Cravenroad7

La trama gialla per quello c'è, con tanto di Julia e Leo che indagano. Niente di imperdibile però, ho preferito di un mezzo voto I tre segugi, nel complesso, non solo per la trama.

È scritto in modo sontuoso, ma il tema è molto, molto estremizzato. Sembra che calcare la mano sulle espressioni piú bieche della massa, sia diventata una specie di moda trasversale, che attraversa tutti i personaggi. Ci sta fino a un certo punto, nel senso che, in ogni epoca storica vi sono state espressioni brutali e controverse, dall'alba dell'umanità. Sembra che solo ora vi sia questo nefasto egoismo sociale. Nella storia Calza ha enfatizzato ogni episodio, fino a renderlo vagamente stucchevole. Il sogno poi, è asfissiante, mi rifiuto di pensare che siamo giunti o arriveremo a questo livelli. In ogni caso, al netto del sogno, dell'enfasi e degli AHAHAHAHHA l'albo è scritto con maestria e disegnato anche meglio.

Vorrei rettificare perché, in effetti, l'intuizione con la quale si arriva a scoprire il colpevole, non sta né in cielo né in terra
Il passaggio: duplice omicidio con fucile di precisione----> maschio sui 35 anni, solitario ecc ecc non è nuovo (e non per questo meno fastidioso). Preferirei piuttosto non avere la scena del "profilo", che averla così assurda. L'aver trovato il tizio soltanto con quella minima, generica intuizione, è un jolly pescato su un miliardo. Probabilmente tutta la parte delle elezioni per la secessione, i "comizi", ha rubato troppe pagine all'indagine vera e propria, facendo saltare dei passaggi.

E pure

Letto: finale in effetti forzato, come alcune delle scene "politiche" che lo precedono. La trama gialla deve fare a meno della detection in entrambe le sottotrame su cui il racconto è imbastito: nel caso del "cecchino" ovviamente le indagini svolte da Webb e Julia possono esserci rivelate solo ex-post (e in una singola tavola... niente deduzioni a catena stile Ellery Queen, ma vabbè...) per non rovinare il colpo di scena su come (e con l'aiuto di chi) il cecchino viene fermato. Nel secondo caso, dove la detection semplicemente non c'è, credo che per Berardi fosse importante far passare il messaggio che l'uomo qualunque che si fa avanti con la sua testimonianza può fare la differenza... certo è un peccato che non si sia potuto imbastire un giallo quantomeno decente intorno a questa idea.

In generale le doti "medianiche" dell'indagatrice Julia mi piacciono poco, ma immagino che l'interesse del Berardi narratore sia su altre questioni al momento. La chiave politica è certamente forzata, ma devo dire che alcune citazioni letterarie e scientifiche mi sono piaciute parecchio, e mi sono piaciute di più dei riferimenti al caos fatti nella storia di DD attualmente in edicola: insomma, entrambe semplici(otte), ma Berardi sembra un narratore più maturo (eh, ma và) e un soggettista più interessato all'intreccio (pur ricordando che a Recchioni le storie troppo contorte nun piacciono e che Berardi ha una trentina di pagine in più per sviluppare le sue storie).

Si è vero, con tanto di giustificazione



Devo dire che la prima parte mi era piaciuta parecchio, poi questa accelerata con le deduzioni non proprio plausibili.
Diciamo bene, ma non benissimo.

Letto Legami di sangue, uscito in anticipo. Voto 6,5

Può seguire qualche SPOILER:

La storia gialla è interessante, ma qualche calo di ritmo e un movente del delitto che poco o nulla mi convince mi fanno abbassare la valutazione complessiva di mezzo voto.
Bello che non sempre ci sia il lieto fine, qualche riflessione affascinante, un incubo juliesco noioso, brevissime ma ugualmente fastidiose: a) lite con Webb, b) comparsata di Emily.

Già, avrei preferito invertire i ruoli ed avere la LeGuin come tuttofare a casa di Julia, mentre si definiva poetessa e romanziera al di sopra del termine fantascienza.

Bell'albo, davvero un bell'albo. Ci voleva. Mi stupisco solo che Julia affermi di non conoscere Ursula LeGuin, che so essere un'autrice piuttosto nota negli USA. A proposito di LeGuin, se qualcuno non la conoscesse e volesse provare a leggere qualcosa di suo gli consiglio di iniziare dal racconto "The Ones Who Walk Away from Omelas", che è lungo una manciata di pagine, si trova online in due clic ed è un capolavoro che non si dimentica.

Un po' contorto. Diciamo che, alla fine, scoprire quindici comBlotti contemporanei, fa storcere un tantino il naso. Non è un brutto albo, anzi, solo leggermente implausbile. Quello che non capisco inoltre, è doverci sempre infilare Baxter in un'indagine parallela, fuori dai binari procedurali e ridurre Alan e Ben a due cagnacci che abbaiano alla luna.

Letta l'anteprima juliesca. Tenendo conto della sua stringatezza, non c'è niente che m'incuriosisca, nemmeno un po'.
O forse sono un po' deluso che non si fa cenno a Myrna.

Letto L'inquilina del sesto piano. Ero in dubbio sull'acquisto, ma solo sfogliandolo in edicola mi aveva convinto. Per i miei gusti un albo eccellente. Senza fronzoli né riempitivi, si entra da subito nell'indagine e questa, unita ovviamente alla ricostruzione di pezzetti del passato della vittima, occupa tutta la storia. Julia e Webb indagano, interrogano, seguono piste. Unica piccola sbavatura la scena fluviale, m'è sembrata un po' esagerata nel contesto della storia.

Ho trovato in un mercatino il numero 1 di Julia a 50 centesimi e l'ho comprato.
È bellissimo.

Non ho intenzione di seguire pure Julia con continuità, ma vi chiedo, brevemente, una linea netta di albi 'indispensabili'.
I primi 10, i primi 20, i primi 50?
Da qualche parte ho letto 'quelli con Myrna'. Che dovrebbero essere una decina.

Dopo il primo consigliati, anzi d'obbligo il secondo e il terzo, visto che sono collegati e sono bellissimi.
Per il resto qui ci sono altri lettori più ferrati, come Bertuccia e Rimatt, che possono consigliarti meglio.
Io ho letto le prime due annate poi sempre più raramente con qualche eccezione e da qualche anno decisamente di più. Devo dire che ho un ricordo migliore di alcuni dei primi albi rispetto a certi di anni seguenti presi quasi a caso e totalmente dimenticati.
Mi limito a consigliare quelli con Myrna e alcuni dei primi di cui ho un buon ricordo come: Jerry è sparito, Se le montagne muoiono, L'eterno riposo, Cyrano, L'ombra del tempo.

Faccio fatica a suggerirti un elenco. Ti direi di recuperare i numeri con Myrna (che sì, sono tra i migliori) e poi, semplicemente, di procedere seguendo l'ordine cronologico, fino a quando ti andrà di farlo. Julia non è una serie che vive di exploit (con la possibile eccezione degli albi con Myrna), ma di una qualità ripetuta e mantenuta nel tempo. Non a caso gli autori sono sempre gli stessi: e sì, ovviamente a volte sono più ispirati e a volte meno, ma l'impronta è sempre la stessa, ed è sempre molto riconoscibile.