Cravenroad7

Ottima disanima di Wolkoff.



Come non quotare.

Quella di Enna è una bella storia, ma personalmente questa le toglie il primato, pur senza eccessivo distacco.

Sono decimali (o forse anche meno) di voto alla fine, se vogliamo metterla in quantità numerica.
Se vogliamo metterla sul piano del "genere", io preferisco leggermente la storia di Enna perché è più capace di conformarsi al modus dylaniato, cosa per nulla scontata né semplice di questi tempi. Non che questa di Ambrosini vada vista in ottica soltanto napoleonica, ma le manca un "quid", pur essendo molto interessante e controversa, cose che dovrebbero capitare più spesso qui sopra... e su questo il Conte è una garanzia, trascorsi a parte.

Enna però, pur avendo meno ambizioni metacosmiche, è riuscito a darmi qualche brivido in più (le prime sequenze sono magistrali, con la voce fuori campo), ha escogitato un meccanismo di clausura molto caro a noi dylaniati (v. Dama in Nero o Il Giorno del Licantropo) ed è scaduto soltanto sul finale... ma la perfezione non appartiene a questo mondo, e attendiamo ancora qualche profeta che ci smentisca. Amen .

Tornando a questo albo,sezione SPOILER



In realtà, come lei stessa dice, Cloe ha già visto il cane in passato, non è la prima volta che le succede di incrociarlo, ma solo nell'ultimo loop prende contatto diretto con lui/la sua coscienza, cominciando dal pet-ting, diciamo

L'angelo ovviamente è una figura enigmatica. Ma nella simbologia cristiana in genere funge solo, in quanto emanazione, da intermediario del divino (v. funzione messaggero) o da braccio armato (v. San Giorgio e Michele con tanto di spadoni fiammeggianti). Di solito non interferiscono più di tanto con la volontà umana, né sono veri e propri esecutori di quella divina. Anche qui il ruolo dell'Angelo barbone è abbastanza sfumato, dovrebbe custodire il cane-stellato ma se lo lascia sfuggire, sia lì sul ponte, che quando poi comincia a gironzolare con Dylan...
Di certo come Angelo ha una funzione arcana di supervisore/tutela o alfiere, ma non interviene più di tanto... anche se il mio avatar non sarebbe molto d'accordo ( ). Ed alla fine il loop viene resettato da piani molto più alti della portata di un pajo d'ali.

Non a caso, quando il cane-stellato si avventa su Ken, l'angelo non compare proprio né sembra averne perso il controllo. Secondo me (e come ho tentato di spiegare col papiro di sopra ) la storia ruota attorno ai concetti di coscienza e libero arbitrio, tra risvolti psicologici e mistici. Quando Ken ha vicino l'emanazione metafisica della propria coscienza a 4 zampe (una specie di angioletto custode peloso), non riesce ad ammazzare babyCloe - una scelta presa/imposta contro il suo libero arbitrio dalla madre e dal fratello, di cui da bifolco qual'è non si capacita pienamente né riesce a contestare a parole. Quando proveranno 12 anni dopo ad imporgli un'altra nefandezza per accoppare la vecchia tata, farà una strage familiare, ma stavolta senza cane stellato al seguito, cioè senza una presa di coscienza più lucida... ma soltanto attraverso un raptus di primitiva giustizia self-made.

La cosa ritorna sull'altra parte del plot con gli esperimenti di natura abietta della Scienza che si crede leggittima eu(palin)genetica delle menti, che vorrebbe toglier l'arbitrio di scegliere a ciascuno, imponendo una strategia globale tra multinazionali ed inciuci fantaburopolitici (alla Cherrill, #27), e rimuovendo anche le singole coscienze, azzerate con somministrazioni elettro-chimiche da sciropparti er cervelletto .

