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#Color Fest 27 - Il male infinito
Insufficiente (1-4) 8%  8%  [ 4 ]
Mediocre (5) 6%  6%  [ 3 ]
Accettabile (6) 6%  6%  [ 3 ]
Buono (7-8) 33%  33%  [ 16 ]
Ottimo (9-10) 47%  47%  [ 23 ]
Voti totali : 49
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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: sab nov 10, 2018 1:17 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
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Località: Noland
Vi ringrazio, ma sono semplici ipotesi mie che riguardano il finale. A dimostrare la ricchezza di una storia che si presta a varie letture e contiene, anche nei singoli episodi (il colloquio con Noè e altri) tante possibili riflessioni.
Ce n'è una in particolare, molto pessimista, in cui l'uomo (sia quello cosciente e capace scientificamente, che quello diciamo ingenuo), ma anche Dio (o almeno il Dio della Genesi, del mito, sempre leggibile come proiezione umana, come l'intendeva Feurbach), per provare ad estirpare il male agisca con altrettanta malvagità, finendo in un ciclo vizioso che contiene l'orrore dell'eterno perpetuarsi.

@Machen con possibili SPOILER: l'ipotesi scientifica non l'ho del tutto scartata (farebbe comunque parte di tutto l'insieme che non offre una lettura univoca, ma tante possibili), ma è quella che meno mi affascina, più arida. Andrebbe a indebolire un po' la parte metafisica rappresentata dall'angelo. A meno che l'angelo sia d'accordo col nuovo diluvio che si prospetta, così come lo era con l'antico, svolgendo così il compito a cui è preposto. E sarebbe allora il cane, coi suoi gesti che sono d'istintiva bontà, la vera scheggia impazzita che ha potuto, almeno tentato, scombinare le cose.
Non c'è infatti solo il male in questa storia, ma anche il bene, sebbene dall'apparenza piccola piccola (come un'arca in mezzo ad un mare di morte), rappresentato dal cane col rombo sulla fronte (che potrebbe essere un marchio, un simbolo sacro), da Dylan col suo altruismo, dalla ragazza che sospende la somministrazione dei farmaci intuendo ciò che le sarebbe costato personalmente, anche dal dottor Bolton con la sua tardiva crisi di coscienza.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: sab nov 10, 2018 3:03 pm 
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Iscritto il: sab ago 09, 2014 3:00 am
Messaggi: 44
I miei complimenti Aleksandr analisi condivisibile. Nel libro di Bruno Brelich : "Il navigatore del Diluvio " ,rispettando il dettato Biblico , l 'autore osserva come dopo il Diluvio, Noè , non sapendo come uscire dalla sua crisi, coltiva la vite , capisce che il paradiso terrestre è perduto per sempre e si abbandona a una colossale eterna sbronza. Nella sua ebrezza e nello sguardo perplesso di Dylan ( nel finale) si nasconde l angoscia profonda di questa consapevolezza.
Una nota di disappunto sulla pessima stampa dell'albo che penalizza moltissimo l'ottimo lavoro della colorista e a tratti la stessa leggibilità del disegno.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: sab nov 10, 2018 4:46 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Grazie, ma ovviamente complimenti a chi storie così le scrive e ne ha scritte :)

Come ricordato nell'editoriale la colorista è Francesca Zamborlini che aveva disegnato Il silenzio del lupo di Cavaletto nel Maxi n. 1 ed era stata qui apprezzata.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: dom nov 11, 2018 12:51 pm 
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Iscritto il: sab ago 21, 2010 7:28 pm
Messaggi: 593
Località: Twin Peaks
Bah...che storia inutile...votato INSUFFICIENTE


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: dom nov 11, 2018 5:03 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4484
Io invece ho votato ottimo. È un albo splendido, Ambrosini in ottima forma. Compratelo, ne vale davvero la pena.

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Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

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Classifiche dei voti del forum di tutti gli albi anno per anno:
viewtopic.php?p=470652#p470652


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: dom nov 11, 2018 7:54 pm 
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Iscritto il: sab dic 29, 2012 8:06 pm
Messaggi: 638
Località: un ROMEvarlo a Ferrarendàrt
Si probabilmente mi sono sfuggiti alcuni significati che l' autore ha inserito nella sua storia, ma deve aver certamente influito sulla concentrazione il fastidio provocato dalla visione di personaggio femminile mostruoso in pose agghiaccianti... cosa che mi ha fatto di lì procedere velocemente e impedito una rilettura.
Ecco, problema personale mio, ma questo tipo di horror non lo apprezzo proprio, scusate ma in questo Ambrosini non lo seguo ...


