disputandum, ma su tempi e modi Baraldi non ha sbagliato un colpo. Cosa che, invero, non mi meraviglia visto che ha vissuto l’esperienza a livello personale.

Invero non sono d' accordo su nulla

Il mio pensiero già l' ho espresso, ma più che altro è una questione di priorità, qui c'è una persona presumibilmente ferita (o morta non si sa) da andare a prendere e Dylan lo sa che sta lì, ma non fa nemmeno un gesto per verificare com'è la situazione, è questo che stona da morire. E in ogni caso, una volta che te ne sei andato qualsiasi perdita di tempo è imperdonabile, siano minuti o ore.
Altro che miraggio di casa e sicurezza defraudata

A parte il fatto di
SPOILER
voler attendere i vigili del fuoco per entrare nella casa o la fine delle scosse di assestamento, o il caschetto o quant'altro, ciò che stride è che siamo in una situazione in divenire e ogni minuto può portare novità.
In questo frangente si resta in attesa, ci si ripara tutti assieme, si decide il da farsi, ci si consola a vicenda. Non è che uno parte, si rende irreperibile o magari reperibile nudo in un castello di plastica. Cioè, si chiama senso di opportunità. Se in quella situazione lì, in cui sei anche "responsabile" di una bambina, ti apparti, un po' coglione lo sei, diciamolo.

WARNING : CONTIENE SOLO SPOILER IN PRATICA !


Un girotondo di pietismo abbastanza retorico con baby-fantasmino allegato, che non farà cascare il mondo, ma le braccia (e qualcos'altro) a terra. Non è il genere di storia nelle mie corde, e fatica molto ad inserirsi sia in ottica-meteora che dylaniata.
Altrove qualcuno è riuscito a commuovere perché aveva uno stile e una storia in mente (v. Johnny Freak, riposi in pace, anche come icona), ma quando lo fai come finalità strumentale tutto il resto è pretesto narrativo o ricattuculo morale sulla sensibilità comune che difficilmente non abboccherà .

Salvo solo le prime 20 ed ultime 10 pagine, perché introducono un personaggio simpa come Lucy e permettono di separarci da lei con cognizione di causa, senza buttarla nel consolatorio aggravato. Per il resto la storia si affossa da sola sulle macerie di dialoghi di circostanza o in cerca di pathos (non ispirato), che danno l'impressione - a molti, vedi sopra - di un Dylan fannullone ed inconcludente mentre in realtà passa poco tempo tra un avvenimento e l'altro, ed è invece la zavorrante sceneggiatura ad incartarsi da sola per una quarantina di pagine (non)buone di farraginoso riempimento, a fronte di zero eventi significativi .

Personaggi secondari subito dimenticati; Groucho invasivo ed effeminato dopo un po' stufa; citazioni dotte in evidenza, meno dotte tra le righe ad oltranza; inverosimile tutto il presupposto di Dylan che parla con/di uno spirito senza che nessuno nel campo di sfollati se ne accorga o lo faccia rinsavire; troppo melommanone il diario finale di Dylan in vena di stracciare lacrime; per gradire solito refuso tipografico a margine a cui non si può porre rimedio last minute

Non vedo, come detto prima, nulla di male nell'intermezzo erotico-fiabesco nella notte prima della risoluzione - ed i rimproveri contro Dylan mi sembrano un po' bacchettoneschi, considerando come personaggio non abbia mai brillato per saggezza e senso di responsabilità - e si può dare un punticino a favore delle due homeless che un tantum di inquietudine lo trasmettono, anche se il merito è in gran parte del disegnatore.
Non ci sono svarioni o incongruenze particolari, ed è più strutturata/matura di altra storie della Baraldi, ma io continuo a preferire SU DYLAN baracconate anche più sgangherose come il teen-horror rivisitato in La sopravvissuta a questa roba qua stile docuficiton Rai1diNoi o inserto Famigliola Cristiana. Per questo, e anche per rispetto ai voti precedentemente dati alla Baraldi stessa o alla Barbato nel trash grottesco de Il sangue della terra, a livello di sondaggio non posso andare oltre l'insufficienza .

E un po' mi dispiace, perché in fondo con qualche accorgimento, tipo tagliare 60 pagine e riconfezionarla per una breve su CF, poteva anche avere uno sbocco più dignitoso... ma diluita in questo modo ha un che di autistico nell'organizzazione di inutili scenette e dialoghi banalizzanti, mentre la rinuncia al brivido costa molto in termini di efficacia, non redenta dalla rivelazione finale già stravista anche nella puntata più ovvia di Medium o telefilm simili, per non parlare di decine di altre storie made-in-Dylan .