Ma queste, lo ripeto, sono solo mie congetture.
Ognuno rimane libero di pensare con la propria testa... e se per caso incrociate un cane che vi piscia sulle gomme, chiedetegli se conosce qualche biologa carina, piuttosto che incacchiarvi col padrone clochard


The dog days are over
The dog days are done
The horses are coming, so you better run

(feat.) ALOHA + THE MACHINE

Pensieri in libertà_Con spoiler

Quando capitano storie di questo spessore per carpirle fino in fondo bisogna tenere in considerazione degli aspetti e delle parole chiavi. In questo caso quelle con più valenza simbolica e di concetto sono decisamente coscienza, libero arbitrio, fede e creazione. Qual è poi Il male infinito del titolo? Che sia l’uomo? Ci viene detto che l’ira di Dio è stata causata dalla reazione della sua creatura di fronte al male, che nonostante sia stato in grado di percepirlo e di capirlo, l’uomo lo ha fatto suo accettandolo e alcune volte addirittura rendendolo scopo di vita. Che l’unica soluzione sia un nuovo diluvio universale sotto forma di esperimento contro l’essenza stessa dell’uomo

A parte tutte queste domande, ciò che rimane più palese è che i vari stati di coscienza presentati , e le rispettive creazioni di realtà (le situazioni che vivono i singoli personaggi della storia) sono tenuti assieme da un unico anello di congiunzione, la mancanza di essenza (il cane). Questo cane, nel presente è sempre accanto ad un vecchio barbone che molto probabilmente è Noè che vorrebbe rimediare a ciò che ha dovuto assistere durante il diluvio universale. Attraverso la non essenza del cane, che rappresenta il punto debole di Noè (l’Arca era piena e lui ha comunque deciso di includerlo in essa) dà vita ad una reazione a catena che potrebbe salvare il mondo da una catastrofe annunciata rappresentata da la manipolazione della coscienza.

Essendo l’uomo una creatura tutt’altro che perfetta, a detta di chi ha in mano le sue sorti, ha diritto ad una seconda possibilità. Di conseguenza l’azzeramento degli eventi costituisce l’inizio della seconda chance.

A me la storia è piaciuta, ho votato buono. Ammetto di averla dovuta leggere due volte perché ci sono vari piani e non ho capito tutto subito e la cosa non mi dispiace.

Carlo Ambrosini è maestro dell'onirico. "Il male infinito" è una storia alla Napoleone, con quelle sfumature noir che tanto mi hanno appassionato anche su Dylan Dog. Disegni più sporchi del solito, forse non all'altezza di capolavori come "Dietro il Sipario", ma va bene così.

La parte migliore è il sogno con Dylan e Noè. Se l'elemento biblico arricchisce la storia, alcuni personaggi la indeboliscono. La solita mad doctor senza spessore,

SPOILER

pure il suicidio del suo assistente è solo funzionale alla fuga di Dylan e non studiato.

E soprattutto: un ragazza di soli 24 anni (portati male, per quanto bella donna), come diavolo fa ad essere neurologa specializzata? Va bene che è stata adottata da psichiatri, però...

Comunque, a parte questa incongruenza, la storia è sufficiente, finale a parte.

Un po' stucchevoli i troppi riferimenti alla coscienza.

Da Ambrosini mi aspettavo di più però. Il Color Fest andrebbe ridiscusso.

La bellezza dell’albo è indiscutibile...però non capisco perché sia andata a finire sul color fest che, in teoria dovrebbe essere il Dylan più “sperimentale.
Credo che chiunque sia rimasto affascinato da questa storia debba recuperare la serie di Napoleone (scritta da Ambrosini) le cui storie potrebbero tranquillamente essere adattate al nostro Old Boy.