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: dom nov 11, 2018 8:37 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3405
Località: Valsesia
Votato ottimo anche io. Per un commento più approfondito vorrei rileggerlo un'altra volta. Ambrosini in gran forma, spanne sopra a Cronodramma e soprattutto a Lacrime di pietra che mi erano piaciuti sì, ma non come le storie precedenti del "Conte" per Dylan.
Mi accodo alle perplessità sulla colorazione troppo scura.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: lun nov 12, 2018 11:50 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
Messaggi: 2148
albo ambrosiniano al 100% (e questo è sempre un bene) che per quanto mi riguarda si candida a miglior storia dell'anno (vista anche la scarsa concorrenza).
ha la capacità di trattare certi temi e incastonarli in una storia di DD con una maestria senza eguali.
perfetto anche il finale aperto che si sposa a diverse interpretazioni, alcuni lo fanno tanto per poter dire "beh così ogni lettore ci vede quel che vuole" che mi sembra sempre una paraculata, qui invece ci sta benissimo e Ambrosini lo fa perchè lo sa fare.
peccato non poter leggere più storie sue su DD, il livello si innalzerebbe di sicuro.

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Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: lun nov 12, 2018 9:39 pm 
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Iscritto il: mar mar 06, 2018 11:27 am
Messaggi: 22
Finalmente un Color Fest che mi conquistato , una delle storie più belle pubblicate quest'anno , fosse stata sulla regolare avrebbe alzato di molto l'asticella della serie , per me una storia da 9 .

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"Nella sua dimora a R'Lyeh il morto Cthulhu attende sognando".


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: sab nov 17, 2018 8:47 am 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
Messaggi: 1531
Località: cremona

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: dom nov 18, 2018 2:08 pm 
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Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm
Messaggi: 532
Il marchio di fabbrica di Ambrosini e' ben presente su quest'ultimo albo del color fest.E forse,trattasi del miglior color fest mai uscito fino ad oggi.Missione magari non impossibile,anche se uscite molto interessanti in passato non sono certo mancate.
A ogni modo,"Il male infinito" rappresenta una storia caratterizzata da elementi storico\filosofici,soprannaturali,basata tuttavia su elementi abbastanza semplici.Ma e' nella capacita' narrativa,nella realizzazione,nel saper mischiare le carte che l'albo trova una sua dimensione originale,e a mio parere molto bella.
E' nelle suggestioni,prima ancora delle interpretazioni personali in riferimento particolare al finale,che "Il male infinito" coinvolge e convince.
Temi quanto mai universali,riflessioni piacevolmente cervellotiche sulla natura umana,sul divino...il bene e il male.Albo completissimo e ricco di tutto quanto fa Dylan,e quanto e' Dylan.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: mar nov 20, 2018 3:16 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6990
Località: Inverary 2.0
Bien, la storia mi è piaciuta, il Conte è una garanzia griffata... e di questo non dubitavo 8-) .
Probabilmente è anche la migliore storia dell'anno (anche se pendo leggermente verso Enna), ma mi consola poco l'idea (inquietante) di constatare come la top 4 di questo 2018 conti solo storie fuoriserie (i.e. Il Male infinito, Il feroce desiderio, Nel nome del figlio, Io ti salverò) mentre la regolare boccheggia puntualmente in balia di Simeoni, la Barbato o pivelli vari :?

A parte questo, ho votato 8 con qualche riserva perché nella sostanza ci sono alcune cose non proprio ottimali, a partire dalla colorazione, spenta e monotona, che soffoca nell'appiattimento il disegno di Ambrosini. Mi spiace per la Zamborlini, ma per quanto abbia intuito il clima crepuscolare e polveroso di gran parte della storia nelle sue tinte.... certe volte ha proprio esagerato nello scialbore aggravato (v. clinica grigiometallizzata, quando sappiamo che ormai tutti quegli ambienti moderni sono sul bianco iperluccicoso).
Molto belle comunque le tavole del mare in tempesta, delle scimmie antropofaghe e dei draghi di Komodo banchettanti :tc:

Poi, sinceramente, come detto da altri, manca quel sentore sobillato di presenze sinistre ed incomprensibili (v. Arlecchino sulfureo) che altrove Ambrosini non ha fatto mancare. Inoltre, a livello di sceneggiatura, ho la sensazione che tutta la sequenza del secondo flashback in Scozia (ben 18 pagine da p.62 a 79) sia stata troppo sbrodolata nel romanzesco d'appendice e si potesse stringere.
Infine, senza entrare nelle convinzioni filosofiche di Ambrosini perché non siamo in un simposio alla scuola di Francoforte, sparare già nella prima vignetta tipo icona-lapide il punto di convergenza delle sue meditazioni dylaniate, mi sembra un tantino telefonato/didascalico come discorso, a differenza di una semplice epigrafe più (potenzialmente) suggestiva messa a margine.