Last but not least Brindisi a bande di pixel diagonali proprio non lo posso vedere .
C'è modo e modo di applicare dei retini. Io consiglierei di lasciarlo fare ai giapponesi sui manga, se questo deve essere il risultato. Una soluzione che non solo mortifica il tratto unico di Brindisi in qualcosa di metallico e superfluo, ma che soffoca anche i dettagli del suo pennino così particolareggiato e limpido. Capisco che dopo trent'anni di carriera si vogliano provare nuove vie, ma questo mi sembra un vicolo cieco che conduce al retrobottega di un impiastricciatore. Se proprio doveva provarsi in questo ambito, c'era come esempio il suo collega salernitano De Angelis su NN che qualcosa ne sa di retini sovrapposti ad uno stile simile, per quanto la fantascienza c'entri poco con l'atmosfera di questo albo.

Molto belli i primi piani per l'espressività umana che trasmettono, ma questo è scontato con un maestro come lui. Sospetto che per Lucy si sia ispirato alla figlia del principe William come per Arya a p. 37.iii a Kristen Stewart.

[...]
Qualche dettaglio sparso
[...]

Qualcuno parlava della simbologia del drago qualche post fa.

La cosa qui non è molto chiara ma pare abbia duplice valenza. Nel senso che per quanto riguarda la meteora, la serpe volante è associabile a delle allegorie bibliche legate da sempre al Maligno e anche alle bestie che annunciano l'Apocalisse di San Giovanni. Quindi niente di nuovo, anche nei termini para-religiosi a cui allude l'avvento del corpo celeste, forse come repulisti generale di volontà divina a cui neanche gli Antichi (ed i Primordi) possono opporsi - v. numero precedente.

In seguito con il drago si rappresenta lo shock oscuro causato dalle paure più profonde di Lucy, il simbolo del male che la sta tormentando e che non riesce a capire come fronteggiare mentre la tiene in trappola. Il terrore che le caschi il mondo attorno, concentrato nella figura della madre tra la vita e la morte, si identifica in questo mostro simbolico che l'inconscio della bimba non riesce per ora a controllare (Vs. cavalcata finale, nella luce), con scosse di tormento e rabbia ripetute .
Resta ambiguo se la prima scossa di terremoto sia naturale o meno, perché vediamo traballare i detersivi e mancare la luce nel sottoscale PRIMA che Lucy scorga la madre accasciata, ma in fondo ci può stare che anche i dettagli materiali del racconto siano deformati dalle percezioni emotive della bambina.

Cosa c'entra la meteora in tutto questo Poco a dire il vero, a parte l'intro e i soliti isterismi televisivi, oltre alla consueta dimostrazione delle barbarie in caso di emergenza umana (v. sciacalli). Forse come unico appiglio trasversale mi viene in mente proprio la Barbato, con gli enfant-prodige di Esercizio Numero 6 i cui poteri sovrannaturali vengono galvanizzati dall'appropinquarsi delle meteora, come il trauma dello spirito di Lucy che non trova pace e fa tremare la terra (ed i cuori?) di brutto dall'antro della sua bestia oscuramente interiore, fin quando non raggiungerà una forma di consapevolezza liberatoria e rasserenante .


La presunta "saga" del corpo celeste volante comunque stenta a decollare verso elevati orizzonti, e se queste sono le derivazioni orbitanti... se ne poteva fare tranquillamente a meno, visto che molti autori faticano a darle seguito. Ma forse J.Ghost si sta solo preparando ad altre battaglie .


SE ALOHA CASCA IN GUERRA
TUTTI DI CULO A TERRA

Su questo non sono molto d'accordo. Penso che la scelta di restare in zona, in tenda, sia dovuta più al desiderio della piccola di restare vicino alla mamma il più possibile. Altrimenti, se avesse solo voluto fornirle un tetto o un miraggio di casa, sarebbe stato più efficace ospitarla a casa Dog.

A proposito di miraggi, ma le pantofole di Dylan camminavano da sole?

Assolutamente, lo davo per scontato ma in effetti questa parte del mio commento può risultare ombrosa. Nel ringraziarti, aggiungo questo dettaglio al mio precedente intervento per completezza.

Sono senza parole, toccante ed emozionante.
La drammaticità della situazione unità alla caparbietà di Dylan mi hanno fatto sciogliere. Metterci poi come coprotagonista la dolcezza di una bambina è stato il centro perfetto. Era tanto che non leggevo qualcosa di cosi forte.

Sono senza parole, retorico e banale.
La comicità della situazione unita al paraculismo di Dylan mi hanno fatto bestemmiare. Metterci poi come coprotagonista il fracassamento di palle di una bambina è stato il colpo di grazia. Era tanto che non leggevo qualcosa di cosi brutto.

È in forte continuity come lo scorso numero?
Quali sono, tuttora, gli albi necessari alla continuity?
Danke