Da quando i color fest sono diventati 4 all'anno, se ricordo bene almeno uno dei quattro è stato dedicato a storie uniche da 96 pagine, solo a colori.
Tieni conto che questa storia di Ambrosini non presenta alcun elemento riconducibile alla nuova gestione (Carpenter, Rania, Irma, Ghost, Groucho sospetto...), quindi sarebbe stato difficile farla rientrare nella continuity della regolare senza snaturarla.
Secondo me i retroscena possono essere più o meno questi.
Personalmente, ben venga

Assolutamente d’accordo: ero solo curioso

Ciò non toglie che a causa (della strami**hia) di continuity con le sue markette abusive in ogni dove... è un vero peccato rinunciare a prescindere ad un Conte in b/n, nel suo territorio naturale dell'albo mensile. Ficcato in un Maxi random sarebbe un po' riduttivo... magari ci vorrebbe un volume tutto suo, sempre Old Boy da 300 pagine, come quello che uscì anni fa di Roi.
Ed allora tornerebbero a luccicare gli occhi (e l'ingegno) di molti...

ALOHA AL DI LA' DEGLI STAGNI...

Capisco che è slegato dalla continuity però è un peccato che una storia così sia uscita su un CF e non abbia avuto la visibilità della regolare.
Ma visto l'andazzo della regolare (meteora a parte, che non ho letto e non posso giudicare) questo oramai è un Dylan "sperimentale".

A quale maxi ti riferisci?

Io invece trovo che, nel rinnovato universo dylaniato, una storia così stia veramente bene sul CF. Allo stesso modo in cui la saga bilottiana sta bene sullo speciale.

Ambrosini non è Stano.
Per quanto si sia colorato da solo le copertine di Dix e Napoleone (in stile pittorico, tuttavia) col colore su 90 pagine da fumetto ci rimette sempre. Quindi per me questa storia in b/n valeva il doppio, e come detto sopra, hanno avuto diversi problemi nel collocarla, date le priorità (della mia stramin**ia) sulla regular, per cui alla fine l'hanno traghettata quaggiù, con una colorazione postuma, non prevista dal Conte in fase di ideazione della storia. Senza contare la natura sperimentale del CF, da camei e guest star, di cui questo numero non si avvale.

@Harvey
Era il Maxi #14, con Paranoja di Ruju (bella ) e altre due mezze storielle di Mignacco e Marzano, sempre con Roi monofirmatario alle chine.

COLORA IL TUO ALOHA, COI PENNARELLI IN OMAGGIO!
... VISTO CHE I TAROCCHI LI HA GIA' COLORATI DON ANGELO

Ed ecco una nuova puntata di Wolkoff che si inventa le cose e poi si convince che siano reali.

Ah, la storia è andata sul Color perché ha una struttura estremamente sperimentale.

Allora abbiamo una concezione di "sperimentale" diversa, e con questo si spiegano diverse cose, senza che mi dispiaccia. Oppure non hai letto molti Napoleone (ahi! ). Resta il fatto che in b/n questa storia valeva il doppio, e sulla colorazione penalizzante concordano quasi tutti.

Per me questa storia - e non solo per me, vedi anche i commenti precedenti, o la recensione di RKC, tanto per dire - è moooooolto più classica di altre apparse nei CF, e rientra pienamente nello stile classico di Ambrosini. Come un Cronodramma o Lacrime di Pietra, e sulla regolare ci stava benissimo, rialzando una media scadente di massima. Non ci vedo nulla di particolarmente fuori dalle righe in questo Ambrosini, né di inaspettato. Per paradosso è fuori dalla righe rispetto agli altri CF, dove compajono storie più sperimentali, spensierate, o messe per fare omaggi/dare spazio ad ospiti particolari.

Ma tu continua a pensarla come vuoi, che non mi cambia nulla. O forse è un costrutto della coscienza pure questo?

LA RISPOSTA E' DENTRO DI TE: ED E' UN ALOHA, MA QUELLO SBAGLIATO
(cit. QUELO)

Guarda, non me ne frega niente della tua visione delle cose.
Mi basta che la smetti di inventarti assurdità per sostenere il tuo parere.
Attieniti al tuo gusto e vivi sereno.