Detto questo, ci sono altri elementi tipici delle storie in cui ha messo lo zampino il Conte (angelo=Il Guardiano della Memoria; bimba sbattuta in giro=Cronodramma; matrona dispotica assassina =Angoscia) oltre ad un'atmosfera napoleonica che permea benissimo la trama, a parte le ultime dieci pagine più "da incubo" :o
Senza dubbio la cosa migliore è che rimane un albo capace di ispirare molteplici interpretazioni...e anche io avrei la mia, ovviamente, che si discosta un po' da quanto detto sinora... ma me la riservo per il prossimo post quando avrò la "coscienza" di prendermi un'altra pausa dal lavoro :D

TBC 'TILL NEXT ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: mer nov 21, 2018 1:38 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
[...]

*** OVVI SPOILER ***


Tornando al discorso sulla (libera) interpretazione, secondo me la chiave di tutto è...
Spoiler!
il cane :!: E in un fumetto che porta il nome di Dog, non mi sembra poi tanto strano...


Facezie a parte, mi pare che un punto molto importante della storia sia a pagina 18 quando Cloe dice che dentro di sé alberga una parte della coscienza di quel cane. La storia rivelerà col tempo che in realtà proprio il botolo rappresenta una parte della coscienza di ciascuno, nel percepire sé e ciò che è diverso dal sé, nel prender atto del proprio sentire, farsi un'immagine delle cose, e decidere (o meno) di agire di conseguenza, magari dopo aver coltivato il dubbio o esser stati messi alla prova. Che in pratica è il percorso in parallelo di Cloe e Noè, e ci si perdoni l'assonanza :wink:

Quando appare per la prima volta nel contesto biblico, il cane con la stella in fronte (forse un riferimento mistico o artistico; adesso non mi viene in mente nulla) rappresenta un outsider (spajato, senza compagno/a sull'arca, e per questo clandestino), che riesce ad imbarcarsi solo grazie ad una concessione di delicatezza e pietà da parte di Noè, intenerito dal pargolo che piagnucola. Vediamo quindi Noè, proprio nel momento di massima sfiducia nell'operato divino, porsi consapevolmente oltre/contro quanto imposto: decide lui, per un moto interiore di "coscienza", di non rispettare gli ordini dall'Altissimo (v. refrain del libero arbitrio), e gli Angeli (cioè gli intermediari col Sommo) non lo ostacolano in questo. La conseguenza è che il cane non rispetterà l'ordine del creato e perciò andrà oltre le regole del medesimo, come il concetto di "coscienza" che ci viene sbandierata nella prima vignetta. Sia a livello metafisico, che materiale (v. quando abbaja dal vivo in corsia per distrarre la guardia, p. 56) :o .

Passando a ritroso per la Scozia vediamo la bimba in pericolo... e improvvisamente il cane si butta all'assalto, per lo stupore del fratello tonto ed infantilmente tardo Ken, che poco prima l'aveva abbracciata con calore, mentre adesso impugna un attizzatoio per massacrarla. Nel secondo flashback verremo a sapere dalla madre che non c'era in giro nessun cane del genere in quelle lande, per cui è probabile che quel cane-eroe fosse una projezione della coscienza (risvegliata) di Ken, incapace di uccidere la bimba per rimorso, e che infine la porterà in salvo, senza prenderne atto a livello di memoria, in una qualche tana di cani selvatici o da pastore, molto diversi dallo stellato comunque... pelo a parte. Quando i due benestanti troveranno Cloe-Mowgli in mezzo alla foresta mentre gattona nuda, inizialmente la cagnamater adottiva ringhia per non lasciare la bambina a cui si era affezionata per istinto protettivo, ma il cane stellato, che può rappresentare anche una parte di coscienza da quadrupede in affidamento, le abbaja contro per dissuaderla da altre forme di resistenza (p.69), sapendo che forse è meglio per il bene della bambina che stia con quelli della sua specie :3 .

