Cravenroad7

Tre numeri in fila strettamente collegati. Storia di Simeoni. Vogliono davvero dargli il colpo di grazia, a Le Storie...

Ma se il problema è tappare i buchi, perché non farla bimestrale? A maggior ragione perché una serie antologica dipende strettamente dalla qualità delle storie.

Mi facevano giustamente notare su un altro forum che la foliazione de Le storie moltiplicata x3 è più lunga di un romanzo a fumetti. Quindi le opzioni sono due, a mio avvio:
1) era originariamente un romanzo a fumetti, ma non è vendibile (per svariati motivi non necessariamente qualitativi) unicamente a hanno aggiunto pagine per arrivare a tre albi de Le storie. Ma mi pare poco probabile.
2) Effettivamente hanno fatto scrivere tre storie in continuity a Simeoni per questa collana. Concordo che possa essere una zappa sui piedi e che snaturi la collana.

Non so, a me questa collana prende sempre meno man mano che si va avanti. Da un po' di tempo ho la sensazione di leggere sempre le stesse storie: la battaglia di qua, il giallo di là, e così via. Quattro o cinque tematiche riproposte ciclicamente con un vestito diverso (in certi casi neanche troppo diverso). Nessun guizzo geniale e tanto piattume. Forse una storia divisa in 3 può effettivamente snaturare la collana, ma non è detto che questo sia un male.

Quelli con le battaglie sono il peggio del peggio.

Sono pratiche molto comuni, in realtà, addirittura comunissime fino a qualche annetto fa. Serra racconta che arrivati alla fine di Doppio futuro si accorse che mancavano quattro pagine alla foliazione richiesta, e lui e De Angelis le aggiunsero in fretta e furia in un paio di giorni. A me questa continua a sembrare l'ipotesi più probabile; vero che le pagine da aggiungere sarebbero state quasi una cinquantina, però molto dipenderebbe dal momento in cui è stata decisa la sede di pubblicazione.

Wildlife per una settantina di pagine più o meno è un buon albo. Ben scritto, sa dosare mistero e suspense. Poi patatrac.
Seguono SPOILER:
Troppo avveniristica m'è parsa la spiegazione del drone che sfrutta i salti spazio-temporali e causa mutazioni organiche. La storia è ambientata in un futuro troppo prossimo per rendermela convincente. Poi perché gli umani mutano in animali diversi? Più sensato se fossero tutti regrediti a creature altrettanto violente ed aggressive, ma unicamente scimmiodi. Prevedibile finale-carneficina, come prevedibile il confronto tra la mostruosità di certi "umani" e quella più immediata e istintiva delle creature.

Voto: 5,5

Per me invece un albo positivo, poi in generale le trame survival le apprezzo.
Nota negativa: gli ultimi mesi di questa collana sono stati disastrosi, fra bozze di numeri uno scartate e trame bellico/storiche incentrate sulle guerre puniche.
Nota positiva: il prossimo mese c'è Accatino.

L'ultima storia è stupenda!
Non mi godevo un racconto così da parecchio!

Fatevi un regalo, compratevi Le Storie di sto mese!

Concordo, grande Accatino!

Vi è piaciuta quindi ? Su altri forum avevo letto che non era granché.

Se ti è piaciuto Il prezzo dell'onore ti piacerà pure questa. Accatino, qui come lì, si diverte a stravolgere gli stereotipi di genere e ad abbellire il tutto con la sua ironia e disillusione. È uno dei pochissimi autori che continuerò a seguire pure su Dylan (se mai ci tornerà)

Discreta la prova di Accatino con Il mistero del lago. Spiccano i due protagonisti, il malmesso ma generoso cavaliere e il suo fido scudiero dalla particolar favella. Qualche scena m'è parsa tirata un po' per le lunghe, ma direi tutto sommato riuscito il tentativo di ricreare smitizzandolo un medioevo leggendario. Certo l'autore ha scritto di meglio, voto 7 -

Ottimo albo, sui livelli dei precedenti di Accatino per questa collana (la pattuglia, il prezzo dell'onore, le nebbia di Boisbonnard).

Buona lettura, Accatino è sempre una garanzia, sia che vada per vie "canoniche", sia che si diletti in semi-parodie.
Ed è quest'ultimo campo in cui ricade l'albo del mese. Il mistero del lago mette alla berlina il medioevo padano, raccontando le rocambolesche avventure di un anti-cavaliere e del suo scudiero dal latinorum facile, con tanto di finale a sorpresa, se non altro per gli standard bonelliani.
Non al livello de Il prezzo dell'onore, che rimane uno dei capolavori della testata (anche per i disegni di Bacilieri, s'intende), ma comunque una narrazione diversa, fresca e gradevole.