Sul sondaggio per ora non mi esprimo, ma questo discorso dell'anacronismo è un po' fuorviante
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Dylan è da sempre contemporaneo a sé ed al periodo di pubblicazione. Mi spiego meglio: il personaggio (ed il suo setting) vive in un (falso)continuo temporale che sposta il "suo" presente a seconda di quello corrente. Quando si trovava sulla cresta dell'onda negli anni '90s era un trentenne degli anni 90s. Nelle storie recenti è sempre un trentenne, ma che tuttavia vive sulla pelle il secondo decennio del terzo millennio. Questo vale anche per i Maxi OB dove circolano nelle storie tranquillamente smartphone, apps, wiki e altre gingillerie che vent'anni fa erano pura para-topia.
L'unica differenza, o meglio "diffrazione", sui piani temporali - Bilotta a parte - è data dalla serie regolare, ambientata in un particolare presente in cui alcuni accadimenti porteranno a degli sviluppi senza ritorno. A un certo punto Recchioni ha un imposto un bivio/biforcazione - forse per un suo pallino rivoluziocratico, forse perché pensava di tenere più gente attaccata alla poltrona nella suspense da continuity, forse perché ci odia, etc. - pensionando Bloch, imponendoci il trio Carpy-Rania-Irma, gettando dei sospetti su Groucho, e costruendo una saga apocalittica attorno personaggio di John Ghost.
Nel frattempo sull'Old Boy si ignorano le cause/conseguenze di questa saga, e Dylan continua a vivere nel suo presente parallelo, in una forma cristallizzata senza evoluzioni... che forse potrà ricordare per certi versi l'impostazione delle storie originarie, ma di fatto si ritrova comunque a far i conti con la nostra contemporaneità, come ambientazione, magari in modo meno socio-smaccato dei teatrini o dei pipponi antisalviniani sull'inedito
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Non credo che questo sia un'eco della moda vintage che vede il ritorno di atmosfere anni '80s in vari generi di intrattenimento. A parte la musica ed il design, una cosa che accomuna la tendenza a scegliere certe ambientazioni - specie per gialli o storie drammatiche - è il vantaggio di poter sceneggiare senza dover tener conto che nel momento X il personaggio Y aveva un cellulare con sé, quindi poteva esser contattato o contattare altri. Come l'accesso e la distribuzione delle informazioni era molto diversa senza internet alla portata di tutti, come avviene adesso in uno smartpalmo di mano in pochi secondi.
Se ci pensate fino a 20 anni fa vivevamo tutti in queste condizioni (di beata ignoranza), e molti meccanismi interni alle storie potevano giustificarsi in un senso che adesso sembrerebbe fuori luogo. Se Rome e Giulietta avessero avuto uno smartphone che funzionava, di certo quel benedetto messaggio del frate arrivava per tempo, e adesso staremmo a parlare della loro 20a generazione di progenie
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Per questo mi sembra molto difficile pensare ad un Dylan ambientato 30 anni fa, perché molti storcerebbero il naso davanti a tonnellate di "perché non...?" riferito alle consuetudini del nostro tempo attuale, che comunque è in sommovimento già di suo. Lo ripeto, il Maxi è solo un ricettacolo di storie concepito per chi non sceneggia tenendo conto delle termonucleari (
) svolte imposte dal Rrobe. Conservativo ma non necessariamente anacronistico. Un Dylan d'epoca semmai si è visto nel CF gotico, ma quello è più un omaggio libresco ad un'epoca (ed i film derivati).
ALOHALLAGES