Quando Cloe ormai più che 20enne incrocia nuovamente il cane (custodito dall'angelo barbone, che in parte ne è responsabile) si crea un corto circuito per tornare a comunicare con la (sua) coscienza originaria a 4 zampe. Dylan, dotato del solito medium-powa, la intercetta e si scatafascia. Ma tra i tre non si attua alcun circuito comunicativo, in sincronia e compresenza. Il cane tornerà soltanto dopo, quando Cloe è già uscita della studio di Craven Road, dopo aver provato a comunicare le sue visioni a Dylan. Per cui la coscienza della donna rimane sempre parziale (come del suo passato), mentre Dylan non capisce molto di quello che il cane vuole comunicare, limitandosi a farsi trascinare a zonzo, o a discorrere col patriarca in sogno dei disegni del Signore.

In seguito veniamo a sapere come c'è qualcuno che vuole sostituirsi a Dio nel decidere come debba presentarsi la futura umanità, anestetizzando la coscienza con formule chimiche da laboratorio per renderci tutti più miti ed inoffensivi, stabilendo per conto proprio (arbitrio su larghissima scala) chi sia "giusto" o meno per la somministrazione globale. Non tutti i pazienti/cavia reggono, perché non potendo sfogare i propri appetiti e aggressività verso l'esterno, senza un margine di consapevolezza latente, sono costretti ad implodere su di sé e scagliare la propria rabbia in modo autodistruttivo, tra morsi e graffi :? .

Vedremo come Cloe provi vanamente ad opporre resistenza a questo progetto di manipolazione mentale, e solo grazie al segugio-guida stellato Dylan riuscirà a rintracciare la tipa in clinica… anche se il ritrovamento non è particolarmente utile perché alla fine Cloe è ancora convalescente, e non prende atto pienamente di sé. Complici anche il mix di farmaci e di elettrostimolazioni a cui verranno sottoposti, una volta catturati: azzerata la coscienza, inibiti gli sbocchi di aggressività, le due nuove “cavie” ritorcono la violenza su di sé (come il tizio con le scimmie e quello coi draghi di Komodo), projettando le proprie fonti di disagio e squilibrio in forma autolesionista. Ed ecco Cloe che vede gli zombi dei pazienti morti divorarla (forse per il ri-morso), mentre Dylan non ambisce ad altro che farla finita con un colpo secco alla testa :( .

Bang! Può bastare così. Le vie del Male sono infinite, ma non tutte sono dei vicoli ciechi. L’Onnipotente non ha ancora finito il suo lavoro, e può sempre concedere un’altra possibilità… di scelta. Nessun paradiso è eternamente precluso, né ogni inferno si apre allo stesso modo. Ci può esser un altro banco di prova, meglio se consapevole. E questa volta quando il cane intercetta Cloe dall’altra parte della strada andandole incontro, lei non rimane paralizzata, ma gli si avvicina, lo accarezza, attiva un contatto… provando a ricongiungersi con una parte della propria coscienza, smarritasi un diluvio di lacrime prima. Tutto questo mentre Dylan di nuovo si schianta col Maggiolone, ma adesso Cloe si avvicina anche a lui, si accerta che stia bene, incrocia il sua sguardo stordito ma consapevole… e forse questa volta, invece di recarsi a Craven Road soltanto per parlare del cane fantasma, una volta presa consapevolezza di sé e del suo operato, potrà denunciare al Nostro i suoi fondati timori sul progetto bio-psico-chimico in cui è stata coinvolta, e sventare ecatombi fuori scala :) .

[…]

:oops: Mi scuso per essermi dilungato, se qualcuno avrà avuto la pazienza di leggere… ma sono queste le storie che riconciliano col desiderio di leggere Dylan e porsi delle domande su quanto inciso tra le vignette e le righe. Lasciando un segno a cui farne seguire un altro, magari alla prossima lettura. Basta solo esser un po’ in-coscienti… :oops:

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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: mer nov 21, 2018 9:53 pm 
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Iscritto il: ven feb 17, 2012 12:14 am
Messaggi: 1143
Bravo Wolk!


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 27 - Il male infinito
MessaggioInviato: mer nov 21, 2018 11:06 pm 
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Iscritto il: dom apr 23, 2017 5:36 pm
Messaggi: 869
Bravo! Un'analisi interessante e che non lascia nessun dettaglio al caso.
Spoiler!
Lo spartiacque quindi non è costituito solamente dall'incontro (casuale? o c'è la "regia" dell'angelo?) tra La Cloe adulta e il cane ma anche dal fatto se questi vengono in contatto o meno


wolkoff ha scritto:
Probabilmente è anche la migliore storia dell'anno (anche se pendo leggermente verso Enna)

A sto punto dovrò recuperare il maxi :)


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