Adesso che ci faccio caso... non avevo scritto nulla su questa storia !
Effetti collaterali di un Ottobre denso di lavoro. Rimedio
en passant:
SPOILER *** SPOILERCominciamo dalla cose buone: ottimi i disegni di
Tanzillo, per quanto discontinui a volte. Esagera con l'effetto cartolina da Paris, ma tutto sommato si può capire (v. splendidi interni ed esterni della Gare de Lyon). Molto bene anche le prima morte sulla passerella, per il dress code e le urla. Meno i flashback opachi che penalizzano un tratto di questo tipo. Evitare di usare la controfigura di
Audrey Tautou ogni tre per due non avrebbe fatto male
.
Passando alla storia... sinceramente mi stava piacendo fino a pagina 72 più o meno, poi l'abisso. Anzi l'
abyme , e senza "
mise en"
Nella prima parte qualche dialogo un po' farlocco - tipo gli scambi al pronto soccorso che suppurano nel riempitivo, come i bisticci al cinema - ma tutto sommato la vicenda si dipana con garbo, e anche se siamo all'ennesimo oggetto maledetto, la cosa sembrava prometter bene con lo strano trio Dylan-Sophie-Gauche impegnato in una missione di recupero pseudo-storica, qualche fantasma all'orizzonte (fosco), rapine al Louvre d'atmosfera, etc. Non ho trovato così fuori posto il rapimento né il balzo felino di Dylan sull'auto in corsa: non c'è bisogno di esser uno stunt veterano dei Marines per salire sul cofano di un'auto che procede a velocità contenuta perché la tipa mentre guida sta chattando sullo smart.
Purtroppo da una certa parte in poi vengono fuori tutte le magagnesche debolezze dell'albo.
Insopportabile il lungo spiegone in retrospettiva, così melenso e chiagnone, di Sophie sul padre. Le fanciulle
à la Flaubert sono estinte da un pezzo. Come abbastanza deludente l'epifania di Sua Maestà nel finale che imbocca la soluzione e si dissolve in (melensa, anche lei) comodità: brividi zero, sbadigli fino alla prossima presa della Bastiglia
.
Non mi sono piaciuti gli elementi in prospettiva continuityesca: capisco la strizzatina d'occhio alla Queen Albionica (tentacolare) venuta dallo spazio, ma l'idea di vedermi ri-appioppato
Varelli in seguito - che qui manco ha avuto l'occasione di profferire una battuta, per un appeal rasente allo zero - mi eccita quanto sapere che tornerà
l'alchimista di Simeoni, nantro villain semi-insulso di cui si poteva fare tranquillamente a meno fino alla prossima meteora che uscirà dallo sfintere di Yog Sothoth.
Infine mi sfugge la logica di un pajo di cose. La prima di natura medica: ma se una ha la testa un po' confusa, nei pronto soccorsi francesi la mandano subito a fare una TAC (p.21)? E se la punge un'ape gli fanno una risonanza magnetica o la mandano direttamente in sala parto?
L'altra di natura editoriale/tipografica: ma se uno si trova in Francia, per quanto possa essere poliglotta, è normale leggersi i tedeschissimi '
Dolori del giovane Werther' con copertina in italiano (p.43), e poi scoprire che si tratta dall'interno di un testo in inglese (p.45) che non c'entra una mazza con Goethe?
COMME CI, COMME çA, VOILOHA